Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Amaranti    29/06/2012    5 recensioni
Traduzione a cura di violetsugarplum.
Alcune coppie hanno l'opportunità di scoprire se sono destinate a stare insieme oppure no. Altre non ce l'hanno.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Sebastian
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo della traduttrice

Eccomi qui! Sono violetsugarplum e giusto poche ore fa Amaranti è stata così gentile da darmi il permesso di tradurre dall'inglese questa sua bellissima fanfiction e mi ha detto di essere onorata e curiosa di sapere cosa ne pensano i lettori. È una Seblaine incompiuta con accenni Klaine, in particolare riguardo alla loro amicizia. È una storia malinconica e piena di angst, raccontata dal punto di vista di Kurt (ma senza l'ingombrante problema di un irrisolvibile triangolo amoroso Kurt/Blaine/Sebastian) e l'autrice ha saputo perfettamente raccontare il tutto senza snaturare i personaggi.

Devo precisare una cosa fondamentale. Nella traduzione, mi sono basata soprattutto sui dialoghi in lingua originale e non all'adattamento utilizzato per il doppiaggio del telefilm. Questo perché trovo che alcune frasi, tradotte proprio letteralmente, siano più forti e incisive rispetto all'adattamento proposto. Al di là di questo, mi sono sentita in dovere di tradurre, ad esempio, "Warbler" con "Usignolo", solo affinché la lettura scorresse più facilmente e fosse più piacevole.

Vi auguro una buona lettura e spero che riusciate a emozionarvi, come ho fatto io e come continuo a fare. <3


They Could Have Been Something
(link originale)

Kurt incontra Sebastian Smythe quando sono adolescenti. Non gli piace fin da subito semplicemente perché è un depravato e ci prova con il suo ragazzo. Successivamente lo detesta a causa del lancio della granita e dei suoi ricatti. Alla fine Kurt capisce che Sebastian non è nemmeno degno di essere perdonato dopo il tentato suicidio di Dave Karofsky.

Quasi si dimentica di lui.

Kurt si ricorda di Sebastian solo in qualche circostanza dopo la fine del liceo, come quando Blaine si ritrae e abbassa lo sguardo quando Rachel si lamenta di una delle sue rivali alla NYADA - 'Ha provato a ricattarmi per farmi smettere di cantare, come quell'Usignolo terrorista, ve lo ricordate?' - O quando la madre di Blaine suggerisce Parigi per la loro luna di miele e Blaine non riesce a spiegare perché non vuole andare in Francia. Kurt deve venirgli in aiuto dicendo che vorrebbero qualcosa di più tropicale e esotico. O quando adottano Lizzie e Carole compra la bottiglia di Courvoisier più costosa per festeggiare e Blaine si ritrova a bere nient'altro che acqua del rubinetto perché Kurt, 'dai, sai che l'alcool non mi è amico' anche se ha passato tutta la prima notte della loro luna di miele piegato in due sul water, vomitando la miscela di almeno sei cocktail diversi mentre Kurt gli accarezzava la schiena con fare rassicurante.

Incontra Sebastian un'altra volta quando ha trentun anni; con la manina di Lizzie aggrappata alle sue dita, tenendo tre borse nell'altra mano e un rotolo di carta da pacchi sotto il braccio. Sebastian è seduto su una panchina vicina a un'enorme pianta in vaso, legge alcuni fogli dall'aria ufficiale e di tanto in tanto tira su con gli occhiali che gli scivolano sul naso.

"Papà, cosa c'è?" chiede Lizzie, annoiata da Kurt che fissa Sebastian. Per un momento Kurt pensa di andare via prima che Sebastian li noti, ma alla fine la sua curiosità vince.

"Vedi quell'uomo con quei fogli, tesoro?" Lizzie annuisce, mettendosi il pollice in bocca. "Lui è..." Kurt esita perché non è esattamente un amico - per niente, ad essere onesti - ma non sa cosa aggiungere. La verità è troppo complicata per una bambina piccola come Lizzie. "Una volta eravamo amici."

"Ooh." Lizzie sorride radiosa; se lo sconosciuto è un amico di papà, non deve aver paura di lui.

Sebastian alza lo sguardo dai suoi fogli. I suoi occhi si spalancano e i lati delle sue labbra si curvano come se volessero diventare una smorfia oppure un sorriso freddo e educato, ma alla fine rimangono socchiuse in sorpresa.

