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Autore: beastille    28/06/2012    7 recensioni
La douleur exquise: french, (n), il dolore squisito di desiderare qualcosa o qualcuno che non potrai mai avere.
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Qualche ragazza particolarmente portata per la matematica ha calcolato che la probabilità di sposare uno dei membri degli One Direction é circa di uno virgola nove su un milione.
Quando Martha riguarda il DVD del tour live non ci pensa, a queste piccolezze, guarda solo il sorriso di Niall e il modo in cui le sue labbra chiare si piegano mentre scandisce le parole di Same Mistakes.
Quando poi guarda dritto nella telecamera con i suoi occhi deliziosamente chiari le piace pensare che quello sguardo speciale sia diretto proprio a lei, e non alle altre milioni di ragazze con il suo stesso sogno.
Davvero, a Martha non é mai importato molto di questi dettagli.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a Marta, con affetto.
se non cogli la citazione cinematografica sei morta.


well I hope
it's going to make you notice
someone like me

use somebody, kings of leon 

 

 

 

«Dobbiamo studiare un piano d'azione, idiota!»
«Ma Liz, scusami, tanto sarà una cosa da una notte e bas-»
«Niente ma, signorina! Stasera sarai la ragazza più desiderata e desiderabile dell'universo!»
Martha vorrebbe davvero odiare Elizabeth per tutto quello che le fa passare, certo, ma proprio non ci riesce.
«E sentiamo, cosa prevederebbe questo piano d'azione?» sospira angosciata, il panico tangibile nella sua voce.
«Punto primo: il vestito. Scordati qualcosa di hipster o di sportivo, abbiamo già dato con la Calder e la Peazer. Quello che manca alla fidanzata ufficiale di un membro degli One Direction é la semplicità. Se optassimo per jeans, ballerine e una maglietta carina?»
«Liz, davvero, io non sto per diventare la fidanzata ufficia-»
«Però non dobbiamo sottovalutare la scollatura. Insomma, un po' di tette al vento vanno sempre bene, ma con troppo rischieresti di passare per la troietta di turno. E noi non vogliamo fare questa figura, vero Martha?» la incita con tono suadente.
«Non capisco perché parli al plurale, dato che sono solo io ad andare.»

Silenzio dall'altra parte della cornetta.

«Oh, Liz, scusa.» chiede timidamente Martha, sapendo di aver ricordato all'amica per l'ennesima volta di essere stata lei ad avere questa fortuna.
«Niente, tesoro, niente. Mi sono solo fatta un po' prendere la mano, hai ragione. Detto questo, che ne dici della canottiera a fiori che ti ho regalato l'anno scorso? O forse sarebbe meglio la camicetta viola, quella che abbiamo comprato a Manchester…»

Va tutto bene, Martha. Ancora poche, pochissime ore.

 

 

