Una
volta che Alfred gli ebbe spiegato il motivo della sua visita, Arthur fece
subito strada verso la fornita biblioteca di casa sua.
“Quindi,
ricapitoliamo” –disse l’Inghilterra- “Vuoi coinvolgere me e gli altri in
un’altra delle tue strampalate rappresentazioni, ma ti manca la storia da
rappresentare, quindi vuoi chiedermi aiuto a trovare l’ispirazione giusta?”
“Esatto!”
“Sigh!
So già che me ne pentirò…”
“Tranquillo,
ti farò avere una parte di tutto rispetto!”
“Non
posso fare il tuo aiuto-regista come l’ultima volta?”
Non
che fosse un ruolo da lui così ambito nemmeno quello: come tale, l’ultima volta
(e finora grazie al cielo unica volta), era stato costretto ad assistere dalla
prima fila a Prussia e Francia vestiti da sorellastre cattive con tanto di
trucco, e mai si sarebbe rivista una Cenerentola più scazzata e rompiscatole di
Romano quel giorno! *
*(NDA: si tratta di un’altra mia fanfiction, se
ve la siete persa ecco a voi il link! >>> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=985437&i=1 )
Incredibile
a dirsi, e ribellione degli attori di fine spettacolo a parte, America se l’era
cavata discretamente e al pubblico era piaciuta. Forse poteva davvero
permettersi di aiutarlo e concedergli un’altra occasione.
“Vorrei
realizzare il mio prossimo capolavoro, quello che mi proietterà nell’olimpo dei
registi!
(-___-)
<< Ti ci butterei giù dall’Olimpo a
te… >>
“Ma
non so ancora che storia rappresentare purtroppo, quindi, dato che tu hai un
letteratura così piena di sbobba di successo, pensavo potessi consigliarmi
qualcosa con cui andare a colpo sicuro!”
“Se ti aspetti che io getti il mio adorato William in bocca a un principiante
esaltato come te scordatelo!”
“Ma
no, a parte il fatto che ora voglio provare col cinema anziché col teatro, Shakespeare
non va più di moda, voglio qualcosa di originale, di diverso!”
Ad Inghilterra venne un principio d’infarto: << William non va più di moda?! Ma come si permette? Lui, il Bardo! Lui
sarà sempre di moda, brutto ignorante! >>
“Inghilerra?
Tutto bene? Sembra tu stia sussurrando maledizioni all’indirizzo di qualcuno.”
Inghilterra si tirò su un sorriso: “Prego, sii mort… cioè, sii mio gradito
ospite nella mia biblioteca!”
Girò
il pomello e i due entrarono in una stanza rettangolare con i tappeti per
terra, una comoda poltrona con poggiapiedi vicino al camino e naturalmente un
sacco si scaffalature colme di tomi.
“Wow!
Che bella stanza, e com‘è grande! Sai quante videocassette e dvd ci entrerebbero
qui dentro?”
“Tsk! Zotico che non sei altro!”
“Ehi, dai, non ti arrabbiare Inghilterra, sono qui perché mi serve il tuo
aiuto, e appunto l’aiuto che posso tirar fuori da questi mattoni… Cioè,
interessantissimi capolavori…”
“Meglio
se tieni chiusa la bocca o cambio idea e ti sbatto fuori senza nemmeno offrirti
il tè!”
America si strinse nelle spalle mettendosi a fare cerchietti per terra con la
punta del piedino: “Scusa…”
Il
coltissimo Arthur sospirò e avvicinò una scala alla prima scaffalatura: “Molto
bene, vediamo un po’ cos’ho che ti può ispirare.”
America
batté le mani: “Oh, si, vediamo vediamo! Il mio pubblico attende impaziente di
conoscere il titolo del mio ritorno sulle scene!”
“Dunque…
Cos’ho qui? Coloredige, Wordsworth, Milton, Stevenson… Qui c’è << Tess dei Dubberville >>”
“Oh
oh, e di che parla?”
Inghilerra si porto il libro al cuore e l’altra mano sulla fronte con fare
drammatico: “Parla di una povera fanciulla che finisce nelle grinfie di un
mascalzone che le ruba l’onore, l’innocenza e la felicità, poi trova il vero
amore ma in un secondo momento questi la ripudia e…”
In quel crescendo di depressione, America ovviamente non ebbe dubbi a fermarlo:
“Alt! C’è il lieto fine?”
