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Autore: Elibì    30/06/2012    2 recensioni
Tutti hanno parlato del primo incontro, per cui mi cimento anch'io immaginandomi com'è andata. Il titolo "Serendipity" evidenzia quanto la vita sia sempre imprevedibile, piena di sorprese costantemente. Un incontro per caso, inaspettato, in un periodo un po' triste.
(...)
"E Chris capì di aver trovato qualcosa. Quello che per ventun'anni non era mai riuscito a trovare in nessun altro. Si sentiva stranamente legato, incatenato a lui. Un amico. Un amico un po' speciale forse. Sorrise un'ultima volta, beato, aspettando il domani in cui avrebbe di nuovo visto Darren e il suo sorriso."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Serendipity

Caos, rumore, risate in sottofondo.
Tutto sommato sembrava una normale fine giornata sul set della seconda stagione di Glee. Mark e Chord chiacchieravano intensamente, appoggiati al distributore di bevande.
Sembravano conoscersi da sempre o da molto più di quanto effettivamente era, ossia qualche settimana. Chris li guardò con un po' tristezza: non era mai riuscito a instaurare quel certo tipo di rapporto con un'altra persona, ad avere sintonia, feeling. La sua omosessualità l'aveva allontanato da alcune persone, o comunque messo certe barriere, in particolare con i colleghi maschi. Con loro aveva sempre avuto ottimi rapporti, erano ottimi amici alla fine, ma non si capivano con uno sguardo, non pensavano le stesse cose. Lo stesso valeva per le ragazze. Adorava Lea, Ashley e Dianna, ma quest'ultime lo coccolavano troppo, come se fosse un bambino. O l'amico gay alla fine.
A Chris tutto ciò pesava più di quanto volesse mostrare agli altri. In effetti non era un vero e proprio problema, non era solo. Era più un vuoto, una sensazione leggera ma fastidiosa, che ogni tanto riemergeva in momenti come quelli, in cui la stanchezza - e forse la sindrome premestruale - si facevano sentire più del solito.
"Chris non vieni? " lo chiamò Amber dall'altro lato della sala, facendogli spazio sul divano.
Il ragazzo annuì con fare distratto, unendosi a lei con Ashley.
"Stai poco bene tesoro?" chiese la ragazza, preoccupata.
E ancora quel fare premuroso nei suoi confronti. Chris avrebbe voluto dire che no, non andava tutto bene e diavolo, una madre ce l'aveva già, non aveva bisogno di un'altra - o altre.
"Tutto bene" rispose, cercando di trattenere una smorfia.
Ma Amber aveva smesso di ascoltare, perchè in quel momento Lea era arrivata insieme a Dianna, con un sorriso a trentadue denti e un'aria maliziosa.
"Stasera karaoke Amber Riley " disse con aria di una che non vuole essere contraddetta, " Io e Cory contro te e Kevin, ci stai?".
Amber sbuffò, senza trattenere un sorriso beffardo.
"Non mi perderei mai l'occasione di batterti, Michele" rispose, facendo un occhiolino a Chris.
-"Allora perfetto, siete tutti invitati ovviamente! Stasera alle 10 in quel posto dove lavora la sorella di Chord, non faremo troppo tardi. E si Chris, tu devi venire.".
"Veramente io preferirei andare a dormire. Sono stanco e ho lavorato davve... "cercò di contrabbattere l'altro, invano.
"Non accetto scuse, Colfer! Non puoi perderti la mia...la nostra vittoria. Cory, tesoro come potrei dimenticarmi di te? " continuò poi dolcemente rivolta al suo ragazzo che la guardò male, per poi sospirare com'era solito fare in quelle situazioni.
Lea Michele era fin troppo simile a Rachel Berry, più di quanto lasciasse a credere.
"I-io penso di andare in camerino" disse poi Chris, il cui umore era anche peggiorato " Ci vediamo.. stasera. Si, stasera.".
-"Vuoi che ti accompagni caro?"  chiese apprensiva Amber, seguita a ruota da Lea.
"No grazie ragazze, davvero preferisco stare da solo e rilassarmi prima di stasera" rispose il ragazzo, cercando di trattenersi dall'usare un tono acido o alterato.
Non diede loro il tempo di rispondere, perchè girò i tacchi diretto verso il suo camerino. Peccato che il destino, il fato, Dio o qualche unicorno avesse deciso diversamente per lui quella sera. Infatti proprio mentre si stava appropinquando al suo camerino, luogo di rifugio, pace e meritato relax, una voce lo chiamò nuovamente.
Si voltò per vedere Ryan Murphy andargli incontro con aria incerta.
"Ehm Chris, scusa, ma avrei bisogno di parlarti" disse il produttore.
"Certo, dimmi" rispose Chris, con aria stanca. Ci mancava solo un'altra delle paternali di Ryan, affezionatissimo a lui, sui rapporti con gli altri membri del cast e magari qualche suggerimento di un bravo psicologo. Adorava Ryan,  sin da subito si era trovato bene a dover lavorare con lui, che l'aveva protetto, forse conscio di quanto difficile era stato il suo passato e dei problemi legati al suo orientamento sessuale.
Ma a Chris sembrò proprio che tutti in quel momento si preoccupassero per lui, senza fare effettivamente qualcosa che potesse davvero aiutarlo.
"Ti devo presentare una persona. Volevo farlo in privato, perchè mi sembrava doveroso dal momento che sarai tu più di tutti gli altri a doverci lavorare assieme. Si tratta della nuova guest star che interpreterà Blaine Anderson, il fidanzato di Kurt".
