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Autore: thisnamemustbeuntaken    29/06/2012    6 recensioni
"...Aveva detto la verità a Louis, quella verità che da tre anni a questa parte gli opprimeva il cuore, costringendolo a fingere di essere felice, mentre dentro di lui si sentiva morire. Quanto avrebbe voluto baciarlo, toccarlo e perché no, magari farci l’amore.
Dio quanto sei patetico Styles!..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era un pomeriggio come tanti altri in casa Stylinson. A Londra anche se era quasi estate, tirava ancora un vento freddo così Harry e Louis si erano coperti con un plaid, stesi sul tappeto a mangiare pacchetti di Haribo, vicino ad un camino acceso.
“Louis…” Harry si avvicinò piano all’orecchio di Lou, sussurrando.
“Dimmi Harrehh” La voce di Boo era scherzosa e allegra.
“Ci pensi mai a come sarebbe se…- abbassò lo sguardo facendosi serio e triste- Lascia perdere.” Fece per alzarsi ma Lou lo tirò indietro.
“Come sarebbe se? Dai Hazza, lo sai che puoi dirmi tutto!” Louis lo guardava speranzoso di alleviare il disagio dell’amico.
“Questo… Louis, questo proprio non posso dirtelo.” Harry diventò freddo tutto di un tratto e si alzò da terra.
Quelle parole ferirono l’amico, che era rimasto ancora sdraiato a fissarlo.
“Che vorresti dire Haz? Non ti fidi di me?” Louis proprio non capiva cosa ci potesse essere di tanto segreto da non poterlo dire neanche a lui .
“No, Boo, non volevo dire questo! E’ che … -fece una pausa- Dannazzione Lou, non posso dirtelo!” Dicendo questo inizio a piangere scappando in camera sua.
“H-Harry!” Urlò Louis correndogli dietro. La porta dell’amico però si chiuse sbattendo.
“Louis, ti prego,lasciami in pace. Ho bisogno di riflettere.” La voce del riccio era rotta dal pianto.
“Hazza dai non fare il coglione. Qualsiasi cosa ti turbi possiamo risolverla insieme!” Boo si appoggio alla porta con la fronte.
“Non puoi aiutarmi. Nessuno può. Sei l’ultima persona con cui vorrei parlarne.” Harry urlava per quanto dolore provava.
“Cosi mi ferisci...” Lou lo sussurrò prima di scivolare a terra sulle ginocchia.
C’era sempre stato un rapporto fantastico fra i due. Louis si era sentito sempre strano quando aveva Harry nei paraggi. Quel ragazzo lo stregava con le sue movenze sensuali, i suoi sorrisi maliziosi e con quegli occhi che cambiavano colore a seconda della luce. Potevano essere grigi, verdi o blu. E lui li adorava, anzi, adorava tutto di quel ragazzo, ma non ci aveva mai dato realmente peso.
Una furia lo travolse facendolo cadere all’indietro per il corridoio. Un Harry rosso in viso con le lacrime che scendevano sui suoi zigomi lo fissò sprezzante.
“Io ti ferisco? IO TI FERISCO? TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE STAI DICENDO? COME PENSI CHE POSSA SENTIRMI IO QUANDO ESCI CON ELEANOR E MI LASCI A CASA DA SOLO CON UN CANE EH? COSA PENSI POSSA PROVARE GUARDANDO LE FOTO CHE VI FATE MENTRE SIETE IN PIGIAMA? IO…-esitò un secondo- IO TI AMO! E SO CHE TU NON POTRAI MAI RICAMBIARMI PERCHE’ E’ UNA COSA TALMENTE STUPIDA CHE MI VIENE DA VOMITARE SOLO A PENSARCI. MI SONO INNAMORATO DI TE COME UN COGLIONE PENSANDO CHE QUANDO MI ABBRACCIAVI, QUANDO MI ACCAREZZAVI I CAPELLI, QUANDO MI FACEVI STARE NEL LETTO CON TE DOPO UN INCUBO, TI STESSI INNAMORANDO ANCHE TU DI ME. MA NON E’ COSI’! E NON POTRA’ MAI ESSERLO. PERCIO’ ORA LASCIAMI SOFFRIRE IN PACE ED ESCI CON ELEANOR.” Sputò fuori queste parole gridandogli contro, mentre Louis era ancora steso a terra con gli occhi spalancati.
