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Autore: GleeKlaine    01/07/2012    2 recensioni
é una ff su CrissColfer, scritta da me ed una mia amica. Si basa su più capitoli che posteremo man mano che li scriveremo.
Parla della relazione tra Chris e Darren che si evolve in modo molto, molto complicato...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano nascosti dietro un divano al buio e Chris, affacciato alla finestra, iniziò a pensare all’espressione che avrebbe assunto Darren appena varcata la soglia di casa.

Immaginò il suo viso sorridente e gli splendidi occhi cervoni spalancati per la sorpresa. Il cuore gli si riempì di gioia.

“Ragazzi, sta arrivando” sussurrò ai suoi amici vedendolo arrivare.

Darren spalancò la porta e uno spiraglio di luce si insinuò nella stanza.

“Sorpresa!”

Qualcuno accese le luci e i ragazzi saltarono in piedi allargando le braccia. Chris era proprio davanti a lui, incantato da quel bellissimo volto stupito.

“Buon compleanno Darren!” esclamò abbracciandolo.

Si tennero stretti per un lungo istante e Chris fu invaso dal suo profumo dolce; avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre.

Darren si allontanò da lui e sorrise guardandolo negli occhi. “è merito tuo?” indicò la sala, piena di festoni e gente entusiasta.

Chris annuì lentamente, senza distogliere lo sguardo. “Volevo che fosse una serata speciale.”

Si allontanò a grandi passi, lasciando da solo il ragazzo dall’espressione sgomenta. Accese lo stereo e la musica  invase la stanza, dando il via alla festa.

Ben presto i ragazzi iniziarono a ballare a ritmo  e i loro corpi sudati luccicavano, illuminati dalle luci psichedeliche.

Chris era seduto su un divano con una Diet Coke. Fissava il fondo del bicchiere, scuotendolo appena, sconsolato.

Darren era al centro della pista, circondato da un’orda di ragazze che gli accarezzavano la schiena e gli scompigliavano i ricci. Lui le afferrava dai fianchi attirandole a sé.

Di tanto in tanto gettava un’occhiata a Chris, tutto solo in un angolo. Avrebbe voluto che anche lui si divertisse, ma ciò nonostante continuò a ballare imperterrito.

Chris intanto fissava con sguardo truce quelle ochette starnazzanti che toccavano il suo amico senza alcun pudore.

La musica iniziò a martellargli le tempie, mentre una morsa di gelosia gli stringeva lo stomaco. Non ne poteva più.

Si alzò con gambe tremanti e, mentre le lacrime cominciarono ad appannargli la vista, avanzò verso la porta.

Erano lacrime di rabbia, rassegnazione e … sì, anche di tristezza.

Nell’istante in cui poggiò la mano sulla maniglia della porta, sentì qualcuno poggiargli un braccio sulla spalla.

“Te ne vai di già?” Darren lo fissava sorpreso, cercando di sovrastare il volume decisamente troppo alto.

“No, cioè … sì. Non mi sento molto bene Darren.” Gli rispose, abbassando lo sguardo.

“Come?” urlò lui, avvicinando una mano all’orecchio. “Aspetta, non riesco a sentirti.” Lo prese per mano e lo condusse in giardino.

Chris strinse la presa fino ad avere le nocche bianche e si lasciò guidare come un bambino spaesato.

“E’ successo qualcosa?” domandò premuroso Darren.

Chris rimase in silenzio, guardandosi la punta delle scarpe.

Dopo un’attesa che sembrò infinita, Darren gli posò una mano sulla spalla.

“Va’ dentro Darren. Dopotutto è il tuo compleanno, non vorrei che qualcuno- calcò la voce su quest’ultima parola – possa sentire la tua mancanza”

Darren corrugò le sopracciglia, confuso. “Ma che stai dicendo? Mi sto preoccupando per te!”

Chris arrossì e deviò il suo sguardo girando la testa.

Darren si avvicinò di un passo, sfiorandogli le dita.

“Ehi” sussurrò, accarezzandogli il viso. “Hai gli occhi lucidi.”

