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Autore: PussyCatDestiel    30/06/2012    1 recensioni
La settima stagione è finita. Dean e Cas sono finiti in Purgatorio, mentre Sam è rimasto sulla Terra con il solo scopo di tirarli fuori dal Purgatorio. Ad un certo punto Dean se ne va e lascia il suo Angelo da solo a cavarsela con il peso dei ricordi e dei rimpianti, mentre lui scappa dall'anima di Dick Roman, che sta cercando di far scomparire.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Dedicata a _blackcat che mi ha fatto sognare con poche righe ... Ti voglio un mondo di bene!

[1]Forever





 

Lo amo. Amo i suoi occhi verdi e le sue lentiggini, amo ogni parte del suo corpo solo perché gli appartiene. Ho provato a distrarmi, ma non c’è alcun modo capace di farmi dimenticare Dean. Meg non è nessuno in confronto a lui, è solo un capriccio.
“Signor Castiel, ha bisogno di farsi confessare?” Mi alzo dai gradini della chiesa e annuisco, dirigendomi verso il confessionale. Il sacerdote torna, e improvvisamente i suoi occhi diventano rosso sangue. Corro, ma tutto intorno a me è un labirinto pieno di frammenti della mia vita. Delle lentiggini. Degli occhi verdissimi, Un’impronta su un braccio.
“Dean.” Apro gli occhi e mi sveglio.
“Cas … Dove siamo?” Sembra preoccupato.
“In Purgatorio.” Vedo degli occhi rossi tra gli alberi e l’immagine di un sacerdote si materializza nella mia testa. Devo andarmene o metterò la sua vita in pericolo.
Scompaio e per un attimo vedo un prato verde pieno di api, ma dura tutto un secondo, mi ritrovo davanti una ragazza giovane dall’aria delusa.
“Da cosa scappi?” Mi chiede, accarezzando gli arbusti morti con una mano. Non dico nulla.
“Non puoi scappare da te stesso, Castiel.” Assume un’aia di rimprovero, ma non sembra abbia intenzione di ferirmi. La scruto, e in lei riconosco Eva.
“Sai, il giorno in cui sono morta … Non ho detto ai Winchester del tuo tradimento perché pensavo che avresti rimediato, invece hai fatto ancora peggio.” Scoppia in una risata amara, poi inclina la testa di lato e prende le mie sembianze.
“Ti piace? è il mio travestimento migliore e la mia miglior tortura …” Mi avvisa.
“è un trucco vecchio.” Ribatto.
“Tu hai solo paura, Cas. Paura di te. Sei deluso da te stesso. Ti troverò e ti uccider …” Non finisce la frase che Dean esce da un albero e usa un ramo secco a mo’ di clava, tramortendola. Mi guarda e sospira, poi si gira e scompare tra gli alberi.
“Dean.” Lo richiamo, con gli occhi lucidi.
“Sì?” Sette Leviatani escono dalla foresta, tutti con le sembianza di Dean. Deglutisco: di certo in Purgatorio non c’è del borace.
“Cosa c’è?” Chiedono in coro i Leviatani. Mi sento la testa pulsare e le gambe molli; svengo. Al mio risveglio vedo una faccia china su di me.
“Come va?” Dick mi sorride, il volto sudato. Non rispondo.
“Anche per me è un piacere rivederti, Castiel. Come ti trovi qui?” Mi butta in faccia dell’acqua bollente, continuando a sorridere.
“Dick, non sei cattivo.” Sussurro. Lui è stato dentro di me, è solo un’anima disperata e sola, che cerca vendetta.
“Ma davvero? Infatti ti terrò per ultimo, prima mangerò il tuo amico.” Due grossi leccapiedi di Dick trascinano Dean nella stanza, legato. Un Leviatano lo slega e tasta il suo braccio, poi lo butta addosso al suo capo. Dean alza lo sguardo e incatena i suoi occhi verdi ai miei, in un’occhiata di perdono.
“Stupido Angelo.” Sussurra. Quella frase mi risveglia, cancella ogni traccia di follia dal mio corpo. Mi illumino di bianco e tutti i Leviatani scompaiono.
“Come hai fatto?” Mi chiede Dean, mentre lo slego.
“Ho pensato a te.” Lo vedo un attimo insicuro e impaurito, poi si avvicina a me e mi butta per terra. Mi bacia e in un attimo intrecciamo le nostre lingue, ma un applauso ci fa staccare.
“Eva?” Domanda Dean, stupito.
“Seguitemi, dovete uscire.” Ci prende per un braccio, è tornata sotto forma di una donna.
“Uscire?” Chiedo, continuando a camminare.
“Qui verreste uccisi.” Ci spiega.
“Ferma! Perché lo stai facendo?” Dean si ferma, non si fida di quel mostro.
“I Leviatani non sono miei figli e mi vogliono morta, ma finché ci siete voi non mi uccideranno.”
“Stai dicendo che vuoi morire?”
“Non si può morire in Purgatorio! Voi mi vedete sotto forma di una donna, ma solo perché sto travestendo la mia anima. Non mi possono uccidere, ma mi possono far scomparire per sempre.”
“Quindi anche Dick è solo un’anima e … Non serve il borace per farlo scomparire!” Esclamo, vedendo un minimo di speranza.
“è difficile far scomparire le anime, anzi quasi impossibile, solo i Leviatani sanno come si fa, comunque anche Dick potrebbe scomparire.” Ci spiega sbrigativamente.
“Come mai quest’interesse per me? Eva, sei una sciocca! Ho ordinato io ai Leviatani di parlare di un’eclissi che aprirà le porte del Purgatorio, ma, sai … Non ci sarà!” Chiudo gli occhi e trattengo la rabbia. Dick Roman si diverte a prenderci in giro, ma ha solo paura di perdere.
Guardo negli occhi Dean e lui capisce al volo: dobbiamo farlo scomparire per sempre.
 

