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Autore: gliaglia95    02/07/2012    0 recensioni
..persa nei suoi occhi non mi accorsi di dove mi stesse trascinando.Io sognavo le sue labbra,lui il modo di buttarmi in un buco nero senza via d'uscita..
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Ero Evangeline, avevo quattordici anni. Perchè parlo al passato??oh,beh...perché io non sono più,o almeno esisto solo per gli occhi della società che mi circonda,ma la vera “me” non tornerà più,mai più.
Mi portarono via in meno di un’ora,mi annullarono completamente,facendo in modo che di me restasse solo un corpo mosso dalla forza di chi mi vuole bene,che invano mi spinge a ricominciare. Ma io non posso ricominciare,no...come si fa far ricominciare qualcosa che non è nemmeno finito?
Ma per farvi capire vi racconterò tutto dal principio.
Non ho mai sopportato che pronunciassero male il mio nome,rendendolo ridicolo e di conseguenza rendendo ridicola me. Ma spesso e volentieri non mi opponevo cercando di risultare meno ridicola di quel che mi sentivo. A volte addirittura fingevo di odiarlo.”Odiavo” il mio nome però solo davanti a lui.”Quello della 3aB” lo chiamavo. Non sapevo il suo nome né niente di lui. Non riuscivo a credere che tanta bellezza si fosse concentrata solo in una persona.
Volevo conoscerlo,volevo sapere le sue idee,imparare i suoi modi di fare. Avevo la stessa curiosità e ammirazione di un bambino piccolo quando guarda per la prima volta le luci di Natale,il medesimo scintillìo negli occhi appena si volge lo sguardo su qualcosa che toglie il respiro per la meraviglia. Ma c’era qualcosa che frenava tutta la mia voglia di conoscerlo:il mio nome. Così decisi di utilizzare il famosissimo Facebook.Tutti ne parlavano,tutti si registravano,probabilmente c’era anche lui.
Grazie all’aiuto della mia migliore amica,Alessia,riuscii a registrarmi segretamente,contro il volere dei miei, e finalmente cambiare l’unico mio ostacolo per raggiungere quello che era il mio sogno di allora.
Ma fui piuttosto ingenua perché accecata dal mio desiderio e ostinata nella mia decisione,non diedi retta ai consigli delle persone che forse avrebbero potuto salvarmi,invano furono le raccomandazioni dei miei genitori,i continui “attenta!!” ,a nulla valsero i loro lunghi discorsi sul pericolo che correvo. Non volli ascoltare una parola di ciò che dicevano semplicemente perché non pensavo affatto che potesse accadere a me,ma mi sbagliavo.
Cocciutamente cercai il suo nome,dopo essermelo procurato tramite Alessia,si chiamava Marco De Masi. Lo aggiunsi immediatamente,senza esitare.
Mi contattò alcuni minuti dopo,ero così felice,chattammo tutta la serata e l’indomani a scuola gli sorrisi ma lui sembrò non riconoscermi. Passò una settimana sentendoci solo per il social network,e settimana dopo settimana passarono i mesi... passò l’inverno e così anche la primavera, senza mai incontrarci . Sembrava così simpatico,così dolce,ma spesso le apparenze ingannano.
Un giorno,anzi IL giorno...quel 21 Giugno,quel solstizio d’estate che ricorderò per sempre... mi contattò ma sentii qualcosa in lui che non andava,credevo di sbagliarmi. Quello stesso giorno mi chiese di incontrarci,ero fuori di me,iniziai a non capire più niente, l’agitazione era alle stelle,e l’ansia che mi circondava era palpabile. Credevo avesse capito, quanto era importante per me,tutte illusioni.
Mi diede appuntamento dietro al parcheggio della scuola,alle 17:00. Lui fu puntuale,io un po’ meno,mi portò in giro in posti a me sconosciuti,mi fece molti complimenti ed io sempre più imbarazzata non sapevo cosa rispondere. Al tramontare del sole mi portò in un posto piuttosto isolato dicendomi di dovermi dire qualcosa di molto importante e voleva essere sicuro di stare solo con me. Con questo inganno e con i miei occhi sognanti mi portò in una vecchia baracca e,una volta sicuro di essere completamente isolato,gli sentii di mormorare qualcosa,ma non ebbi il tempo di chiedergli spiegazioni che fui bloccata da dietro. Non capivo cosa mi stesse accadendo,non riuscivo a focalizzare chi o che cosa mi bloccasse,ero totalmente immobilizzata e quando lo vidi avvicinarsi a me aspettavo aiuto da parte sua ,ma vidi altri visi a me sconosciuti dietro di lui che sghignazzavano,iniziai a sentire anche risa sguaiate. Capii quello che mi stava accadendo solo quando mi bendarono e,totalmente immobilizzata,iniziarono a spogliarmi. Incapace di difendermi non potei fare altro che urlare ,ma nessuno ascoltò le mie grida e i miei pianti.
Marco fu il primo ad abusare di me ,e quando lo faceva,con forza e senza preservativo,urlava il mio nome,il mio vero nome.
Mi ritrovai improvvisamente in una cerchia di mani che come bestie fameliche brandivano il mio corpo sporcandolo con ogni genere di obbrobri ,e in risa rozze e volgari parole di scherno urlate a squarciagola insieme al mio nome.
Non durai più di dieci miseri minuti che svenni dal dolore incessante ...mi risvegliai un giorno più tardi in ospedale.
Mi dissero che una ronda di poliziotti mandati dai miei genitori a cercarmi per il mancato ritorno a casa mi trovò nuda,coperta di sperma,sanguinante,indifesa..mi raccontarono storie su storie per farmi credere che sarà possibile un giorno dimenticare,e ricominciare vivere.
Come posso ricominciare a vivere se non ho finito?Io vivo,o meglio...il mio corpo vive,ma fin quando le mie membra violate da chi voleva passare un pomeriggio particolare o non sapeva cosa fare resteranno in piedi io non potrò dimenticare né tanto meno ricominciare,perché come ho già detto: non si può ricominciare qualcosa che ancora non è finito.
L’ho con me stessa,per aver creduto per un solo istante di essere fuori pericolo,di essere diversa da altre persone che come me facevano beffa del fatto che Facebook non fosse pericoloso. Facebook è l’arma più usata a questo mondo per adescare ragazze e ragazzi come me in una trappola troppo spesso mortale,di persone che senza scrupoli e senza coraggio strappano alla vita troppe anime indifese. Anime che sognavano di avere un futuro e che sono costrette poi a continuare a vivere in quei sogni per non vivere nella paura e terrore che possa succedere ancora,per non continuare a sentire addosso tutto ciò che le hanno fatto...ormai fissato per sempre negli occhi senza più lacrime,nell’amaro delle labbra,nella gola ormai senza più voce e nei lividi che guariscono solo nel corpo ma restano in eterno nella memoria.
  
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