Serie TV > Star Trek
Ricorda la storia  |      
Autore: SHUN DI ANDROMEDA    02/07/2012    3 recensioni
(A Kind Of Miracle Series/Spinoff)(SammyCentric)(KirkSpockMcCoy)
Quando le voci cominciarono a danzare nella sua testa - così familiari e, a tratti, isteriche - per un momento Samuel Kirk McCoy, capitano della USS Enterprise, pensò seriamente di stare ancora dormendo, se non sognando.
Eppure sapeva che ormai anche gli ultimi scampoli di sonno lo stavano abbandonando, restituendogli lucidità e rimettendo in riga il suo corpo addormentato, esponendolo alla quasi sicura ira e preoccupazione dei proprietari di quelle voci.
Seguito ideale di "A Kind Of Miracle - Incontrarsi In Un Sogno"
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James T. Kirk, Leonard H. Bones McCoy, Nuovo Personaggio, Spock
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'A Kind Of Miracle - Spinoff'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

A KIND OF MIRACLE – L'AMOR CHE MOVE IL SOLE E L'ALTRE STELLE

§§§

Da un'idea di Rei Hino e Mkb-Diapason

§§§

Spin-off di “A Kind Of Miracle”

 

Quando le voci cominciarono a danzare nella sua testa - così familiari e, a tratti, isteriche - per un momento Samuel Kirk McCoy, capitano della USS Enterprise, pensò seriamente di stare ancora dormendo, se non sognando.

Eppure sapeva che ormai anche gli ultimi scampoli di sonno lo stavano abbandonando, restituendogli lucidità e rimettendo in riga il suo corpo addormentato, esponendolo alla quasi sicura ira e preoccupazione dei proprietari di quelle voci.

Sollevando appena una palpebra, sbirciò il led elettronico giusto accanto al suo cuscino, nell'intimità dell'alloggio che occupava in quanto comandante di quel vascello.

I tre giorni pronosticati da Joy erano passati e loro, puntuali come un orologio svizzero – e come le lezioni di fisica quantistica del padre quando era bambino – alla fine lo avevano trovato.

Per un attimo, il giovane comandante soppesò la possibilità di fuggire, nascondersi da qualche parte, magari correre da Monica giù in sala macchine, o da Demora in palestra.

Poi, ricordò il sadismo che le sue due più fidate consigliere avevano dimostrato solo pochi giorni prima e mise su una specie di broncio, così simile a quelli che era solito avere quando era piccolo.

Non aveva la minima possibilità di scampo, e lo sapeva.

Silenziosamente, tenendosi ancora il fianco dolorante, scivolò giù dal letto e strisciò faticosamente sul pavimento riscaldato fino al bagno contiguo; a tentoni nell'oscurità, orientandosi alla bell' e meglio, saggiò al tatto la stoffa del suo vecchio accappatoio, tirandolo con abbastanza forza da farlo cadere con un tonfo attutito sopra la propria testa.

Indossatolo il più rapidamente possibile e aiutandosi con il muro per rimettersi in piedi, Sam ansimò affaticato; dopo parecchi minuti di ansimi che riempivano la stanza, si sentì abbastanza in forze per tentare.

Muovendosi nervosamente attraverso l'alloggio, il capitano raggiunse infine la porta, che si aprì con il fruscio solito e rassicurante.

La via era libera, il corridoio era illuminato unicamente dai fari d'emergenza a terra e le voci che aveva sentito erano lontane, forse in infermeria o in plancia addirittura.

Si morse la lingua: accidenti!

Joy me la pagherà questa...” borbottò tra sé e sé, zoppicando verso il punto più lontano del corridoio e tenendosi rasente al muro: “E' una promessa.”

Fu solo quando si ritrovò davanti al pannello di controllo del ponte ologrammi che si concesse un vero e proprio sorriso: il rifugio perfetto.

Ci erano volute settimane, e anche qualche spintarella da parte di Demora - unita alla promessa di rifornirla quanto prima dei pancakes di papà Len - per convincere Monica a installare quel particolare programma nel ponte ologrammi e, ogni volta che poteva e ne sentiva il bisogno (leggi, sentiva nostalgia di casa, anche se non lo avrebbe mai ammesso neppure sotto tortura) si andava a rifugiare lì.

