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Autore: Lord Samurai    18/05/2004    3 recensioni
Watanabe Izuki è un samurai che si è particolarmente distinto durante la lunga e sanguinosa Guerra Gempei.Tuttavia,finita la guerra,il samurai non può ancora trovare pace ed è costretto a fuggire dai sicari dei Minamoto a inseguire un dolce,freddo frutto : la vendetta.
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1 : VENDETTA

 

 

 

 

CAPITOLO 1 : VENDETTA

 

 

"Per cosa vivo?Per quale ideale?"

 

 

"Io vivo solo....per la vendetta?"

 

 

 

-No...ti prego...non uccidermi...ti supplico....-

 

 

Il famoso samurai Wakibanshu era inginocchiato davanti a lui.Wakibanshu...il samurai che nella Guerra Gempei non si era mai piegato davanti a nessuno ora si era piegato davanti a lui e lo stava supplicando.Lo stava supplicando di non ucciderlo.

 

 

Per un fuggente attimo Watanabe Izuki pensò di risparmiarlo.Ma ci ripensò immediatamente.

 

 

"Perchè io dovrei risparmiare uno sporco assassino?"

 

 

Forse,in futuro,qualcuno avrebbe fatto lo stesso ragionamento con lui."Già...perchè dovrebbero risparmiarmi?" pensò.

 

 

-Risparmiami....- disse Wakibanshu.

 

 

-Quante volte le tue vittime te lo hanno chiesto?- rispose Watanabe.

 

 

Wakibanshu fece una cosa che,durante la sua carriera da assassino,non aveva mai fatto : pianse.

 

 

"Tutti gli uomini sono uguali davanti alla morte" pensò Watanabe.

 

 

Il samurai dalla tunica bianca,Watanabe Izuki,non ebbe pietà per Wakibanshu.Alzò la sua katana a doppio taglio e l'affondò nella carne del samurai ai suoi piedi.Il serpente argentato chiamato "Haikotsu" colpì e trapassò il cuore del nemico.

 

 

Subito dopo aver ucciso Wakibanshu Watanabe pianse lacrime amare.

 

 

"Tutti gli uomini sono uguali davanti alla morte.Ma io...sono davvero un uomo?" si chiese prima di ripulire la lama di Haikotsu,la sua katana,con un fazzoletto di seta.

 

 

 

__________

 

 

Youshimaru si sedette sull'erba verde di una collinetta ad osservare il tramonto.

 

 

Amava il tramonto,ma allo stesso tempo lo odiava.Proprio come amava e odiava se stesso.

 

 

Amava il tramonto perchè era stupendo,a suo parere.Lo odiava perchè era rosso,rosso come il sangue delle sue vittime.

 

 

Amava se stesso perchè nel corso della sua vita piena di sofferenze aveva imparato che solo i malvagi e gli egoisti sopravvivono.Odiava se stesso perchè era un assassino.Eppure gli piaceva essere un assassino.

 

 

Dentro di lui v'era un continuo conflitto che non avrebbe cessato se non con la sua morte.

 

 

Il Sole,infine,tramontò del tutto.

 

 

Youshimaru si alzò e si diresse verso il villaggio ai piedi della collina.

 

 

"Watanabe Izuki.E' questo il nome della mia prossima vittima"

 

 

Odiava dover uccidere le persone.

 

 

Ma amava l'odore del sangue.

 

 

 

__________

 

 

Watanabe Izuki,dopo quattro giorni di viaggio,raggiunse il villaggio.Lì avrebbe trovato riposo e un po' di pace.

 

 

Era da tanto tempo che non trovava pace.Era da dieci lunghi anni.

 

 

Dalla fine della Guerra Gempei i sicari dei Minamoto avevano continuato a cercarlo.Era per merito suo che la Guerra Gempei era finita con la completa disfatta dei Minamoto e la vittoria dei Taira.