"Ciao," dice Kurt con un sorriso garbato. Non sa cosa aspettarsi da Sebastian, ma è pronto a comportarsi bene se anch'egli lo fa. "È da un po' che non ci si vede."

"Già," Sebastian annuisce, anche se non sembra sicuro di ciò che sta succedendo. Si sfila gli occhiali lentamente. "Ciao, Kurt." Sebastian osserva Lizzie e le sorride in modo dolce, ma è così finto da far capire subito che Sebastian non ha mai avuto a che fare con bambini. "E tu sei...?"

"Mi chiamo Elizabeth Hummel-Anderson."

Qualcosa cambia nello sguardo di Sebastian e il suo labbro inferiore trema sentendo il nome. Accade il tempo di in un battito di ciglia, ma Kurt lo coglie e sente fargli male il cuore, solo per un secondo.

"Abbiamo divorziato," Kurt dice velocemente. Sebastian lo guarda con un'espressione completamente indecifrabile. "Siamo ancora amici e siamo i suoi papà, ma non siamo più sposati."

"Ho fame." Lizzie lascia la mano di Kurt per iniziare a strattonargli i pantaloni. "So che hai detto che papi ha fatto la pasta col formaggio, ma voglio qualcosa di dolce e lo voglio adesso."

"Siamo viziatelli, Elizabeth?" Sebastian ride. Kurt è un po' sorpreso di non vederlo malizioso o canzonatorio. Sembra davvero divertito, quasi gentile. "Io ho una pera. La vuoi? È dolce come il miele e fa anche molto bene."

Kurt non può a far meno di sorridere. Lizzie lo guarda dubbiosa, Kurt annuisce e il suo sorriso si allarga quando vede Lizzie afferrare la pera dalla mano aperta di Sebastian e mordere il frutto con i suoi dentini.

"Cosa si dice quando ti danno qualcosa?" Kurt le ricorda.

"Grazie." Lizzie mastica a bocca aperta: Blaine la riprende sempre per questo ma a Kurt non importa molto. Certo, non è molto educato, ma anche Kurt lo fa a volte e sospetta che lei abbia imparato da lui. "Qual è il tuo nome, gentile signore?"

Sebastian scoppia a ridere sentendo le parole 'gentile signore' e Kurt ridacchia di rimando, un po' imbarazzato e un po' orgoglioso. È stato lui ad insegnarle quell'espressione, solo per divertimento, e non si sarebbe mai aspettato che lei la usasse in una situazione del genere.

"Mi chiamo Sebastian Smythe."

Lizzie annuisce pensierosa.

"Papà ha detto che eri suo amico." Sebastian guarda Kurt inclinando la testa e alzando le sopracciglia con curiosità. 'Non potevo dirle che volevi scoparti il suo papi al liceo', Kurt pensa. Sebastian abbozza un sorrisetto per far intendere a Kurt che ha capito. Ma non è quello squallido, atroce sorrisetto compiaciuto che faceva prudere la pelle di Kurt in frustrazione e disgusto ai tempi del liceo. È come una versione più addolcita, anche se Sebastian sembra sforzarsi. "Eri amico anche di papi?"

Il sorrisetto scompare dal volto di Sebastian come se fosse stato schiaffeggiato via e il sorriso che prende il suo posto è così triste che Kurt si sente completamente svuotato. Sebastian non prova nemmeno a nascondere ciò che prova; il suo dolore fuoriesce tramite le sue labbra contratte in quel sorriso.

"Sì." La voce di Sebastian è ferma e malinconica. "Il tuo papi era il mio primo vero amico."

Se qualcuno al liceo gli avesse detto che un giorno si sarebbe sentito dispaciuto per il ragazzo che cercava di rubargli il fidanzato, l'aveva insultato e aveva cercato di colpirlo con una granita, Kurt gli avrebbe riso in faccia. Ma adesso non c'è nessuna gioia o soddisfazione in lui; si sente solo dispiaciuto per quest'uomo. Colui il quale era solito essere arrogante  quando era un giovane, ora sembra più distrutto del ragazzo che si era scusato e non era stato creduto, anzi, gli era stato detto 'Non significa nulla per me'.

"Devo andare. Beh, è stato bello vederti."

Sebastian mette via i fogli e si alza; Kurt adesso può ammirare i suoi vestiti in tutta la loro gloria. I colletti alzati del liceo erano più disastrosi di molti vestiti di Rachel, ma il completo dona particolarmente a Sebastian. È elegante senza essere eccessivo e non dà l'impressione di essere troppo sofisticato.