Gli occhi di Chris si illuminarono di un nuovo interesse.  Ryan gli aveva già accennato di come la storyline del suo personaggio, Kurt Hummel, si sarebbe evoluta e approfondita nel corso della seconda serie e ciò non poteva che renderlo più soddisfatto: era un argomento delicato, l'omosessualità, e vedere crescere l'amore tra due uomini in un telefilm aperto a tutti e con visualizzazioni altissime in tutto il mondo come Glee, non poteva che fare bene al pubblico e alle mentalità ristrette.
"Perfetto" sorrise Chris, con più grinta "Dov'è?".
Ryan parve rasserenarsi di fronte alla reazione positiva di Chris, "Nella sala A. Ti sta aspettando Chris. Mi raccomando, è un bravissimo ragazzo ma è alle prime armi. Cerca di non mettergli troppe aspettative addosso".
"Naturalmente, tranquillo" rispose il ragazzo iniziando a dirigersi verso la stanza, "Tu non vieni?" domandò poi, perplesso.
"Oh, no Chris. Non mi sembra il caso, ecco. Vi lascio soli".
Detto ciò il regista diede una pacca sulle spalle a Chris, per poi lasciarlo là in mezzo al corridoio. Fu in quel momento che il ragazzo iniziò a sentirsi a disagio.
E se non gli fosse piaciuto? Sarebbe stato terribile lavorare per chissà quanto tempo - magari anche nelle stagioni successive - con un ragazzo spocchioso, asociale - o peggio! - omofobo.
Ma poi ripensandoci si disse che no, semplicemente non poteva essere omofobo o non avrebbe mai accettato di interpretare un ragazzo gay e chissà, accettare di baciare un uomo.
Chris arrossì al pensiero. Aveva già baciato alcuni membri del cast, Heather e Lea per esempio, anche se non contavano perchè erano due donne. Giravano voci di baci tra lui e Kevin durante la festa di Dianna qualche mese prima, ma Chris non si ricordava assolutamente nulla né aveva mai provato qualcosa nei confronti del suddetto collega. Ma si sapeva che la tequila aveva un effetto particolare su di lui.
Mentre camminava dirigendosi alla sua meta iniziò a fantasticare sull'aspetto del suo.. fidanzato. E se fosse stato un hippie dai capelli lunghi e gli occhialini alla John Lennon?  Tutto sommato i Beatles gli erano sempre piaciuti, non avrebbero avuto disguidi a livello musicale almeno. Sperò solo non fosse fatto di lsd o altre cose simili.
Magari poteva essere un timidone dallo sguardo dolce, magari grassottello e impacciato, dalle mani e la fronte madida di sudore. Chris rabbrividì al solo pensiero mentre girava la maniglia.
Forse non doveva essere così negativo. Magari poteva essere un californiano palestrato, alto un metro e ottanta, dagli occhi azzurro cielo e i capelli biondi, quasi troppo biondi. Uno di quei surfisti che c'erano sempre nei telefilm. Gay. Il principe azzurro insomma.
Ma le speranze di Chris furono infrante nel momento in cui vide un ragazzo che di principesco non aveva nulla. O almeno, la schiena - che era tutto ciò che riusciva a vedere - mostrava un ragazzo dai capelli ricci tenuti corti, e non riuscì a non notare che fosse incredibilmente basso, parecchi centimetri più di lui. Chris mandò a benedire la vocina dentro di lui che ancora pensava al principe azzurro palestrato ecc.
Diede un colpo di tosse, e il ragazzo si girò all'istante sorpreso.
"Oh scusa, non ti avevo sentito entrare" mormorò  sorridendo imbarazzato, grattandosi nervosamente la testa.
Non poteva essere vero. Ok, non era il principe dei suoi sogni, ma non era neanche il figlio di John Lennon o un ragazzo con seri problemi di sovrappeso.
Anzi, nonostante l'altezza - o bassezza - fisicamente era messo notevolmente bene. Fisico asciutto, addominali accennati dalla camicia nera aderente fermata ai gomiti che lasciava intravedere braccia e spalle possenti. I capelli, che di natura dovevano essere selvaggi - Chris s'intendeva di queste cose - erano tenuti con un filo di lacca. Carnagione olivastra, bocca carnosa, sopracciglia decisamente particolari. Chris poteva giurare di non averne mai visto così perfettamente triangolari. Ma in quei pochi secondi, sin da qualche metro di distanza Chris aveva già notato cosa caratterizzava quel ragazzo, quei due elementi, e iniziò a chiedersi quale dei due preferisse di più.
Il primo era il sorriso. L'unico aggettivo con cui Chris poteva descriverlo era perfetto. Era sexy, dolce e solare allo stesso tempo. E poi c'erano gli occhi. Chris non aveva mai visto - nè nelle matite colorate, nei quadri, in foto - un colore del genere. Se di uno solo si poteva parlare. Verde, oro, castano chiaro. Contornati da ciglia lunghe e nere, che non facevano altro che evidenziare lo sguardo di quel ragazzo.
Chris boccheggiò appena, rendendosi conto che negli ultimi secondi gli aveva fatto un'accuratissima radiografia senza aver spiccicato parola.
"Scusami, davvero" esclamò poi avvicinandosi a porgergli la mano, "Sono Chris Colfer, e sono un gran cafone perchè quando entro nelle stanze dovrei bussare!".
"Oh, figurati" gli sorrise - di nuovo?- il ragazzo, "Piacere mio, Darren Criss, anche se qua il vero cafone sono io: anzichè guardarti come uno stoccafisso, sarei potuto venire a presentarmi! Almeno avrei evitato di spaventare a morte il mio nuovo collega".