 

 

Ma alcuni samurai erano sopravvissuti allo sterminio e gli davano la caccia senza nemmeno sapere quale fosse il suo volto.

 

 

Tuttavia la sua descrizione era conosciuta in tutto il Giappone : un samurai che porta sempre una katana a doppio taglio argentata,con dei capelli neri e degli occhi color del mare,indossava sempre una tunica bianca nonostante un tempo fosse appartenuto all'esercito dei Taira,i quali stendardi erano rossi.

 

 

"Ho scelto il colore bianco per la mia tunica perchè il bianco si sporca facilmente di sangue.Ho scelto il bianco per ricordarmi delle vittime che ho ucciso e per non scordarmi mai della mia natura di assassino"

 

 

Watanabe Izuki entrò in una locanda.

 

 

-Salve- salutò il proprietario.

 

 

-Buonasera,viandante,mi dica pure-

 

 

-Vorrei una stanza,solo per questa notte-

 

 

-Certo- gli rispose il locandiere. -Mi segua- aggiunse l'uomo.

 

 

Il locandiere condusse Watanabe in una stanza al primo piano.

 

 

-La pago già adesso- disse Watanabe e pagò il locandiere.

 

 

Era solito pagare i locandieri in anticipo perchè non era mai certo di ciò che sarebbe successo.

 

 

Watanabe Izuki,coi suoi pensieri,con le sue preoccupazioni,col suo passato,si assopì e non pensò più a nulla.

 

 

 

_________

 

 

 

"Prendetela!"

 

 

Quegli uomini vestiti di nero....

 

 

Quelle urla....

 

 

Sua madre....

 

 

Il cadavere di suo padre insanguinato....

 

 

Quelle fiamme....

 

 

"Akira!Scappa!"

 

 

"No!Mamma!Devo combattere!"

 

 

"Scappa ti ho detto!"

 

 

Maledetti....che siano tutti maledetti....

 

 

Non avrebbe mai potuto perdonarli.Mai.

 

 

E mai sarebbe scomparso del tutto il suo dolore....Mai.Mai....

 

 

Mai.........

 

 

 

Youshimaru si svegliò di soprassalto.Aveva di nuovo fatto quell'incubo.

 

 

Aveva di nuovo rivisto quelle fiamme,quelle grida,quel dannatissimo sangue.

 

 

Aveva di nuovo rivisto quella notte...

 

 

Smise di respirare affannosamente e cercò di calmarsi.

 

 

-Mi sono addormentato- si disse, -Non dovrei mai addormentarmi-

 

 

Si rivestì in tutta calma.Era appena passata la mezzanotte,c'era ancora tempo,molto tempo.

 

 

Indossò la sua armatura nera come la pece,per mimetizzarsi con l'oscurità.

 

 

Prese l'arco e le frecce avvelentate,prese la katana e due pugnali gemelli.

 

 

Uscì dalla finestra silenziosamente.Senza fare alcun rumore.

 

 

Dopo anni e anni di esperienza aveva imparato a essere silenzioso come un'ombra.Aveva addirittura imparato a controllare il rumore che avrebbero provocato i suoi movimenti quando indossava l'armatura.

 

 

Youshimaru era pronto per l'assassinio di Watanabe Izuki.

 

 

_________

 

 

Prima di svegliarsi,Watanabe aveva fatto un sogno.

 

 

Aveva sognato di essere in un verde prato,ad osservare l'alba di un nuovo stupendo giorno.Lui non indossava più la sua tunica bianca e con sè non aveva Haikotsu - non ne aveva bisogno.

 

 

E con lui c'era...

 

 

Lei....

 

 

Uno strano movimento tra gli alberi lo costrinse ad accantonare il ricordo del sogno.

 

 

Ne era certo.Aveva percepito,anche se non molto bene,un movimento tra il boschetto.

 

 

Chi era stato a provocare quel movimento?Era un movimento troppo leggero e fugace per una persona comune,eppure troppo maldestro per uno scoiattolo o un qualsiasi altro animale.

