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Autore: The Girl With The Tune    30/06/2012    6 recensioni
Forse sarò un pò in ritardo,ma volevo dedicare questa fanfic a tutti coloro che quest'anno hanno affrontato l'esame di maturità.
-Non si può studiare con il pancino vuoto-esordisce il ragazzone biondo,trangugiando avidamente una coscia di pollo,untuosa per giunta.
Guardatelo!E' la felicità fatta animale. Ops... intendevo persona!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Cody, Dawn, Scott | Coppie: Alejandro/Heather
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Notte prima degli esami

 

 

 

 

Dedicata a tutti i maturandi

 

 

Notte di giovani attori di pizze fredde e di calzoni

Notte di sogni di coppe e di campioni
Notte di lacrime e preghiere,
La matematica non sarà mai il mio mestiere
E gli aerei volano alto tra New York e Mosca
Ma questa notte è ancora nostra

 

Antonello Venditti - Notte prima degli esami

 

 

 

 

 

-Vediamo...Gabriele d'Annunzio nacque nel 1863 a...ehm...sicuramente in Italia,quindi...lasciamo perdere!-Gli occhi stanchi di Cody vagano ininterrottamente tra le righe di quel dannatissimo libro di letteratura italiana,alla ricerca esasperata dell'ennesimo argomento da ripetere. Il risultato?Un'enorme confusione mentale.

-A cosa serve studiare la notte prima dell'esame,tanto quel che è fatto è fatto no?-

Ecco,questo è una giusta constatazione!Riposa i tuoi occhietti assonnati,piccolo studente esaurito,domani sarà una lunga giornata...



Cody

 

 

 

 

-Ma come ho fatto a non pensarci?- esclama agitato Trent,in preda ad una crisi di panico.

Deve essersi accorto di aver dimenticato qualcosa...

-Domani ci sono gli esami,cavolo!-

Ma com'è possibile dimenticare una cosa così importante ?Avresti dovuto segnare la data sul calendario,mio caro,così lo avresti ricordato. Ora sei in un mare di guai.

Ma cosa fai? Perchè stai prendendo la chitarra?Non vorrai metterti a strimpellare una delle tue canzoni da quattro soldi,vero?

-Così,almeno,riuscirò a distendere un po' i nervi-

Sai,saresti più rilassato se studiassi,invece di perdere tempo.

-Neanche la musica riesce a calmarmi. Sono rovinato-

Si trascina esausto fino al suo letto,gettandosi a peso morto sul “morbido giaciglio”,che cigola per il violento impatto. Una luce azzurrina illumina la penombra della camera.

Un messaggio. Non so il perchè,ma il chitarrista da strapazzo sorride estasiato.

Avrà trovato di meglio da fare che studiare...

Trent

 

 

Il frigorifero.

Per tutti noi è un semplice elettrodomestico di uso quotidiano,uno strumento che ci garantisce la sopravvivenza offrendoci ingenti quantità di cibo.

Per qualcuno di nostra conoscenza,al contrario,rappresenta un paradiso di felicità e dolcezza,nel quale rifugiarsi per lenire i dolori e le angosce che la realtà malvagia gli procura.

Il suddetto individuo appartenente alla specie umana ma, vista la sua stazza non escluderai si tratti di un esemplare di pachiderma,si sta avvicinando furtivamente alla sua “oasi rigenerante”.

-Non si può studiare con il pancino vuoto-esordisce il ragazzone biondo,trangugiando avidamente una coscia di pollo,untuosa per giunta.

Guardatelo!E' la felicità fatta animale. Ops... intendevo persona!

Stravaccato sul divano,afferra svogliatamente degli appunti di filosofia,imbrattandoli di olio.

-Sono carico,sono pronto. Filosofia ti dichiaro guerra. A noi due!-

Ma un rumore assordante rovina l'atmosfera di suspance creatasi da poco.

-Pancino!lo sai che non devi interrompermi quando cerco di studiare,cattivo-dichiara con fare autoritario,cercando di far rispettare il proprio volere al suo “pozzo senza fondo”.

Un nuovo borbottio,questa volta più fragoroso .Mi sa che “pancino” non ha la minima intenzione di tacere.

-Oh scusami,piccino!Sono stato troppo severo con te. Per sdebitarmi ti offro uno spuntino,sei d'accordo?-Trotterellante,si avvicina nuovamente al frigo,con l'intento di svuotarlo.

A questo punto,suppongo che abbia vinto la filosofia.