 
Sam è seduto ad un tavolo con la testa fra le braccia. È rimasto completamente solo, senza Dean, senza Bobby, senza Cas … è da quando quel coglione di Dick Roman lo ha imbrogliato per l’ultima volta che cerca un modo per aprire le porte del Purgatorio e prendere Dean e Cas, ma non lo trova, dopotutto lui è un essere umano, non un Angelo o un Demone e non può entrare e uscire come se niente fosse.
Death gli ha perfino dato il suo consenso per l’eclissi, ma non se ne fa nulla se non trova  qualcuno che l’aiutasse. Cas non c’è, Gabriel è morto, Balthazar è morto, Crowley è sulla lista del suo prossimo nemico da uccidere e Dio … Beh, lui non esiste.
Ultimamente è sempre depresso e non sa più che pesci pigliare, perché senza Dean lui non riesce a vivere, ma sa che senza Cas suo fratello non riesce a vivere. Quindi anche un patto con un qualsiasi Demone è da scartare perché riporterebbe indietro solo uno dei due. Si alza dalla sedia, prende uno zainetto e va al bar.
“Una birra.” Ordina, poi prende un giornale e si mette a leggere gli articoli. La caccia non gli interessa più, però se per caso uno dei Leviatani fa qualcosa, lui è pronto ad ucciderlo, per vendicarsi dell’ultimo tiro che ha giocato Dick.
“Tieni.” Una cameriera dai capelli rossi porta la birra a Sam e gli fa l’occhiolino, ma lui non ricambia, si affretta a berla e poi si rimette a leggere il giornale. È disperato.
“Ciao Sam, ho sentito che tuo fratello e l’Angioletto sono finiti in Purgatorio.” Sam alza lo sguardo e si trova davanti un uomo che non ha mai visto. Sfila senza farsi vedere un coltello d’argento dalla tasca e taglia l’uomo sul braccio. Qualche goccia di melma nera esce dal braccio dell’uomo, ma subito la ferita si rimargina.
“Cosa vuoi?” Chiede Sam, improvvisamente sull’attenti.
“Sai, io potrei prendere Dean e l’Angioletto e riportarli qui.” Dice, sorridendo. Sam sa che non dovrebbe fidarsi, ma è davvero disperato …
“E cosa vorresti in cambio?” Domanda.
“Dick Roman.” Prende la sua birra e ne butta giù un lungo sorso.
“Così può ucciderci? No grazie.” Sam fa per andarsene, ma il Leviatano lo ferma.
“No, vuole solo l’Angelo, che comunque sarà sulla Terra; soffrirà di meno qui che in Purgatorio, fidati.” Il ragazzone ci pensa un attimo.
“Allora?” Lo incita l’uomo. Sam lo guarda e se ne va.
 




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- Angolo dell'Autrice -


Ciao, ho deciso di cominciare una fan fiction su Dean e Cas in Purgatorio perchè sono masochista... Mi distruggo da sola, è un mio vizio! La grafica in alto l'ho fatta io (verrà cambiata presto, tranquille, non voglio spaventarvi ogni volta che aprite la fan fiction) mentre il codice per fare quest'angolo dell'autrice me l'ha dato _blackcat, la mia ispirazione.
Alla prossima, Rebecca.




 

 
  


  
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