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Autore: Renegade94    30/06/2012    2 recensioni
Allie e Harry, solo fratelli? Scopri di cosa si tratta leggendo questa One Shot, non te ne pentirai.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rumore del treno che stride sulle rotaie mi avvisa di essere arrivata a destinazione. Apro gli occhi e guardo fuori dal finestrino, piove ancora. Sospiro e mi alzo diretta verso la porta scorrevole del vagone. Scendo e tiro fuori dalla borsa l’ombrello ed esco dalla stazione. L’albergo dove alloggia il mio fratello acquisito è poco distante dalla stazione ma non ho intenzione di arrivare lì tutta inzuppata. Non lo vedo da anni, da quando i nostri genitori si sono lasciati. Ma forse è meglio se vi spiego dall’inizio. Io sono Allie e vivo da sempre con mio padre. Non ho mai conosciuto mia madre. Non so che fine abbia fatto, dopo avermi dato alla luce mi ha lasciato nelle mani di mio padre ed è sparita dalla nostra vita. Mio padre dopo un paio di anni ha conosciuto una donna Anne, si sono innamorati. Anne era separata e aveva anche lei un bambino della mia stessa età di nome Harry. Io e lui abbiamo subito fatto amicizia e da grandi siamo diventati ottimi amici. Eravamo inseparabili. Alcuni nostri amici ci prendevano in giro dicendo che sembravamo due fidanzatini anziché fratelli. Ma noi non gli abbiamo mai dato peso. Era un amore speciale, che solo noi due potevamo capire, noi e nessun’altro. Man mano che crescevamo però qualcosa in casa nostra stava cambiando, sia tra me e Harry e sia tra papà e Anne. Tra me ed Harry quell’amore fraterno stava diventando sempre più forte, tanto che cominciavo a pensare che non lo considerassi più solo un fratello acquisito. Cominciai ad essere gelosa delle ragazze che gli andavano dietro e anche le mie amiche cominciavano ad accorgersene. Ma io negavo tutto, anche di fronte all’evidenza. Tra mio padre e Anne invece le cose erano più complicate, papà aveva ricevuto un’importante commissione di lavoro in America e era intenzionato ad accettare ma questo voleva dire separarsi da Anne che qui a Londra aveva tutta la sua vita e non poteva (o forse non voleva) mollarla di punto in bianco. Io intanto per paura che Harry comprendesse i miei sentimenti, cominciai ad allontanarmi da lui, fino ad arrivare al giorno in cui mio padre lasciò definitivamente Anne per prepararsi a partire per l’America, dove io e Harry a stento ci rivolgevamo la parola. Ci stavo male ma dalla situazione che si era venuta a creare tra noi due, partire e stare un po’ lontana da lui era l’unica soluzione.  Nonostante tutto Anne e Harry vennero a salutarci all’aeroporto. Abbracciai prima Anne.
 
Io: Sarai sempre la mia mamma.
Anne: Anch’io ti voglio bene, piccola.

 
Cercavo di trattenere le lacrime. Poi guardai Harry e mi avvicinai a lui. Gli scompigliai i capelli sorridendo, ma con le lacrime agli occhi.
 
Io: Non sparire capito? Fatti sentire!
Harry: Anche tu.

 
Lo abbracciai forte e non riuscii più a trattenermi, cominciai a piangere. Prima di sciogliere l’abbraccio, mi ricomposi e gli sorrisi. Mi avvicinai a papà che li aveva già salutati e mi attendeva per prendere posto sull’aereo.
“Ti voglio bene” Mimai con le labbra ad Harry e mi voltai per andare verso l’imbarco. Sull’aereo non feci altro che pensare a lui ma ormai era tutto deciso, l’aereo era partito e io non sapevo se l’avrei mai più rivisto.
Passarono mesi, io e Harry ci scrivevamo mail o ci sentivamo attraverso Facebook, fin quando mi disse che non si sarebbe più connesso perché era intenzionato a partecipare ad un programma li a Londra.  Non mi aveva detto nemmeno a che programma avrebbe partecipato così non potevo provare a guardarlo streaming o in qualsiasi altro modo. Cominciai a pensare che erano tutte scuse per liberarsi di me. Dopo un anno che non si faceva sentire, io mi ero iscritta al college. Era settembre, mi trovavo nella mia nuova camera, con la mia nuova compagna di stanza. Cercavo di fare amicizia. Harry non era più il mio chiodo fisso ma mi mancava. Cominciai a disfare le valigie. Pantaloni, vestiti, Tshirt, scarpe, e poi lei, quella foto, l’unico ricordo che mi rimaneva della mia famiglia. Era la foto più recente che avevo, di una gita sul lago tutti insieme. Avevamo fermato un passante per farcela scattare. Eravamo io ed Harry seduti su una panchina e i nostri genitori dietro con le braccia poggiate allo schienale e sullo sfondo il tramonto sul lago. Poggiai la cornice con la foto sul comodino quando Jasmine (la mia compagna di stanza) cominciò ad urlare.
 