Il concetto di "ti passo a prendere" di Niall Horan é evidentemente sfasato rispetto a quello del resto del mondo.
Alle nove e due minuti una stupefacente auto nera si presenta davanti al locale e un uomo in giacca e cravatta le fa cenno di entrare.
L'ambiente é confortevole, la temperatura perfetta, e i sedili sono musica per il suo fondoschiena.
«Posso chiederle dove stiamo andando?» mormora impacciata all'autista.
«Alla residenza del signor Niall Horan, signorina.»
Quel signorina le ricorda decisamente qualcosa.
Quando Martha intravede nel buio i contorni di una sontuosa villetta a più piani stagliarsi nella notte si sente un attimo mancare.
Il respiro le si blocca e la consapevolezza di essere quasi a casa del suo più grande sogno adolescenziale per essere l'ennesima ragazza da una notte la affascina e stordisce allo stesso tempo, lasciandola confusa come dopo una gran sbronza.
Persa in questi pensieri, non si accorge che l'autista le ha aperto la porta e sta aspettando pazientemente che lei scenda.
Scusandosi per l'attesa, Martha scende piuttosto goffamente dall'auto e segue l'uomo fino all'ingresso dell'edificio.
«Prego, signorina, entri pure. Passi una buona serata» le dice indicandole la porta.
«Fa così con tutte, vero?»
«No, signorina, raramente le porta a casa. Di solito si limita a corteggiarle di locale in locale.» le risponde strizzandole l'occhio.
«Questo dovrebbe rendermi in qualche modo speciale?» ribatte dubbiosa.
«Immagino di si, signorina, ma questo spetterà a lei deciderlo.» e questa enigmatica battuta si dirige nuovamente verso il veicolo, mette in moto e si avvia verso la città.
Oh, pensa Martha, e adesso che diavolo faccio?
Intravede alla sua destra un campanello e preme impercettibilmente, udendo il suono rimbombare all'interno della casa.
«Sei arrivata, finalmente.» le sorride la oramai familiare figura. «Hai già mangiato?» le domanda.
«Ho mangiato un panino al locale, si. Perché, avevi in programma una cena?»
Merda. Merda, merda, merda, merda.
«Oh, no, non ti preoccupare, anche io sono a posto.»
Questo ragazzo deve avere qualche talento nascosto oltre al canto, si dice Martha, ed evidentemente uno di questi é spazzare via la tensione come se niente fosse.
Lo invidia moltissimo per questo.
Niall le fa strada attraverso i lunghi corridoi fino a farla accomodare in un enorme salone.
«Allora, vuoi bere qualcosa, Martha? Louis mi ha consigliato questo Chardonnay Planeta,» dice afferrando la bottiglia che c'è li vicino.
«Dal nome sembra qualcosa di terribilmente sofisticato e costoso. Mi spiace però comunicarti che non bevo vino.»
Gli occhi di Niall si illuminano.
«Fantastico, nemmeno io! Non sai quanto sono sollevato.» ridacchia soddisfatto tirando fuori da un piccolo armadietto due bottiglie di Coca-Cola e mostrandogliele.
«Meglio?» ammicca.
«Decisamente,» risponde lei.

 

 «Quindi le ragazze che vengono qui sono poche?» domanda Martha con un filo di malizia, le guance arrossate leggermente.
La facilità con cui sono passati dall'analcolico all'alcolico dovrebbe metterli in guardia, ma quando Niall ha afferrato due bottiglie di Whiskey irlandese di prima qualità nessuno dei due ha obiettato.
«Non troppe, si. Forse due o tre finora.» risponde lui sorridendo contento.
«E a questo punto della serata cosa fai? Quando la ragazza é brilla al punto giusto e le ore di sonno iniziano a diminuire, avrai pure qualche mossa segreta.»
«Se te la dicessi, poi dovrei ucciderti.» risponde il ragazzo ridendo e alzandosi dal divano.
Si dirige verso un enorme impianto stereo e sceglie subito un CD dalla pila, facendo in modo che lei non lo veda.
Martha sussulta alle prime quattro note della canzone, riconoscendola subito.
Niall si avvicina lentamente a lei e inizia a sussurrarne le parole vicino al suo orecchio.
Il suo respiro ha una gradazione alcolica piuttosto alta.
«E così, canticchi "Lego House" alle ragazze per farle venire a letto con te?» mormora Martha.
Niall approfitta di un pezzo strumentale per rispondere alla domanda.
«Come suona male detta così.»
«Deve suonare male, é una subdola mossa per ottenere favori.» risponde imperterrita.
Durante le note finali della canzone i due si ritrovano fronte contro fronte, e guardarsi negli occhi diventa piuttosto scomodo.
Niall si riflette negli occhi azzurri della ragazza, notando quanto siano simili ai suoi.
«Hai un sacco di lentiggini» osserva lui ridacchiando osservandole il collo.
Ti farei giocare a collega-i-puntini con la lingua, pensa lei, dandosi mentalmente un paio di schiaffi (il Whiskey deve decisamente aver fatto effetto).
Grazie a dio non l'ha detto ad alta voce.
«Ha funzionato, nonostante tutto?» sussurra Niall, riferendosi alla canzone ed interrompendo nuovamente il silenzio.
Martha si limita a sorridergli e a posargli un delicato bacio sulle labbra sottili, e Niall la solleva avviandosi su per le scale verso camera sua.