"Possiamo almeno andare a bere qualcosa?"

Kurt non sa ancora nulla del Sebastian di oggi; è ancora curioso.

Sebastian esita per un momento, ma poi scrolla le spalle.

È come il loro primo incontro: seduti dalla parte opposta del tavolo in un bar, diffidenti l'uno nei confronti dell'altro. Ma il ragazzo che entrambi volevano al liceo è qualcuno di cui Kurt non è più innamorato e la bambina che ha adottato con lui siede rannicchiata sui suoi fianchi, masticando rumorosamente la pera di Sebastian.

"Allora, tu e Blaine?" Sebastian chiede con tono piatto, senza emozione.

"Ci vogliamo ancora bene come amici, ma non ci amiamo più come pensavamo al liceo o quando ci siamo sposati o quando abbiamo adottato Lizzie. Credo che sia come il fuoco, sai. Quando brucia pensi che non si spegnerà mai, ma... Alla fine si spegne. Così, ecco."

Sebastian non aggiunge altro.

"E tu? Ragazzo? Marito?"

Sebastian sbuffa incredulo. Kurt gli lancia uno sguardo truce. Solo perché Sebastian sembrava terrorizzato di impegnarsi con qualcuno quando era un ragazzo, non significa che dieci anni dopo cerchi ancora avventure di una notte.

"Penso di aver sposato il mio lavoro." Sebastian gira il cucchiaino tre volte nel suo bicchiere prima di continuare. "Sono un avvocato. Sai la differenza tra un stilista come te o un attore di Broadway come Blaine e un avvocato come me? Non è insolito che voi siate omosessuali, specialmente tu, Kurt. Ma un avvocato che sia dichiarato e fiero... Non funziona così."

Kurt sente che Lizzie sta iniziando ad agitarsi sui suoi fianchi e la guarda, spostando gentilmente una ciocca ribelle di capelli castani dorati dalla sua fronte. Lizzie è ancora troppo piccola per conoscere l'omofobia. Anche se a volte viene guardata male da uno sconosciuto e le sue dita si stringono con più forza a quelle dei papà, Kurt e Blaine cercano di assicurarsi che lei consideri normale l'amore tra due uomini e due donne come la relazione tra uomo e donna.

Vorrebbe dire qualcosa come 'Dai, viviamo nel ventunesimo secolo. Certo, per i gay è ancora molto difficile, ma non va così male.'

Ma Kurt sa che Sebastian non è uno stupido, ha ragionato molto su questa questione e non c'è nulla che Kurt potrebbe dire per fargli cambiare idea.

Kurt, invece, dice a Lizzie di andare ai servizi perché sarebbero andati via a breve.

"Credo che dovresti farci una visita." Lizzie, obbediente, si dirige spedita verso il bagno e Kurt inizia a parlare, assaporando il gusto del caffè sulle sue labbra e chiedendosi cosa cavolo stia facendo. È una buona idea dare a Sebastian la possibilità di ricongiungersi con loro? Ma poi pensa a quanto Blaine si impegni a fingere che di Sebastian non gli importi nulla e quando facilmente lui riesca a comprenderlo. "Manchi molto a Blaine. Non lo dice mai, ma sono piccole cose. Come quando cambia troppo in fretta il canale quando trasmettono una partita di lacrosse, quando non vuole sentire canzoni in francese o quando non vuole che gli prepari la tarte tatin perché, a quanto pare, è il tuo dolce preferito... Non vuole sentire la tua mancanza, ma la sente."

Sebastian alza un sopracciglio scetticamente. Kurt non è sicuro di poter continuare, non è sicuro che Blaine voglia che gli parli di questo - Kurt non è nemmeno sicuro di cosa Blaine provava o provi ancora per Sebastian. L'unica cosa di cui è sicuro è che ogni 'Non significa nulla per me' e 'Non voglio preoccuparmi di lui, possiamo dimenticarlo?' erano bugie uscite dalle sue labbra.

"Credo che lui pensi che voi due, non so, non abbiate avuto un vero e proprio addio. Forse vuole sapere se vuoi due potreste stare bene insieme o no. Mi ha amato, ma credo che ci fosse una parte di lui che ti amava un po', o almeno pensava di amarti se le cose fossero andate diversamente. Non lo so. Non sono più arrabbiato per questo. Sicuramente mi sono sentito tradito quando ho capito che lui... provava qualcosa per te, ma adesso non importa. Abbiamo smesso di amarci nello stesso momento e voglio solo che sia felice, che trovi l'uomo che possa amarlo e amare e se, in qualche modo, quell'uomo sei tu, maledetto Sebastian Smythe, allora..."

