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Autore: J O A N    29/06/2012    2 recensioni
Remus Lupin osservava la luna.
Ancora poco e anche l'ultima nuvola che ne oscurava il candore si sarebbe fatta da parte, facendo così in modo che non rimanesse nessun velo a separare il giovane licantropo dalla sua peggior nemica.
Ricordi di giorni passati si afflosciarono nella sua mente, affiancati dall'amara consapevolezza che non sarebbero tornati mai più.
 “Remus, ci siamo.”
Il mago annuì lentamente, e il suo sguardo si posò sull'amico.
Un neo sedicenne Sirius Black lo osservava da dietro i suoi ciuffi neri, a fianco a lui un topo e un cervo attendevano che anche lui si unisse a loro.
Remus strinse i pugni e le unghie gli graffiarono la pelle. “Sei sicuro Sirius? Non siete obbligati, nessuno di voi.”
Il giovane Black sorrise e posò una mano sulla spalla di Remus, guardandolo con affetto.
Siamo qui per questo, Moony. Non ti lasceremo solo, qualunque cosa accada.”
 
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Peter Minus, Remus Lupin, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, II guerra magica/Libri 5-7
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As brothers we will stand.
Come fratelli.



      

 

 








 

Remus Lupin osservava la luna.
Ancora poco e anche l'ultima nuvola che ne oscurava il candore si sarebbe fatta da parte, facendo così in modo che non rimanesse nessun velo a separare il giovane licantropo dalla sua peggior nemica.
I boschi sembravano morti, le creature notturne si muovevano soppiatte tra i folti rami a volte causando fruscii inquietanti.
Ma Remus non aveva paura di loro. Ne aveva pena, temeva per la loro incolumità.
Ancora poco e la bestia sarebbe emersa, ed ella sarebbe stata la feroce padrona della foresta, e il giovane mago sarebbe rimasto confinato in un piccolo angolo di mente, un piccolo spiragio di luce in una stanza inondata dal buio pesto.
Sorrise triste e gli chiuse gli occhi.
Remus Lupin era stanco.
Era un uomo patito e sembrava alla vista più vecchio di quanto in realtà non fosse, i suoi occhi erano vuoti da tanto tempo.
Era stanco dei sensi di colpa, così stanco della solitudine, stanco del pensiero di poter nuocere in qualche modo le persone che amava.
Riaprì lentamente gli occhi, rivolse il suo ultimo pensiero a Ninfadora, poi sentì quel dolce richiamo che giungeva dal cielo.
Remus Lupin osservò le sue mani ricoprirsi di folta peluria, allungarsi e dilatarsi, osservò se stesso mentre si trasformava in fiera assassina.

 

 

 

Ragazzi, state dicendo un mucchio di stupidaggini.”
Remus sedeva sul suo letto a baldacchino del dormitorio di Grifondoro, osservando il pavimento e grattandosi nervosamente il gomito.

No, non la pensiamo così.” Rispose il giovane James Potter da dietro i suoi occhiali tondi, mentre si avvicinava al mago, seguito dagli altri.
“Sono mesi che ogni luna piena te ne sgattaioli via dal dormitorio prima del tramonto.” Continuò Sirius, e mentre Remus apriva bocca per ribattere, lo fermò dicendo: “E non raccontare la storia della nonna malata! Tua nonna è sana come un pesce.”
Remus abbassò lo sguardo e sentì un sapore di lacrime che si faceva strada su per la sua gola. Ormai aveva tredici anni, aveva quasi terminato il secondo anno ad Hogwarts. Sapeva che prima o poi quel piccolo paradiso che aveva guadagnato con i suoi amici sarebbe andato distrutto, come d'altra parte ogni cosa che nella sua vita aveva avuto, da quel giorno di luna piena in cui ogni speranza di una vita felice era stata spazzata via.
Remus scrutò i suoi amici uno ad uno.
James lo incitava con lo sguardo a dire qualcosa, Sirius lo guardava con il volto impassibile, e Peter era, come sempre, nascosto timidamente dietro a James.

Beh che cosa volete che vi dica? Si, sono un lupo mannaro! Uno stramaledetto licantropo, con il quale avete condiviso la stanza per gli ultimi due anni!” Urlò Remus fuori di se, agitando le mani in aria. “Che aspettate a raccontarlo a tutta la scuola?Raccontate di come avete scoperto in tempo che razza di mostro sono, prima che vi sbranassi nel sonno! So che impazzite dalla voglia.”
Si lasciò ricadere sul letto e affondò le mani nei capelli, stringendoli tra le dita.