Owen

 

 

La triste luce di una lampada da tavolo che irradia con il suo fascio di luce una pila ammassata di libri che,per altezza,potrebbero essere comparati alle torri gemelli è davvero una visione idillica,non c'è che dire.

Penso che,sommerso da volumi e scartoffie varie,ci sia un essere umano.

Spero non sia stato schiacciato dal “peso della sapienza”.

-Ma anche l'ultimo romanzo di Svevo,come i precedenti,non ha avuto successo. Fantastico!Sono costretta a studiare la vita di un fallito-

La ragazza dai capelli color della notte cerca di ritrovare la concentrazione perduta,immergendosi nella lettura della tanto odiata “Coscienza di Zeno”.Un fallimento totale .Qualcuno cerca di attirare la sua attenzione colpendo la finestra della sua camera con dei sassi. Sarà meglio accertare la sua identità,prima che il vetro vada in frantumi.

Trent agita le braccia al cielo,facendole segno di raggiungerlo.

La gotica gli rivolge un sorriso luminoso e,senza indugiare oltre,corre verso il retro del suo giardino.

E' una serata splendida,perchè sprecarla barricandosi in casa a ripassare?

-Ma che bisogno c'era di fare tutto quel fracasso. Non potevi bussare alla porta come tutte le persone mentalmente sane?-gli chiede Gwen,fingendosi irritata.

-L'ho sempre visto fare in quei film mielosi e ho voluto provare!-dichiara il ragazzo cercando di mascherare il suo imbarazzo.

-Allora,Gwen,perchè mi hai chiesto di vederci?-

Lei osserva il suo viso,ancora arrossato per aver dichiarato apertamente di guardare film romantici. Cerca di trattenere un risolino. E' così tenero quando è imbarazzato,vero Gwen?

-Bhè...semplicemente volevo trascorrere la fatidica “notte prima degli esami”con te-

Trent non si aspettava una risposta così sdolcinata,non è da lei. E' lui quello romantico,e coccoloso. Lo ha forse dimenticato?

-Allora...cosa vorresti fare?-E' l'unica risposta intelligente che gli passa per la testa.

-Non lo so. Decidi tu,qualunque cosa andrà bene-

Il nostro musicista fallito ci pensa e ci ripensa. Cosa potrebbero mai fare,loro due,da soli,insieme?

All'improvviso,un lampo di genio. Ora sa cosa potrebbero fare...

-Senti,Gwen,non so come potresti reagire alla mia proposta ma,ti prego,non ti arrabbiare!-

L'amica corruga la fronte,assumendo un'espressione da indurlo a continuare.

Lui inizia a sudare freddo. Devo chiederglielo. O la va o la spacca.

-Che ne diresti di aiutarmi con lo studio?Avevo totalmente rimosso gli esami dal mio cervello e,di conseguenza,non ho studiato nulla -

Non è proprio così la giovane studentessa che si aspettava la tanto sospirata “notte prima degli esami”.Ma chi può saperlo,magari finiscono per guardare un film d'amore teneramente abbracciati...


Gwen

 

-Cara,noi andiamo. Buonanotte e in bocca al lupo per domani!Ti vogliamo bene-

La porta si chiude lentamente e i genitori disamorati varcano la soglia, senza curarsi di ascoltare la risposta della figlia. Sempre la solita,falsa,frase stereotipata,estrapolata da un copione fatto e rifatto. Ma come riescono ad essere così insensibili e disinteressati?

Lasciare sola la loro “innocente creatura” nella notte,per uno studente, più snervante dell'anno?

Accucciata in un angolo dell'immenso,freddo e solitario salotto,Heather cerca di scacciare i brutti pensieri applicandosi sullo studio. L'esame è imminente e non vuole sprecare energie in questioni inutili. Il problema è che proprio non riesce a non pensarci .Dovrebbe essere abituata,questo clima di totale apatia l' accompagna fin da quando è nata. Allora perchè, ogni volta che incontra lo sguardo assente dei suoi genitori,sente come un dolore lancinante al cuore?

In un istintivo impeto di rabbia,scaraventa i libri via e batte furiosamente i pugni sul tavolo.

Maledetti,perchè non riescono a comprendere la sua sofferenza?

L'enorme salone,improvvisamente,si trasforma in un ambiente angusto e soffocante.

Ha bisogno d'aria,di prendere un attimo di respiro e riflettere.

Il lago. Un luogo perfetto per stare da soli,con i propri grattacapi.

Si siede sui ruvidi ciottoli che ricoprono il terreno e inspira profondamente l'aria umida della sera.

Le lacrime,amare,non tardano a solcare il viso dai tratti orientali della giovane.