L'espressione dipinta sul volto di Sebastian è cruda, aperta e dolorosa e Kurt non riesce quasi a guardarlo negli occhi, ma giura a se stesso di non abbassare lo sguardo.

"Non funzionerebbe," dice risoluto Sebastian ed è come se ogni parola gli causasse dolore fisico. "Sei un cazzo di idiota, Kurt. Non capisci chi sono? Non potrei amarlo, lui non potrebbe amare me. Se Blaine provava qualcosa per me, era solo attrazione per un ragazzo nuovo, così diverso, così eccitante, così "avanti", come aveva detto. Come il frutto proibito o qualcosa del genere, non lo so. Ma so per certo che non c'era amore. È che... Noi... Noi semplicemente non funzioneremmo, non potremmo funzionare. Ci deluderemmo l'uno con l'altro, litigheremmo e ci stancheremmo l'uno dell'altro. Lo ferirò e lo tradirò, magari con un altro, magari sceglierei il mio lavoro e non lui. Merita qualcuno migliore di me."

"Quindi sei un codardo," Kurt gli risponde seccato. È assurdo, è assolutamente patetico.

"Di cosa hai paura? Non vuoi essere ferito? Ma è così che funziona l'amore - no, è così che va la vita; a volte vieni ferito, ma se non provi, non avrai mai nulla in cambio, non proverai nulla e questo è ancora peggio. Sì, forse capirete di non stare bene insieme, ma almeno ci avete provato. Ho divorziato da Blaine, già, ma non rimpiangerò mai gli anni passati con lui come fidanzati e poi come mariti. Non rimpiangerò mai di aver adottato Lizzie. Non è la storia del 'siete assolutamente certi di rimanere insieme per sempre oppure non provateci nemmeno'. A volte, il più delle volte, finisce male, già. Ma a volte funziona."

Sebastian alza le mani e applaude, nello stesso modo sarcastico che aveva usato al liceo quella volta in cui i New Directions e i Warblers erano diventati rivali per quelle canzoni di Michael Jackson. Però al liceo Kurt aveva creduto che Sebastian pensava davvero che fossero ridicoli, ma questa volta c'è qualcosa sul volto di Sebastian - che cerca di essere canzonatorio e superiore ma fallisce miseramente - che rende dolorosamente certo il fatto che non sia nient'altro che una maschera.

"Oh, bel discorso," Sebastian ride, una risata terribile e fredda che Kurt detesta e gli fa provare  pietà nello stesso momento. "Dovresti fare dei biscotti della fortuna con queste parole sagge. Oppure scrivere un libro d'aiuto." Il sorriso compiaciuto scompare dalla sua faccia. "Ascolta, Kurt. Blaine è una persona adorabile e meravigliosa con un cuore incredibilmente buono. Può trovare milioni di uomini che possono amarlo e che lui può ricambiare. Non devi aver paura che lui non riesca a trovare la sua... Non so esattamente quale stupida cazzata romantica adorate pensare. La sua anima gemella, l'amore della sua vita, è uguale. Non sono io, dai, come potrei esserlo? Se a volte Blaine pensa ancora a me è perché ero misterioso al liceo o qualcosa del genere ma, in realtà, -almeno per quanto riguarda i sentimenti e il romanticismo, perché sono assolutamente fantastico nelle altre cose- faccio schifo, Kurt. Io... Io non sono abbastanza per lui."

'Blaine è troppo per te.'

Kurt sa che non può dire altro per convincere Sebastian ed è così importante, dopotutto? Sebastian probabilmente ha ragione; ciò che prova Blaine nei suoi confronti forse non è amore, ma solo una strana attrazione nata da alcuni bei ricordi. E devono essere davvero belli perché il Sebastian del liceo era un grandissimo stronzo antipatico.

Ma lui trattava Blaine diversamente rispetto agli altri, vero?

Kurt sente uno strattone impaziente ai pantaloni e fa un gran sorriso a Lizzie, sollevandola piano e prendendo un tovagliolo per pulirle le labbra e il mento appiccicosi di pera. Lizzie arriccia il nasino con disappunto.