“Per niente…”
“Allora scartato! Al pubblico non piace quando le cose finiscono male.”
“Beh,
mi spiace ma in letteratura a volte accade!”
“Umpf! Semplicemente perché in questa << Tessy >> non c’è un grande eroe come il sottoscritto a risolvere
la situazione! Ah, se l’avessi scritto io…”
“Tess sarebbe finita su un Harley-Davidson dietro a un buzzurro con le Rayban
probabilmente.”
Tagliata
la lingua ad Alfred con il suo sempre efficace humor inglese, Arthur ricominciò
a cercare, ma più in basso America ricominciò presto a far casino.
“Ho
bisogno di qualcosa di grandioso, di epico, oserei dire di eroico! Che altro
tipo di storia potrei mai dirigere? Ah ah ah ah!”
“La tua autobiografia, vanitoso come sei…”
“Per quella ci sarà tempo, ma nel frattempo devo cimentarmi con altro, fare più
esperienza! Avanti, Inghilterra, non deludermi, trova qualcosa di adatto per
me!”
“Vediamo,
forse il << Canterbury Ghost
>>, anche lì ci sono degli americani idioti come te…” –disse Arthur,
allungando il dito verso il volume appena adocchiato.
“Oh
oh, americani! Allora sarà sicuramente fanta… Ehi! Perché mi dai dell’idiota?!”
“Perché
è quello che sei!” –gli gridò contro, girandosi verso di lui- “OPS!”
Ma
nel distrarsi aveva urtato con la mano un altro libro disposto malamente, che
la gravità provvide a far cascare giù.
“Attenzione!”
“A cosa?”
STONK!
“Oh,
cavolo! Proprio l’edizione integrale! Tre libri in uno!”
Scese
la scala in pochi secondi e si trovò davanti America steso per terra, ancora
col sorriso idiota che aveva in faccia al momento dell’impatto sulla sua zucca
di quella che era praticamente un’enciclopedia!
“America!
Ehi, America! Mi senti?”
Davanti
gli occhi a crocetta svolazzavano tre volumi che battevano le pagine come ali e
cinguettavano come uccellini.
E
cullata dal loro canto, la fantasia di America, libera dal suo cervello
momentaneamente KO, iniziò a volare a sua volta, verso i mondi fantastici
evocati in quelle infinite pagine…
“America?”
Alfred
iniziò a sentire la propria voce fare da narratore, e il viaggio iniziò.
http://www.youtube.com/watch?v=NMuTGBsqoFw
In un mondo antico e
leggendario, magico, fantastico, mitico e chi più ne ha più ne metta, e se non
ne avete ancora avuto abbastanza ci aggiungo che era anche molto molto lontano…
le nazioni erano continuamente in lotta tra loro.
Ognuna cercava di diventare
più forte e importante delle altre, imporre il proprio dominio, la propria
cultura, soffiare al vicino il posto auto sotto casa e simili…
Erano tempi duri per la Terra
di Heta, dove gli amici erano pochi e non duravano a lungo.
Finché, un bel giorno, giunse
dal mare una nuova razza di strani esseri: gli Italiobbit!
Questi strani ometti furono
accolti con sospetto dagli altri paesi, che si chiedevano cosa volessero, se
non fossero solo altri nemici interessati alle loro regioni vitali.
Ma gli Italiobbit, anche se
non erano per nulla forti, per non dire dei pappamolla, erano un popolo molto
saggio e impareggiabile in cucina, e per cambiare le cose bastò loro una sola
parola.
“PASTAAAAAAAA!!!”
Grazie alla pasta, il nuovo
cibo di loro invenzione, e al loro animo così spensierato, gli Italiobbit
riportarono la pace in quel mondo travagliato.
Insegnarono ai suoi abitanti
che un bel piatto fumante, una bella ragazza vicino a sé e un pallone con cui
giocare sono le uniche cose di cui si ha veramente bisogno nella vita; in
breve, quei piccoli scansafatiche un po’ scemotti contagiarono tutti col loro
stile di vita, e nessuna nazione pensò più a combattere e quindi si smise
finalmente di conquistarsi a vicenda.