In quel caso, però, gli sarebbe servito come rifugio e nascondiglio.

E sapeva perfettamente dove andare.

Impostò rapidamente i parametri necessari poi si lasciò avvolgere dalla sensazione di acqua tiepida sopra il proprio corpo mentre il programma lo scannerizzava e lo proiettava nella realtà virtuale.

Un attimo dopo, al posto del Ponte D dell'Enterprise, si ritrovò a respirare la pura aria della campagna al limitare di Riverside, Iowa, al limitare della proprietà dei Kirk.

Decisamente più di buon umore, con una comoda e calda camicia a scacchi rossa di cotone grezzo e un paio di semplici jeans puliti, il capitano cominciò cautamente a scendere verso il fiume, verso quello che, senza alcun dubbio, era sempre stato il suo nascondiglio segreto anche quando era più piccolo.

Suo e di Peter.

§§§

Ti ho mostrato le cartelle, papà. Sammy sta benissimo, è solo ancora un po' dolorante; è per questo che ho disposto il suo trasferimento a bordo e l'obbligo, per l'Enterprise, di restare alla base orbitale per il tempo necessario affinchè il dolore se ne vada e lui possa tornare a fare il capetto in giro per la sua nave.” esclamò Joy indispettita, addolcendosi nell'ultima parte della frase.

Con uno sbuffo nervoso e il DiPadd stretto tra le mani, Leonard McCoy scoccò uno sguardo indagatore verso la figlia, strappando una mezza risata a uno dei tre uomini che lo seguivano: “Come fai a ridere, Jim? Stiamo parlando anche di tuo figlio...” ringhiò l'ex medico.

Ride perchè Sammy sta sicuramente meglio di noi tutti messi assieme, zio Len!” esclamò divertito Peter, che camminava a larghi passi accanto allo zio biondo: doveva ammetterlo, quando aveva saputo della disavventura del cugino in quello sperduto angolo del Quadrante, si era spaventato e non poco, per questo aveva accettato al volo di accompagnare gli zii in quel breve viaggio, per sincerarsi di persona che quella miniatura di capitano non rischiasse – per l'ennesima volta – di lasciarci la pelle sotto i suoi occhi.

Una volta gli era bastata e se anche erano passati quasi vent'anni...

Beh, a volte gli capitava di ripensarci.

Peter ha ragione, Leonard. Joanna ha compilato quei rapporti alla perfezione e ha adempiuto al suo dovere di brava sorella maggiore nel fare da babysitter a Sam....”

Non che sia una novità, zio Jim.”

Già... Beh, comunque l'ha rattoppato meglio di quello che facevi tu con me, Len.”

Ah, allora me ne ricorderò la prossima volta che qualcuno ti sparerà addosso con un phaser settato su “uccidere”, fidati.”

Jim, non mi sembra saggio provocare Leonard in questo momento.”

Non preoccuparti, lo faccio da più di quarant'anni.”

Non mi sembra una buona ragione per proseguire.”

Joy e Peter si guardarono negli occhi, trattenendosi dal non scoppiare poco gentilmente in faccia agli zii che avevano preso a punzecchiarsi come loro solito, ed erano anche durati relativamente tanto rispetto alla loro normale tempistica.

Probabilmente, la preoccupazione per le condizioni del figlio aveva preso il sopravvento.

Finalmente, raggiunsero la porta dell'alloggio di Sam, trovando lì davanti sia Monica che Demora, e naturalmente anche Victor: i tre si fermarono un momento ad osservarlo; sapevano, dalle parole delle due figliocce, che il giovane ufficiale era rimasto appiccicato al suo capitano, a loro figlio, per praticamente tutto il periodo della convalescenza, parlando a ruota libera e tenendogli compagnia in ogni modo.

E se anche il suo turno finiva per coincidere con gran parte delle ore che trascorreva al fianco di Sammy, parola di Demora, non era difficile trovare qualcuno sempre pronto a sostituirlo.

