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Autore: Annetta98    29/06/2012    3 recensioni
Una ragazza come tante torna dalla discoteca, ma non sa cosa la attende una volta a casa....
Sentii il sangue gelarsi nelle vene, il cuore batté un’ultima terribile volta prima di fermarsi in gola, le gambe mi diventarono molli come gelatina. Per un lungo e atroce attimo sembrò che il tempo si fosse fermato: c’ero io, immobile sulla soglia, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata, e c’era l’orrore in quella stanza...
Il mio primo tentativo di scrivere un racconto horror, spero che vi piaccia (e che vi spaventi, naturalmente ;D)
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Notte Solitaria

 

Uscii dal locale infuriata con mia madre, possibile che nel XXI secolo ad una sedicenne fosse imposto di tornare a casa entro le 11,30? Impensabile…
Accesi il motore dello scooter e mi avviai verso casa. Arrivai davanti alla palazzina alle 11,30 in punto.
Aprii il portone e cominciai a salire la rampa di scale che mi separava dal mio appartamento al terzo piano. Entrai in casa e fui sorpresa di non trovare mia madre seduta sul divano del soggiorno ad aspettarmi: ‹‹Mamma?›› chiamai, ‹‹Papà?›› niente. Nessuna risposta. Ero un po’ preoccupata, ma niente avrebbe potuto prepararmi a ciò che vidi entrando nella stanza dei miei genitori. Sentii il sangue gelarsi nelle vene, il cuore batté un’ultima terribile volta prima di fermarsi in gola, le gambe mi diventarono molli come gelatina. Per un lungo e atroce attimo sembrò che il tempo si fosse fermato: c’ero io, immobile sulla soglia della camera dei miei genitori, con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata, e c’era l’orrore in quella stanza. Rimasi così qualche secondo, come se la terra avesse smesso di girare, poi da qualche parte in lontananza suonò un campana e fu come se il tempo ricominciasse a scorrere alla velocità della luce, dalla mia bocca uscì un urlo così terribile che mi sentii il mondo crollare addosso, portando con sé la cruda realtà di ciò che stavo vedendo, facendomi capire che non era tutto solo un terribile incubo. Mentre gli occhi mi si inondavano di lacrime entrai a passi flebili nella stanza. Quella che un tempo era stata mia madre giaceva sul letto , le coperte inondate di sangue, le mani legate alla testata del letto e il suo corpo diviso a metà dalla testa ai piedi. Ma la vista più inquietante era quella di mio padre: era appoggiato all’armadio, gli occhi aperti ma velati dalla morte. Sarebbe quasi potuto sembrare vivo se non fosse stato per un piccolo particolare: tre giganteschi chiodi gli sporgevano dalla gola. Mi voltai per tornare indietro a chiamare la polizia e nonostante il buio della stanza vidi sulla parete da cui ero entrata gigantesche lettere rosse come il sangue e mi venne quasi da vomitare pensando che quel sangue probabilmente era di mia madre o di mio padre. Lessi “
ADESSO TOCCA A TE ”. Nel momento in cui lessi quelle parole terrorizzanti una voce fredda le pronunciò entrando nella stanza. L’uomo si voltò e chiuse la porta a chiave, poi si girò verso di me e nel buio della notte distinsi chiaramente un sorriso folle.



 

Note: 
Vi ringrazio di aver letto, spero che vi sia piciuta e mi raccomando, ditemi le vostre opinioni (positive o negative) sul mio esperimento: tutte le critiche sono ben accette nonché un aiuto per il futuro, quindi recensite please :)
Grazie ancora, baci
Anna

  
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