  

Il sole entra nella stanza con prepotenza, svegliando la ragazza stesa sul letto e incastrata malamente tra tutte quelle lenzuola.
L'aria é spante come solo quella domenicale può essere, e la meravigliosa sensazione di avere il giorno libero la rasserena.
Al suo fianco, Niall Horan dorme ancora con la bocca spalancata.
Per controllare che sia tutto vero, Martha sfiora la pelle lattea dell'altro col dito indice, come si fa con qualcosa di fragile e prezioso.
Sente carne, muscoli, tendini ed ossa; non é decisamente un sogno.
Si volta dall'altra parte e tende il braccio verso il comodino per afferrare il cellulare.
Otto chiamate perse. Tutte di Liz. Più una di Cathy.
Sbuffa sonoramente e sta per mettersi a scrivere un messaggio quando sente il respiro dell'altro accarezzarle la spalla, e una scia di piccoli baci arrivare fino alla linea morbida della mascella.
«Se inizi la giornata di pessimo umore non ne uscirà mai niente di buono,» sospira.
«E questo cos'è, un detto tibetano?» suggerisce lei ilare.
Niall sorride alla battuta e si mette a disegnare piccoli cerchi con le dita sulla sua schiena.
«Resta qui con me, oggi.» le chiede.
«Potrei avere di meglio da fare.» suggerisce lei.
«Non é vero.» risponde lui sicuro.
«Potrei anche decidere di farmi tentare.» cede.
Niall la guarda con quel sorriso angelico che un po' la spaventa, perché gli basta curvare di poco le labbra e ha già vinto.

 

Passa cinque notti di seguito tra le lenzuola del letto di Niall Horan e si preoccupa solo di avvisare Cathy ogni sera che non tornerà a casa.
La macchina arriva puntuale alle nove davanti al locale - l'autista si chiama Robert, é un tipo simpatico - e il ragazzo l'aspetta nel sontuoso ingresso ogni volta con una bevanda diversa.
Impara così tante cose di lui solo guardandolo che, se fosse ancora interessata, potrebbe aprire un blog su Tumblr elencando ogni sua abitudine. 
Poco a poco si scoprono a vicenda, sotto le coperte e non, ed entrambi al termine dell'ultima notte che tasti toccare per far impazzire l'altro.
«Domani parto, Martha.» le sussurra lui sulle labbra appena prima di addormentarsi. «Ti scriverò, promesso.»
Niall passa una mano tra i capelli biondi della ragazza numerose volte, terminando con una carezza soffice sulla guancia.
Martha non vuole sperare, non deve illudersi, ma c'è qualcosa in quello sguardo che le accende la speranza.
E tutto ad un tratto capisce di essere persa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E così, siamo giunti al secondo capitolo.

Ne manca un altro più l'epilogo ed é già tutto finito.
Già mi manca questo verse un po' particolare, cliché in un modo sorprendente.
Ma vi lascio alle note finali, senza rompervi ulteriormente.

- Per amor della timeline:
questa particolare mini-long é ambientata anni dopo Up All Night. Non ci é dato sapere, ma indicativamente cinque, quindi il nostri Niall ha più o meno ventiquattro anni e Martha ne ha circa venti.

- Per amor della continuità:
come ho accennato prima questa é una mini-long, ovvero una one shot troppo troppo grande per essere pubblicata a sé stante (siamo a 3000 parole e passa solo nella seconda parte) ma troppo piccola per essere considerata una long a tutti gli effetti.
Sarà costituita da tre capitoli + un epilogo e verrà aggiornata una volta a settimana, più o meno. Spero.

- Per amor mio (e vostro):
se ve la sentite potete lasciarmi una recensione, e magari anche segnarmi il vostro nick di twitter (io sono @precipitiamo) così posso avvisarvi quando aggiorno col secondo capitolo.

Detto questo, non posso che auspicarmi che la storia vi sia piaciuta :)

A presto.

   
 
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