Jim lo fissò, studiandolo attentamente mentre il russo, tenendo testa a quello sguardo con un sorriso limpido e solare, riempiva a malapena quell'uniforme fin troppo larga per la sua corporatura sottile; un attimo dopo, Victor allungò la propria mano in direzione di tutti e tre, sempre mantenendo la sua espressione allegra e vivace: “Sono lieto di fare la vostra conoscenza!” esclamò, forse con un po' troppa veemenza, “Mi spiace presentarmi così ma...” scoccò uno sguardo colpevole alla propria divisa.

Victor ha la taglia più piccola di tutta la Flotta e i replicatori di bordo ancora non sono in grado di creargli un set di divise della sua misura. Dato che la sua si è irrimediabilmente strappata e sporcata nel recupero del frate... del capitano, ho cercato di impostare io stessa i replicatori per una soluzione temporanea, almeno fino a quando non si decideranno a mandarcene alcune nel periodo in cui siamo bloccati qui.” spiegò prontamente Monica, arrossendo appena allo scivolone fatto riferendosi al capitano come al proprio fratello.

Non che fosse falso ma...

Anche se le persone lì presenti erano parte della sua famiglia da praticamente sempre, fino a quel momento lei si trovava in servizio attivo e doveva in qualche modo salvare le apparenze.

Ho saputo che è stato lei ha tirare fuori Sam da sotto le rocce.” esordì Kirk.

Sissignore. Ero col capitano quando è crollata la galleria e lui ha spinto via sia me che l'Antesiano che stavamo scortando, impedendoci di finire travolti. Ho fatto solo il mio dovere.” replicò con semplicità il tenente.

Ma il suo dovere non contemplava lo stargli accanto.” notò Spock, apparentemente freddo ma nei suoi occhi si poteva leggere una scintilla strana, cui era difficile dare un nome ma che era tutto fuorchè foriera di negatività.

No, in effetti. Ma in quel caso è stata una mia scelta totalmente personale.” ammise il ragazzo, grattandosi la tempia con fare imbarazzato: “Il Capitano mi ha salvato la vita, mi sembrava giusto ricambiare in qualche modo... Senza contare che è stato lui a caldeggiare la mia domanda di assegnazione all'Enteprise agli occhi dell'Ammiragliato.”

I nuovi arrivati non dissero nulla, si limitarono a guardarsi negli occhi e poi a indugiare sul tenente con espressione affettuosa.

Perfetto, ora però andiamo, che sicuramente Sam ci starà aspettando con ansia.” sogghignò Peter, avvicinando le due “cugine” e armeggiando con il pannello di controllo della porta automatica: “Ehi, Sammy! Siamo arrivati, possiamo entrare?!” esclamò il cinquantenne attraverso l'interfono.

Ma nessuno rispose.

Starà dormendo...” azzardò Monica, bussando fievolmente alla porta.

Al suo tocco, questa s'aprì, permettendo a tutti di sbirciare all'interno e di trovare il deserto, letteralmente.

Un brivido gelido percorse le schiene dei presenti.

E adesso dove accidenti è andato quell'incosciente?!” esclamarono praticamente in coro padre e figlia, guardandosi attorno febbrilmente – Peter pensò per un attimo che fossero uno spettacolo buffissimo e si sarebbe anche messo a ridere se solo la preoccupazione per il neo-capitano non fosse un pochettino più preponderante – prima di voltarsi verso i tre ufficiali: “Dove può essere andato?!” Leonard era praticamente fuori di sé, e dire che avrebbe dovuto immaginarselo che avrebbe tentato la fuga in qualche modo: non aveva fatto altro fin da bambino, senza contare che suo padre era James Tiberius Kirk, non proprio l'uomo più paziente dell'Universo, soprattutto se si trattava di stare fermo e buono in attesa che qualche ferita si cicatrizzasse.

L'ex medico guardò torvamente il consorte.

Io forse un'idea potrei averla...”

La voce di Victor fece voltare di scatto tutti.

Si... Il Capitano ha l'abitudine, spesso, di usare il ponte ologrammi. Il capo-ingegnere Scott ha programmato lei stessa un'ambientazione specifica su sua richiesta.” aggiunse il russo: “Un paio di volte mi ha chiesto di accompagnarlo... Possiamo provare...” azzardò il ragazzo.

Monica gli poggiò una mano sulla spalla mentre si scambiava con Demora un'altra occhiata.

