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Quando apri' gli occhi già sapeva che era troppo tardi: non solo aveva osato addormentarsi, le aveva permesso di svegliarsi prima di lui.
Si alzo' in fretta e si guardo' intorno: aveva riordinato la stanza senza svegliarlo.
Scese le scale, nessuno dei suoi passi fece rumore, come sempre, e la raggiunse in cucina, dove vista l'ora stava già preparando il pranzo.
Solo quando la vide sussultare in un singhiozzo si rese conto che lei non si era accorta di lui, alle sue spalle, in piedi ad osservarla.
“La mano” disse duramente “portatela al petto”.
Come se si aspettasse il suo arrivo la ragazza non si spavento' e si porto' la mano libera al petto: sembrava totalmente vuoto, muto.
“Te lo ricordi quando l'ho fermato, vero?” sibilo' con un tono di voce che la riporto' a vecchi incubi, immobilizzandola sul posto “Si che te lo ricordi... o non mi guarderesti ogni volta con tutto quell'odio, quella paura, quella... stucchevole riverenza”.
“Che cosa vuoi?” chiese cercando di non suonare provocatoria.
“Sei un'idiota!” grido' lui, e alla giovane sembro improvvisamente piu' alto e imponente, con occhi piu' profondi e oscuri “Se non capisci perchè sei qui sei solo una stupida!”
“E allora è quello che sono!” rispose duramente, non sapendo dove avesse trovato il coraggio di replicare “Perchè non ci arrivo...”
Il ragazzo si spinse tanto vicino a lei da respirarle addosso, ma la sua voce divenne piu' grave e dolce mentre le rispondeva:
“Eri sull'orlo del precipizio e ti ho portata sulla cima di una montagna” disse prima “eri a pezzi e ho forgiato in questa casa la tua voglia di vivere, eri senza fiato e ti ho portato dove si respira l'aria pura; sanguinavi, succube della tua incapacità di dire di no e ora mi rispondi cosi'...” si allontano' di un passo “ma non posso fare tutto io...”
“Non ne sei capace?”
“Non sarebbe comunque giusto.”
“Fallo ripartire” sembrava quasi un ordine, diverse dalle lontane suppliche di una volta.
Sospiro'.
“Un giorno dovro' andarmene, e ne soffrirai” mormoro' cupo.
In risposta lei lascio' cadere il coltello a terra, e intreccio' le mani ai suoi capelli neri, mentre le labbra si fondevano morbidamente e le lingue si intrecciavano in un bacio che le porto' un'ombra di calore al centro del petto.
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La Chiave di Do
Lo sapevate che prima o poi sarebbe successo. E non diro' altro, se non che io non lo sapevo.