"Devo davvero andare." Kurt e Lizzie guardano Sebastian prima che Kurt possa dire qualcosa - 'Sì, ok, arrivederci' oppure 'Abbi cura di te, Sebastian' oppure 'Spero che non sia troppo tardi quando capirai che stai mandando a puttane la tua vita' - Lizzie inizia a parlare.

"Vieni a casa con noi? I vecchi amici sono sempre benvenuti." Kurt sorride dolcemente perché Lizzie adora cantare con Mercedes, ascoltare Puck suonare la chitarra o fare pupazzi con i calzini con Brittany e Tina. Forse Lizzie adorerebbe sentire i racconti di Sebastian su Parigi - senza parlare delle sue avventure di una notte, ovviamente - o imparare le regole della lacrosse o altre cose. Kurt non conosce bene Sebastian. "Tu sei tanto alto e zio Finn in questi giorni è sempre impegnato e abbiamo deciso di dipingere il soffitto di blu e tu potresti aiutarci. Oh!" Lizzie abbassa la voce facendola diventare un sussurro. "Papà mette le caramelle che non vuole che io mangi sul ripiano più alto e io non ci arrivo, ma tu sì! Potrei darti in cambio un po' di pasta col formaggio di papi?"

"Oh, tesoro, ti ho sentito!" Kurt ride divertito, ma sente il cuore fargli male all'ingenuità di Lizzie e all'espressione scioccata e persa sul volto di Sebastian.

"È una proposta davvero gentile. Ma al momento vivo in Europa e domani riparto da New York. Ma è stato davvero bello conoscerti." Sebastian tende la mano verso Kurt. "Prenditi cura di Blaine, Kurt. A volte si ha il bisogno di avere qualcuno che ti stia accanto e non credo ci sia qualcuno che lo conosca meglio di te."

"Certo," Kurt gli promette. Pensa a quell'odioso e allegro occhiolino dopo tutti quegli insulti e quel 'Prenditi cura di quell'Usignolo, Kurt'. Pensa a quanto Sebastian sia diverso ora: gli occhi verdi velati di tristezza, la curva all'ingiù del suo sorriso e il tremolio della sua mano stretta nella sua.

Non lo rivedrà mai più.

__________________________________________________________________________________________________________________________

Gli anni passano e così anche i decenni. Kurt si innamora di un altro uomo e si risposa. Adottano altri tre bambini e Blaine diventa loro padrino. Anche Lizzie si sposa e ha due gemelli, due bambini, e poi ci sono anche altri nipoti.

Vivono tutti le loro vite, lavorando, imparando, divertendosi, ferendo e sentendosi feriti a causa di altri, provando gioie e dolori, sentendosi esausti e contenti.

Blaine non si risposa. Passa la sua vita cercando il suo vero amore, presentandosi ad appuntamenti dopo appuntamenti e le sue speranze crescono ogni volta per poi distruggerlo completamente poche settimane o magari mesi dopo.

"Ho fatto un sogno questa notte," Blaine dice a Kurt il giorno in cui muore. I ricci una volta ribelli e scuri adesso sono bianchi e una vita passata a cercare invano la felicità che solo l'amore avrebbe potuto dargli ha modellato le profonde rughe sul suo viso. Solo i suoi occhi ambrati sono brillanti e belli come la prima volta che Kurt ha incrociato il suo sguardo.
"Ti ricordi Sebastian? Sebastian Smythe del liceo?" Kurt annuisce. Il suo cuore perde un battito a causa dello shock e della tristezza e la sua presa sul bastone si fa meno salda. Blaine, con la mano tremante, gli fa cenno di avvicinarsi.

"Non ricordo tutto, ma... Eravamo in Costa Azzurra e l'ho baciato e lui sapeva di gelato alla lavanda." Blaine si lascia scappare un gemito che sembra più una piccola risata che un singhiozzo. "Ti ricordi quando Lizzie aveva comprato quella pallina di gelato, tipo trent'anni fa, e avevo detto che sapeva di sapone?" Kurt non ricorda, ma annuisce e sorride comunque, sentendosi stringere la gola. "Ma questa volta non m'importava. Ehi, ti ricordi quando al liceo era agli spettacoli di West Side Story e le Provinciali e le Regionali? So che non ti piaceva e avevi ogni diritto e ragione per farlo, ma vederlo lì a tifare per me mi rendeva felice. Nel mio sogno era lì, con te e Lizzie dopo la calata del sipario. Aveva un enorme mazzo di rose in mano e lui... Noi..." Gli occhi di Blaine si riempiono di lacrime e Kurt intreccia la mano con la sua, sentendola tremare violentemente, forse per il suo corpo ormai vecchio e stanco per la malattia che lo sta distruggendo da alcuni anni o forse perché il suo cuore non sa come comportarsi con un sogno come questo. "Poi siamo andati a casa e abbiamo fatto l'amore." Kurt solleva l'altra mano per asciugare le lacrime che rigano la guancia di Blaine, ma Blaine scrolla debolmente la testa. "Mi dispiace così tanto, Kurt. Ci pensavo quando ero al liceo. Io... Noi non abbiamo mai fatto nulla perché ti amavo e non volevo tradirti. Ma ci pensavo, pensavo a far l'amore con Sebastian. Ti prego, perdonami."