 

 

Watanabe Izuki riflettè a lungo prima che un nuovo movimento attirò la sua attenzione.

 

 

Questa volta il movimento era stato nascosto meglio.Ma non gli era stato nascosto del tutto.

 

 

"Un sicario" ipotizzò immediatamente.

 

 

"Un sicaro molto stupido"

 

 

O molto furbo...

 

 

Voleva che Watanabe andasse nel boschetto a controllare.Era una trappola,non c'era alcun dubbio.O forse voleva che...lui si affacciasse alla finestra...

 

 

Appena si rese conto della trappola si scansò.Per fortuna si scansò appena in tempo per evitare una freccia.

 

 

"Una freccia avvelenata" potè constatare Watanabe quando esaminò meglio il dardo,dalla punta scendeva un liquido violastro.

 

 

Che fare,ora?Affrontare a viso aperto il sicario o attendere un'altra sua mossa?

 

 

Watanabe non ci pensò due volte : voleva affrontarlo a viso aperto.Lui non era un codardo.

 

 

Watanabe saltò dalla finestra e atterrò sul tappeto morbido di alcuni cespugli.

 

 

-Finalmente ti sei degnato di agire,Izuki- disse una voce rauca davanti a lui.

 

 

Watanabe indietreggiò per vedere meglio l'aggressore.

 

 

Un samurai in armatura nera gli sorrise con aria di sfida.

 

 

-Chi sei?- chiese Watanabe.

 

 

-Ti basti sapere che sono uno che è qui per ammazzarti- disse il sicario e scoccò un'altro dardo.

 

 

-Ti ho chiesto chi sei?- insistette il samurai dalla tunica bianca.

 

 

-Se proprio insisti...Il mio vero nome non lo rivelerò,l'ho dimenticato io stesso,mi chiamano Youshimaru-

 

 

-Molto piacere.Io sono Watanabe Izuki-

 

 

-Lo immaginavo-

 

 

Youshimaru sfoderò la katana.

 

 

Immediatamente Watanabe lo imitò.

 

 

-Minamoto!- gridò Youshimaru catapultandosi su Watanabe,il quale si difese tenendo la katana in verticale.

 

 

-Sei dunque un sicario dei Minamoto come immaginavo...-

 

 

Youshimaru non rispose.Tentò un nuovo attacco saltando sopra Watanabe e atterrando dietro quest'ultimo.

 

 

-Mi vorresti colpire alle spalle?- chiese retoricamente Watanabe.

 

 

-Che sciocco....- aggiunse il samurai.

 

 

Detto questo prese a far vorticare la katana e con un movimento fulmineo si scagliò contro il suo aggressore sferrandogli svariati fendenti,sempre roteando la spada.

 

 

-Tigre Rossa!- gridò Watanabe durante l'attacco.

 

 

Youshimaru,a suo malgrado,seppe parare solo alcuni dei fendenti del suo avversario.

 

 

Quando Watanabe smise di colpire Youshimaru si ritrovava gravemente ferito e grondante di sangue.

 

 

-Dannazione...- sussurrò il sicario.

 

 

Detto questo tentò un ultimo,disperato assalto contro Watanabe Izuki.

 

 

Quest'ultimo si limitò a parare il fendente e a contraccare con un calcio nello stomaco di Youshimaru.

 

 

-Scappa.Va' via!Il più lontano che puoi!- gli disse Watanabe prima di andarsene da quel villaggio.

 

 

 

Youshimaru restò steso a terra fino all'alba.

 

 

Quando si alzò aveva perso molto sangue,ma era ugualmente in grado di andare a rifugiarsi.

 

 

-Perfino il Samurai Senza Pietà,Watanabe Izuki,ha avuto pietà di me.Non glielo perdonerò mai....anche a costo della morte!-

 

 

 

"Sono davvero felice,ora?"

 

 

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