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Autore: Blue eyes 35    01/07/2012    0 recensioni
È una questione di onore.
Aveva promesso a suo padre che avrebbe protetto la sua famiglia, nonostante fosse una ragazza, nonostante fosse passato tutto quel tempo lei si sentiva ancora in dovere di farlo. Visto che la sua famiglia era un po' particolare, come dire un po' "immortale", lei aveva il compito di proteggerli da tutto e da tutti, per sempre.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lucy e Elena si portarono vicino alla porta di ingresso.
Elena era impaziente di uscire mentre Lucy temporeggiava, come se fosse in attesa di qualcosa che evidentemente tardava ad arrivare. 
Lucy aprì la porta poi cedette il passo ad Elena, che uscì per prima.
Per la ragazza fu una sensazione bellissima, la notte era ancora fonda e le stelle si distinguevano appena in quell'enorme tappeto blu, terso e scuro che quella notte era il cielo. L'aria era fresca e le spostò leggermente i capelli, era impaziente di mostrarsi a Damon e a Stefan, ma aveva anche paura, non solo perchè ormai era "diversa", ma anche perchè avrebbe dovuto  probabilmente scontrarsi con le conseguenze di ciò che aveva detto al telefono con Damon, prima dell'incidente. 
 
«Elena sbrighiamoci » disse Lucy scocciata e iniziò a correre per il bosco, dimostrando una certa maestria nell'evitare gli alberi correndo ad alta velocità.
Elena con estremo impegno la seguiva e pensava a ciò che l'aspettava. 
 
Arrivate Lucy si mise davanti alla soglia, si girò verso Elena e le sussurrò:
«Sei pronta? »
Elena annuì prontamente, ma poco dopo si accorse che, per la prima volta, voleva scappare, saltare quella fase e passare a quella successiva.
 
«Forza, non avere paura » Lucy sorrise e poi bussò.
 
La porta di ebano della casa Salvatore non le era mai sembrata così grande, quasi fosse la porta dell'inferno.
Non aveva mai provato una sensazione simile, sospirò e poi vide la porta aprirsi facendo fuoriuscire la brillante luce dei lampadari.
Damon aveva aperto la porta. Si trovò davanti Lucy, ma cercava disperatamente con lo sguardo Elena.
Lucy, leggendo chiaramente questo sul suo volto, si spostò e permise al vampiro di vedere la sua amata.
 
Elena lo vide e rimase pietrificata.
Vide i suoi occhi e si soffermò su quelli. Non le erano mai sembrati così belli, così azzurri. Vi si leggeva tutto, erano lo specchio di un animo tormentato, ma innamorato. E lei, vedendo tutto questo, era ancora di più intimorita. 
 
«Buonasera » disse Damon con il suo solito piglio.
«Possiamo entrare? »
«Siete le benvenute » disse Stefan spuntando alle spalle del fratello.
 
Lucy appena entrata si guardò intorno e disse:
«Carino qui »
«Dove siete state fino ad ora? »chiese Stefan impaziente
«Tranquillo non le ho fatto il lavaggio del cervello, le ho solo detto quello che voleva sapere. »
«Be potresti dirci chi cavolo sei? E soprattutto perchè sei qui? » disse il vampiro sempre più alterato.
«Vi consiglio di mettervi a sedere »
 
Elena, Stefan e Damon si sedettero sui comodi e grandi divani. Lucy disse che non aveva voglia di parlare troppo così spiegò cos'era in grado di fare e iniziò a proiettare delle immagini nelle menti dei tre.
Queste immagini apparivano nelle loro menti come un film muto, illustravano chiaramente la storia raccontata ad Elena, ma anche di più.
 