Io: Hey ma che ti prende??

Dissi guardandola stupita.
 
Jasmine: Q-Q-Quello è Harry Styles???
 
Mi rispose balbettando. Io continuai a guardarla stupita. Come faceva a conoscerlo e soprattutto perché era così elettrizzata all’idea di una mia foto con lui??
Io: Si, è mio fratello, più o meno. Ma come fai a conoscerlo?

J: Come faccio a conoscerlo? Oh mio dio. Come fai tu a non sapere che è il ragazzo più amato del mondo?? Non hai appena detto che è tuo fratello??
Io: Continuo a non capire. Comunque non è un fratello di sangue è il figlio della ex compagna di mio padre. Non lo sento da più di un anno ormai. Ma si può sapere che ha fatto Harry per essere così amato?
 

Jasmine alzò gli occhi al cielo e senza dire una parola si mise a frugare nella valigia. Ne tirò fuori, un mega poster che mi srotolò davanti agli occhi.
 
J: Ecco cosa ha fatto tuo fratello!

“One Direction” Lessi ad alta voce, meravigliata. Sapevo che ad Harry piacesse cantare, aveva anche preso lezioni ma non avrei mai immaginato che fosse così importante per lui. Mi avvicinai al poster e ne carezzai la superficie proprio dove era il volto di Harry.
 
Io: Allora non mi aveva mentito, ce l’ha fatta.

Sussurrai tra me e me ma Jasmine mi sentì, così le raccontai tutto, quando io ebbi finito lei continuò aggiornandomi dai primi agli ultimi eventi dei One Direction di cui io non ne conoscevo l’esistenza, mi racconto di tutti, Liam, Louis, Zayn, Niall e poi lui, Harry. Mi informò anche che erano qui in America per un tour così decisi di trovare un modo per mettermi in contatto con lui. Unica soluzione? Anne. La telefonai, era da tempo che non la sentivo da quando eravamo partiti. Mi rispose con voce tremante, ma fu contenta di sentirmi ed io di sentire lei. Una volta smontati i convenevoli, le chiesi di Harry e le spiegai il motivo per cui ero così ansiosa di sentirlo. Anne mi diede il numero dell’albergo dove alloggiavano e mi disse di attendere circa 10 minuti prima di chiamare, in modo che lei avrebbe potuto avvisare che non ero una semplice fan ma ero sua sorella. Una volta riattaccato con Anne guardai Jasmine che sedeva sognante sul letto. Risi.
 
Io: Ok ho capito se riesco a rintracciarlo ti ci faccio parlare.
J: Davvero? Davvero? Davvero?
Urlò strattonandomi per le spalle.
Io: Si davvero, però non uccidermi se no addio Harry e One Direction.
J: Okokokok…


Rispose sovraeccitata e lasciandomi immediatamente.
Sospirai.
 
Io: Vediamo cosa posso fare.
 
Composi il numero dell’albergo e attesi che rispondesse qualcuno. Dopo pochi squilli rispose il tizio alla reception, dopo il suo saluto standard, finalmente mi lasciò parlare.
 