Un momento, chi aveva invertito i ruoli? Fino a prova contraria era stato lui a guardarlo con la bava alla bocca fino a qualche secondo prima.
Aspetta un attimo, Darren -Darren, finalmente il presunto "hippie" aveva un nome - l'aveva davvero guardato come uno stoccafisso?
"Chi volevi spaventare a morte? Me, forse? Tzè, novellino non credo ci saresti mai riuscito. Semmai, sarei io a doverti terrorizzare con i miei racconti. Non sai quante cose strane accadono qui sul set..".
Il sorriso - perenne - di Darren sembrò incrinarsi un poco.
"C-cose strane? Che intendi?".
"Beh, in primis tutti sanno che Ryan Murphy abita qui ormai, anche se la notte non dorme mai. Si limita ad ordinare la pizza, anche se alla fine il cartone non viene mai aperto e la pizza rimane integra, c'è solo molto sangue sopra. E stranamente tutti i ragazzi che la consegnano poi spariscono. Maschi regolarmente. Si dice che Ryan se li mangi dopo averci fatto.. beh, tu-sai-cosa" gli raccontò con fare d'intesa, come per dirgli di non raccontarlo a nessuno.
Gli occhi meravigliosi - Chris si maledì per aver pensato una cosa simile su un suo collega - si sgranarono ancora di più, e il soprano dovette trattenere una risata.
"Dicono anche che ci sia un basilisco nei bagni dell'ultimo piano" continuò Chris, e ormai l'altro pendeva dalle sue labbra "E che ci sia un passaggio segreto che porta..".
"Ehi aspetta un attimo amico" lo bloccò Darren, ripresosi, con aria scettica "Ma questo non è Harry Potter è la camera dei segreti?".
"Conosci Harry Potter?" domandò Chris con aria sorpresa, dimenticandosi della farsa.
"Non cambiare argomento, Chris Colfer alias 'uomo che sta per morire'. Mi stavi forse prendendo in giro?".
A quel punto Chris non riuscì a trattenere una risata.
"Scusami, ma non sono riuscito a fermarmi! Dovevi vedere la tua faccia! E' stato totally awesome!".
Darren spalancò gli occhi e a Chris venne un infarto. Quel ragazzo doveva essere denunciato. Bisognava spaccargli i denti, cavargli gli occhi o qualcosa del genere. O magari poteva iniziare ad andare in giro con dei cartelli giganti con su scritto "STO PER FARE UN SORRISO MOZZIAFIATO, ATTENZIONE" o "ARIA DA CUCCIOLO IN ARRIVO" e la gente riusciva a prepararsi psicologicamente, col senno di poi.
"C-come hai detto?" domandò Darren titubante.
"Totally awesome" ripetè Chris, "E' una citazione da un musical fatto da ragazzi giovanissimi. Dovresti vederlo, davvero! E' la parodia di Harry Potter, divisa in due parti: 'A very Harry Potter musical' e 'A very Harry Potter sequel'. Mi è sembrato di capire che ti piace Harry Potter, quindi sicuramente lo ameresti. E dovevi vedere quella che interpreta Draco Malfoy! Si, è una ragazza, si chiama Lauren..".
"..la mia migliore amica..".
"E Joe, il Lord Voldemort più sexy del mondo! Andava sempre in giro seminudo quel ragazzo, non che mi dispiacesse sia chiaro".
"..si i costumi li ha scelti lui...".
"E poi Harry Potter! Oh, avresti dovuto vederlo! Ti confesso di essermi preso una bella cotta per lui l'ultimo anno di superiori. Con quei capelli ricci, e la sua voce! La sua voce! Un balsamo per le orecchie! Non mi ricordo bene come si chiamasse, David, no David no, Daniel forse..".
".. Darren..".
"Ah si giusto, Darren! Darren Martin, mi pare! No, no, non Darren Martin! Dio, se mi ricordo il cognome lo aggiungo su facebook! Darren...".
"Darren Criss, ma su facebook mi chiamo Darren Iloveunicornsandrainbows Criss" concluse l'altro con un sorriso soddisfatto sul viso e gli occhi che brillavano più che mai.
Fu in quel momento che i pochi neuroni - due - di Chris iniziarono a funzionare.
Se due più due fa quattro, e lui si chiamava Darren Criss e il ragazzo - riccio, carino, bella voce, occhi mozzafiato- che faceva Harry Potteri si chiamava Darren Criss, lui era..
"Tu sei Darren Criss!".
"Questo pensavo l'avessimo già appurato" ridacchiò il ragazzo in questione, grattandosi nuovamente la testa.
Successivamente i neuroni di Chris - lenti, ma efficaci - riuscirono a realizzare un altro dettaglio: aveva appena ammesso di essersi preso una cotta per Harry Potter, che era Darren, che era Harry, che era..
"Voglio dire" riprese Chris, schiarendosi la voce con fare professionale "Molto bravo, complimenti. Avete tutti molto talento".
A quel punto Darren scoppiò a ridere, provocando un violento ed evidente rossore sulle guance di Chris che in quel momento avrebbe voluto volentieri scavarsi una fossa il più lontano possibile da lui.
"In ogni caso" disse Darren "Apprezzo il fatto che tu sia stato sincero, e non abbia cercato su wikipedia o google informazioni o scheletri sull'armadio su di me, al contrario del sottoscritto!".
"Che intendi? Mi hai per caso stalkerato Darren Criss?" domandò Chris, sorpreso, non riuscendo a non sentirsi lusingato da ciò.
"Certo amico! E se può consolarti, ho sempre avuto un debole per Kurt e i suoi occhi d'angelo".
Chris, non sta flirtando con te. E' etero. Credo. Beh non proprio al 100%, il suo nome di Facebook può creare un po' di ambiguità in effetti.
Non riuscì a impedirsi di arrossire comunque.
 
