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Autore: Mami Shimizu    01/07/2012    0 recensioni
"Il signor Hiroki, del piano di sopra, ha una figlia, e dice che è molto carina." Una frase simile può spingere Haru, un tranquillo ragazzo che non ha mai pensato di fidanzarsi, a conoscere una ragazza per cui già si è preso una cotta?
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Eccomi quà! Dopo quasi un mese (almeno credo) di assenza, sono tornata/o alla carica con una nuova storia. Ci ho messo un sacco di tempo a pensare a qualcosa di parzialmete decente dato che le idee mi vengono quando sono a scuola (~=,=)~
Comunque sia, spero tanto che il primo capitolo vi piaccia e che, come sempre, continuiate a seguire le mie storie. Detto questo, buona lettura!





Era il primo giorno di scuola e me ne stavo andando tranquillamente a scuola. Mi fermai un attimo ad’un incrocio, guardando una vetrina, quando sentii un urlo:
«Pistaa~!» Mi girai e vidi una ragazza che, vedendomi immobile, con l’intento di frenare, mi finì addosso, facendomi volare la borsa. «..Scusa..» Mi disse alzandosi. Mi alzai pure io. «Non preoccuparti. È colpa mia che non mi sono spostato..» le risposi, andando a riprendere la borsa. «..O-ora vado… Scusa ancora..!» Detto questo, la ragazza andò via. «…che carina…» Dissi tra me e me, arrossendo un poco. 
Arrivai in classe e trovai le luci accese.  ..? Di solito sono sempre il primo ad arrivare.. Mah. Sarà che qualcuno il primo giorno è arrivato presto.. «..!!» Subito mi venne in mente la ragazza con cui mi ero scontrato prima. No no… È impossibile. Ci sono altre scuole qua attorno. Andrà in una di quelle… Pensai, buttando la borsa su un banco libero vicino alla cattedra. «Aaaah.. Sarebbe bello rivederla…» Dissi, sorridendo beatamente. «Rivedere chi?» Mi chiese una voce. Mi irrigidii di colpo e, girando a scatti la testa, vidi, dietro ad una colonna, la ragazza che tanto volevo rivedere, guardarmi sorridente. «…» Indietreggiai lentamente, fino ad’uscire dall’aula, per poi accostarmi di fianco alla porta, dando una testata al muro. Santo cielo! Se questo è un sogno, non svegliatemi!! Pensai sorridendo, facendomi scendere qualche lacrima. «..Stai bene..?» Mi chiese una voce. Mi girai ancora e vidi di nuovo la ragazza guardarmi.  Io mi staccai dal muro. «..Si..» Le risposi, con la fronte rossa. «…?» All’improvviso si avvicinò a me. «..T-tu sei il ragazzo di prima..?» Mi chiese con voce tremolante. «..Si..» Le risposi. Lei si voltò all’improvviso, rientrando in classe senza spiccicare parola. ..Che ho fatto..? Pensai, entrando in classe. Andai a sedermi e, con la coda dell’occhio, guardai la ragazza che con la testa china sul banco, scarabocchiava in un foglio. Dopo poco entrò la parte restante della classe. La lezione passò normalmente. Rincontrai i compagni che avevo l’anno scorso e ne conobbi dei nuovi. Arrivò l’ora della ricreazione. 
«Ohi Haru-tan!» Mi girai e vidi Kaede, un mio compagno dell’anno scorso. «Da un po’ che non ci si vede, eh?» Mi disse, dandomi una pacca sulla spalla. «Già..» Li risposi io, accennando un sorriso. «Certo che potevi accettare di uscire con me e qualche ragazza al posto di startene chiuso tutta l‘estate in casa..» Si lamentò poi. «Non sono sempre rimasto in casa, sai? Mi sono dato da fare.» Li dissi grattandomi la testa. «Sei uscito con una ragazza!?» Mi domandò sorpreso. «No. Non sono uscito con nessuna ragazza..» Risposi sospirando. «Stamattina di che ragazza parlavi..?» Mi chiese una voce tremolante. Mi girai e vidi la ragazza con cui mi ero scontrato, avvicinarsi con lo sguardo basso. «..Ecco…» Titubai. «Che?! Ti sei visto con una ragazza?! Sei fidanzato?! Dimmelooo!» Mi urlò Kaede, scuotendomi per le spalle. «T..ti ho detto che non ho visto nessuno..!» Li risposi, riuscendo a liberarmi dalla sua presa. «In estate sono andato a lezioni private…» Aggiunsi poi. «Ah. Quindi sei sempre solo come un cane? Che noia.» Mi rispose Kaede, andando via. «…insensibile…» Li dissi a voce bassa, andandomi a sedere. Dopo un po’ alzai lo sguardo e vidi che la ragazza era ancora li a guardarmi e, subito dopo averla guardata, si voltò. «Come ti chiami..?» Le chiesi un po’ imbarazzato. «…Emi…» Mi rispose, tornando a passo svelto al suo posto. Passò anche il resto delle lezioni ed arrivò l’ora di andare via. 
«Ehi Haru-tan! Hai deciso a che club scolastico iscriverti?» Mi chiese Kaede. «…nel club di shogi..» Li risposi io. «Aaaaah… speravo che entrassi con me nel club di basket. Almeno avresti avuto delle ammiratrici.. Ti saresti potuto fidanzare, cavolo!» Si lamentò. Io lo guardai annoiato. «Sai una cosa Haru-tan? A me non importa. Puoi anche crepare in solitudine..» Mi disse Kaede, andando via. Non riuscii a fare un passo che subito rientrò in classe. «Sto scherzando Haru-tan!! Devi trovarti una ragazza, sposartela ed avere dei figli da lei! Io voglio essere zio!» Mi disse in ginocchio, con le lacrime agli occhi. «Non siamo imparentati.» Li risposi freddamente. Lui si irrigidì. «…sei cattivo Haru-tan… Sarei uno zio simbolico! Ti prego! Sbrigati a fidanzarti ed a fare figli!» In un attimo scattò in piedi. «Per cominciare potresti fare una figlia. Una taaaaaaaanto carina~.» Mi disse arrossendo. «Tu che ne dici Emi?» Disse poi. «Eh?! C-cosa? Perché io..?» Rispose lei, arrossendo. «Sei qui vicino a noi da un po’. Probabilmente hai sentito tutto, no? Che ne pensi quindi?» Le ri-chiese lui. «..Ecco… p-penso che… u-u-una femmina vada bene..!» Rispose lei, scappando via. «Cavolo… Ma che le è preso?» «…» Io non risposi. Mi limitai ad arrossire, pensando alla sua risposta, andando verso l’aula di scienze per iscrivermi al club di shogi, dopo aver salutato Kaede. Arrivai in classe trovando, seduta davanti ad uno shogiban. 
«Vuoi unirti al club di shogi?» Mi chiese la ragazza. Era alta, dai lunghi capelli neri legati a formare una coda, gli occhi piccoli grigi e la carnagione biancastra. «Si.» Le risposi io. «Bene…» Mi disse alzandosi, iniziando a girarmi attorno, squadrandomi tutto. «…Facciamo una partita.» Mi disse poi, sorridendo. Da quel momento in poi, per due/tre ore, rimasimo a giocare a shogi, parlando un po’, conoscendoci meglio. 
 