Chris aveva raggiunto il limite. Una lacrima lo tradì.

Con un gesto impacciato si passò una mano sul viso, sperando che Darren non l’avesse notata.

“Ti va se ci sediamo e ne parliamo?” Domandò il moro, indicando il dondolo in giardino.

Il ragazzo annuì, sedendosi accanto a lui. Era incapace di proferire parola.

“Fa piuttosto freddo qui fuori” considerò Darren, cercando di alleggerire l’atmosfera.

Rabbrividì e il suo respiro si condensò nell’aria creando una nuvoletta bianca.

Osservava Chris: si passava le mani sulle gambe dondolando nervosamente.

Non gli rispose, ma se lo aspettava.

 “Avrei preferito nascere in un mese un po’ più caldo. Maggio ad esempio, proprio come te.” Continuò, sorridendo.

Calò un lungo silenzio, interrotto solo dai loro respiri irregolari.

“E’ stato un giorno piuttosto burrascoso per me. Questa serata mi ha risollevato parecchio. Mio fratello mi ha chiamato dopo tanto tempo per farmi gli auguri. è ancora arrabbiato. Il suo orgoglio lo rende alquanto snervante a volte.” disse, serrando la mascella.

Non era sicuro che Chris lo stesse seguendo. “Mia madre continua a ripetermi di non fare follie e la nonna mi ha implorato di mangiare di più.” Rise. “Poi ho ricevuto le solite telefonate, anche da parte di gente che non si faceva viva da tempo. Pensa che … “

“Sono innamorato di te.”

Darren ammutolì. Non si aspettava di certo una confessione del genere.

Fissò il ragazzo negli occhi. Il suo viso angelico era dilaniato dalla preoccupazione.

Goccioline di sudore gli imperlavano la fronte. Era chiaro che il solo pronunciare quelle parole gli era costato parecchio.

Chris proseguì “E’ da tanto, sai?! Sul set, quando vidi per la prima volta il tuo viso, sentii le ginocchia tremare. Eri meraviglioso. Poi iniziasti a cantare e rimasi folgorato dalla tua voce. Ho sempre creduto che l’amore a prima vista non esistesse, che fosse solo una balla inventata dai romantici. Tutte quelle chiacchiere sull’anima gemella …non le avevo mai capite. Poi … beh, poi sei arrivato tu.”

Si bloccò per un istante, quasi per riprendere fiato e coraggio.  “ero innamorato e rassegnato al tempo stesso. Per quei pochi mesi non ho fatto altro che osservarti da lontano, amarti in silenzio. Speravo che tutto ciò potesse finire, e invece di giorno in giorno la mia voglia di averti tutto per me aumentava. Volevo che mi stringessi tra le tue braccia, desideravo vivere con te la mia prima..la mia prima storia d’amore.” Nel momento in cui le lacrime iniziarono a rigargli il volto, e i singhiozzi a spezzare le sue parole, Chris capì di non poter continuare, non ce la faceva.

Darren gli sollevò il mento con delicatezza. Chris continuava a piangere ed esitò per un momento, imbarazzato dalle sue stesse parole.

Il ragazzo si avvicinò sempre di più al suo viso, sfiorandogli gli zigomi umidi. Sembrava che volesse asciugare tutte le sue lacrime e spazzare via la sua tristezza.

Chris trovò rifugio nell’incavo del suo collo e si abbandonò a quella sensazione di pace. Con lui al suo fianco era tutto così meraviglioso.

Darren lo strinse tra le braccia, accarezzandogli i capelli. Affondò le mani nel suo collo, facendo una leggera pressione affinché girasse il volto.

L’incontro delle loro labbra fu quasi naturale, la morbidezza di quel bacio sorprese entrambi.

Durò pochi secondi, Chris fu il primo a scostarsi.

“Questo cosa significa?” esclamò, con un filo di voce.

Darren si soffermò ad osservare le sue labbra gonfie e rosee, incantato.

“Significa che ti amo anch’io.”

Il cuore di Chris perse un battito. Quelle parole riecheggiavano nella sua mente alla ricerca di un senso che non si sarebbe mai aspettato.