"Bene" proferì solamente.
Seguì un lungo momento di silenzio, nel quale i due ragazzi presero a guardarsi intensamente - seppure con un po' di imbarazzo, in particolare da parte di Chris, mentre Darren sembrava al contrario a dir poco serafico.
Chris stava già inziando a pensare di aver fatto per l'ennesima volta la figura dell'idiota con un ragazzo carino, quando Darren lo sorprese rompendo il silenzio per dire con naturalezza:
"Ceniamo assieme?".
E Chris non potè far altro che tirare un grosso sospiro di sollievo, sorridere sinceramente e annuire.

Quando Chris tornò a casa quella sera, cinque minuti dopo aver salutato Darren che lo aveva riaccompagnato, guardò il cellulare per la prima volta da parecchie ore, e vide venti chiamate perse da Amber, diversi messaggi da parte di tutto il cast e una minaccia di morte di Lea.
Il karaoke! Se n'era completamente dimenticato.
Si ritrovò a sorridere mentre si buttava sul letto, proponendosi di scusarsi con tutti il giorno dopo. Quando Ryan avrebbe presentato Darren a tutti gli altri.
Darren.
Chris immaginò che il sorriso del suo nuovo collega fosse contagioso, perchè lo fece di nuovo, più forte.
Aveva passato una serata a dir poco perfetta. Non si divertita così da.. mai, forse.
Non avevano smesso di parlare e ridere un attimo. Due grandi logorroici, non faceva in tempo a finire di parlare uno che subito interveniva l'altro.
E Darren stesso era perfetto. Intelligente, brillante. Aveva preso a raccontargli della sua vita, degli Starkid, dei suoi genitori che sembravano davvero dei tipi fantastici da come li descriveva lui, e Chris avrebbe voluto davvero conoscerli.
Amava il suo lavoro, lo si vedeva da come ne parlava, da come gli occhi si illuminavano. In effetti Chris non si era perso un dettaglio di lui, come se tutto potesse essere un'informazione preziosa. Non aveva tralasciato il mondo in cui le sue mani, grandi e callose - come quelle di un musicista- ma allo stesso tempo bellissime, tamburellavano spesso sul tavolo, di come si mordicchiasse il labbro di tanto in tanto o sbattesse le ciglia quando Chris lo sgridava perchè mangiava troppo.
Perchè - seriamente - come cavolo faceva a ingerire tutta quella quantità di roba ed essere...così? Chris per smaltire roba del genere avrebbe dovuto fare ore e ore di palestra e dieta a base di acqua e verdure.
Ridacchiò, di nuovo. Quel ragazzo riusciva a farlo ridere anche a chilometri di distanza. Era spontaneo, sincero. Per non parlare di tutte le cose che avevano in comune, a partire dalla passione sfrenata per i film della Disney.
Sapeva solo che, arrivato alla porta di casa, avrebbe voluto rimanere con lui ancora per un po'. Gli avrebbe voluto dire quanto si era divertito e che beh, avrebbero potuto farlo di nuovo.
E Chris capì di aver trovato qualcosa. Quello che per ventun'anni non era mai riuscito a trovare in nessun altro. Si sentiva stranamente legato, incatenato a lui.
Un amico. Un amico un po' speciale forse.
Sorrise un'ultima volta, beato, aspettando il domani in cui avrebbe di nuovo rivisto Darren e il suo sorriso.
E mentre si addormentava penso che no, non era di certo un principe azzurro, ma che gli si avvicinava parecchio.

Angolo di Ely:
In realtà non ho molto da dire. In molti hanno scritto di questo primo incontro, quindi non sono né la prima né l'ultima, e nemmeno la più originale. Ma mi sono soffermata, non so perchè ho quest'idea, su Chris, il mio personaggio preferito. Che dire? Ho sempre pensato che lui si sentisse solo - non che lo fosse realmente, sia chiaro - ma che gli mancasse qualcosa. Ed è ciò che lo fa star male vedendo Mark e Chord, e poi Cory e Lea assieme. Si, ci sono piccoli accenni Sallingstreet e Monchele, che ci volete fare? Shippo anche loro.
Questa è una Crisscolfer, ma è friendship fondamentalmente. Chris non  è innamorato di Darren, ma lo adora (come si fa a non adorarlo poi *w*?). E' un colpo di fulmine più o meno, c'è qualcosa in lui che in nessuno ha e che più colpisce Chris. Poi il resto (cioè loro due che scopano, cioè giocano a carte sul tavolo) è storia.
Non so se continuarla in effetti, mi piace l'idea di chiuderla qui. Ma potrei anche cambiare idea!