So che mi abbandonerete come tutti.” Mormorò poi, percependo con disgusto un senso di nausea che si faceva strada per il suo esofago.
Ci fu un attimo, che a Remus parve una vita, in cui nessuno fiatò, in cui l'unico rumore era lo schiamazzo della squadra di Quiddich che si allenava appena fuori dalla loro finestra.
Il tempo si dilatò, e quello che era un minuto al giovane licantropo sembrò una vita.
Poi James rise.
Rise forte, ruppe l'opprimente silenzio con una risata sincera, calda, una risata da amico.
Alla sua si unì anche quella di Sirius, e, più tardi, anche quella timida e insicura di Peter.
Il giovane Potter si inginocchiò davanti al suo amico per essere all'altezza del suo volto, e lo costrinse ad alzare la testa. I capelli biondi cadevano sui suoi occhi lucidi, le sue mani tremavano posate in grembo.

Rem, noi non ti vogliamo abbandonare. Vogliamo aiutarti.” Disse sorridendo.
Il licantropo credette sul punto che lo stessero prendendo in giro. Magari era solo un gioco crudele o uno scherzo di cattivo gusto. Come potevano dopo aver scoperto tutta la verità voler anche solo condividere la stessa stanza con lui?
Ma forse, in fondo, sapeva che gli occhi di James e la sua risata erano sinceri.

Ma... Voi...” Incominciò piano. “Davvero...Non...volete abbandonarmi? O uccidermi?”
Certo che no, razza di stupido!” Sbottò Sirius avvicinandosi all'amico. “Chi credevi che fossimo, Serpeverde senza cuore?”
La bocca di Remus si piegò nel primo vero sorriso della giornata e sembrò che un masso pesante fosse rotolato giù dal suo petto, lasciandolo libero di respirare.

D'ora in poi...” Incominciò James, alzandosi in piedi fiero e impettito. “Saremo i Malandrini! Uniti insieme nel contrastare le regole di Hogwarts e nell'aiutare ogni degno Grifondoro in difficoltà.” Aggiunse, strizzado l'occhio a Rem.
I Malandrini? Mio dio James Potter, che diavolo di nome è?” Sospirò Sirius esasperato.
Zitto tu!” Aggiunse alzando il mento orgogliosamente. “Non hai senso del gusto.”
E tu, Remus Lupin...” Disse Sirius, appoggiando entrambe le mani sulle spalle del mago “D'ora in poi sarai chiamato Moony! Giovane degno mago, fiero combattente e fedele amico!”
Remus scoppiò a ridere, sincero.

Ragazzi, siete pazzi.” Disse guardando gli amici ad uno ad uno. “Ma grazie, grazie di cuore.”

 

 

 

 

 

 

Remus, ci siamo.”
Il mago annuì lentamente, e il suo sguardo si posò sull'amico.
Un neo sedicenne Sirius Black lo osservava da dietro i suoi ciuffi neri, a fianco a lui un topo e un cervo attendevano che anche lui si unisse a loro.
Remus strinse i pugni e le unghie gli graffiarono la pelle. “Sei sicuro Sirius? Non siete obbligati, nessuno di voi.”
Il giovane Black sorrise e posò una mano sulla spalla di Remus, guardandolo con affetto.

Siamo qui per questo, Moony. Non ti lasceremo solo, qualunque cosa accada.”
Padfoot...” Sospirò. “Siete pazzi. Pazzi e masochisti.”
Sirius si allontanò e raggiunse gli altri due Malandrini, i suoi occhi brillavano del riflesso della luna piena che si specchiava in essi,

Non ti andrebbe invece di dire semplicemente che siamo degli amici?” Sorrise al licantropo e abbandonò le sue forme umane, per trasformarsi in uno splendido cane nero.
Remus sorrise a sua volta e cominciò a sentire gli effetti della luna su di se.
Il senno cominciò ad abbandonarlo, ma per la prima volta nella sua vita, il lupo non si sentiva davvero tale.
Un po' di umanità residua sgorgava dentro di lui come un ruscello limpido, ogni volta che i suoi amici correvano con lui sotto la luna.

 

 

 

 

 

 

 

James, Lily. Voldemort vi sta cercando.”
Lily sospirò e guardò Remus, tenendo in braccio Harry.
James strinse lo schienale della sedia e lo osservò in cerca di spiegazioni.