"Ti perdono," Kurt gli sorride tra le lacrime, perché cosa importa adesso? Kurt è innamorato del suo secondo marito da diverse decine d'anni e dall'ultima volta che ha visto Sebastian sono passati quasi cinquant'anni e fin dal loro divorzio l'unica cosa che voleva da Blaine era vederlo felice e innamorato di nuovo come un tempo lo era di lui.

"Perché Sebastian?" L'ultima volta che l'ho visto ero a scuola, oddio, e poi ci sono stati tutti quegli uomini di cui ho cercato di innamorarmi e non ha mai funzionato. Sebastian... Scommetto che mi ha dimenticato dieci minuti dopo avermi visto per l'ultima volta. C'erano tanti altri studentelli timidi con una faccia carina e una bella voce, dopotutto... Ma, Kurt, io... Io non ricordo l'ultima volta che mi sono sentito così felice ed era solo un sogno. Pensi sia un segno? Pensi che lo amassi? Pensi che fosse quella persona per me? Una volta ho letto da qualche parte che le persone sognano la loro anima gemella prima di morire e io morirò oggi, me lo dice il mio cuore." Kurt trattiene il fiato terrorizzato e le sue dita stringono la mano così forte che Blaine geme dal dolore. Kurt lascia andare la sua mano con un sorriso tremolante di scusa. "Oh, non essere triste, Kurt. Ho già trascorso troppo tempo qui. Sono stanco. Ho avuto una bella vita, anche se l'ho trascorsa senza la persona giusta per me, la persona per cui io ero giusto. Ma tu mi hai reso così felice, tu e Lizzie e tutti gli altri. Ho avuto una carriera brillante... Kurt, tu non mi hai abbandonato. Ci sei sempre stato per me anche se hai un marito e figli che ami con tutto il tuo cuore. Grazie."

'Prenditi cura di quell'Usignolo, Kurt. A volte si ha il bisogno di avere qualcuno che ti stia accanto e non credo ci sia qualcuno che lo conosca meglio di te.'

Blaine ha settantanove anni quando viene a mancare.

Non ha mai trovato il suo vero amore.

__________________________________________________________________________________________________________________________


Dopo la morte di Blaine, Kurt sa che non gli rimane molto altro tempo e vuole trascorrerlo felicemente con i suoi cari. Ogni mattina bacia la mano secca marito, guarda Lizzie e suo marito Carl aiutare la piccola Liz -che ha già finito l'università, ma rimarrà sempre la piccola Liz per lui- taglia le patate e le carote, sorride quando sente Suzie e Peter cantare nel giardino. Sta per raggiungere Annabel, che sta versando la limonata in un bicchiere, quando suona il campanello.

È una donna che Kurt non hai mai visto prima.

"Salve," saluta, alzando goffamente una mano agitandola in direzione di Kurt. Nell'altra  stringe una piccola busta. "Sono stata al, uhm, teatro dove si lavorava Blaine Anderson e mi hanno detto di venire qui perché lei è il suo ex marito e migliore amico."

"È venuto a mancare un mese fa," Kurt afferma, deglutendo con fatica perché certi giorni non sembra ancora essere successo per davvero, che Blaine non è più lì con i suoi occhi ambrati che brillano quando sorride a Kurt e gli dice 'Vedi, siamo rimasti insieme fino alla fine delle nostre vite'. "L'hanno detto al telegiornale."