A presto, e buona CrissColfer week!

Serendipity



C
aos, rumore, risate in sottofondo.
Tutto sommato sembrava una normale fine giornata sul set della seconda stagione di Glee. Mark e Chord chiacchieravano intensamente, appoggiati al distributore di bevande.


Sembravano conoscersi da sempre o da molto più di quanto effettivamente era, ossia qualche settimana. Chris li guardò con un po' di tristezza: non era mai riuscito a instaurare quel certo tipo di rapporto con un'altra persona, ad avere sintonia, feeling. La sua omosessualità l'aveva allontanato da alcune persone, o comunque messo certe barriere, in particolare con i colleghi maschi. Con loro aveva sempre avuto ottimi rapporti, erano buoni amici alla fine, ma non si capivano con uno sguardo, non pensavano mai le stesse cose.
Lo stesso valeva per le ragazze. Adorava Lea, Ashley e Dianna, ma quest'ultime lo coccolavano troppo, come se fossi un bambino. O l'amico gay alla fine.
A Chris tutto ciò pesava più di quanto volesse mostrare agli altri. In effetti non era un vero e proprio problema, non era solo. Era più un vuoto, una sensazione leggera ma fastidiosa, che ogni tanto riemergeva in momenti come quelli, in cui la stanchezza - e forse la sindrome premestruale - si facevano sentire più del solito.


"Chris non vieni? " lo chiamò Amber dall'altro lato della sala, facendogli spazio sul divano.
Il ragazzo annuì con fare distratto, unendosi a lei e ad Ashley.
"Stai poco bene tesoro?" chiese la ragazza, preoccupata.
E ancora, quel fare premuroso nei suoi confronti. Chris avrebbe voluto dire che no, non andava tutto bene, e diavolo, una madre ce l'aveva già, non aveva bisogno di un'altra - o altre. 
"Tutto bene" rispose, cercando di trattenere una smorfia.
Ma Amber aveva smesso di ascoltare, perchè in quel momento Lea era arrivata insieme a Dianna, con un sorriso a trentadue denti e un'aria maliziosa.


"Stasera karaoke Amber Riley " disse con l'aria di una che non vuole essere contraddetta, " Io e Cory contro te e Kevin, ci stai?".
Amber sbuffò, senza trattenere un sorriso beffardo.
"Non mi perderei mai l'occasione di batterti, Michele" rispose, facendo un occhiolino a Chris.
"Allora perfetto, siete tutti invitati ovviamente! Stasera alle 10 in quel posto dove lavora la sorella di Chord, non faremo troppo tardi. E si Chris, tu devi venire."
"Veramente io preferirei andare a dormire. Sono stanco e ho lavorato davve... "cercò di contrabbattere l'altro, invano.
"Non accetto scuse, Colfer! Non puoi perderti la mia...la
nostra vittoria. Cory, tesoro, come potrei dimenticarmi di te? " continuò poi dolcemente rivolta al suo ragazzo che la guardò male, per poi sospirare com'era solito fare in quelle situazioni.
Lea Michele era fin troppo simile a Rachel Berry, più di quanto lasciasse a credere. 
"I-io penso di andare in camerino" disse poi Chris, il cui umore era anche peggiorato. "Ci vediamo... stasera. Si, stasera."
"Vuoi che ti accompagni caro?"  chiese apprensiva Amber, seguita a ruota da Lea.
"No grazie ragazze, davvero preferisco stare da solo e rilassarmi prima di uscire" rispose il ragazzo, cercando di trattenersi dall'usare un tono acido o alterato.

Non diede loro il tempo di rispondere, perchè giro i tacchi diretto verso il suo camerino. Peccato che il destino, il fato, Dio o qualche unicorno avesse deciso diversamente per lui quella sera. Infatti proprio mentre si stava appropinquando al suo camerino, luogo di rifugio, pace e meritato relax, una voce lo chiamò nuovamente.  

Si voltò per vedere Ryan Murphy andargli incontro con aria incerta."Ehm Chris, scusa, ma avrei bisogno di parlarti" disse il produttore.
"Certo, dimmi" rispose Chris, con aria stanca. Ci mancava solo un'altra delle paternali di Ryan, affezionatissimo a lui, sui rapporti con gli altri membri del cast e magari qualche suggerimento di un bravo psicologo. Adorava Ryan,  sin da subito si era trovato bene a dover lavorare con lui, che l'aveva protetto, forse conscio di quanto difficile era stato il suo passato e dei problemi legati al suo orientamento sessuale.

Ma a Chris sembrò proprio che tutti in quel momento si preoccupassero per lui, senza fare effettivamente qualcosa che potesse davvero aiutarlo.

"Ti devo presentare una persona. Volevo farlo in privato, perchè mi sembrava doveroso dal momento che sarai tu più di tutti gli altri a doverci lavorare assieme. Si tratta della nuova guest star che interpreterà Blaine Anderson, il fidanzato di Kurt".