“E VUOI SAPERE UN'ALTRA COSA? TI ODIO. TI ODIO PERCHE’ ADESSO IO NON POTRO’ PIU STARTI ACCANTO. E DEVO TENTARE DI ODIARTI, PERCHE’ SE CONTINUASSI AD AMARTI MI SI SPEZZEREBBE DEFINITIVAMENTE IL CUORE. SAI PERCHE’ MI PORTO A LETTO UNA RAGAZZA A LETTO OGNI SERA? PERCHE’ SPERO DI FARTI INGELOSIRE. PENSA QUANTO POSSO ESSERE DEFICIENTE, LOU! E ORA PUOI RIDERE DI ME, PRENDERMI A CALCI IN CULO E FARMI USCIRE DA QUESTA CASA, MA RICORDATI CHE LO HAI VOLUTO SAPERE TU. IO ERO PRONTO A TENERMI TUTTO DENTRO. A NASCONDERE I MIEI SENTIMENTE PER TE.
PRIMA VOLEVO CHIEDERTI COME SAREBBE SE QUELLO CHE DICONO LE FAN SU DI NOI FOSSE VERO. SE DAVVERO TRA DI NOI C’E’ QUALCOSA DI MAGICO CHE CI LEGA, COME IN QUELLE FANFICTION DOLCI E SMIELOSE. MI STAVO CHIEDENDO SE POTEVI ESSERE DAVVERO TU LA PERSONA CON CUI AVREI PASSATO IL RESTO DELLA MIA VITA. SPERAVO SERIAMENTE CHE TU MI BACIASSI PRIMA O POI.  MA SO CHE NON SUCCEDERA’ MAI. ORA, SE PERMETTI, VADO AD UBRIACARMI FINCHE NON SVENGO SU UN DIVANETTO DI UNA DISCOTECA. E UN'ALTRA COSA… VAFFANCULO TOMLINSON!” prese il primo giacchetto che gli capito per le mani ed usci da quella casa piangendo come un disperato. Aveva appena rovinato tutto. Aveva detto la verità a Louis, quella verità che da tre anni a questa parte gli opprimeva il cuore, costringendolo a fingere di essere felice, mentre dentro di lui si sentiva morire. Quanto avrebbe voluto baciarlo, toccarlo e perché no, magari farci l’amore.
Dio quanto sei patetico Styles!
Louis ci mise un po a riprendersi dallo shock. Aveva capito male o il suo migliore amico gli aveva appena confessato di amarlo? CAZZO. Come si sarebbe dovuto comportare? Lui era etero e anche se ogni tanto si sentiva strano mentre lui era vicino, come se gli stessero ballando una rumba nello stomaco e gli stessero shakerando il cuore, non poteva amarlo.
Allora perché quando lo ha visto uscire da quella porta si era sentito malissimo?
Allora perché si stava preoccupando di come si sarebbe ridotto?
Allora perché si sentiva come se lo avessero preso a calci quando lo aveva mandato a quel paese?
Louis lo chiamò al cellulare, che ovviamente era staccato.
“Cristo!” imprecò prima di tirare un pugno al muro. Il sangue gli usciva dalle nocche tagliate e Louis non faceva altro che pensare alle parole di Harry. Lo amava ed ora probabilmente stava per fare la più grossa cazzata della sua vita.
Corse fuori di casa. Non poteva sopportare che gli succedesse qualcosa.
Erano le 7 di sera. Il buio incombeva sulla città di Londra e Louis era terrorizzato. Terrorizzato dal fatto che l’amico si fosse messo nei guai. Faceva lo slalom tra le macchine del traffico londinese, cercando di non farsi mettere sotto.
