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Autore: kiara_star    02/07/2012    4 recensioni
"Cosa gli stava passando nelle testa? Solitamente riusciva a capirlo senza bisogno di parole, eppure si chiese se quei due anni non lo avessero cambiato troppo.
A Weatheria, quando scendeva la notte, era solita restare affacciata alla finestra a guardare l’orizzonte pensando ai suoi nakama, pensando a Rufy. Tante di quelle notti si era addormentata con le lacrime agli occhi. Per rabbia, per dolore, per paura. Tante di quelle notti, era arrivata ad odiarlo. "

[RuNami in mille parole]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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runami
Sempre con me
[Thousand words of RuNami]








Nella cucina della Sunny sembrava fosse passato un uragano.
Ronfando beatamente, Usopp se ne stava allungato alla meno peggio con Chopper in grembo. Più in là fra dei barili vuoti di sakè, lo spadaccino pareva essersi assopito con una strana espressione serena sul viso ruvido. Brook era letteralmente buttato a terra sotto una montagna di bacchette di legno e poco più in là Franky dormiva poggiato sul tavolo. Sanji girovagava raccogliendo bottiglie vuote da terra e le posare che si erano infilate, non si sa come, nel cespuglio di capelli del cecchino.
- Sanji-kun, sicuro che non vuoi una mano? – sospirò la navigatrice attenta a non svegliare nessuno. Il cuoco scosse la testa
- Come se ti facessi lavorare a quest’ora, mia adorata! Vai pure a riposarti, domattina troverai una tazza fumante di tè ad attenderti insieme al mio cuore – cantilenò ancora mentre la compagna si apprestava ad uscire dalla stanza.
Quella che doveva essere una festa, si era invece rivelata una vera e propria battaglia a suon di cibo e urla. Li avrebbe sgridati, li avrebbe presi a cazzotti finché non avessero smesso di comportarsi da bambini. Nami l’avrebbe di certo fatto, sennonché erano passati due anni senza che si potessero anche solo parlare. Era tutto perdonato, per quella sera poteva chiudere un occhio.
L’aria era fresca e il vento lieve. Non c’era tempo migliore per navigare. Potevano essere cullati dolcemente senza che nessuno fosse svegliato da un brusco cambio di rotta. Robin era già andata in camera e di certo si era addormentata leggendo uno dei suoi libri. Sorrise a quel pensiero mentre si spostava dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
Lì sulla polena, sotto il chiarore della luna, Rufy non sembrava essersi ancora stancato abbastanza. Vigile come non mai, osservava l’orizzonte silente. Con pochi passi la navigatrice gli si avvicinò e si fermò a osservare la sagoma che pareva essere animata solo dal debole vento. Avrebbe dovuto fare lui la vedetta, ma il capitano solitamente non adempiva mai a quell’ordine con entusiasmo. Quella sera però sembrava non volere fare obiezioni
- Rufy, da lì non hai una buona visuale del mare, vai sulla coffa -  le parole di Nami si levarono nella quiete della notte arrivando fino all’orecchio del compagno.
- Va bene Nami – ma non ci furono gesti a dar seguito a quella frase ché Rufy rimase seduto sulla polena.
Cosa gli stava passando nelle testa? Solitamente riusciva a capirlo senza bisogno di parole, eppure si chiese se quei due anni non lo avessero cambiato troppo.
A Weatheria, quando scendeva la notte, era solita restare affacciata alla finestra a guardare l’orizzonte pensando ai suoi nakama, pensando a Rufy. Tante di quelle notti si era addormentata con le lacrime agli occhi. Per rabbia, per dolore, per paura. Tante di quelle notti, era arrivata ad odiarlo.
E quando l’aveva visto sorridente saltare sulla Sunny quasi aveva temuto fosse un‘illusione quel suo sorriso così sincero, e in quel momento mentre lo fissava immobile, quella domanda tornò a risuonarle nella testa.