Gli occhi di Chris si illuminarono di un nuovo interesse.  Ryan gli aveva già accennato di come la storyline del suo personaggio, Kurt Hummel, si sarebbe evoluta e approfondita nel corso della seconda serie e ciò non poteva che renderlo più soddisfatto: era un argomento delicato, l'omosessualità, e vedere crescere l'amore tra due uomini in un telefilm aperto a tutti e con visualizzazioni altissime in tutto il mondo come Glee, non poteva che fare bene al pubblico e alle mentalità ristrette.

"Perfetto" sorrise Chris, con più grinta "Dov'è?".
Ryan parve rasserenarsi di fronte alla reazione positiva di Chris, "Nella sala A. Ti sta aspettando Chris. Mi raccomando, è un bravissimo ragazzo ma è alle prime armi. Cerca di non mettergli troppe aspettative addosso".
"Naturalmente, tranquillo" rispose il ragazzo iniziando a dirigersi verso la stanza, "Tu non vieni?" domandò poi, perplesso.
"Oh, no Chris. Non mi sembra il caso, ecco. Vi lascio soli".

Detto ciò il regista diede una pacca sulle spalle a Chris, per poi lasciarlo là in mezzo al corridoio. Fu in quel momento che il ragazzo iniziò a sentirsi a disagio.
E se non gli fosse piaciuto? Sarebbe stato terribile lavorare per chissà quanto tempo - magari anche nelle stagioni successive - con un ragazzo spocchioso, asociale - o peggio! - omofobo.
Ma poi ripensandoci si disse che semplicemente 
non non poteva essere omofobo o non avrebbe mai accettato di interpretare un ragazzo gay e chissà accettare di baciare un uomo. Chris arrossì al pensiero. Aveva già baciato alcuni membri del cast, Heather e Lea per esempio, anche se non contavano perchè erano due donne. Giravano voci di baci tra lui e Kevin durante la festa di Dianna qualche mese prima, ma Chris non si ricordava assolutamente nulla né aveva mai provato qualcosa nei confronti del suddetto collega. Ma si sapeva, la tequila aveva un effetto particolare su di lui.
Mentre camminava dirigendosi alla sua meta iniziò a fantasticare sull'aspetto del suo nuovo... fidanzato. E se fosse stato un hippie dai capelli lunghi e gli occhialini alla John Lennon?  Tutto sommato i Beatles gli erano sempre piaciuti, non avrebbero avuto disguidi a livello musicale almeno. Sperò solo non fosse fatto di lsd o altre cose simili. 

Magari poteva essere un timidone dallo sguardo dolce, magari grassottello e impacciato, dalle mani e la fronte madida di sudore. Chris rabbrividì al solo pensiero mentre girava la maniglia. Forse non doveva essere così negativo. Magari poteva essere un californiano palestrato, alto un metro e ottanta, dagli occhi azzurro cielo e i capelli biondi, quasi troppo biondi. Uno di quei surfisti che c'erano sempre nei telefilm. Gay. Il principe azzurro insomma.

Ma le speranze di Chris furono infrante nel momento in cui vide un ragazzo che di principesco non avevano nulla. O almeno, la schiena - che era tutto ciò che riusciva a vedere - mostrava un ragazzo dai capelli ricci tenuti corti, e non riuscì a non notare che fosse incredibilmente basso, parecchi centimetri più di lui. Chris mandò a benedire la vocina dentro di lui che ancora pensava al principe azzurro palestrato ecc. Diede un colpo di tosse, e il ragazzo si girò all'istante sorpreso.

"Oh scusa, non ti avevo sentito entrare" mormorò sorridendo imbarazzato, grattandosi alla testa.

Non poteva essere vero. Ok, non era il principe dei suoi sogni, ma non era neanche il figlio di John Lennon o un ragazzo con seri problemi di sovrappeso. Anzi, nonostante l'altezza - o bassezza - fisicamente era messo notevolmente bene. Fisico asciutto, addominali accennati dalla camicia nera aderente fermata ai gomiti che lasciava intravedere braccia e spalle possenti. I capelli, che di natura dovevano essere selvaggi - Chris s'intendeva di queste cose - erano tenuti con un filo di lacca. Carnagione olivastra, bocca carnosa, sopracciglia decisamente particolari. Chris poteva giurare di non averne mai visto così perfettamente triangolari. Ma in quei pochi secondi, sin da qualche metro di distanza Chris aveva già notato cosa caratterizzava quel ragazzo, quei due elementi, e iniziò a chiedersi quale dei due preferisse di più.

Il primo era il sorriso. L'unico aggettivo con cui Chris poteva descriverlo era perfetto. Era sexy, dolce e solare allo stesso tempo. E poi c'erano gli occhi. Chris non aveva mai visto - nè nelle matite colorate, nei quadri, in foto - un colore del genere. Se di uno solo si poteva parlare. Verde, oro, castano chiaro. Contornati da ciglia lunghe e nere, che non facevano altro che evidenziare lo sguardo di quel ragazzo. Chris boccheggiò appena, rendendosi conto che negli ultimi secondi gli aveva fatto un'accuratissima radiografia senza aver spiccicato parola.

"Scusami, davvero" esclamò poi avvicinandosi a porgergli la mano, "Sono Chris Colfer, e sono un gran cafone perchè quando entro nelle stanze dovrei bussare!".