Darren racchiuse le sue labbra in un lungo bacio. Mordicchiò leggermente il labbro inferiore di Chris, che sussultò.

Così , investito dal desiderio, dischiuse le labbra approfondendo quel bacio passionale e dolce al tempo stesso.

Lo amava molto.

I minuti scorrevano veloci e il buio della sera si faceva sempre più intenso, mentre i due amanti si baciavano ignari del resto del Mondo. Pian piano anche la musica sembrava essere svanita.

Un rumore di passi in lontananza li riportò alla realtà e furono costretti a staccarsi. Darren ansimò, bramoso di un nuovo contatto.

Purtroppo, una ragazza dai lunghi capelli biondi (forse troppo) arrivò ancheggiando su tacchi alti.

“Avete intenzione di rimanere qui fuori ancora per molto?” domandò, ammiccando. “Darren, siamo qui per te.” Gli mise una mano dalle unghie perfettamente laccate sulla spalla.

Chris strinse i pugni. La magia di quel momento era svanita, l’incantesimo era stato spezzato.

Chris osservò Darren sorridere all’invitante bionda. Era davvero bella, una bella ragazza.

“Arriviamo subito, Katy”

Darren si alzò riluttante, con la consapevolezza che, se non l’avesse fatto, Katy non se ne sarebbe andata.

Lei lanciò un’occhiata a Chris, ancora fermo sul dondolo, prima di correre verso Darren e prenderlo per mano.

Mentre sparivano nel buio, Darren si voltò verso Chris e sollevò le spalle, sconsolato.

 Chris abbassò il capo, passandosi le dita tra i capelli. Ancora non si capacitava di cosa era successo, ma voleva rivivere quel momento a tutti i costi.

Immaginò il corpo snello e slanciato di Katy muoversi attorno al suo Darren. Venne attanagliato dal dolore.

E se fosse stato tutto uno sbaglio? Un errore imperdonabile?  Probabilmente Darren aveva solo provato pietà per lui, un ragazzino indifeso con le lacrime agli occhi.

Eppure era tutto così vero.

Se solo avesse avuto più coraggio sarebbe stato lì accanto a lui, con le mani strette sui suoi fianchi. Sospirò, del tutto impotente.

Niente avrebbe potuto cambiare le cose. La sua timidezza lo faceva sentire inadeguato, del tutto inadatto alla situazione che stava vivendo. E non riusciva a smettere di tormentarsi.

Dopo ore che gli parvero interminabili, Chris disperato si alzò dal dondolo, deciso ad andarsene una volta per tutte.

Attraversò il vialetto assieme ad un gruppetto di ragazzi che, ubriachi, raggiungevano le loro auto costose. La festa era giunta al termine, ma lui non era giunto ad alcuna conclusione.

Frugò nelle tasche alla ricerca delle chiavi della sua Mercedes. Sgomento, si accorse di averle dimenticate dentro casa.

Avanzò verso la porta d’ingresso, mentre l’agitazione aumentava ad ogni passo.

Spalancò la porta e si arrestò di botto. Non si sarebbe mai aspettato una scena simile.

Katy era seduta sul divano, le gambe accavallate sensualmente sulle cosce di un ragazzo. Gli stava accarezzando i capelli, arrotolando quei ricci perfetti tra le dita. Chris si portò una mano alla bocca.

Quel ragazzo era Darren.

I due si voltarono contemporaneamente verso Chris. Il sorriso falso di Katy contrastava l’espressione colpevole di Darren, che si alzò con impeto.

Provò a raggiungere Chris per rassicurarlo, ma lo vide fuggire via prima ancora di poter aprir bocca.

Il ragazzo correva velocemente, concentrandosi affinché non perdesse l’equilibrio. Stava per crollare.

“Chris! Chris aspetta!” urlò Darren agitando le braccia.

Lui non si voltò nemmeno, perso nella sua corsa interminabile. Raggiunse precipitoso la macchina e afferrò la maniglia dello sportello.

Merda. Le chiavi.

Attanagliato dalla rabbia,  continuò a tirarla.