Di che ambientazione si tratta?” chiese Spock con una certa curiosità.

L'espressione di Victor si fece pensierosa: “E' un nome difficile, americano... Riverqualcosa...”

E' Riverside.” ammise Monica, facendosi avanti: “Ci abbiamo lavorato settimane; a ogni fine turno, ci riunivamo per ricomporre le ambientazioni olografiche di certi posti...” la morettina abbassò lo sguardo imbarazzata, “Siamo riusciti a ricomporre anche Vulcano e la sala macchine di papà... Ma Sammy, quando è giù o ha bisogno di stare da solo, usa sempre l'ambientazione di Riverside.”

Dire che i tre genitori fossero stupefatti era un eufemismo, perfino Joy e Peter sembravano sinceramente sorpresi.

Beh, tentar non nuoce. Prima però...” Demora sfiorò la spilletta sul bavero della divisa: “Qui tenente Sulu a squadra di sicurezza. Il capitano ha... lasciato la sua stanza. Nel caso lo vedeste in giro, riportatelo qui e fatecelo stare. Anche a costo di legarlo.” detto questo, interruppe la comunicazione e prese a camminare a larghi passi verso il fondo del corridoio.

Jim si abbassò verso Leonard con un sogghigno poco rassicurante: “Siamo sicuri che non abbia preso dall'Hikaru “dell'altro lato”? Le doti le ha tutte.” sussurrò, beccandosi una decisa gomitata nelle costole da parte del marito ma senza che questa ebbe particolare effetto.

Le mani sottili di Spock si poggiarono sulle loro spalle, spingendoli entrambi con delicatezza in avanti.

Davvero, mi spiace... Avrei dovuto tenerlo d'occhio... Non mi sembrava tanto in forma ieri sera quando sono passato a trovarlo.” Vic intanto, quasi nel panico, parlava con Joy e Peter a voce alta e a ritmo accelerato: “Solo non pensavo riuscisse a fuggire in questo modo così... elaborato.” concluse il tenentino con tono dimesso.

Joy sospirò, scuotendo la testa: “E' genetico.” lo rassicurò Peter: “Zio Jim faceva ben di peggio.”

Perchè deve sempre essere colpa mia?” brontolò l'interessato da un punto imprecisato alle loro spalle.

Demora, nel frattempo, aveva raggiunto il pannello, sgranando gli occhi: “Si, è nel ponte!” annunciò, armeggiando con i comandi nel tentativo di disattivare l'ologramma in funzione, ma purtroppo senza successo.

Teme!” imprecò, dando un colpo discretamente violento alla plancia di comando: “Sam ha bloccato dall'interno l'intero sistema! Se vogliamo tirarlo fuori, dobbiamo trovare il modo di metterci in contatto con lui e obbligarlo a uscire.” sbottò nervosamente la ragazza.

Perchè deve essere sempre così problematico...?” borbottò Leonard, guardando smarrito la miriade di pulsanti e led luminosi.

Possiamo andare io e Victor a riprenderlo.” propose Peter, voltandosi verso gli zii e le cugine: “Se si comporta così, vuol dire che c'è qualcosa che non và, e magari di confidarsi con voi non se la sente. A me non ha mai nascosto nulla e il tenente qui presente pure ha un certo grado di familiarità con il carattere “difficile” di Sam. Siamo l'accoppiata perfetta per stanarlo. Permesso di sbarco, Ammiraglio?”

Come fai a essere convinto che ci sia qualcosa che non và?” chiese Spock con espressione seria.

Conosco Sammy.” esclamò Peter con orgoglio malcelato.

Sono d'accordo. Quella testa calda fa così solo quando c'è qualcosa che lo infastidisce. Se andassi io, probabilmente, gli metterei le mani al collo, e scommetto che anche tu, papà. Per non parlare di zio Jim. Zio Spock non credo abbia molta dimestichezza con un aggeggio del genere mentre Demora e Monica sono in servizio quindi restano solo Peter e Victor... Come hai detto che ti chiami di cognome?”

Shatsky. Victor Shatsky.”

Bene, il tenente Shatsky e Peter sono autorizzati a entrare nel ponte per recuperare il capitano dell'Enterprise disperso.” concluse Jim, facendo spazio a Monica.