"Oh, figurati" gli sorrise - di nuovo?- il ragazzo, "Piacere mio, Darren Criss, anche se qua il vero cafone sono io: anzichè guardarti come uno stoccafisso, sarei potuto venire a presentarmi! Almeno avrei evitato di spaventare a morte il mio nuovo collega".

Un momento, chi aveva invertito i ruoli? Fino a prova contraria era stato lui a guardarlo con la bava alla bocca fino a qualche secondo prima. Aspetta un attimo, Darren -Darren, finalmente il presunto "hippie" aveva un nome - l'aveva davvero guardato come uno stoccafisso?

"Chi volevi spaventare a morte? Me, forse? Tzè, novellino non credo ci saresti mai riuscito. Semmai, sarei io a doverti terrorizzare con i miei racconti. Non sai quante cose strane accadono qui sul set..".

Il sorriso - perenne - di Darren sembrò incrinarsi un poco. "C-ose strane? Che intendi?".

"Beh, in primis tutti sanno che Ryan Murphy abita qui ormai, anche se la notte non dorme mai. Si limita ad ordinare la pizza, anche se alla fine il cartone non viene mai aperto e la pizza rimane integra, c'è solo molto sangue sopra. E stranamente tutti i ragazzi che la consegnano poi spariscono. Maschi regolarmente. Si dice che Ryan se li mangi dopo averci fatto.. beh, tu-sai-cosa" gli raccontò con fare d'intesa, come per dirgli di non raccontarlo a nessuno.

Gli occhi meravigliosi - Chris si maledì per aver pensato una cosa simile su un suo collega - si sgranarono ancora di più, e il soprano dovette trattenere una risata.

"Dicono anche che ci sia un basilisco nei bagni dell'ultimo piano" continuò Chris, e ormai l'altro pendeva dalle sue labbra "E che ci sia un passaggio segreto che porta..".

"Ehi aspetta un attimo amico" lo bloccò Darren, ripresosi, con aria scettica "Ma questo non è Harry Potter è la camera dei segreti?".

"Conosci Harry Potter?" domandò Chris con aria sorpresa, dimenticandosi della farsa.

"Non cambiare argomento, Chris Colfer alias 'uomo che sta per morire'. Mi stavi forse prendendo in giro?".

A quel punto Chris non riuscì a trattenere una risata.

"Scusami, ma non sono riuscito a fermarmi! Dovevi vedere la tua faccia! E' stato totally awesome!".

Darren spalancò gli occhi e a Chris venne un infarto. Quel ragazzo doveva essere denunciato. Bisognava spaccargli i denti, cavargli gli occhi o qualcosa del genere. O magari poteva iniziare ad andare in giro con dei cartelli giganti con su scritto "STO PER FARE UN SORRISO MOZZIAFIATO, ATTENZIONE" o "ARIA DA CUCCIOLO IN ARRIVO" e la gente riusciva a prepararsi psicologicamente, col senno di poi.

"C-come hai detto?" domandò Darren titubante.

"Totally awesome" ripetè Chris, "E' una citazione da un musical fatto da ragazzi giovanissimi. Dovresti vederlo, davvero! E' la parodia di Harry Potter, divisa in due parti: 'A very Harry Potter musical' e 'A very Harry Potter sequel'. Mi è sembrato di capire che ti piace Harry Potter, quindi sicuramente lo ameresti. E dovevi vedere quella che interpreta Draco Malfoy! Si, è una ragazza, si chiama Lauren..".

"..la mia migliore amica..".

"E Joe, il Lord Voldemort più sexy del mondo! Andava sempre in giro seminudo quel ragazzo, non che mi dispiacesse sia chiaro".

"..si, i costumi li ha scelti lui...".

"E poi Harry Potter! Oh, avresti dovuto vederlo! Ti confesso di essermi preso una bella cotta per lui l'ultimo anno di superiori. Con quei capelli ricci, e la sua voce! La sua voce! Un balsamo per le orecchie! Non mi ricordo bene come si chiamasse, David, no David no, Daniel forse..".

".. Darren..".

"Ah si giusto, Darren! Darren Martin, mi pare! No, no, non Darren Martin! Dio, se mi ricordo il cognome lo aggiungo su facebook! Darren...".

"Darren Criss, ma su facebook mi chiamo Darren Iloveunicornsandrainbows Criss" concluse l'altro con un sorriso soddisfatto sul viso e gli occhi che brillavano più che mai.

Fu in quel momento che i pochi neuroni - due - di Chris iniziarono a funzionare. Se due più due faceva quattro, e lui si chiamava Darren Criss e il ragazzo - riccio, carino, bella voce, occhi mozzafiato- che faceva Harry Potteri si chiamava Darren Criss, lui era..

"Tu sei Darren Criss!".

"Questo pensavo l'avessimo già appurato" ridacchiò il ragazzo in questo, grattandosi nuovamente la testa.

 Successivamente i neuroni di Chris - lenti, ma efficaci - riuscirono a realizzare un altro dettaglio: aveva appena ammesso di essersi preso una cotta per Harry Potter, che era Darren, che era Harry, che era..

"Voglio dire" riprese Chris, schiarendosi la voce con fare professionale "Obbiettivamente parlando, molto bravo, complimenti. Avete tutti molto talento".

A quel punto Darren scoppiò a ridere, provocando un violento ed evidente rossore sulle guance di Chris che in quel momento avrebbe voluto volentieri scavarsi una fossa il più lontano possibile da lui.