“HARRY; DOVE DIAVOLO SEI????” Lo urlava per le strade ma nessuno rispondeva.
Continuava a correre come un pazzo, non poteva arrendersi. Lo avrebbe trovato e lo avrebbe riportato a casa sistemando tutto con un'altra bustina di caramelle gommose che loro amavano tanto.
Poi lo vide e il suo cuore si fermò.
Steso a terra, appoggiato con la testa sul giacchetto, Harry Edward Styles teneva gli occhi chiusi ed una bottiglia in mano.
“HARRY,
HARRY,
HARRY!”
Louis lo chiamava, ma lui non rispondeva.
 Quando gli fu vicino prese a scuoterlo per farlo svegliare, ma non si svegliò.
Il panico si impadronì di lui.
“CAZZO, HARRY NO! TI PREGO NO! DIMMI CHE ADESSO TI SVEGLIERAI, PERCHE’ NON PENSO DI POTER SOPPORTARE QUESTO CAZZO. RISPONDIMI HAZ. APRI GLI OCCHI, PARLAMI. DIMMI CHE STAI BENE.”
Le lacrime scendevano copiosamente dagli occhi azzurri di Louis. E se non si fosse svegliato? Cosa avrebbe fatto?
 Chiamò l’ambulanza in un impeto di lucidità.
“Harry…” Lo abbracciò stretto a se, infilando le mani nei suoi capelli, affondandoci il viso per sentirne l’odore: Sapeva di cocco, come al solito.
E si ricordò di tutte le volte che il riccio camminava con l’asciugamano stretto in vita e con i capelli ancora bagnati lo abbracciava.
Quei ricordi gli facevano male. E penso di morire se solo il cuoricino di Harry avesse smesso di battere.
I suoi pensieri lo spaventarono. Provava qualcosa per lui? Cercò di staccarsi da quella presa ma lui stesso se lo impedì. Il loro legame era troppo forte, non lo avrebbe lasciato per nulla al mondo. Non poteva dire di no ad un sentimento del genere. Troppo forte per essere ignorato oramai.
“Harry, se puoi sentirmi, io… Io volevo dirti una cosa. E scusami se l’ho capito solo ora, ma è proprio adesso che credo di averti perso che finalmente so cosa provo per te… Io ti amo Haz! Perciò ti prego non lasciarmi così! Io non ce la farei senza di te. Non ce la farei senza il tuo sorriso, senza i tuoi occhi meravigliosi e senza le tue fossette dolci. Non potrei vivere in un mondo dove tu non esisti. Ti prego, svegliati!” Louis gliele sussurrava piangendo nell’orecchio queste parole.
L’ambulanza arrivo e lo portarono all’ospedale. Nel tragitto i medici lo avevano attaccato ad un macchinario per farlo respirare artificialmente visto che non sembrava farcela da solo.
Coma etilico, avevano detto. Si era ubriacato talmente tanto da finire in coma. Ed era solo colpa sua e dei suoi stupidi sentimenti repressi. Si sentiva in colpa come un cane. Aveva portato Harry al limite della sopportazione uscendo sempre con Eleanor quei giorni. E capì che anche a lui dava maledettamente fastidio vederlo con quelle troie che si portava a letto, anche se prima di oggi non lo aveva mai ammesso.
Lo lasciarono in una camera ad aspettare. I minuti passavano e Louis era sempre piu in ansia. Il dottore entrò e gli spiego la situazione.
Anche se non era grave, lo avevano messo in coma farmacologico finchè non avrebbe avuto le forze. Gli disse che si sarebbe svegliato da solo.
Quando li lasciarono soli nella stanza, mentre Harry era ancora addormentato, Louis si era accoccolato al suo corpo, occupando quasi tutto lo spazio del lettino.
Un movimento leggero lo fece sobbalzare.
“Cosi mi butti giu dal lettino deficiente.”