La sottotenente fece cenno al rosso e al collega di mettersi accanto al pannello di controllo e, un attimo dopo, le figure di entrambi scomparvero in un bagno di luce verdognola.

§§§

Quando riaprì gli occhi, Peter si ritrovò immerso nell'aria fresca e profumata di montagna che ricordava dalla sua adolescenza, quando, in quei luoghi, ci viveva.

Si ritrovò a guardare il familiare panorama della tenuta di famiglia e la natura tutta attorno, nelle orecchie sentiva perfino il riverbero cristallino del fiume poco lontano e il sole sulla sua pelle.

Signore, si sente bene?” chiese con una vocina appena impercettibile Victor, rialzandosi da terra.

Si, benissimo... E' solo che qui...”

Il capitano me lo ha raccontato. Lei viveva qui con sua... nonna, esatto?”

Peter annuì, incerto sul cosa dire ma sinceramente commosso riguardo al fatto che Sammy parlasse di lui, della sua famiglia, ad altri.

Mi ha detto che avete passato tante estati assieme da queste parti, mi ha anche raccontato che una volta era caduto nel fiume e lei lo ha tirato fuori e riportato a casa in spalla.”

A quella ventata di ricordi, Peter non poté trattenere una lacrimuccia.

Un Peter appena adolescente, grondante d'acqua e col viso trasfigurato in una smorfia di terrore, uscì dal fiumiciattolo, lasciandosi cadere in ginocchio sulla riva sassosa mentre, tra le braccia, stringeva il corpicino semi-privo di sensi del cuginetto.

C'era caldo, non sentiva affatto freddo, ma tremava, era terrorizzato, letteralmente, per la mancanza di movimento da parte di Sammy, che semplicemente stava disteso con la testa poggiata contro il suo petto. Con attenzione, il cuore che gli batteva a mille nel petto affannato, Peter distese il bambino sulla ghiaia asciutta, slabbrando appena il colletto della maglietta che indossava per farlo respirare meglio: “Sammy, rispondimi!” gridò nel panico il ragazzino, chino su di lui.

Lo scosse appena e, forse, il cugino sembrò riprendersi.

Gli tenne la testa sollevata, massaggiandogli la schiena per far uscire l'eventuale acqua rimasta nei polmoni.

Funzionò, in qualche modo, perchè il bambino ne sputò parecchia e subito dopo sembrò respirare più liberamente.

Poggiato poi contro il petto del cugino, esausto, puntò i suoi grandi occhioni azzurri e lucidi su di lui, che gli accarezzava la testa bagnata: “Non farmi più spaventare in questo modo!” gridò il rosso con voce incrinata mentre lo abbracciava.

S-Scusa...” balbettò lui, tenendo serrato il pugnetto e singhiozzando appena: “G-Grazie...” balbettò, cercando di mettersi in piedi ma venendo bloccato miseramente dalle braccia di Peter ancora avvolte attorno al suo corpicino, “Stai fermo. Cosa ti è saltato in testa di gettarti nel fiume?” gli chiese l'altro, senza smettere un momento di massaggiargli la schiena.

Scusa... Ho visto questa brillare in acqua e volevo regalartela...” balbettò il biondino, mollandogli in mano una lucente punta di freccia in ossidiana.

Per un momento, Peter fu tentato di mollargli uno scappellotto dietro la nuca per poi abbracciarlo di nuovo, ma optò unicamente per la seconda opzione prima di accettare l'oggettino tra le lacrime; lo fece scivolare in tasca, prima di caricarselo in spalla: “Ora andiamo a casa. Se abbiamo fortuna, riusciamo a cambiarci prima che nonna Winona e gli zii tornino dal mercato.”

Quello che era stato un adolescente sinceramente preoccupato e affezionato al cuginetto, ora cinquantenne ugualmente mosso da quegli stessi sentimenti, si ficcò una mano sotto la giacca e ne tirò fuori un piccolo pendaglio, la stessa punta di freccia che gli era stata donata quel giorno.

Andiamo a prenderlo prima che mi venga voglia di dargli quello scappellotto che non gli ho dato quando eravamo bambini.”

