Cara Elizabeth,

come va? Che stupida domanda. 

Mi sono accorto che era da un po’ che non ti scrivevo.Un po’ troppo forse. 

Non so come sia successo in realtà, ora ero in soffitta per cercare delle lampadine e un attimo dopo mi sono ritrovato inginocchiato dinnanzi a quel baule verde smeraldo che comprammo insieme, con le nostre foto in mano e le tue lettere dall’inchiostro scolorito per tutte le lacrime che ci ho versato sopra e ingiallite per il tempo.

Mi sono reso conto di quanto mi manchi .Mi sono reso conto di essere stato uno sciocco. Mi sono reso conto di non aver mai smesso di amarti.

Ma ora è troppo, troppo tardi.

Sono passati quaranta anni oramai. Non so dove sei, non so se hai nipoti, non so se ti sei sposata, non so se sei ancora viva. So solo che non ho smesso di amarti e tu lo stesso, perché come hai scritto nella  tua ultima lettera “io non smetterò mai di amarti, anche quando passeranno cinquanta anni e capirai finalmente di aver commesso un errore e di amarmi ancora”. Si Elizabeth io ti amo ancora, e si ho capito di essere stato uno sciocco a lasciarti per lei, per il mio lavoro e per la lontananza, perché so che tu mi avresti dato di più. “Cosa ti da lei?”,mi hai chiesto quella mattina del ventisette maggio 2012. Cosa mi ha dato lei ? Sai non lo so nemmeno io. Non mi ha dato amore, non mi ha dato dei bambini, non mi ha dato felicità. Nulla, ecco la risposta. Nulla.

 Ma in quel tempo ero troppo sciocco e bambino per capire che quello che provavo verso Danielle era una semplice cotta. Era la cotta passeggera di un ragazzino di 28 anni. Uno stupido ragazzino chiamato Liam. 

Ed ora sono qui, dopo quaranta anni , a piangere e scriverti, e a pentirmi di averti lasciato e ad avere il rimorso di essere stato così ingenuo. 

Ingenuo ,si. Ingenuo perché non sono riuscito a distinguere i bisonti che provavo con te quando ti stringevo, dalle semplici farfalline incallite che provavo con Danielle.

Sono passati quaranta anni e l’unica cosa che mi ha reso felice nella mia vita sei stata tu e la musica. L’unica cosa che mi ricordava te. 

Sono stato uno sciocco a non rispondere più alle tue lettere, convinto di non amarti. 

Erano così belle, eppure io alcune non le ho nemmeno lette. Sono stato sciocco ad interrompere i contatti con te dopo esserci lasciati. 

Cinque anni di lettere ed amore segreto e poi PUFF, ti mollo così, all’improvviso. E leggendo le ultime lettere che non avevo mai aperto,vedo solo dolore, disperazione e l’amore di una ragazza che mi ha amata  per sempre senza chiedere nulla in cambio ed io come un idiota non le ho dato retta. 

Sono uno sciocco e lo ripeterò per sempre. Non so cosa aggiungere.

Probabilmente non leggerai mai questa lettera, anzi non la leggerai mai perché non saprei a che indirizzo inviarlo.

E ti amo, ti amo da morire e ti amerò per sempre mia piccola Lizzie. Ricordi questo soprannome? Lo hai sempre odiato, ma io non smettevo di chiamarti così perché mi piaceva la tua faccia da imbronciata anche se non dicevi nulla per farmi smettere.

Ti amo, ancora una volta.

Ti aspetterò per sempre, anche in paradiso se è necessario.

Scusami di tutto Lizzie. 

 

                                                                                                                      -Il tuo amato settantatreenne Liam.

 

P.s. Il più grande spettacolo dopo il big bang saremo per sempre noi, io e te.




Note d'autrice.
Salve ragazze,
questa shot mi è venuta così all’improvviso. Era mezzanotte e ascoltavo una canzone non molto allegra e puff, ecco che mi viene un’ispirazione.
Molte mie amiche dicono che sono brava a scrivere lettere, infatti il mio pc e strapieno di lettere a tutto e tutti.
Vabbè, spero solo che vi piaccia.
Con amore e affetto.
Emma.
 
Ps. Per me è molto importante se lasciaste un commentino.