Vorrebbe sentirsi amata,solo questo e nient'altro. Ma cosa poteva mai aspettarsi?Lei è la cinica,gelida e malvagia Heather!Ha sempre odiato tutto e tutti,non merita di essere amata.

Ma a tutti è concessa una seconda possibilità,no?Si è resa conto dei suoi errori,ma,forse,troppo tardi per poter porre rimedio ai danni del passato .In questo momento,è la solitudine l'unica padrona del suo animo,

-Ciao-una voce molto familiare giunge all'orecchio dell'infelice,sciogliendo,improvvisamente,il suo cuore di pietra.

Alejandro,il bel ragazzo dal fascino latino,si accomoda al suo fianco,fissando,con sguardo vacuo,lo sconfinato orizzonte.

Mi correggo!Il lago non è proprio il posto giusto per stare da soli. Ma è,senza dubbio,il posto giusto per fare quattro chiacchiere tra “amici”...

-Cosa ci fai qui?-le parole dell'orientale,pronunciate con quel solito tono acido, squarciano la quiete notturna. Il moro,che non sembra minimamente alterato dal suo comportamento,le risponde con tranquillità -Forse per il tuo stesso motivo-

Lei scuote la testa convulsamente. Si,certo!E' praticamente impossibile che il grande Alejandro abbia dei problemi. Lui è perfetto,qualunque cosa faccia o dica. E' amato da tutti,è l'idolo delle folle. Per non parlare delle ragazze,morirebbero pur di stargli accanto. Che problemi esistenziali può avere uno come lui?

Lei stringe le ginocchia al petto e affonda il viso tra le gambe,illudendosi che quella posizione possa proteggerla dal mondo esterno . Il fiume in piena che sgorga dai suoi occhi inzuppa anche i suoi abiti.

Ma cos'altro può fare?Nessuno può capirla,nessuno può aiutarla,nessuno può amarla.

Dipende unicamente da se stessa e,solo ora,sta cercando di farsene una ragione.

Una giacca si posa leggiadra sulle sue spalle lattee. Il suo braccio la circonda,attento e premuroso, accogliendo nel suo abbraccio quella figura così ,stranamente, fragile e bisognosa di affetto.

-Sono qui solo per te,Heather!Strepita,piangi,baciami,picchiami,insultami, fa ciò che vuoi. Ma,ti prego,non mandarmi via. Lascia che,almeno per una volta, ti aiuti. Io non sono un tuo nemico,come ti ostini a credere. Voglio che tu stia bene,voglio la tua serenità e non mi fermerò fino a quando non avrò raggiunto il mio obiettivo. Qualunque pensiero ti turbi voglio che ti confida con me. A qualunque ora ,del giorno e della notte,sarò li ad ascoltarti.

Ti fidi di me?-

Non credeva che quel egocentrico sarebbe stato capace di un discorso così sentimentale,non sa cosa dire...

-Heather,ti fidi di me?- ma cosa pretende da lei?E' piombato,così,dal nulla e si è messo a fare un discorso dalla dolcezza quasi stucchevole e ora,di punto in bianco,pretende una risposta immediata. Il suo più acerrimo rivale le sta chiedendo di fidarsi di lui. Se non lo avesse sentito lei stessa,non ci avrebbe mai creduto. Ma, non vede altre alternative e poi,una seconda chance si concede a chiunque.

Non resiste più e si avvinghia al petto scultoreo del ragazzo,cercando una consolazione in quel momento così intimo,così rassicurante.

Adesso sì che si sente realmente amata!Che momento commovente. Sul serio!Non riesco a contenere le lacrime per l'emozione.

Chissà cosa starà balenando nella mente della “perfida”.Volete saperlo?D'accordo,ci penso io a svelare l'arcano mistero. Diciamo che starà concordando con Manzoni sul fatto che,in alcuni casi,le sventure possono rivelarsi “provvidenziali”.

Lasciamo ai piccioncini un po' di privacy,ne hanno bisogno.

 

Heather

 

 

-A che punto sei?Io ho appena finito di scrivere i bigliettini con il programma di inglese-

Un ragazzo dalla stravagante cresta verde appoggia,soddisfatto,i piedi sul tavolo da lavoro,incrociando le braccia dietro la nuca. Un tipo dai capelli color carota si affretta a completare gli ultimi accorgimenti del loro astuto piano di battaglia.

-Amico,qui il lavoro è concluso,direi!-esulta il rosso,mostrando con orgoglio un vecchio dizionario completamente ricoperto di appunti di varia natura.