Si vedeva Lucy da bambina, con lunghi capelli neri che correva nei prati e riusciva a far appiattire le erbe presenti al suolo con un battito di mani. Lei che nella cucina aiutava la mamma e improvvisamente fece volteggiare una ciotola in aria e fece cadere tutto il contenuto al suolo.
Poi Lucy cresciuta, adolescente che leggeva il grimorio della madre e si esercitava con gli incantesimi.
In seguito le immagini iniziarono a farsi più chiare, forse perchè quello era il ricordo più amaro da mostrare.
Il villaggio rurale della giovane strega messo a ferro e fuoco dai soldati germanici, ma delle persone più eleganti e di classe entrarono nella loro abitazione. Il padre si mise davanti alla sua famiglia, ma questi si scagliarono contro i più piccoli, poi sulla figlia. Non erano umani, erano dei vampiri. Si cibarono dei fratelli, lasciandoli senza vita. Mentre Lucy venne bloccata su una sedia, le fu data una bevanda e poi le spezzarono il collo. Il padre intanto era stato malmenato ma non bevvero il suo sangue.
Prima di compiere il gesto per completare la trasformazione di Lucy, i vampiri la soggiogarono e le ordinarono di andarli a cercare appena si fosse risvegliata.
Al suo risveglio Lucy vide la casa distrutta e il corpo del padre in una pozza di sangue. Si avvicinò e si accorse che il padre respirava ancora, ma molto faticosamente.
Con il poco fiato rimasto iniziò a parlare, Lucy piangeva nel mentre sentiva le ultime parole del padre:
«Lucrezia questi sono stati i demoni, non mi importa cosa tu sia ora, ma mi devi promettere che non capiti lo stesso alla famiglia di tuo fratello maggiore. Fa di tutto, proteggi la tua famiglia. Io disprezzo ciò che non è umano, è contro Dio, ma se tu userai la tua natura soprannaturale per proteggere la tua famiglia ti prometto che pregherò per te affinchè tu possa accedere al paradiso. Non abusare del tuo potere, sii giusta e paziente.
Ora bevi, metti fine alla mia sofferenza. »
«Ma padre non posso mettere fine alla tua vita, sarei un'assassina. »
«Ma devi vivere per mantenere la promessa »
Così Lucy si abbassò sul cadavere del padre e si nutrì del poco sangue rimasto nel suo corpo.
Poi se ne andò e nel segreto raggiunse la famiglia del fratello. Anche lì giunse la notizia che il padre era morto e il capofamiglia, Caius, figlio del morto decise di identificare la sua stirpe con il cognome Salvatore, nome del padre, in segno della sua memoria. 
 
 
Il "film" cessò e i tre si svegliarono come se fossero caduti in trans. 
Lucy infine spiegò un'ultima cosa:
«Non tornai mai da quegli individui, non so come resistetti al soggiogo. 
Questa è la mia storia, lo so è un po' complicata. »
 
« Aspetta aspetta quindi tu sei un nostro avo?» disse Damon confuso.
«Diciamo di si. Ho fatto in modo che la nostra famiglia continuasse a sopravvivere per mantenere la promessa e voi siete stati il mio unico errore. »
«In che senso? » disse Stefan, turbato da quelle parole.
«Ho trasmesso gli stessi valori a tutti coloro che appartenevano alla nostra famiglia. Guardate vostro padre, disprezzava i vampiri, era a conoscenza della loro esistenza ed era determinato a eliminarli. Nella nostra stirpe tutti la pensavano così, solo voi siete controcorrente. Siete gli unici vampiri Salvatore. »
«Sarebbe un disonore? »
«Per me si. Io sono il motivo per cui voi siete in vita, perchè in tutte le circostanze più assurde in cui vi siete cacciati io c'ero e ho rimediato ai vostri errori per farvi rimanere vivi. Certo molte volte avete sfiorato la morte, perchè in un certo senso volevo punirvi per non avermi fatto mantenere completamente la promessa di mio padre, però non potevo infrangerla permettendo la fine della vostra vita.»
 
«Wow, non mi sono mai sentito così importante. » disse Damon, ridente. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i preferiti/da seguire ecc.. e per chi recensisce, significa molto per me. Scusate se ho ritardato nel pubblicare questo capitolo, ma non sto passando un bel periodo, visto che sono un'adolescente sfigata.
Grazie mille ancora, sspero di non avervi deluso con questo capitolo :') 
   
 
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