Pensa che sia Harry. Il bambino della profezia. Vuole uccidervi James, vuole uccidervi tutti.” Aggiunse pacato, troppo turbato per guardare l'amico negli occhi.
Che cosa possiamo fare?” Gemette Lily stringendo Harry a se, spostandosi i lunghi capelli rossi dietro le orecchie con le mani che tremavano.
Il licantropo rimase in silenzio, guardando il bambino che Lily Potter teneva tra le braccia.
Uguale a James, anche di carattere, per quel che aveva constatato durante il suo anno di vita.
Ma gli occhi, erano verdi smeraldo. Come quelli di Lily.
Loro non lo avevano abbandonato. Non avevano abbandonato Remus quando avevano scoperto che cos'era, che razza di mostro si nascondeva dietro la divisa da studente e l'aria da ragazzo responsavile.
E ora lui li avrebbe aiutati allo stesso modo, li avrebbe ripagati di tutto il bene e l'amore che gli avvevano donato, non avrebbe permesso che a quel bambino accadesse qualcosa.

Non lascerò che lo tocchino Lily. Nessuno farà del male ad Harry.”

 

 

 

 

 

I ricordi che si afflosciavano nella mente del mago pochi istanti prima di perdere completamente se stesso terminarono come erano iniziati.
Il licantropo corse a perdifiato per i boschi tutta la notte, solo, graffiandosi, mordendosi provando a pieno il dolore che la sua dannazione imponeva.
In un angolo della sua mente sapeva che nessuno sarebbe arrivato, che nessun cervo dalle lunghissime corna ne nessun cane nero avrebbero alleviato la sua sofferenza. Ma una parte di lui ancora sperava di intrevederli correre giù dalle colline verso di lui, e poi scorrazzare dappertutto come quando erano ragazzi, elettrizzati dall'idea di infrangere le regole e di esplorare un mondo proibito.

Quando si svegliò, l'alba aveva appena tinto il cielo di arancio tenue.
L'uomo giaceva nudo sull'erba bagnata di rugiada, il suo corpo riportava i segni di una notte straziante e dilaniante.
Si toccò le spalle e le sue mani si tinsero del rosso del suo sangue, i capelli arruffati e sporchi gli cadevano sugli occhi senza che lui si disturbasse a spostarli.
In un caso del genere James lo avrebbe avvolto con un mantello, Sirius gli avrebbe tirato una pacca sulla spalla e gli avrebbe detto. “E' andata bene.”, mentre Peter avrebbe bisbigliato qualcosa a bassa voce che doveva assomigliare a una frase di assenso e poi li avrebbe seguiti rimanendo dietro le possenti spalle di James.
Poi sarebbero tornati ad Hogwarts, aggiungendo alla Mappa del Malandrino dettagli che erano loro sfuggiti, progettando con ansia e impazienza le avventure del mese successivo.
Recuperò i suoi vestiti e si incamminò in direzione di Londra, troppo stanco per poter coprire una tale distanza con la materializzazione.
Cosapevole che in realtà, tutto ciò che lo aspettava sarebbe stata un'altra giornata a sperare che Ninfadora non venisse uccisa, a progettare piani di guerra con Malocchio e a negare a se stesso la possibilità di lasciarsi andare come faceva una volta.
Un senso di tetra tritezza lo avvolse, appena si rese conto di quello che lo aspettava.

Appena si rese conto dell'amara realtà di essere l'ultimo Malandrino.

 

 

 



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Joanie's Corner.

 
Hey! Ecco qui la mia prima storia nel fandom di Harry Potter.
E' sul mio personaggio preferito da sempre, Remus Lupin. Adoro quell'uomo.
E soprattutto adoro l'interazione con i Malandrini, il fatto che loro siano stati i primi veri amici e le prime vere persone a capire veramente Remus.
Aw. :3
Per quanto riguarda l'ultimo diciamo “flashback” di Remus, non penso che sia successo davvero, in quanto credo sia stato Silente a dare la notizia ai Potter.
Però adoro Remus nel ruolo di protettore di Harry. Ho sempre immaginato che lo tenesse d'occhio, durante la sua permanenza a Privet Drive, che vista la somiglianza e la parentela con gli amici scomparsi un senso di nostalgia inducesse Lupin a considerare Harry come uno dei suoi più grandi amici.
Quindi mi sono permessa di inventare questa parte mancante nel libro dando una mia personale interpretazione.
Non lo so, amo quel Licantropo!
Beene. Spero che vi sia piaciuta!
Una recensione fa sempre piacere, anche solo per sapere cosa ne pensate. ;)
Il titolo è preso da una canzone dei Mumford and Sons (Che consiglio vivamente a tutti di ascoltare), Timeshel.
Bene, finito qui! Chissà, magari in futuro posterò altre fanfiction sui Malandrini, per me sono i personaggi migliori della saga.
Lunga vita alla zia Row!

Bacione,
Jo;

  
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