"Oh, le mie condoglianze, signore." Risponde la donna, chiaramente sorpresa. "Non l'ho sentito. Non seguo molto il mondo di Broadway. Sono qui perché conoscevo una persona che anche lei è morta un mese fa, il 7 Novembre. Ci siamo trasferiti nel nuovo condominio sei mesi fa e lui era il nostro vicino. Un giorno mia figlia ha parlato con lui e poi siamo finiti a trascorrere uno, due pomeriggi ogni settimana nel suo appartamento. A volte gli portavamo del cibo e mangiavamo insieme. Era riservato e non parlava molto di sé, diceva solo di essere stato un avvocato e c'era una cosa che rimpiangeva nella sua vita così tanto che avrebbe fatto di tutto pur di tornare indietro nel tempo e farla diversamente. Diceva spesso 'Dacci un'occasione'. Ma non ha mai detto di cosa stava parlando. Mia figlia parlava così tanto che a volte ero preoccupata che si annoiasse e voleva solo essere educato e non dirci di andare via anche se ci conosceva, come ho detto, da solo sei mesi. E ho trovato questa lettera. Ha circa cinquant'anni. Più di quanti ne ho io, che strano. Non so cosa contenga, ma ho letto il nome sulla busta. Ma se Blaine Anderson non c'è più..."

"Me la dia", Kurt la interrompe e si sente girare la testa, come se dovesse vomitare. Non è sicuro se sia a causa del suo corpo vecchio e fragile o l'improvvisa consapevolezza che Sebastian è morto e ha scritto una lettera a Blaine. La donna esita per un secondo e Kurt, di colpo infastidito, quasi vuole strappargliela di mano, ma si sforza di sorrdere. "Vado a trovare Blaine e a parlargli ogni venerdì e gli dirò anche il contenuto di questa lettera."

La donna, ancora insicura, finalmente gli porge la lettera. Dice anche qualcos'altro sul compagno di classe di suo cugino che vuole diventare stilista e Kurt Hummel è uno dei suoi idoli e in un altro momento Kurt si sarebbe sentito orgoglioso e avrebbe detto qualche parola di ispirazione, ma adesso non riesce a concentrarsi su altro che non sia quella busta. Trova una stanza vuota e chiude la porta con mani tremolanti - non vuole che nessuno lo veda e si preoccupi del perché stia piangendo.


Caro Blaine Anderson,

sono Sebastian Smythe.

Bene, allora... Kurt adesso è il tuo ex marito e l'altro padre - tu sei papi, giusto? - della vostra bimba, Elizabeth. Sono felice che anche se avete divorziato siete ancora amici e Elizabeth ha ancora due padri che la amano e si amano, anche se solo platonicamente. Ho sentito dire che non capita spesso.

Non so cosa scrivere. Sono bravo con le parole solo quando devo rovinare la vita degli altri -sono un avvocato- o quando devo flirtare, ma tu meriti qualcosa di bellissimo e non so come fare.

Ti ho amato, lo sapevi?

Probabilmente no. Non lo sapevo neanch'io a scuola, l'ho capito soltanto dopo.

Sì, so che non eravamo così uniti, eravamo amici ma non ci siamo mai baciati, non siamo mai usciti insieme o qualcosa del genere. Ma essere tuo amico mi ha reso più felice di qualsiasi altra relazione abbia mai avuto e probabilmente avrò con qualcuno, compresi i miei genitori e le mie avventure di una notte messi insieme. Era brutto, però, perché volevo di più, ma la tua amicizia era già più di quello che meritavo. Nemmeno questo l'ho capito durante la scuola.

Parlarti e ascoltarti, fare i compiti con te, discutere su qualcosa, ridere insieme, solo stare con te, questa era la parte più bella della mia giornata.

A volte ti penso.

Sono così solo, Blaine.

A volte mi sveglio nel cuore della notte e il letto è freddo e troppo grande e penso che sarebbe bello se tu fossi raggomitolato accanto al mio fianco. Non m'importerebbe se mi russassi dritto nell'orecchio o mi colpissi accidentalmente con il tuo gomito. Se avessi un incubo, ti bacerei fino a svegliarti e ti terrei stretto vicino a me fino a tranquillizzarti. Faresti lo stesso per me? Gli incubi non mi vengono spesso, solo una volta o due al mese, e sto bene anche da solo, ovviamente, ma non sarebbe bello? Non so.

A volte , dopo una lunga, estenuante, orribile giornata mi assopisco quando torno a casa in taxi e penso a quanto sarebbe bello aprire la porta e vederti davanti ai fornelli a cucinare per noi due. Non importa quanto io possa essere stanco o frustrato, perché solo vederti mi riempirebbe il cuore di gioia. Mi saluteresti con un bacio -e tu dovresti alzarti sulle punte e solo l'idea è la cosa più tenera di questo mondo per me, lo sai? Sapresti di melone o di tartufi al cioccolato o, non saprei, ma sarebbe sicuramente qualcosa di dolce, e potrei sentire il profumo del tuo shampoo. E mangeremmo insieme raccontandoci le nostre giornate, su quanto tu sia eccitato per il tuo quarto spettacolo a Broadway e...