Evviva la fantasia,eh?Questi stupidi sotterfugi li utilizzava mio nonno quando andava a scuola,ed è passato parecchio tempo...Ma,si sa, i metodi antichi sono sempre più efficaci.

-Domani il compito sarà una passeggiata,vedrai!-Scott si alza dalla sua posizione e colpisce,con una sonora pacca sulla spalla,il suo “amichetto tutto piercing”.

Il punk si massaggia la zona di pelle offesa. Quell'idiota gli ha fatto davvero male. Non lo che la sua pelle è sensibile e delicata come quella di un neonato?

-Ci si vede domani,Duncan- Detto ciò,Scott afferra la cartella con le sue “armi da guerra” e si avvia verso casa.

Le strade sono deserte e aleggia un silenzio inquietante. Si guarda intorno in cerca di qualche anima viva ancora in circolazione,ma si rende conto di essere completamente solo.

Il suo tasso di euforia è così alto da non permettergli di avvertire il minimo senso di stanchezza.

I pensieri fluiscono ininterrotti nella sua mente malata di studente disperato,che escogita qualsiasi stramba strategia pur di evitare di studiare.

Pensa,pensa e ripensa!Sembra strano,ma anche a lui capita di pensare a qualcosa di serio.

Ritornano alla mente,così vividi da essere palpabili:i momenti trascorsi con i suoi con i suoi compagni,le noiose ed infinite spiegazioni dei professori,le scene mute,i compiti in classe, le note sul registro,le risate,le lotte a battaglia navale,la noia,la felicità e...lei.

Non riesce a toglierlsela dalla testa. Ancora oggi si chiede come faccia a piacerle una tipa del genere. E' la sua vicina di casa,ha tutte le rotelle fuori posto,parla con gli animali e con le piante ed ,è disgustosamente altruista,generosa,dolce,spontanea,bellissima,semplicemente perfetta.

Stop,calma!Abbiamo capito,sei innamorato perso. Certo che,tutti questi bei complimenti,potresti che dirglieli di persona,codardo!

Finalmente è arrivato,casa dolce casa!Sta per inserire la chiave nella serratura quando,volgendo lo sguardo dal lato opposto,vede materializzarsi davanti ai suoi occhi l'oggetto dei suoi desideri.

E' proprio vero quando si dice “parli del diavolo e spuntano le corna”.

Dawn,la “svitata” dalla pelle di luna,è seduta placidamente sulla amaca del suo giardinetto.

Ha il capo inclinato verso l'alto. Probabilmente,sta contemplano le sue adorate stelle.

Senza pensarci due volte,Scott si lancia oltre la staccionata che delimita i due territori e tenta di avvicinarsi senza fare rumore,non vuole che si accorga di lui.

Vuole solo ammirarla,mangiarla con gli occhi fino a quando non è sazio. Lei lo odia, ne è certo.

La loro “relazione” è fatta di battibecchi e dispetti innocenti. Per mascherare il suo interesse,lui la prende perennemente in giro,scatenando la sua ira. Una volta gli disse,addirittura,che era l'unica persona che riusciva a farla soffrire. Dopo quell'affermazione,si sentì tremendamente in colpa e per giorni e cercò di evitarla a tutti i costi. Purtroppo, quell'attrazione magnetica che esercita su di lui,gli impedisce di starle lontano.

-Scott,smettila di fissarmi- ma come diamine ci riesce?Allora è vero che riesce a leggere le cose,come le chiama lei?Ah si!le “aure”...

Senza proferire parola,la raggiunge e si siede ai suoi piedi,sull'erba fresca.

Sei stato scoperto,bello mio!Poverino,vuol dire che sei “costretto” a trascorrere un po' di tempo con lei...

IL suo sguardo indagatore analizza ogni centimetro della sua pelle lattea,scruta avidamente i lineamenti di quel viso angelico,valorizzato ancora di più dal bagliore lunare.

E' dura da ammettere,ma più la guarda e più si rende conto di esserne totalmente innamorato.

Il duro,l'orgoglioso Scott innamorato!Suona quasi come una barzelletta. Ma,non è bello prendersi gioco dei sentimenti altrui. L'amore è una cosa tremendamente seria.

Agisci,Scott!Non guardarla con la bava alla bocca e l'aria da rimbambito. Datti una mossa,che cavolo!

-Dawn,posso farti una domanda?- la sua voce risulta tremante per l'emozione.

Le mie preghiere sono state ascoltate,era ora!Vediamo come se la cava...

