SOTTOPELLE
Impertinente, spaccone, eroe montato, belloccio, latin lover, testardo.
Questi erano solo una parte dei nomi con cui Ruki Makino definiva Ryou Akiyama.
Lui era un virus a cui non si scampava, che si insediava come un fungo ed infettava gli organi interni poco a poco, fino a che non raggiungeva ciò che voleva davvero e lo assediava.
Ryou Akiyama otteneva sempre quello che voleva, Ruki lo sapeva bene, dal loro primo incontro; quando lui l’aveva battuta durante il torneo, e poi da quella volta che l’aveva convinta a passargli il suo potere per combattere il D-Reaper.
Ryou Akiyama era una vera palla al piede, e Ruki lo odiava dal profondo, ogni giorno di più.
Specialmente da quando si era messo in testa di sciogliere il suo muro di ghiaccio.
Ryou Akiyama otteneva sempre ciò che voleva.
Ruki Makino sentiva già il suo virus muoversi sottopelle, ogni volta che le regalava quello stupido sorriso perfetto che faceva fare le capriole al suo stupido cuore.