Victor annuì, seguendolo lungo il sentiero appena accennato che si snodava tra gli alberi, con le orecchie tese a seguire il canto del fiume, talmente concentrato sulla strada da udire in ritardo le parole di Peter a lui rivolte.

Si rese conto della sua voce solo quando venne scrollato senza pietà da due mani forti ed energiche.

Mi hai sentito?” gli chiese il rosso.

Il russo scosse la testa imbarazzato: “S-Stavo pensando.” ammise.

Dicevo, cos'altro ti ha detto quel testone incosciente di mio cugino?” Peter sbuffava e ansimava mentre si faceva strada tra gli arbusti, eppure ricordava la strada come molto più facile...

Mi ha detto che lei e Joy siete stati i fratelli migliori di tutti...” riferì con tono ingentilito dalla tenerezza: “Che da bambino era terrorizzato dai tuoni...” - Peter ricordava molto bene questa particolare paura - “E che non avere una madre non gli è mai pesato, c'erano tutte le ufficiali dell'Enterprise a prendersi cura di lui.”

Insomma, ti ha raccontato per filo e per segno la sua biografia.” rise il rosso.

Più o meno... Abbiamo passato tante ore qui o in altre ambientazioni a lui care... C'è stato tanto tempo per parlare...”

Tu gli vuoi bene, vero?”

Le parole a bruciapelo di Peter, per un attimo, mozzarono il respiro in gola al tenente.

Te lo prometto, non lo dirò a nessuno.” e così dicendo, il rosso ci aggiunse anche un occhiolino.

Victor non sapeva seriamente cosa rispondere.

Beh, si, mi sembra ovvio. Tra l'equipaggio, non c'è nessuno che non voglia bene al Capitano Kirk, malgrado faccia spesso di testa...”

Venne azzittito da una mano di Peter sulla propria bocca: “Non parlo in generale, parlo di te.” lo rimproverò: “Voglio sapere come senti il rapporto con lui.”

Il russo era stupefatto e, veramente, pur lambiccandosi, non sapeva come rispondere a una domanda così improvvisa e inaspettata.

Beh...” iniziò cautamente: “Sono sei mesi che sono sotto il suo comando e non è ancora molto per dire di aver sviluppato un certo rapporto però si, gli sono affezionato.”

Peter riprese a camminare e fu solo dopo un certo numero di passi che riportò in vita il discorso: “Ti ha raccontato cosa gli è successo prima di entrare in Accademia?”

Il russo restò un attimo interdetto poi annuì: “Qualche voce aveva cominciato a girare già mentre frequentavo ma lui mi ha confermato più o meno alcune cose... So che ha rischiato seriamente la vita per una... malformazione genetica.” dichiarò, guardandosi con interesse le punte delle scarpe, non poteva certo rivelargli che...

Io scommetto che ti ha raccontato altro... Davvero, non è un problema. Voglio solo capire un po' di più Sammy... Per quanto sia cresciuto praticamente con me e sotto i miei occhi, ci sono ancora tante cose che non so di lui, e scommetto che neppure gli zii le sanno... E certi fantasmi non se ne andranno mai dalle nostre vite...” sussurrò con dolore nella voce: “Voglio solo essere sicuro che stia bene e sia felice.”

Ormai erano quasi al fiume, ne potevano sentire la voce anche dal punto in cui si trovavano.

Si, mi ha raccontato praticamente tutto...” ammise il russo: “Alcune volte... Alcune volte è anche scoppiato a piangere mentre me lo raccontava... Io credo... Io credo che in molti casi si sia sforzato più di quanto non abbia fatto vedere... Sa, io ho un fratello maggiore a casa e anche lui si è sempre comportato così, quindi so cosa significhi. Anche se, come esperienze personali, non si possono certo paragonare. Però... C'è qualcosa che secondo me dovrebbe sapere.”

Peter si fermò, voltandosi verso di lui con espressione pensierosa e interrogativa.

Quando siamo riusciti a tirarlo fuori da sotto la frana, il Capitano era privo di sensi e sembrava aver pianto, e pure tanto. Sulle prime, pensavo fosse per la ferita e il dolore ma, quando ho riaccompagnato l'Antosiano al suo villaggio, lui mi ha detto una frase strana... Il dolore che quel ragazzo ha provato, rispecchia il dolore di un'intera famiglia. Le persone che ha perso e che ha rivisto in questo giorno avrebbero voluto fare di più per lui.

