29/06/2012
1 recensioni
Titolo: Candlelight
Pairing: Gabriel/Kalì
Rating: Giallo, ma solo per sicurezza!
Trama: Kalì è alle prese con un redivivo Gabriel che, ovviamente, non si fa scappare l'occasione per 'tormentarla' un po'.
Avvertenze: Forse un lieve OOC, giudicate voi, io ho cercato di rimanere il più fedele possibile! Buona lettura, Kia!
***
Un bacio umido sulla spalla destra. Uno più in alto, sulla clavicola. Un altro ancora, sul collo.
-Gabriel…-
Il tono di avvertimento che scivola fuori dalle labbra di Kalì non è minaccioso come lei vorrebbe.
A confermarglielo è il nuovo bacio sulla nuca seguito da una mano un po’ ruvida ma gentile, che risale la sua anca, scivolando lentamente verso l’interno coscia.
Kalì apre gli occhi color cioccolato, sbriciando lo specchio poco lontano da lei. Da loro.
La luce soffusa delle candele tiene la camera da letto in penombra ma questo non le impedisce di vedere l’arcangelo posto dietro di lei, gloriosamente nudo e a ginocchioni sul materasso, tutto intento a sbaciucchiare la sua pelle coperta in parte dalle lenzuola di seta. Per l’ennesima volta.
-Gabriel!-
Lo ammonisce ancora una volta, più duramente e lui sbuffa, fintamente esasperato.
-Avevi detto che potevo coccolarti.- si lamenta come un bambino e Kalì alza gli occhi al cielo.
-Te l’ho detto due ore fa e non mi pare di aver battuto ciglio per tutto questo tempo, ma adesso ti sarei incommensurabilmente grata se tu mi lasciassi dormire.-
Il problema più grande degli arcangeli?
Non dormivano.
Il problema più grande del SUO arcangelo?
Era una piattola!
-Sia maledetto il giorno in cui sei riapparso per fare l’eroe e salvarmi da Lucifero.- borbotta mesta.
E stavolta Gabriel ride perché sa che quella è una bugia bella e buona.
Perché aveva visto un velo di lacrime negli occhi di Kalì quando era riapparso di fronte a lei dopo che padre l’aveva riportato in vita. Allo stesso modo in cui aveva sentito il suo cuore galoppare.
-Non è colpa mia se voi donne avete un debole per gli eroi.- la canzona dolcemente.
-Oh non cominciare a fare il maschilista, tanto sappiamo benissimo chi comanda fra i due.-
Quasi a confermarlo Kalì si solleva, voltandosi verso di lui, prima di afferrarlo per una spalla e sbatterlo con la schiena contro il materasso.
-Ora chiudi quella boccaccia e baciami.-
-Sissignora!-
Quando le labbra al sapore di fragola e panna catturano le sue, Kalì sospira interiormente con la sicurezza che no, non riuscirà ad andare a dormire tanto presto.
Avvertenze: Forse un lieve OOC, giudicate voi, io ho cercato di rimanere il più fedele possibile! Buona lettura, Kia!
***
Un bacio umido sulla spalla destra. Uno più in alto, sulla clavicola. Un altro ancora, sul collo.
-Gabriel…-
Il tono di avvertimento che scivola fuori dalle labbra di Kalì non è minaccioso come lei vorrebbe.
A confermarglielo è il nuovo bacio sulla nuca seguito da una mano un po’ ruvida ma gentile, che risale la sua anca, scivolando lentamente verso l’interno coscia.
Kalì apre gli occhi color cioccolato, sbriciando lo specchio poco lontano da lei. Da loro.
La luce soffusa delle candele tiene la camera da letto in penombra ma questo non le impedisce di vedere l’arcangelo posto dietro di lei, gloriosamente nudo e a ginocchioni sul materasso, tutto intento a sbaciucchiare la sua pelle coperta in parte dalle lenzuola di seta. Per l’ennesima volta.
-Gabriel!-
Lo ammonisce ancora una volta, più duramente e lui sbuffa, fintamente esasperato.
-Avevi detto che potevo coccolarti.- si lamenta come un bambino e Kalì alza gli occhi al cielo.
-Te l’ho detto due ore fa e non mi pare di aver battuto ciglio per tutto questo tempo, ma adesso ti sarei incommensurabilmente grata se tu mi lasciassi dormire.-
Il problema più grande degli arcangeli?
Non dormivano.
Il problema più grande del SUO arcangelo?
Era una piattola!
-Sia maledetto il giorno in cui sei riapparso per fare l’eroe e salvarmi da Lucifero.- borbotta mesta.
E stavolta Gabriel ride perché sa che quella è una bugia bella e buona.
Perché aveva visto un velo di lacrime negli occhi di Kalì quando era riapparso di fronte a lei dopo che padre l’aveva riportato in vita. Allo stesso modo in cui aveva sentito il suo cuore galoppare.
-Non è colpa mia se voi donne avete un debole per gli eroi.- la canzona dolcemente.
-Oh non cominciare a fare il maschilista, tanto sappiamo benissimo chi comanda fra i due.-
Quasi a confermarlo Kalì si solleva, voltandosi verso di lui, prima di afferrarlo per una spalla e sbatterlo con la schiena contro il materasso.
-Ora chiudi quella boccaccia e baciami.-
-Sissignora!-
Quando le labbra al sapore di fragola e panna catturano le sue, Kalì sospira interiormente con la sicurezza che no, non riuscirà ad andare a dormire tanto presto.