Ognuna cucinava in
tranquillità la propria pasta, creando le proprie ricette, e la condivideva con
tutte le altre, stabilendo finalmente i rapporti di vera amicizia tanto
sognati.
Grazie agli Italiobbit e alla
loro pasta, il mondo sembrò essere diventato un posto stupendo, e magari lo
sarebbe rimasto per sempre.
Ma tutti loro si sbagliavano…
Perché venne creata un’altra
pasta…
Nelle fredde terre del nord,
nella bollente cucina di Monte Vodka, Russiauron, l’oscuro signore, appreso il
segreto della pasta anche lui come tutti, lo traviò con la propria magia
oscura.
Russiauron: “La la la… Ora la
scolo ed ecco fatto!”
Scolò gli spaghetti, li mise
in un piatto ci infilò la forchetta e, senza nemmeno augurare buon appetito, li
assaggiò.
Russiauron: “Mmm… Al dente e
malvagi al punto giusto!”
E fu così che nacque la
terribile Pasta del Potere, e in quella pasta Russiauron riversò la sua
perfidia, la sua birboneria, e la sua volontà di mangiare e far diventare
tutt’uno con sé ogni singola forma di vita!
http://www.youtube.com/watch?v=5wQ93NmXyRs
Russiauron (mostrando la
pasta del potere con occhi scintillanti): “KOLKOLKOLKOLKOL!”
Una Pasta, per domarle tutte!
Uno dopo l’altro i paesi
della terra e le loro ricette caddero tutti nello stomaco infinito del tiranno
del nord, l’Oscuro Mangione, e gli affamati popoli ricominciarono a lottare tra
loro, cosa che rendeva più facile per lui farli diventare tutt’uno con sé. Il
mondo stava tornando lentamente nell’ombra, l’ombra di un bestione col nasone.
Ma ci fu chi gli si oppose!
Un esercito marciò coraggiosamente contro di lui, fino alle pendici del bianco
Monte Vodka, contro le schiere di cosaccorchi dell’Oscuro Mangione, per
impedire al male di diffondersi oltre!
L’esercito era guidato da tre
dei più grandi eroi di ogni tempo.
Il re degli elfi,
Giapponelrond.
“Hai!”
Il re degli umani, Magna
Germanialdur *
“Tsk!”
Il re degli Italiobbit,
Romendil
“Ah ah ah! Fatevi sotto,
stupidi orchetti, er miglior guerriero di ogni tempo se libererà di voi prima
che possiate dire << coda alla vaccinara >>! Nnamo!”
*(NDA:
non si tratta di Ludwig, ma di Germania Magna, quello dei tempi di Nonno Roma)
“Non sottovalutare i nostri
nemici, stolto! Sei un grande guerriero, lo so, ma il destino del mondo dipende
da noi! Prendi esempio da Giapponelrond: mi chiedo come faccia a restare sempre
così stoico anche dinanzi a così tanti nemici!”
“È una caratteristica del mio popolo.” –rispose l’elfo dal caschetto nero
sguainando l’argentea lama- “Noi siamo addestrati sin da piccoli alla spada e sappiamo
restare calmi e saldi dinanzi a qualunque situazione. E poi non può succederci
nulla visto che siamo immortali, non abbiamo ragione di andare nel panico.”
Soldato elfico: “Ehm... Mio signore, noi siamo << immortali >> nel
senso che non moriamo di vecchiaia, se ci uccidono moriamo eccome!”
Giapponelrond: (O____O”)
“…………… Ca-ca-ca-ca-capisco!”
Germanialdur e Romendil:
-___-“
Ci fu una grandissima
battaglia, in cui ciascuno dei tre eroi si distinse.
“KIAI!”
“ARGH!”
“DAJE!”
Sconfissero una moltitudine
di nemici…
Romendil (grattando le nocche
sulla testa di un cosaccorco) “Ah ah ah, siete solo pesci piccoli!”
Germanialdur (abbattendo un
nemico alle sue spalle): “Non ti distrarre, idiota!”
“Siamo invincibili amico mio,
invincibili!”
“… Umpf! Eh eh!”