“Cazzo” si arrese e lasciò la presa, accasciandosi sull’auto.

Darren lo raggiunse in poche falcate e gli si parò davanti, il braccio poggiato sul finestrino ad un centimetro dal suo viso.

“Ti posso spiegare!”

“E il ti amo? Le tue belle parole? Io non fingevo Darren. Per me era tutto così maledettamente reale.” Non riuscì a frenare le lacrime. Non si sforzò nemmeno di asciugarle.

“Anche per me lo era.” Darren gli sollevò il mento con due dita. “E lo è ancora. Tra me e Katy non è successo nulla, lei non significa niente per me. Era quello che stavo cercando di dirle, non volevo essere troppo brusco.”

Chris sollevò un sopracciglio “Ah, è per questo che era totalmente spaparanzata su di te? Complimenti, sei davvero premuroso” batté le mani, ironico.

Darren sembrò rassegnarsi. “Chris, te lo giuro. Non è come sembra.”

“Illuminami, allora. Io sono stato sincero con te, ben sapendo il rischio che stavo correndo. Non mi aspettavo di certo una reazione positiva da parte tua, ero convinto che mi avresti respinto. Mi hai illuso Darren.” Gli urlò contro.

Il cuore di Darren cominciò a battere freneticamente. Quelle parole l’avevano davvero ferito.

Scosse il capo, contrariato. “Chris, ascoltami.”

Chris alzò lo sguardo, aspettandosi una valida motivazione, che non arrivò.

Darren era alla ricerca delle parole giuste, non sapeva come formulare i suoi pensieri.

“Lascia stare” esclamò Chris, deluso.

Iniziò così a ripercorrere il vialetto, deciso a dimenticare l’accaduto.

“Katy non è come te” ammise Darren, spontaneo.

“Ha provato a baciarmi durante la festa. Io mi sono scostato. E’ una bella ragazza, ma quello che provo per te è un sentimento troppo profondo” alzò la voce pronunciando le ultime parole e Chris si fermò all’istante. Ciò nonostante non si girò, non era pronto a guardarlo negli occhi.

“Chris, sei la persona migliore che io abbia mai conosciuto. Sei speciale, l’ho sempre creduto, ma ero troppo impaurito per poterlo ammettere persino a me stesso. Adoro la tua timidezza, e il fatto che cerchi sempre di essere discreto e di adeguarti ad ogni situazione. Mi fa impazzire ogni minimo dettaglio di te, ogni sfumatura del tuo carattere … quando guardo il tuo viso mi perdo letteralmente nei tuoi occhi. Il tuo sguardo mi rende insicuro, impacciato. Sentirti pronunciare quelle parole, mentre mi eri accanto, mi ha scaldato il cuore. Ho capito una cosa: tutte le sensazioni che provavo per te non erano altro che… amore.” Quasi sussurrò. “Amore, Chris. Davvero.”

Chris a quel punto si voltò e si avvicinò pian piano. Gli accarezzò i fianchi.

“Baciami.” esclamò deciso, guardandolo negli occhi.

Darren alzò il viso e premette le sue labbra contro quelle tremanti di Chris. Le riscaldò lentamente con il suo respiro e il suo tocco leggero.

“Vuoi che ti accompagni a casa?” domandò, la fronte contro la sua.

Chris scosse la testa. “No.”

Il suo tono si addolcì. “Voglio rimanere qui con te.” Gli prese la mano e la strinse tra le sue dita.

“Andiamo.” Darren indicò la porta con un cenno del capo.

Si affrettarono, presi dall’eccitazione del momento.

Il loro volto si rabbuiò appena aprirono la porta.

Katy era in piedi, appoggiata al muro. Il suo corpo era fasciato da una provocante lingerie in pizzo nero.

Fece qualche passo verso di loro.  I capelli le ondeggiavano selvaggi sulle spalle, accompagnando il movimento del bacino.

Passò le dita sul viso di Darren. “Credevo di passare la notte con te.” Lanciò a Chris uno sguardo di fuoco. “Noi due. Da soli.”

 

  
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