Potrei scriverti dei romanzi su questo, ma non voglio annoiarti.

Ho più di una dozzina di biglietti per i tuoi spettacoli nel cestino della spazzatura. Li ho comprati, ma alla fine non sono venuto, anche se volevo davvero vederti. Davvero. Eri bravissimo al liceo. Quando eri sul palco mi toglievi il respiro e quindi posso solo immaginare quanto tu possa essere incredibile ora, Blaine. E spero che tu abbia tutto il successo possibile nel tuo lavoro, perché te lo meriti.

Kurt ha detto che tu pensi di amarmi - o che forse mi amavi già al liceo, non con tutto il tuo cuore, ma almeno un po' -, ma io non sono il tipo di persona di cui la gente si innamora e con cui rimane. E non sono il tipo di persona che può amare qualcuno nel modo in cui tu meriti di essere amato. Ti ferirei solamente e ti renderei infelice e non voglio che tu sia ferito o infelice. Quindi spero solo che tu sia felice e amato dall'uomo fortunato con cui stai.

Voglio dirti tante altre cose, ma a quale scopo?

Ecco. Grazie per aver letto. (Anche se so che non leggerai mai questa lettera perché non te la spedirò. Ma penso per davvero ogni parola.)

Ti auguro una vita felice, Blaine Anderson.

__________________________________________________________________________________________________________________________

"Ecco, ecco la sua lettera. Se mi hai ascoltato, Blaine, beh... Pensavo che tu dovessi sapere. Non ti ha dimenticato. Non so come funzioni in paradiso, non sono nemmeno sicuro ci sia un paradiso, ma in questo momento voglio credere che ci sia. C'è, tipo, una fila d'attesa o qualcosa di simile? Perché voi due siete morti nello stesso giorno e quindi forse vi siete incontrati di fronte al cancello mentre aspettavate di entrate? È possibile? Scommetto che vi siete riconosciuti anche dopo tutti questi anni. Ehi, forse entrambi mi state ascoltando? Ci sei anche tu, Sebastian, seduto vicino a Blaine? Se ci sei, devo dirti qualcosa. Vaffanculo, coglione vigliacco! Tu amavi Blaine? Hai tradito la sua fiducia, l'hai quasi accecato e... Lui ti ha sognato la notte prima di morire! Sai cosa vuol dire? Lui - o almeno parte di lui, forse piccola e nascosta ma c'era - ti ha aspettato per tutta la sua maledetta vita. E tu sei morto da solo pieno di rimpianti perché non hai osato darvi un'occasione! Sai quant'è egoistico? Ma... Blaine, tu l'hai perdonato al liceo... Magari l'hai perdonato anche questa volta? E se l'hai fatto, se vuoi due siete insieme... Provateci? Uscite insieme, baciatevi, fate l'amore come avreste voluto fare quando eravate a scuola. Questa volta non devi sentirti in colpa per il tradimento, Blaine. Ci sono ristoranti in paradiso? Magari potreste andare in un ristorante raffinato. Sebastian, hai ancora quell'abito che indossavi l'ultima volta che ci siamo visti? Ti stava davvero bene e Blaine ama i ragazzi vestiti eleganti, quindi dovresti mettertelo. E mai, mai i colletti alzati! Non vanno di moda adesso, figurati quando andavamo a scuola. Se gli angeli avessero buon gusto, nemmeno loro li approverebbero. E... Già, sto divagando, lo so. Sto solo dicendo che dovreste provare a uscire insieme. Divertente, vero? Ora dico così anche se l'idea mi faceva venire la nausea quando eravamo al liceo... Lo so, anch'io non ho più molto tempo, al massimo cinque anni, magari nemmeno così tanti. Quindi, quando ci ricongiungeremo lì su... Beh... Se avete capito che la vostra relazione non funzionerebbe, va bene. Va bene anche se state ancora provando a conoscervi. Sapete, magari voi eravate destinati a stare insieme. Siete destinati a stare insieme. Chi può saperlo?"

Non ottiene risposta, c'è solo il vento freddo che soffia nel cimitero silenzioso.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Amaranti