Dedicata a tutti coloro che amano le Fannie,
e a tutti coloro che soffrono:
ricordate che alla fine del tunnel c'è sempre la luce,
e che le cose - e le persone - che amiamo trovano sempre il modo di tornare da noi.

 

*

Una mano che si tende verso il vuoto. Due mani che coprono le orecchie. Lacrime calde che scorrono sul viso.

«Perché non sei qui? Dove sei?»

Il vuoto non risponde.

Vuota, adesso, è anche lei.

*

Il vuoto attorno. Il respiro corto. Quel pensiero ricorrente.

«Che senso ha vivere?»

Un calcio nella pancia e al cuore.

Il senso è lui.

Il pianto di un bambino. Una stanza immersa nel buio. Una donna che si preme le mani sulle orecchie.

«Perché non ci sei tu, qui con me, ad offrirti di andare a vedere cosa sia successo?».

A risponderle solo il silenzio.

*

Il sole che illumina gli occhi, ma che non scalda il cuore. La spiaggia del suo distretto. Un bambino che corre sulla sabbia.

«Perché non ci sei tu ad insegnargli a nuotare? Sei sempre stato più bravo di me».

Ma le onde del mare non le capisce, Annie. E la sua voce non la sente, nascosta nell'acqua.

*

Una mano tesa verso di lei. Un abbraccio cercato. Una domanda che le ferma il cuore.

«Perché non ho un papà come gli altri, mamma?»

E preferirebbe spiegargli come nascono i bambini. E glielo chiede, lo sussurra al vento che viene dal mare:

«Perché non sei qui con me, amore mio? Per niente, senza motivo. Qui con me, e basta. Perché mi ami. Perché io ti amo. Perché?»

Ma il sussurro nel vento non lo coglie, mentre stringe la mano di quel bambino così simile a lui.

*

Lo sguardo nervoso del tuo bambino, che bambino più non è. La cravatta annodata male. Le tue mani che corrono verso di lui.

«Perché non sei qui a rassicurarlo? Perché non lo accompagni fino all'altare?»

Ma mentre le lacrime le bagnano il viso e suo figlio diventa grande, Annie lo sente.

È caldo all'altezza del cuore.

Ha imparato ad ascoltare il vento, Annie. Un sussurro impercettibile.

Sono qui.

*

La luce che torna a splendere, accecante. Il cuore che non batte più. La mente che si sente in pace.

La morte profuma di tranquillità, Annie.

Dove sei, Annie? Non lo sai.

«Ti aspettavo».

«Anche io ti aspettavo».

Sorride.

«Sono in Paradiso?»

«Non lo so».

«Sei tu?»

«Sì, sono io».

«Allora sono in Paradiso».

«Voglio rispondere a tutte le domande che mi hai posto, Annie. Vieni qui».

«Aspetta. Devo farti delle domande. Devo capire».

«Okay»

«Cosa siamo?»

«Siamo Annie e Finnick. Solo noi».

«Tu mi ami ancora?»

«Ho giurato di amarti per sempre. Non stavo mentendo».

«Devo farti un'ultima domanda. Voglio che tu risponda solamente a questa».

«Sì».

«Perché non vieni qui da me?»

* * *

Angolo Autrice:
Mia prima storia nel fandom ♥ Inizialmente doveva essere il prologo di una long sul mio personaggio preferito, Foxface, poi però ho cambiato idea (preferisco terminarla prima, la long) ed ho deciso di pubblicare quest'altra storia, cominciata un po' di tempo fa (idea avuta in una notte buia e afosa - diventerà il nuovo modo di aprire i romanzi horror u.u) e che ho trovato il coraggio di chiudere solamente oggi (ho aggiunto un pezzettino che avevo pronto sin dal primo momento ma che non sapevo dove infilare) ed ho deciso di pubblicarla a quest'orario sconsiderato u.u
Spero vi sia piaciuta, non ho mai utilizzato questo stile "narrativo", se così lo possiamo chiamare. In ogni caso ho in mente un'altra Fannie con questo stile, ambientata in un tempo diverso, però. Mi è venuta in mente un po' di tempo fa e spero di ricordarmi qualcosa °-°
Che dire, spero vi sia piaciuta e spero di poter tornare presto! E che la Fannie sia con voi *^* ♥