La battaglia sembrava vinta!
Ma il potere della Pasta non
poteva essere fermato.
Giapponelrond: “GUARDATE!”
Eccolo! Russiauron in
persona!
Gigantesco, corazzato e sorridente: sia perché era un sadico che gioiva
all’idea della sofferenza che stava per arrecare ai suoi nemici, sia perché
soffriva di dipendenza da fluoro e xilitolo e aveva i denti splendenti, e
quindi era sempre fiero di mostrarli…
Russiauron (ridendo): “Kolkolkol!”
In una mano aveva una
forchetta gigante alta più di lui, nell’altra, un piatto di spaghetti fumante,
da cui si irradiava un’aura così malvagia che tanti guerrieri, anche dopo aver
sconfitto così tanti cosaccorchi venendo lì, cadevano preda dello sconforto e
della voglia di arrendersi e diventare tutt’uno con lui!
Ma non i tre eroi, o almeno, due di loro.
Giapponelrond: “Sigh, ho solo
poche migliaia di anni, non posso morire così giovane: ho ancora tanti tipi di
tonno da assaggiare!”
“La volontà di ferro del
nostro immortale è un po’ crollata, Germanialdur.”
“Affrontiamolo insieme, è troppo forte!”
Russiauron (^___^): “Eh eh, certo che lo sono!”
“Tranquillo, basto io! FORZA ROMAAAAAA!”
“NO, ROMENDIL!”
“KOLKOL!”
Il gigantesco Russiauron tirò
la sua gigantesca forchettona contro il grande guerriero che venne infilzato e
impalato contro una roccia.
“NOOOOO!”
L’amico si gettò subito su di
lui.
“Romendil!”
“Ammazza… Me ha ammazzato…”
“Tieni duro!”
“COFF! COFF! Ricordatevi di me, come quello che sfrecciava con la vespa a cento
all’ora per le vie de la città eterna! Con minimo due belle figliuole dietro!”
“Oh, cielo, stai delirando!
Non ne ha mai portata più di una dietro la tua vespa!”
“Sta già calando il buio?... Romaaaa, nun fa la stupida staseraaaaa…”
E spirò.
Afflitto, privato di ogni
speranza, Germanialdur pianse sul petto dell’amico perduto, ma il crudele
Russiauron era già alle sue spalle.
(^___^)“Se non vuoi fare la fine del tuo amico devi diventare tutt’uno con me!”
(>___<)“Mai!”
(^___^) “Tanto te lo faccio
diventare lo stesso!”
La mano gigantesca di
Russiauron calò sul biondo guerriero, per far di lui condimento per la sua
Unica Pasta.
Fu in quel momento, quando
tutto sembrava perduto, che Germanialdur, afferrò la spada del suo fraterno
amico…
CRASH!
Che si spezzò come niente al
primo colpo…
“Ma che?!”
Osservò la scritta sul
manico: << Made in China, niente garanzia >>
“NEIN!”
“Aò! Ce la crisi, bisogna
risparmià, no?” –e rimorì, dopo aver chiarito.
“Come sei buffo! Sarà un
piacere divorarti! Kolkolkol!”
Fu in quel momento, quando tutto sembrava perduto, che Germanialdur tastò a caso per terra, e
afferrò il coltello con cui il suo defunto compagno usava spalmarsi la marmellata
sulle fette biscottate al mattino…
Germanialdur (al
rallentatore): “GRRRRAAAHH!”
SLASH!
Russiauron (al rallentatore)
“NUOOOOOOO!”
E colpì le dita della mano
che reggeva il supremo piatto, che cadde al suolo!
“Ahia!”
“Ma come?! La spada no e il coltellino si?”
“La mamma lo diceva sempre che ho le dita di burro…”
“……”
“Facevo sempre cadere le cose…” spiegò l’Oscuro Mangione, prima di
disintegrarsi in una spaventevole esplosione, il cui spostamento d’aria scagliò
per decine di metri sia l’eroe che tutti i presenti lì intorno.
Germanialdur riaprì gli
occhi: di Russiauron nessuna traccia, solo l’Unica Pasta ancora lì, integra e
fumante, nel piatto con la forchetta ancora infilzata.
