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Autore: Kuruccha    30/06/2012    3 recensioni
«La odio. Anche se l'ho conosciuta, vorrei ucciderla.»
Katara, Aang e una notte di luna piena.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aang, Altro personaggio, Katara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Attenzione! Questa fic si colloca idealmente nel periodo tra la fine del libro terzo della saga di Aang e l'inizio del libro primo della saga di Korra. Ci sono però chiari riferimenti a quest'ultimo e, per evitare spoiler nonché per capire alcuni passaggi, andrebbe letta dopo aver visto tutti gli episodi usciti fino ad ora. :)
 
 
Immortale
 
 
La primavera è ormai arrivata, e l'aria buia che avvolge la loro casa è limpida e fresca. Il legno delle pareti ha assorbito i raggi del sole durante le ore diurne, e il suo calore si sta già uniformando lentamente alla temperatura mite della notte; i pesanti tendaggi sono scostati e lasciano passare il vento che soffia piano.
Per Katara non è una notte tranquilla.
La luminosità soffusa dei raggi lunari le fa ribollire il sangue, dalla testa allo stomaco, dalla gola alla schiena, dai capillari nelle dita alle vene delle braccia. Non è mai consapevole dello scorrere del proprio sangue come nelle notti di luna piena; notti in cui è costretta a rimanere insonne, fin dal momento in cui ha per la prima volta esercitato quel dominio che ora vorrebbe dimenticare.
«Va tutto bene?»
Aang è consapevole della sua condizione; lo è sempre stato. E sa anche che non va affatto tutto bene, ma le fa la stessa domanda ogni volta, prima ancora di posarle una mano su un fianco e stringersi a lei.
Katara osserva quella luna pallida, poi chiude gli occhi.
«La odio. Anche se l'ho conosciuta, vorrei ucciderla.»
«Non è Yue che devi incolpare per questo.»
«Lo so.»
Non aggiunge altro. Non gli spiega che ora, come mai è successo prima, sente il sangue pulsare nel ventre ed è certa che il figlio che sta crescendo dentro di lei sarà un dominatore dell'acqua. Ed è pensando a lui che parla.
«Non dovrà succedere mai più.»
«Ma non puoi certo distruggere la luna, no? Voglio dire, nemmeno Sokka con il suo boomerang potrebbe-»
«Alla riunione del concilio dei dominatori di domani ho intenzione di chiedere che il dominio del sangue venga messo al bando come pratica illegale.»
Aang la osserva con attenzione.
«In molti saranno d'accordo con te, ma è qualcosa di molto difficile da ottenere, non credi?»
«Fino a quando quell'abominio non scomparirà, nessuno potrà essere in pace.»
«Metterlo fuori legge, però, non farà altro che fornire un'altra arma a coloro che si oppongono alla nostra città unita.»
«Non puoi creare una città unita in cui esista uno strumento di costrizione come quello.»
«Katara, capisco quel che vuoi dire, ma...»
Il suo discorso cade nel nulla. E' certo che, anche se le spiegasse le proprie ragioni nella maniera più razionale possibile, lei non lo ascolterebbe comunque.
«Non posso ucciderla, ma posso per lo meno cercare di annientare la sua influenza.»
 
E' solo dopo un tempo che gli è parso lungo una vita intera che Aang avverte di nuovo su di sè la morsa ferrea del dominio del sangue - il suo corpo che si muove come se fosse costretto da morse e pinze, mentre il suo cervello cerca di opporsi e pulsa nel vano tentativo di imporsi sul corpo - e riconosce l'assoluta correttezza della decisione di Katara, ma si rende conto con rammarico di quanto anche la propria idea fosse esatta. Quell'arma, improvvisamente nelle mani del lato opposto dello schieramento, gli sembra così crudele da essere quasi innaturale; ma gli pare ancor più crudele il fatto che nemmeno uno, tra tutti coloro che considera dalla propria parte, sia capace di contrastarla.
Non ha altra scelta se non quella di privare un'altra volta un uomo del proprio dominio - e avrebbe voluto non doverlo fare mai più.
E' in quell'attimo che capisce che ogni ciclo è sempre e comunque destinato a ricominciare, e che la natura è sempre e in ogni caso più forte di qualsiasi decisione o imposizione umana.
Se anche avessimo ucciso la luna, nulla sarebbe cambiato, pensa mestamente. Anche se le forze hanno abbandonato il corpo di Yakone, nel cuore di Aang, per la prima volta, non si è fatto strada quel senso di tranquillità che la giustizia gli ha sempre dato.
 
 
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30.06.2012
L'ispirazione per la stesura di questa fanfiction è nata da uno dei prompt della community 500themes, più precisamente il 363: Uccidere la luna. Il collegamento con il bloodbending è stato quasi automatico, ma ho colto l'occasione per infarcire il tutto con un sacco di altre speculazioni che mi ronzavano in testa da un po' (come ad esempio quella del bambino) e per parlare della messa al bando del dominio del sangue da parte di Katara (a cui, se non sbaglio, viene accennato nell'undicesima puntata del primo libro di Korra).
E poi ecco, credo non riuscirò mai a smettere di scrivere su Avatar. Non in questo periodo, almeno. XD
Il mio infinito amore a Scrapheap_sama che, oltre a sorbirsi tutte queste robe, le incoraggia! XDDD
Grazie mille per aver letto! <3
Kuruccha
   
 
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