Il cuore del rosso rischiò seriamente di fermarsi ma non disse nulla, sentì unicamente gli angoli degli occhi pizzicare violentemente.

Lei mi ha chiesto come sento il rapporto con lui, esatto? Beh, io ingenuamente vorrei riuscire a essere una persona che non sia causa di altre lacrime per lui. So che è cresciuto amato e benvoluto dalla sua famiglia e che nessuno gli ha fatto pesare la sua “diversità”, e io odio usare questa parola riferita al Capitano... E neppure chi, tra l'equipaggio, lo conosceva da prima o lo ammirava, ha mai usato ciò che sapeva per ferirlo in alcun modo. Eppure, a volte, ho come l'impressione che abbia bisogno di qualcosa in più, che ci sia qualcosa che gli mancherà sempre. Non me ne ha mai parlato, ma vorrei almeno in parte riempire quel vuoto che lo affligge.”

Accortosi che Peter lo guardava con epsressione sbalordita, il russo divenne paonazzo: “M-Mi scusi!” gridò, il volto totalmente scarlatto, “NON VOLEVO ESSERE IRRISPETTOSO NEI CONFRONTI DEL CAPITANO!”

Ma il cinquantenne scosse la testa, sorridendo tra le lacrime: “Non hai detto nulla di sbagliato, anzi. Sono contento di sentire che sei così legato a Sammy.”

Victor sospirò di sollievo: “Ma non sono l'unico. Forse con me si confida un po' di più ma, come ho detto prima, tutti lo amano a bordo. C'è il comandante Foster che lo ha conosciuto durante una delle prove attitudinali, mi sembra proprio durante quella di nuoto, che ha voluto a tutti i costi farsi assegnare sotto il suo comando, adesso lui è il nostro primo ufficiale.”

Prima di partire, effettivamente, Peter aveva dato uno sguardo veloce agli uomini sotto il comando del cugino e ricordava vividamente gli occhi color onice del primo ufficiale della nave, gli stessi che, un paio di volte, si erano palesati, incastonati in un viso scuro e lucido, sulla soglia della camera di Sam in ospedale mentre era ricoverato: in fondo, avevano passato entrambi l'esame e avevano instaurato un bel rapporto di amicizia, ma Peter non avrebbe mai pensato fino a quel punto.

Mentre parlavano, intanto, avevano raggiunto il fiume, si erano ritrovati sulla riva.

Victor si sedette su una roccia: “Io vi aspetto qui, sono certo che il Capitano non la vede da un po'. Giuro che non mi muoverò da questo punto. Parlate tranquillamente, farò buona guardia.”

Per l'ennesima volta in quella giornata, Peter si stupì del comportamento del tenente ma lo ringraziò con un sorriso e la testa piegata in un cenno di assenso.

§§§

E lo vide.

Una volta superata la prima ansa del fiume, nell'esatto punto in cui, molti anni prima, lo aveva disteso dopo che quasi gli era affogato tra le braccia, Peter vide Sammy seduto sulla ghiaia, con indosso una vecchia camicia che ricordava aver visto parecchie volte indosso allo zio e che ora, indosso al trentenne, sembrava enorme.

Vedendolo di profilo, il rosso si stupì di quanto fosse cresciuto, di quanto la sua figura trasudasse maturità e un poco di malinconia.

Decisamente, si meritava un po' di pace e una persona come Victor accanto a sé.

Siamo talmente concentrati sul nulla da non notare la mia presenza, cuginetto?”

La sua voce suonava divertita e sfumata di tenerezza e autentico affetto mentre gli si sedeva accanto e le braccia del biondo andavano a circondare la sua vita.

Meccanicamente, le proprie mani andarono ad accarezzare la testa spettinata del biondo, scendendo verso la schiena e irrigidendosi nel momento in cui le dita andarono a sfiorarne il fianco ancora bendato: “Dovresti essere a letto, tu.” lo rimproverò.

Sammy scosse la testa: “Sono scappato. Papà Len mi ammazzerà.”