-Se ti dicessi che sono innamorato di te,cosa diresti?-

Mi sarei aspettata di tutto,ma non una domanda così diretta. Il ragazzo ha del fegato,allora.

Direi che la biondina slavata è rimasta tanto scioccata quanto la sottoscritta.

Il destino “dell'impavido eroe dal capello rosso” è nella mani di viso pallido. Dipende tutto dalla sua risposta. Non distoglie lo sguardo da quegli ammassi di gas luccicanti,come se stesse cercando in loro la risposta giusta.

Con un balzo aggraziato,si inginocchia al fianco del ragazzo,cercando di capire quanto sincero fosse verso di lei. Sembra inquieto,può essere un segno. Ma lui la odia,lo sa. Allora,perchè questo repentino,inaspettato cambiamento?

E' davvero imprevedibile. Chi le assicura che non sia un altro dei suoi giochetti idioti?

-Tu mi odi! Mi hai sempre reputato una pazza e ti prendi,incessantemente,gioco di me. C'è è che ti ha fatto cambiare idea?-domanda con tono aggressivo.

La guarda sconcertato. Quel tono acido,quelle parole taglienti non le appartengono. Lei è una fatina innocente,non può nascondere nel suo animo puro tanto rancore.

Lui abbassa il capo,sentendosi sconfitto e senza speranze.

Scott non farti paralizzare dalla paura. Il passo più grande l'hai fatto,no? Dille cosa provi. Mostrale che non sei il ragazzo perfido e senza scrupoli di un tempo. Falle vedere quanto sei cambiato.

-Ti chiedo scusa!Sono stato accecato dalla paura di un tuo rifiuto. Ero convinto che me la sarei cavata da solo,che non avevo bisogno di nessuno tranne che di me stesso. Tu hai scombussolato il mio equilibrio,così,di punto in bianco. Ti sei insinuata nella mia mente,non so neanche io come.

Quando mi sei vicina sento una colonia di farfalle nello stomaco,anche ora. Ma è diventata come una droga della quale non posso fare a meno. Perchè ti prendevo in giro?Bhè,era l'unico modo per dissimulare il mio interesse. Non volevo mostrarmi debole agli occhi degli altri e ho sbagliato,perchè ti ho soltanto ferita. Non ti biasimo se mi odi per quello che ti ho fatto. Almeno,mi sono tolto questo peso opprimente dalla coscienza-

Fa per andarsene,ma una manina pallida lo obbliga a fermarsi. Lo invita ad appoggiare la testa sulla sua spalla,mente gli accarezza i ciuffi ribelli.

-Tecum vivere amem,tecum obeam libens – sussurra la bionda.

La dichiarazione d'amore l'ha seriamente traumatizzata. Queste parole non hanno alcun senso!

-Che diamine significa?- domanda il nostro innamorato,con la sua solita eleganza nel parlare.

Lei storce il naso e sorride -Si vede che non hai studiato nulla!E' un verso tratto dalle “Odi” del poeta latino Orazio,precisamente dalla nona ode del terzo libro!Significa: “Con te amerei vivere,con te felice morirei”.

Il rosso si solleva di scatto,osservandola perplesso -Allora è un sì?-

Lei,con il volto rosso come un pomodoro,annuisce impacciata.

Andiamo!Suggellate questo momento memorabile con un bacio, rendetemi felice.

Lui avvicina il suo volto a quello della ragazza,baciandola dolcemente.

Sono così fiera di quel teppistello. Finalmente ha messo la testa a posto.

Dopo tanto tempo,finalmente Scott ha conquistato la ragazza dei suoi sogni.

Gli resta sono l'ultimo ostacolo da superare :l'esame di Stato.

 

Scott

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice

Salveee a tutti!!

Eccomi qui,di nuovo alla carica con questa mostruosa fanfic xD

Per molti gli esami sono già finiti,lo so,ma ci tenevo tanto a pubblicarla. L'ho scritta la notte prima del mio esame,per cercare di scaricare l'ansia e lo stress. E' una storia che sento molto vicina,non so come spiegarmi. Volevo condividere questo momento importante con voi e fare,in modo diverso,il mio “in bocca al lupo” a tutti i maturandi (anche se in ritardo).

Magari non sarà tra le migliori,ma spero tanto vi sia piaciuta. Ovviamente,commenti sia positivi che negativi sono sempre ben accetti.

 

Un bacio e alla prossima!

 

p.s Solo a titolo informativo,l'ho scritta verso le 03:30.Quindi,se ci sono errori o frasi sconnesse,è colpa della stanchezza xD

  
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