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Autore: laviatraversa    28/06/2012    2 recensioni
Affetta da shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
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Si pentì ogni giorno della sua vita, mentre dipingeva sul cuscino farfalle nere e rimpiangeva quella parte della sua vita che non aveva saputo custodire, proteggere.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!



I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »




Pieces of you






Quando aveva sei anni, Luna andava alla ricerca di farfalle nere.
Le ho sognate”, diceva, mentre sua madre piegava le labbra nel più bel sorriso del mondo. Le farfalle erano frutto della sua immaginazione, ma Scarlett pensava che, se Luna era felice credendo nella loro esistenza, quella piccola bugia non fosse poi così grave.


Dopo la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo stesso.
I sorrisi – che timidi si affacciavano dai visi di chi era sopravvissuto – avevano perso il loro valore, ogni persona ne sprecava uno per i motivi più assurdi.
Luna era l'unica a costituire un'eccezione – scomoda, pesante.
Neville pensava che non l'avrebbe mai più vista ridere –
sorridere – e capì che con lei le parole non sarebbero più servite, perché le sue le aveva perse tutte.
Un giorno la trovò davanti allo specchio;
rideva.
Ma rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano il cuore e crocifiggono l'anima. Sul pavimento stavano i suoi lisci, biondissimi capelli.

Quando aveva sei anni, Luna aveva visto sua madre morire e da quel momento niente era stato più lo stesso. “Lei ora sta bene”, diceva, mentre suo padre piangeva tutte le lacrime del mondo e si lasciava lentamente andare. La morte di Scarlett era stata molto più orribile, cruenta di quanto avesse raccontato a suo padre, ma Luna pensava che, per lenire il dolore di Xenophilius, una piccola bugia a fin di bene potesse essere pronunciata.


Dopo la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo stesso.
Le strette di mano – che come procaci donne di strada passavano di sopravvissuto in sopravvisuto – avevano perso il loro significato, ogni persona ne sprecava una per i motivi più assurdi.
Luna era l'unica a costituire un'eccezione – scomoda, pesante.
Neville pensava che non l'avrebbe mai più stretto – accarezzato – e capì che con lei le mani non sarebbero più servite, perché le sue compivano solo gesti automatici, dettati dalla consuetudine.
Un giorno la trovò in cucina che brandiva un vecchio tritacarne;
rideva.
Ma rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano il cuore e crocifiggono l'anima. Sul pavimento, affogato in un lago di sangue, si trovava un anulare.

Quando aveva dieci anni, Luna aveva iniziato a procurarsi piccole ferite per poi scrivere sul cuscino il nome di sua madre.

Scarlett. Scarlett. Scarlett.

Questo si ripeteva all'infinito, creando un fregio dalle linee frastagliate e dipinte grazie ad una fantasia semplice e un po' immatura. La perdita di sua madre la spingeva solo ai pensieri più foschi, irrazionali e macabri. Xenophilius fece ciò che gli sembrò più giusto: non diede peso alla cosa e tirò avanti, trascinando con sé nella disperazione l'animo frammentato di sua figlia.


Dopo la fine della guerra tutto era cambiato e al contempo rimasto lo stesso.
Gli sguardi – che impudenti venivano ostentati dagli occhi di ogni sopravvissuto – avevano perso la loro profondità, ogni persona ne sprecava uno per i motivi più assurdi.
Luna era l'unica a costituire un'eccezione – scomoda, pesante.
Neville pensava che non l'avrebbe più guardato – osservato – e capì che con lei gli occhi non sarebbero più serviti, perché i suoi erano vuoti, apatici.
Un giorno la trovò in giardino davanti al vecchio roseto;
rideva.
Ma rideva di una risata triste e gutturale, di quelle che ti strappano il cuore e crocifiggono l'anima. Dal prato poco curato, due iridi adamantine sembravano scrutarlo.

Neville capì che sua moglie non era più la stessa, e che la pazzia aveva il pieno controllo di lei già da tempo. Si pentì ogni giorno della sua vita, mentre dipingeva sul cuscino farfalle nere e rimpiangeva quella parte della sua vita che non aveva saputo custodire, proteggere.



Egoica's Space.
In risposta alla sfida di Erisa, posto quella che reputo la più brutta fanfiction mai scritta. Con la viva speranza che nessuno la legga mai con attenzione.

  
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