Ed eccola li, quella voce roca e calda che mai aveva amato come in quel momento.
“HARRY! Sei sveglio.” Louis lo abbracciò forte, stringendolo a lui come poco prima sull’asfalto.
“Non ti azzardare mai più a fare una cosa del genere. Mai più! Come pensi che mi sia sentito quando ti ho visto li steso a terra con gli occhi chiusi eh? Cosa pensavi di fare? Di ucciderti ubriacandoti fino ad andare in coma? Dico, ma sei impazzito?” Era una macchinetta che sparava domande a raffica.
“Louis, hai 2 secondi per tacere.” Harry era freddo. Girato dandogli le spalle parlava con calma, come se non fosse successo nulla.
“Sono sveglio adesso, quindi non devi più sentirti in colpa. Ora vattene e fai venire Zayn qui. Voglio parlare con lui.”
Una morsa di gelosia strinse il cuore di Louis.
“Harry girati” La voce di Lou era dura.
“Ti sto chiedendo di…”
“Ho detto girati.” Era incazzato nero. Il riccio lo ascoltò e si ritrovarono faccia a faccia in un letto d’ospedale.
Doveva provare a vedere se davvero sentiva qualcosa per lui, perciò con tutto il coraggio che aveva, si avvicinò leggermente alle sue labbra, stampandoci un bacio.
“Io…Harry, non so se hai sentito quello che ti ho detto prima quando ti ho trovato ma…Ti amo. E lo so che sono un coglione e che ci ho messo un eternità a capirlo ma quando ti ho visto lì a terra mi si è spaccata la terra sotto i piedi. Sentivo un peso sul cuore e quando ho visto che non mi rispondevi ho sentito di averti perso per sempre. Decisamente la sensazione più brutta di tutta la mia intera vita. Harry la prossima volta fammi parlare invece di lasciarmi sconvolto su un pavimento per favore.”
Lo sguardo del riccio era indecifrabile.
“Se è una presa per il culo, non è divertente Lou!”
“Harry, ho appena pensato che fossi morto e avrei preferito che mi passasse sopra un camion piuttosto che perderti per sempre. Non ti sto prendendo in giro. Ero solo troppo cieco da ammetterlo. Ti amo, Harold Edward Styles, più di quanto non abbia mai amato nessun altro. Ti prego, perdonami per essere stato così stupido…” E Harry glielo leggeva negli occhi colmi di lacrime che era sincero.
“Lou, baciami di nuovo” E lui non se lo fece ripetere due volte. Le loro bocche si sfioravano talmente delicatamente che sembrava che uno dei due si sarebbe rotto, quasi come se fossero di cristallo finissimo.
Le loro lingue erano timide e Louis giurò che il sapore di Styles era il migliore in assoluto. Anche dopo la sbronza, il suo alito era leggero e sapeva di menta.
E Louis in quel momento capi quello che si era perso in tutto quel tempo. Era il paradiso, ma al centro esatto dell’infermo.
Cosa avrebbero fatto ora? Ed El?
Tomlinson smise di pensarci quando Harry mise la gamba fra le sue, facendo avvicinare i loro corpi.
Si baciarono ancora fino allo sfinimento. Le loro labbra erano gonfie e rosse per gli infiniti baci. Louis prese le mani di Harry tra le sue e gli canticchiò una ninna nanna.
Si addormentarono così, mano nella mano, nel letto di un ospedale.
E non era mai stato così giusto.








Tomlinson's wife corner.
Soooooooooooooooono di nuovo qua ._____. La notte mi ispira particolarmente :) 
Sempre dedicata a quella pazza di
Ele, questa storia è ancora più lacrimevole della precedente. Bene.
Ora me ne vado a letto prima che mia madre mi tiri una ciabatta! Ancora grazie a tutti per le recensioni alle altre storie.
Recensiteeeeeeeeeeeeeee ahahahaah
Baci.

-M.
  
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