"In ogni caso" disse Darren "Apprezzo il fatto che tu sia stato sincero, e non abbia cercato su wikipedia o google informazioni su di me, al contrario di me!".

"Che intendi? Mi hai per caso stalkerato Darren Criss?".

"Certo amico! E se può consolarti, ho sempre avuto un debole per Kurt e i suoi occhi d'angelo".

Chris, non sta flirtando con te. E' etero. Credo. Beh non proprio al 100%, il suo nome di Facebook poteva mettere qualche dubbio in effetti.

 Non riuscì a impedirsi di arrossire comunque.
"Bene" proferì solamente.
Seguì un lungo momento di silenzio, nel quale i due ragazzi presero a guardarsi intensamente - seppure con un po' di imbarazzo, in particolare da parte di Chris, mentre Darren sembrava al contrario a dir poco serafico. Chris stava già inziando a pensare di aver fatto per l'ennesima volta la figura dell'idiota con un ragazzo carino, quando Darren lo sorprese rompendo il silenzio per dire con naturalezza:
"Ceniamo assieme?".

E Chris non potè far altro che tirare un grosso sospiro di sollievo, sorridere sinceramente e annuire.

 

 

 


Quando Chris tornò a casa quella sera, cinque minuti dopo aver salutato Darren che lo aveva riaccompagnato sino alla porta, guardò il cellulare per la prima volta da parecchie ore, e vide venti chiamate perse da Amber, diversi messaggi da parte di tutto il cast e una minaccia di morte di Lea.

Il karaoke! Se n'era completamente dimenticato.

Si ritrovò a sorridere mentre si buttava sul letto, proponendosi di scusarsi con tutti il giorno dopo. Quando Ryan avrebbe presentato Darren agli altri. Lo avrebbero adorato.

Darren.

Chris immaginò che il sorriso del suo nuovo collega fosse contagioso, perchè lo fece di nuovo, più forte. Aveva passato una serata a dir poco perfetta. Non si divertito così da.. mai, forse. Non avevano smesso di parlare e ridere un attimo. Due grandi logorroici, non faceva in tempo a finire di parlare uno che subito interveniva l'altro. E Darren stesso era perfetto. Intelligente, brillante. Aveva preso a raccontargli della sua vita, degli Starkid, dei suoi genitori che sembravano davvero dei tipi fantastici da come li descriveva lui, e Chris avrebbe voluto sul serio conoscerli.

Amava il suo lavoro, lo si vedeva da come ne parlava, da come gli occhi gli si illuminavano. In effetti Chris non si era perso un dettaglio di lui, come se tutto potesse essere un'informazione preziosa. Non aveva tralasciato il mondo in cui le sue mani, grandi e callose - come quelle di un musicista- ma allo stesso tempo bellissime, tamburellavano spesso sul tavolo, di come si mordicchiasse il labbro di tanto in tanto o sbattesse le ciglia quando Chris lo sgridava perchè mangiava troppo.

Perchè - seriamente - come cavolo faceva a ingerire tutta quella quantità di roba e ad essere...così? Chris per smaltire roba del genere avrebbe dovuto fare ore e ore di palestra e dieta a base di acqua e verdure.

Ridacchiò, di nuovo. Quel ragazzo riusciva a farlo ridere anche a chilometri di distanza. Era spontaneo, sincero. Per non parlare di tutte le cose che avevano in comune, a partire dalla passione sfrenata per i film della Disney.

Sapeva solo che, arrivato alla porta di casa, avrebbe voluto rimanere con lui ancora per un po'. Gli avrebbe voluto dire quanto si era divertito e che beh, avrebbero potuto farlo di nuovo.

 E Chris capì di aver trovato qualcosa. Quello che per ventun'anni non era mai riuscito a trovare in nessun altro. Si sentiva stranamente legato, incatenato a lui.

Un amico. Un amico un po' speciale forse. Sorrise un'ultima volta, beato, aspettando il domani in cui avrebbe di nuovo visto Darren e il suo sorriso.

E mentre si addormentava pensò che no, non era di certo un principe azzurro, ma che gli si ci avvicinava parecchio.

 

 

 

 


Angolo di Ely:

In realtà non ho molto da dire. In molti hanno scritto di questo primo incontro, quindi non sono né la prima né l'ultima, e nemmeno la più originale. Ma mi sono soffermata, non so perchè ho quest'idea, su Chris, il mio personaggio preferito. Che dire? Ho sempre pensato che lui si sentisse solo - non che lo fosse realmente, sia chiaro - ma che gli mancasse qualcosa. Ed è ciò che lo fa star male vedendo Mark e Chord, e poi Cory e Lea assieme. Si, ci sono piccoli accenni Sallingstreet e Monchele, che ci volete fare? Shippo anche loro.
Questa è una Crisscolfer, ma è friendship fondamentalmente. Chris non  è innamorato di Darren, ma lo adora (come si fa a non adorarlo poi *w*?). E' un colpo di fulmine più o meno, c'è qualcosa in lui che in nessuno ha e che più colpisce Chris. Poi il resto (cioè loro due che scopano, cioè giocano a carte sul tavolo) è storia.
Non so se continuarla in effetti, mi piace l'idea di chiuderla qui. Ma potrei anche cambiare idea! 
A presto, e buona CrissColfer week!



 

  
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