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Autore: anaizz    13/01/2007    6 recensioni
La guerra è finita nel mondo magico, ma non nel cuore di chi l’ha vissuta, perché le conseguenze sono profonde e imprevedibili.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harry stava ridendo mentre andava ad eseguire il suo primo incarico da auror

 

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Harry stava ridendo mentre andava ad eseguire il suo primo incarico da auror. Anche se sapeva che non sarebbe stato facile. Per niente.

 

Poi diventò tutto ancora più difficile. Ogni giorno la vittoria, o almeno la fine sembrava più lontana.

 

Ma più pesante diventavano i suoi compiti, più spesso Harry rideva. Gli sembrava giusto, gli sembrava che in questo modo la speranza potesse sopravvivere più a lungo. E per un po’ era stato così.

 

Fino a quando non si mise a ridere istericamente sopra il cadavere di Voldemort. I sopravvissuti lo guardarono sorpresi, con orrore, ma a Harry ormai non importava.

 

Continuò a ridere quando vide le macerie della casa dei Black, rideva quando lo portarono a San Mungo. Lupin lo guardava con occhi tristi, Hermione piangeva. Molly Weasley all’inizio lo abbracciò con sollievo, ma già qualche minuto dopo si disse che sarebbe stato più facile se stesse piangendo. Più facile e più giusto.

 

Ma c’era davvero motivo di ridere questa volta, avrebbe voluto dire loro. Era tutto finito, per Merlino, tutto finito. Ma loro non erano cambiati. Lo guardavano come se si aspettassero altre disgrazie.

 

Solo il viso gonfio e arrossato per il pianto dell’amante e compagno di scuola, incontrato per caso nel corridoio dell’ospedale, lo fece tornare serio per un attimo. Ma solo per un attimo così breve che nessuno se ne accorse.

 

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<< Gli uomini non piangono>>  Draco se lo era sentito dire fin da quando era piccolo. E di solito era stato in grado di trattenersi. Almeno in presenza di persone. Non si poteva certo considerare persona il fantasma di una ragazza idiota.

 

Ma l’ira del Signore Oscuro andava oltre l’umanamente sopportabile, vero? Draco cercava allora di convincersi di sì, per non morire di vergogna.

 

Poi passò anche questo. E ai funerali piangere non era un disonore. E anche se lo era ormai non gli importava più.

 

Non gli importa più neanche se la gente si voltava a guardarlo nei corridoi di San Mungo quando usciva ancora singhiozzando dalla stanza di sua madre. Le loro espressioni di pietà o disgusto non lo toccavano più.

 

Ma la vista dell’Eroe, in camicia di forza, con la faccia deformata da un ghigno e lo sguardo folle gli sembra così confortante e ridicolo che, per la prima volta in tanti anni, Draco rise. Rise di gusto, piegandosi in due. Quasi felicemente.

 

 

Fine

 

Questa è la mia prima fic. Spero che sarete clementi e lascerete un commento. Grazie.

 

  
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