Russiauron, il nemico dei
popoli felici della Terra di Heta, era sparito.
Sembrava fosse tutto finito,
ma la sua malvagità, era ancora in quegli spaghetti, che non potevano essere
scotti se non nella pentola in cui erano stati bolliti, lì sul Monte Vodka. Era
quella l’unica speranza di distruggere quel malefico potere per sempre.
Il re elfico si avvicinò:
“Germanialdur, prendi la pasta e seguimi! Presto!”
Giapponelrond condusse il
vincitore nel cuore della montagna, fino alla lava incandescente che l’Oscuro
Mangione usava come pentola o forno per cucinare le proprie pietanze (tutto risparmio
sulla bolletta del gas!).
“Gettalo!”
Germanialdur osservò il
piatto fumare tra le sue mani.
“Devi distruggerlo per
sempre, o ritornerà per mangiarci tutti!”
La forchetta brillava invitante…
“Gettalo, presto!”
Stomaco di Germanialdur:
<< Grrrrroooowwwlll… >>
Certo che a combattere tutto
il giorno ti viene una fame…
“Germanialdur!”
Sollevò gli occhi azzurri,
intrisi di un gelido e malvagio bagliore.
“No!”
Sollevò la forchetta e
mangiò.
“GERMANIALDUR!”
“Umpf!”
Doveva finire quel giorno, ma
al male fu permesso di perdurare.
Uscito dalla cucina, sollevò
la Pasta in segno di vittoria e tutti inneggiarono a lui.
Ma la sua rovina era già
stata decretata.
Passarono secoli e millenni,
e fatti realmente accaduti vennero ritenuti semplici leggende o dimenticati.
Ma ben presto, le leggende
rivivranno, e sarà di nuovo il momento degli Italiobbit, in cui saranno riposte
le speranze di tutti!
Inghilterra
versò sulla fronte di America il tè bollente, ma neppure quello fece effetto.
“Bloody
hell! Si vede che la tua testa in questo momento è ancora più calda tanto sta
lavorando. Chissà a cosa starà pensando da tutto questo tempo?”
Si
inginocchiò e riprovò a scuoterlo.
“America?”
“AAAAAAAAAAAAAAAARGH!”
“AAAAAAAAAAAAAAAARGH! MA SEI PAZZO?!”
Lo
afferrò per la giacca e lo tirò a sé, in modo che potesse vedere benissimo i
suoi occhi spiritati: “Ce l’ho, Inghilterra! Ce l’ho!”
“La stupidità, certo che ce l’hai!”
“L’ispirazione!”
Inghilterra
guardò la sua copia del capolavoro di Tolkien e vide il bernoccolo di America
pulsare: “Oh, no, non dirmi che…”
Scattò in piedi e rise maniacalmente: “Muahahahah! Si chiamino gli attori! Sta
per arrivare nelle sale di tutto il mondo << IL SIGNORE DELLA PASTA
>>! MUAHAHAHAAH!”
STONK!
Inghilterra
lo tramortì di nuovo con lo stesso libro (sperando di non aumentargli
l’ispirazione).
“Non
all’ora del tè.”
Si
sedette sulla poltrona e, usando il corpo esanime di Alfred come poggiapiedi,
sorseggiò la sua tazzina in santa pace.
Spero
vi sia piaciuta ^__^
L’ho scritta un po’ di tempo fa e avevo deciso di non pubblicarla perché
sicuramente non sarei andato avanti avendo solo idee sparse e un sacco di
problemi a far quadrare i personaggi… Però le storie non pubblicate mi fanno
sempre un po’ di tenerezza, specie questa che mi è piaciuto molto scrivere,
così alla fine ho voluto condividerla con voi, anche se incompleta. ^__^
Anche
se, devo dire, anche come one-shot non è malino, adoro l’epilogo con Arthur che
stende Alfred e si mette a sorseggiare tè, devo dire che è efficace! XD
NOTA:
se vi è piaciuta l’idea e vorreste realizzare voi per bene questa parodia
Hetalia-Signore degli Anelli fate pure, non mi offendo, anzi, mi piacerebbe un
sacco leggerla! ^__^
Buon
proseguimento d’estate! ^____^
PS:
GERMANIA X ITALIA ORA E SEMPRE!