Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Pieces
of you Quando
aveva sei anni, Luna andava alla ricerca di farfalle nere. Dopo
la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo
stesso. Quando
aveva sei anni, Luna aveva visto sua madre morire e da quel momento
niente era stato più lo stesso. “Lei ora sta
bene”, diceva, mentre suo
padre piangeva tutte le lacrime del mondo e si lasciava lentamente
andare. La morte di Scarlett era stata molto più orribile,
cruenta di quanto avesse raccontato a suo padre, ma Luna pensava che,
per lenire il dolore di Xenophilius, una piccola bugia a fin di bene
potesse essere pronunciata.
Dopo
la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo
stesso. Quando
aveva dieci anni, Luna aveva iniziato a procurarsi piccole ferite per
poi scrivere sul cuscino il nome di sua madre.
Scarlett.
Scarlett. Scarlett.
Questo
si ripeteva all'infinito, creando un fregio dalle linee frastagliate
e dipinte grazie ad una fantasia semplice e un po' immatura. La
perdita di sua madre la spingeva solo ai pensieri più foschi,
irrazionali e macabri. Xenophilius fece ciò che gli sembrò
più giusto: non diede peso alla cosa e tirò avanti,
trascinando con sé nella disperazione l'animo frammentato di
sua figlia.
Dopo
la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo
stesso. Egoica's
Space.
“Le
ho sognate”, diceva,
mentre sua madre piegava le labbra nel più bel sorriso del
mondo. Le farfalle erano frutto della sua immaginazione, ma Scarlett
pensava che, se Luna era felice credendo nella loro esistenza, quella
piccola bugia non fosse poi così grave.
I sorrisi – che timidi si affacciavano dai visi di
chi era sopravvissuto – avevano perso il loro valore, ogni
persona ne sprecava uno per i motivi più assurdi.
Luna era
l'unica a costituire un'eccezione – scomoda, pesante.
Neville
pensava che non l'avrebbe mai più vista ridere –
sorridere – e
capì che con lei le parole non sarebbero più servite,
perché le sue le aveva perse tutte.
Un giorno la trovò
davanti allo specchio; rideva.
Ma
rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano
il cuore e crocifiggono l'anima. Sul pavimento stavano i suoi lisci,
biondissimi capelli.
Le strette di mano – che come procaci donne di
strada passavano di sopravvissuto in sopravvisuto – avevano
perso il loro significato, ogni persona ne sprecava una per i motivi
più assurdi.
Luna era l'unica a costituire un'eccezione –
scomoda, pesante.
Neville pensava che non l'avrebbe mai più
stretto – accarezzato – e capì che con lei le mani
non sarebbero più servite, perché le sue compivano solo
gesti automatici, dettati dalla consuetudine.
Un giorno la trovò
in cucina che brandiva un vecchio tritacarne; rideva.
Ma
rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano
il cuore e crocifiggono l'anima. Sul pavimento, affogato in un lago
di sangue, si trovava un anulare.
Gli sguardi – che impudenti venivano ostentati dagli
occhi di ogni sopravvissuto – avevano perso la loro profondità,
ogni persona ne sprecava uno per i motivi più assurdi.
Luna
era l'unica a costituire un'eccezione – scomoda,
pesante.
Neville pensava che non l'avrebbe più guardato –
osservato – e capì che con lei gli occhi non sarebbero
più serviti, perché i suoi erano vuoti, apatici.
Un
giorno la trovò in giardino davanti al vecchio roseto;
rideva.
Ma
rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano
il cuore e crocifiggono l'anima. Dal prato poco curato, due iridi
adamantine sembravano scrutarlo.
Neville
capì che sua moglie non era più la stessa, e che la
pazzia aveva il pieno controllo di lei già da tempo. Si pentì
ogni giorno della sua vita, mentre dipingeva sul cuscino farfalle
nere e rimpiangeva quella parte della sua vita che non aveva saputo
custodire, proteggere.
In
risposta alla sfida di Erisa,
posto quella che reputo la più brutta fanfiction mai scritta.
Con la viva speranza che
nessuno la legga mai
con attenzione.