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Harry stava ridendo mentre andava ad eseguire il
suo primo incarico da auror. Anche se sapeva che non sarebbe
stato facile. Per niente.
Poi diventò tutto ancora più difficile. Ogni
giorno la vittoria, o almeno la fine sembrava più lontana.
Ma
più pesante diventavano i suoi compiti, più spesso Harry rideva. Gli sembrava
giusto, gli sembrava che in questo modo la speranza potesse sopravvivere più a
lungo. E per un po’ era stato così.
Fino a quando non si mise a ridere
istericamente sopra il cadavere di Voldemort.
I sopravvissuti lo guardarono sorpresi, con orrore, ma a Harry ormai non
importava.
Continuò a ridere quando vide le macerie della
casa dei Black, rideva quando lo portarono a San Mungo.
Lupin lo guardava con occhi tristi, Hermione piangeva.
Molly Weasley all’inizio lo abbracciò con sollievo, ma già qualche minuto dopo
si disse che sarebbe stato più facile se stesse
piangendo. Più facile e più giusto.
Ma
c’era davvero motivo di ridere questa volta, avrebbe voluto dire loro. Era tutto finito, per Merlino, tutto finito. Ma loro non erano cambiati. Lo guardavano come se si
aspettassero altre disgrazie.
Solo il viso gonfio e arrossato per il pianto
dell’amante e compagno di scuola, incontrato per caso nel corridoio
dell’ospedale, lo fece tornare serio per un attimo. Ma solo per un attimo così
breve che nessuno se ne accorse.
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<< Gli uomini non piangono>> Draco se lo era
sentito dire fin da quando era piccolo. E di solito
era stato in grado di trattenersi. Almeno in presenza
di persone. Non si poteva certo considerare persona il fantasma di una ragazza
idiota.
Ma l’ira del Signore
Oscuro andava oltre l’umanamente sopportabile, vero? Draco cercava allora di
convincersi di sì, per non morire di vergogna.
Poi passò anche questo. E
ai funerali piangere non era un disonore. E anche se lo era
ormai non gli importava più.
Non gli importa più neanche se la gente si voltava a guardarlo nei corridoi di San Mungo quando usciva
ancora singhiozzando dalla stanza di sua madre. Le loro espressioni di pietà o
disgusto non lo toccavano più.
Ma
la vista dell’Eroe, in camicia di forza, con la faccia deformata da un ghigno e
lo sguardo folle gli sembra così confortante e ridicolo che, per la prima volta
in tanti anni, Draco rise. Rise di gusto, piegandosi in due. Quasi felicemente.
Fine
Questa è la mia prima fic. Spero
che sarete clementi e lascerete un commento. Grazie.