Ed ecco, la fine. La sento avvicinarsi, lentamente. È l’ora
di pregare, credo. Mi pento e mi dolgo di tutti i miei peccati… No, non
funziona. Non va bene per me, non sono il tipo. Sono stato cattivo, lo so. Ma
non mi pento. Ogni cosa che ho fatto, l’ho decisa io, e non mi pento di nulla.
Non la sopporto, questa dannata oscurità. Mi sento quasi
soffocare… e le voci… oh mio dio, quelle voci… quella
voce… bene, è la fine, ne sono certo. Chissà dove andrà a finire la
mia anima… all’Inferno, presumo.
Sono solo, con un
cappuccio sulla testa che mi fa soffocare, solo davanti ai miei esecutori… Mi
hanno abbandonato tutti… ma perché, poi? Chissà se si ricorderanno ancora di me,
quando sarò morto. Non riesco a trovare una risposta.
Ecco, si avvicina.
Mi è davanti. No, lasciatemi il cappuccio: non voglio guardare in faccia la
morte, non ne ho il coraggio.
Vediamo di ritentare: mi pento e mi dolgo di tutti i-
«Avada Kedavra!».
***
Questa fic è nata
da sola, mentre ascoltavo una canzone dei System of a Down(Chop suey). C’è un
pezzo particolarmente bello, dove il cantante invoca il Padre e gli chiede
perché l’abbia abbandonato, perché l’abbia dimenticato quando nelle sue mani
rimetteva il proprio spirito…
È tutto. Alla
prossima.