Di sicuro lo faranno appena uscirai di qui. Ma ti giuro che ti proteggerò!” esordì con tono falsamente solenne per poi tornare serio: “Ci siamo spaventati quando non ti abbiamo trovato nel tuo alloggio, che ti è successo?” gli chiese, facendogli poggiare la testa sulla sua spalla e abbracciandolo.

Sei venuto qui da solo?” s'informò, spiando attentamente i dintorni.

No, ma c'è il tenente Shatsky seduto poco più lontano da qui. Ha voluto accompagnarmi a tutti i costi e mi sembra molto affezionato a te, sai?”

La faccia scarlatta di Sam era tutto un programma.

B-Bene... Temevo che Demora e Monica vi fossero venute dietro...” balbettò il biondo, accoccolandosi accanto a lui.

Restarono seduti in un piacevole silenzio per qualche minuto, poi fu Sammy a prendere l'iniziativa.

E lo fece in un modo, con delle parole, che sconvolsero seriamente Peter, il quale credeva di aver già sentito e visto tutto nella vita, forme di vita simili a meduse comprese.

Ho visto zio Sybok e David...”

Okay, forse non aveva proprio visto, o sentito, tutto nella sua vita.

C-Cosa intendi?”

Il biondo affossò maggiormente la testa nella sua spalla: “Li ho visti con questi occhi, li ho sentiti con queste orecchie. Non so come accidenti abbia fatto l'Antosiano ma...”

Ehi, Junior, frena. Calmati e spiegami per bene.” lo bloccò Peter, afferrandolo per le spalle.

E Sam non se lo fece ripetere: dopo aver preso un respiro profondo, raccontò ogni cosa, raccontò tutto quello che era successo in quella galleria, riportò le parole di entrambi, cercando di trattenere le lacrime in ogni modo.

Ma non ebbe successo e si ritrovò a piangere praticamente senza ritegno tra le braccia di Peter, che lo sorresse, lasciandolo sfogare quanto più poteva fino a trovarselo esausto con la testa poggiata in grembo.

Wow, Junior... Ne avevi di lacrime da parte...” notò con un sussurro.

Sammy sorrise stancamente: “La parte umana prende un po' troppo il sopravvento...” borbottò, nascondendo il viso nei pantaloni di flanella del rosso, “Si prende troppe libertà.”

Non dire scemenze, vai benissimo così come stai. E il tuo equipaggio, per questo, ti adora. Quindi, adesso che ti sei sfogato, torniamo indietro, che i tuoi uomini hanno bisogno del loro Capitano.” e senza aggiungere altro, se lo caricò in spalla e cominciò a ripercorrere il sentiero all'inverso.

Quando raggiunsero Victor, Sammy e il russo si scambiarono un'occhiata molto poco fraintendibile, l'Amore che il tenente aveva negli occhi era troppo intenso per essere una bugia ed era commosso nel vedere un simile affiatamento tra loro.

Dopotutto, era stato proprio l'Amore a donargli quello scricciolo che gli stava appiccicato sulla schiena e gli sembrava giusto che anche lui sperimentasse un Amore intenso come quello che aveva Legato da sempre i suoi genitori.

Torniamo indietro, gli zii saranno ansiosi di vederti, per non parlare di Joy” aggiunse il rosso mentre Victor armeggiava con il trasmettitore da polso del biondo.

Quest'ultimo rabbrividì: “Davvero, mi uccideranno...” balbettò lui, nascondendo il volto.

Non si preoccupi, Capitano! Farò di tutto per impedire che il suo sangue venga versato!”

Si, decisamente il Futuro, agli occhi di Peter, sembrava più roseo che mai.

Torniamo a casa.”

§§§

NOTE DEL LEMURE:

Ed eccoci nuovamente qui, con un altro tassello dedicato a “A Kind Of Miracle” e un altro partecipante alla fiera dei titoli idioti LOL.

Vabbuò, accontentiamoci di quel che passa in convento e limitiamoci ad adorare alla follia Rei e Maya una volta di più per aver permesso a questo umile lemure di scrivere sulla loro meraviglia. E boh, siete fantastiche ragazze e io sono orgogliosa di fare parte del fandom al vostro fianco.

Alla prossima!

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: SHUN DI ANDROMEDA