Io: Salve sono Allie Williams, la sorella di Harry Styles, mi hanno detto che alloggia lì, potrebbe mettermi in contatto con lui, per favore?
X: Salve signorina Williams, certamente. Mi avevano già comunicato la sua telefonata, mi dia due minuti e la faccio parlare col Signor Styles.
Io: (rivolta a Jasmine, sottovoce.) Sia fatta santa mamma Anne!
J: Ci sei riuscita? Ci sei riuscita? Ci sei riuscita? (torturandomi il braccio)
Io: Mollami, Si. Aspetta!
Harry: Pronto?
Io: Harry? Sei tu? (guardavo Jasmine che per poco non mi moriva accanto)
H: Si, chi sei?
Io: Ma come chi sono? Stupido di un fratello. Sono Allie, idiota!

 
Jasmine mi guardava con gli occhi spalancati, non concepiva il mio modo confidenziale con lui e io le rivolgevo sguardi divertiti.
 
H: Oh mio dio Allie! Ciaooo! Ma come hai fatto a trovarmi.
Io: Sai conosco una certa persona che dice di essere tua madre, mi ha fatto un favorino. Dio, quanto mi sei mancato!
H: (rise) Anche tu mi manchi. Ma dove sei adesso?
Io: Sono a Los Angeles.
H: Davvero?? Perché non vieni a trovarmi ti do l’indirizzo dell’albergo. Voglio vederti.
Io: Si anche a me va di vederti.
Harry mi da l’indirizzo dell’albergo e mi dice di passare la mattina seguente.
Io: Va bene, fratello. Senti prima di riattaccare, posso chiederti un favore?
H: Certo dimmi.
Io: C’è una mia amica qui che è una tua grandissima fan posso passartela.
H: Ovvio.


Passo il cellulare a Jasmine che mi guardava e non sapeva se prenderlo o meno.

Io: Muoviti, parla.
Finalmente prende il cellulare e comincia a parlare con lui. Dopo un po’ riattacca e sospirando si getta sul letto. Io rido.

J: Ha detto che non vede l’ora di vederti.
 
Sorrisi.
 
Io: già anch’io.
J: Non sembrate proprio fratelli.
Io: Lo so. Per me ormai non è più così.
J: In che senso?
Io: Nel senso che nell’ultimo periodo che abbiamo vissuto insieme per me lui era un qualcosa di più, e ora che sto per rivederlo mi fa uno strano effetto.
J: capisco.

 
Andiamo a dormire e il giorno dopo mi sveglio tutta contenta di rivedere Harry. Apro le finestre.
 
Io: Merda!
J: Ce c’è?

 
Dice ancora tutta assonnata.
 
Io: piove.
 
Senza dire altro mi preparo ed esco diretta alla stazione, l’albergo era nella città accanto. Arrivata lì salii sul treno e…
 
Il rumore del treno che stride sulle rotaie mi avvisa di essere arrivata a destinazione. Apro gli occhi e guardo fuori dal finestrino, piove ancora. Sospiro e mi alzo diretta verso la porta scorrevole del vagone. Scendo e tiro fuori dalla borsa l’ombrello ed esco dalla stazione. Attendo un taxi e gli riferisco l’indirizzo dell’albergo. Arrivata li, una banda di ragazze fuori l’entrata.
 
Io: Oh mio dio!
Mi faccio spazio tra le ragazze che mi guardano infastidite per poi arrivare finalmente alla reception.
 
Io: Salve ho chiamato ieri, sono la sorella di Harry, mi ha detto di raggiungerlo qui. Mi sa dire dove posso trovarlo.
X: si certo, mi ha informato. La sta aspettando nella stanza n 120  al 2° piano.
Io: Grazie
.
 
Corsi all’ascensore e mi diressi alla sua stanza. Di fronte alla porta sospirai. Da fuori si sentivano gli schiamazzi dei ragazzi probabilmente non era solo. Bussai tre colpi, poi attesi. Dall’interno sentii la sua voce dire: “Vado ioo”. Il cuore mi batteva all’impazzata. Aprì la porta e me lo ritrovai di fronte bello più che mai. Le lacrime silenziose sgorgarono dai miei occhi senza che me ne rendessi conto. Lui si chiuse la porta alle spalle ed uscì in corridoio. Lo guardai indossava solo i pantaloni del pigiama, era a torso nudo e scalzo, risi. Lui mi abbracciò forte. Poi mi guardò senza lasciarmi e mi stampò un bacio sulle labbra.
 
“Mi sei mancato, amore mio”.
 
Dicemmo entrambi all’unisono.
 
The End!
  
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