Erano le cinque e mezza del mattino. La sveglia suonò e mi alzai svogliatissima, come sempre. Mi preparai e salutai mia madre. Notai che mi guardava con aria strana, come se non avessi notato qualcosa. Pensai: 'cosa vuole adesso?'. Poi ci pensai meglio, e dissi: 'forse ho capito.' Corsi dinansi al calendario, per controllare la data. Era l'ultimo giorno di scuola, finalmente. Mi misi a ridere, e corsi via per paura di perdere l'autobus. Erano già le sei e mezza, ed aspettavo l'autobus alla fermata insieme a Ran. Ran è la mia migliore amica, lei c'è sempre. Qualsiasi cosa mi succeda.. Erano le sei e cinquanta, e finalmente arrivò l'autobus. Salimmo e misi le cuffie, come ogni mattina, per rillassarmi un po'. Misi 'up all night'. Ran mi parlava, ma ero persa nei miei sogni. Così, per non litigare, le facevo solo cenno di sì con la testa. 
...
-Ei Raimonds! Mi senti? Oi? RAIMONDS!- -Sisi, dimmi!- -Non mi stavi ascoltando, di nuovo.- -Nono, ti stavo ascoltando, eccome!- -Allora dimmi, di cosa parlavamo?- -Ehm, allora.. Dicevamo che..-
Nel frattempo l'autobus si fermò. Eravamo arrivati a scuola. Pesai: 'che botta di cul..' 
Gridai: 'Ehm, siamo arrivati!'
Ran mi fece una faccia strana, e si mise a ridere. Capii subito che ero fra le nuvole. Erano le sette e quarantacinque. Ci aspettavano tre ore di italiano. Fortunatamente era l'ultimo giorno. Ma ciò nonostante il professore ci avrebbe lasciato tantissimi compiti per le vacanze estive, come sempre. Erano le dodici e trenta, e uscimmo da scuola. Durante il tragitto parlavamo del nuovo libro dei 1D.. Mi veniva da piangere. Io 'quel libro' non potevo averlo, perché mia madre non poteva o non voleva comprarmelo. Prendemmo l'autobus e arrivammo alla fermata. Salutai Ran e, con le lacrime agli occhi, me ne andai. Lei aveva notato tutto, ma non mi disse nulla perché sa che non mi piace parlarne. Corsi a casa, con il viso rigato di lacrime e 'more than this' a tutto volume. Entrai, gridai 'ciao' e mi chiusi in camera. Mia madre notò qualcosa di strano, ma non capì cosa avevo. Così venne in camera mia..
-Marta! Cosa ti succede?- -Nulla mamma, sto studiando..- -Ma oggi è l'ultimo giorno di scuola! Non hai mai studiato il primo giorno di vacanze!- -Ho voglia di studiare mamma, lasciami in pace..- -Va bene, ok. E' pronto a tavola, dai. Vieni. - -No mamma, ho mangiato un panino con Rossana. Sono sazia. Scusa.-
Se ne andò.. Non era affatto vero. Non avevo mangiato, e non stavo studiando. Stavo piangendo, sì. Mi addormentai.. Erano le quattro, e mia madre mi chiamò per andare al negozio con lei. -Marta, Marta. Sono le quattro. Dai, svegliati.- -Mamma, non c'ho voglia. Ho sonno. Ci vediamo stasera.- Notò i miei occhi rossi e gonfi, ma nonostante ciò non disse nulla e se ne andò. Dormii sino alle otto, quando arrivò mia madre. Mi chiamò per la cena e, svogliatamente, mi alzai. Cenai e feci per andarmene in camera mia. Mi bloccò. 
-Devo parlarti..- -Dimmi mamma.- -Devo partire per il lavoro, e starò fuori tutta l'estate. O vai da tuo padre, o vieni con me.- -Mamma ma..- -Niente ma, decidi.- -Ma, dove andrai?- -Londra..- -Londra? E me lo dici così? Vengo con te mamma.- -Sicura? Questa potrebbe essere un'opportunità per passare un po' di tempo con tuo padre.- -Non m'importa di lui, lo sai. Voglio andare a Londra, da sempre.- Mi guardò e mi sorrise. Corsi in camera e chiamai Ran. Le raccontai tutto ed era feliccisima per me. 
...
-Quando partite?- -Sinceramente? Non lo so. Aspetta, vado a chiedere. MAMMA! QUANDO PARTIAMO?- -DOMANI!- -Partiamo domani eh! Ccosa? Domani? Corro a fare la valigia, ciao Ran!- Ran si mise a ridere e mi salutò. Presi la valigia e la preparai. In essa misi anche la cosa che volevo consegnare a lui..