- Ehi Rufy, vieni un attimo – lui si voltò verso di lei e la guardò per qualche secondo. Con un balzò saltò giù dalla grande testa di leone e tenendosi la mano a sorreggere il cappello le atterrò a pochi passi.
- Dimmi – dopo quel suo sorriso un pugnò violentissimo gli rintronò sulla testa. Non ebbe il tempo neanche di lamentarsi che i singhiozzi della navigatrice si sollevarono nella quiete notturna.
Se ne stava lì, con i lunghi capelli a coprirle il volto. Il palmo della mano tenuto contro le labbra e calde lacrime che le stavano arrossando il bel viso.
- Non osare mai più farci una cosa simile – singhiozzò cercando di non spezzare quella frase. Lui la guardò sbattendo le palpebre per pochi secondi. Poi la sorpassò con lenti passi
- Nami... – cercò dentro di sé la forza per guardarlo. Per voltarsi e non colpirlo nuovamente, ma quando dalle sue labbra uscirono quelle parole non poté far altro che piangere più forte
- Perdonami –
Ed era un egoista. Lo sapeva, sapeva che Rufy aveva perso suo fratello in quella guerra, lei più di chiunque altro doveva sapere che ferita ti si apriva dentro nel vedere chi ami morirti davanti agli occhi. Una ferita impossibile da rimarginare, eppure la cosa che la faceva più soffrire era che lui non avesse voluto nessuno con sé in quei lunghi giorni di dolore. Non avesse voluto avere lei.
- Ru..fy – fissò la sua schiena. Le sue braccia ferme lungo i fianchi. La paglia mossa dal vento.
- Per me non è stato facile. Ma voi ci siete sempre stati – si voltò e la guardò con un grande sorriso. Con gli occhi ridotti a due fessure.
Poi una leggera risata
- Tu eri sempre con me – avrebbe voluto abbracciarlo e stringerlo forte. Avrebbe voluto soffocarlo fra le sue braccia finché tutto l’affetto che provava per lui non fosse giunto fin dentro alle sue ossa. Ma non lo fece, a Rufy quelle cose non piacevano proprio.
- Ora basta piangere però... se ti vede Sanji mi uccide – brontolò e lei sorrise. Gli si fece più vicina fissando quei due occhi neri così profondi.
- Non rifarlo mai più... promettilo – e dopo l’ennesimo pugno che colpì la testa gommosa, un lamentato “promesso” soffiò via dalle labbra di Rufy.
Sorrise ancora rispecchiandosi nel sorriso di lui. Con l’indice si asciugò l’ultima lacrima decisa ad andare in camera, sennonché due braccia l'avvolsero e lei si ritrovò stretta contro il suo petto. Contro la sua pelle salata.
Ebbe l’istinto di piangere nuovamente, ma non lo fece. Allargò semplicemente le braccia portandosi ancora più vicina a lui, stringendo con le dita la stoffa rossa e sperando quasi stupidamente per una come lei, che quel prezioso abbraccio non si sciogliesse troppo presto.
Fu accontentata.
E mentre se ne stava lì in balia di quelle insolite emozioni, Nami capì che quei due anni sebbene fossero stati lunghi, non avevano cambiato il suo amato capitano. O per lo meno, non troppo.


























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Note
Ed eccola qui, la mia prima RuNami *_______*
Oddio, non proprio la prima, perché in qualche vecchia fic li avevo menzionato fra i vari pairing, però è di sicuro la prima dedicata esclusivamente a loro due >.<
Una RuNami in mille parole.
Beh l’idea non è molto originale, però spero lo stesso possa essere piaciuta in qualche maniera. Mi sono sforzata di mantenere soprattutto Nami  IC,  ma non so se ci sono riuscita. Ho sempre pensato che lei sia una persona molto sensibile nonostante la forte corazza che porta addosso, e quindi me la vedevo in lacrime che richiamava Rufy per la sua decisione.

Detto questo me ne vo, non prima però di aver ringraziato chiunque abbia letto questa fic.
Alla prossima ^_^
kiss kiss Chiara


p.s.anche se in anticipo: Auguri Nami-swaaaaaaaan ^o^
  
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