*** 
 
Finito di giocare, tornai a casa. Nel mentre che salivo le scale, mi scontrai con un uomo sui trent’anni, vestito in giacca e cravatta, con la valigietta in mano. Dopo essersi scontrato contro di me, si fermò a guardarmi. «…Conosci per caso una ragazza di nome Emi?» Mi chiese. Io, confuso, li risposi. «…si..» Lui sorrise. «Allora sei proprio tu, eh?» Concluse, andando via senza neanche scusarsi. Io, ancora confuso, entrai in casa e venni accolto da mia nipote Ina, una bambina di tre anni, dai capelli castani lunghi, gli occhi neri e la carnagione rosata, che mi saltò addosso. «Onii-chan!» Gridò Ina, tutta sorridente. «..O-onii-chan..?» La guardai confuso. «La tua sveglia ti ha chiamato così stamattina!» Mi rispose. «Ohi, Haru. Non insegnarle queste cose. Ha solo tre anni..» Mi disse Junpei, il marito di mia sorella. Un uomo alto, mingherlino e non molto affascinante, dai capelli corti castani, pettinati e gli occhi sempre semi-chiusi. «Aaaah.. Dov’è Manami-Oneechan?» Li chiesi, mettendo giù Ina che subito si mise a correre per casa. «È andata un attimo a prendere qualcosa per cena. Tornerà tra poco.» Mi rispose. «Ok..» «Allora.. Com’è stato io primo giorno di scuola? Hai conosciuto qualche bella ragazza?» Mi chiese poi, mettendosi a ridere. «…Forse…» Li risposi arrossendo. «Aaaah~! Comunque, se vuoi, c‘è la figlia di Hiroki. L‘uomo che abita un piano sopra di noi. Si vanta sempre di quanto sia bella sua figlia.» Mi disse annuendo. «Ma non potrà mai battere la mia Ina. Vero tesoro di papà?!» Chiese poi ad Ina. «..Emh?» Ina si girò verso di noi, con in bocca un gelato, guardandoci col punto interrogativo. «…Aaaadorabile. Comunque non mangiare il gelato prima di cena.» Disse Junpei, andando da lei. Rimasi in salone a giocare con Ina fin quando non tornò Manami-Oneechan. Una ragazza giovane, che si avvicinava sulla trentina. Moderatamente alta, dai capelli corti neri, gli occhi grandi blu e la carnagione rosata. «Oooh. Haru-kun~! Com’è stato il primo giorno?» Mi chiese, poggiando la busta sul tavolo della sala da pranzo. «Hai conosciuto qualche ragazza carina? No perché il signor Hiroki, del piano di sopra, ha una figlia, e dice che è molto carina.» Aggiunse poi. «…Non ho un grand’interesse a trovarmi una ragazza ora…» Risposi irritato. Ma perché tutti vogliono farmi fidanzare?! Pensai. «Ma io voglio essere zio!» Mi disse Junpei. …Dove l’ho già sentita questa frase..? «Ma scusa! Non vuoi anche tu una tua Ina personale?! Guarda com’è carina!» Mi chiese poi, sollevando Ina che, nel mentre, continuava a mangiare il gelato. «…» Ci pensai su, andando verso la cucina. «…Forse potrei vedere che tipo di persona è la figlia del vicino. Anche se credo di sapere chi è…» Dissi poi a voce bassa, facendo gioire mezza casa. 
  
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