Avvertenze: le parti in corsivo sono narrate in terza persona, mentre il resto è raccontato in prima persona da Key. Che poi ve ne accorgerete leggendo, però lo scrivo lo stesso uù
Il titolo è preso dall’omonima canzone dei Cinema Bizarre. L’ho scelto perché il testo ce lo vedevo abbastanza :3
E’ la prima one shot che scrivo. Nonché prima cosaqualsiasi che scrivo sopra il raiting giallo, quindi abbiate pietà çç
 
Modern Lover

Musica di sottofondo, due ragazzi innamorati che festeggiano il loro primo anniversario e parole dolci. Fragole, panna e cioccolato. E’ il tipico romanticismo che ama Jonghyun.
Un divano marrone in pelle ad accoglierli, un camino acceso davanti a loro e i loro corpi intrecciati a formarne uno solo. Fragole immerse nel cioccolato portate alla bocca di Key da Jonghyun e panna leccata dal dito o dalle labbra dell’altro. Da soli in quella casa, con tutta la notte a loro disposizione.

Sentii le braccia di Jong stringermi ancora più forte. Nel mio orecchio rimbombava perfettamente il suo battito del cuore… Quel cuore che m’aveva cullato tante notti quando, dopo aver fatto l’amore, ci stendevamo sul letto e io mi accoccolavo sul suo petto.
Jonghyun prese ad accarezzarmi il viso con la punta delle dita. Mi rilassai completamente, chiudendo gli occhi. Sentii Jong avvicinarsi, fino a raggiungere il mio orecchio.
<< Non ti addormentare, ti voglio sveglio per dopo. >> fece uno sguardo complice e malizioso, lasciando intendere tutto.
<< Dopo? >> Misi in fuori il labbro inferiore guardando Jong. Lui mi passò la mano tra i capelli e si avvicinò alle mie labbra.
<< Sei così impaziente? >> Mi scrutava e io ai suoi occhi potevo resistere solo fino ad un certo punto.
<< Sì. >> Mi sfiorava le labbra con le sue, senza mai creare un contatto vero e proprio. Lo faceva con un sorriso furbo. Lo faceva di proposito.
<< Mh, ma è brutto così. Prima è meglio toglierci qualche sfizio, no? >> detto questo mi baciò. Prima lentamente, poi sempre con più passione, poi si staccò.
<< Rendiamolo più intrigante. >> non sapevo cosa avesse in mente, ma sapevo che non avrei dovuto accettare.
<< D’accordo. Cosa vuoi fare? >> Ecco, appunto.
<< Avremo due minuti di tempo ad ogni turno per sedurre l’altro che deve cercare di resistere. Basta anche un gemito per perdere e paga pegno. >>
<< E quale sarebbe il pegno? >>
<< Non lo so, c’è qualche alcolico in frigo? >>
<< Dovrebbe esserci della vodka. >>
<< Perfetto. Comincio io. >> Non mi diede neanche il tempo di metabolizzare la cosa che già sentivo il suo respiro addosso. Non fece nulla se non mettere la sua mano sul cavallo dei miei pantaloni e muoverla lievemente, mentre ansimava a pochi centimetri dal mio orecchio. Sapeva che adoravo sentirlo ansimare e che avrei ceduto entro poco. Intanto il cronometro che avevamo messo in precedenza dal mio cellulare continuava a scorrere.
Il primo minuto era andato.
La sua mano cominciò a muoversi più fortemente e i nostri respiri a farsi più pesanti. Cedetti e ansimai. Non sarei durato un secondo di più.
<< Vinto. Vado a prendere la vodka ed un bicchiere. >> si allontanò. Io ne approfittai per togliermi la maglia e slacciarmi i pantaloni. Quando tornò mi squadrò interrogativo.
<< Ora tocca a me, no? Mi sono portato avanti. >> posò la bottiglia e il bicchiere sul tavolo davanti a lui.
<< Beviamo dopo. Io mi arrendo. >> mi ritrovai le sue labbra sulle mie in pochi secondi.
Sentivo le sue mani calde e grandi carezzarmi il petto sotto la maglia e la sua lingua giocare con la mia. Mi fece sdraiare sul divano e si mise sopra di me. Lo sentivo muoversi e toccarmi, i nostri respiri già affannati, l’eccitazione di entrambi che si faceva sentire. Era tutto perfetto.
Jonghyun si staccò dalla mia bocca per passare a leccarmi il collo. Con le mani scendeva sempre più in basso fino ad arrivare ai pantaloni e a giocherellare con la zip. All’improvviso si staccò da me guardandomi sorridendo.
<< Chiudi gli occhi. >> feci come mi disse. Volevo vedere cosa si sarebbe inventato questa volta.
Mi sfilò la maglietta accarezzandomi il petto con due dita, poi sentii le stesse dita toccarmi poco sopra i pantaloni con qualcosa di denso. Riaprii gli occhi e vidi uno Jonghyun guardarmi furbo e con due dita sporche di cioccolato con cui mi toccò il naso, che baciò subito dopo.
<< Così lo rendiamo più… Dolce, no? >> mi leccò la cioccolata dal corpo lentamente e guardandomi negli occhi. Ansimai. Mi faceva impazzire. Gli tolsi la maglietta in modo da poter vedere e toccare il suo corpo perfetto. Mi misi seduto, con lui a cavalcioni su di me. Mi strinsi a lui graffiandogli leggermente la schiena e leccandogli il lobo facendolo ansimare.
<< L’orecchio no. Questo è giocare sporco. >> il suo respiro pesante non poteva che eccitarmi ancora di più.
<< Ti ricordi che mi hai sporcato di cioccolata e poi mi hai leccato, vero? >>
<< Non molto. Potresti rinfrescarmi la memoria. >>
<< Hai fatto più o meno così. >> lo spinsi facendolo sdraiare sul divano.
<< Uuh, Kibummie aggressivo! >> Sorrise. Dio mio, il sorriso più sexy che abbia mai visto.
Gli slacciai i pantaloni, molto lentamente, senza distogliere lo sguardo da lui. Glieli abbassai un po’ e presi la cioccolata con le dita. Gliela spalmai all’altezza dei boxer, molto più in basso di dove me l’aveva messa lui e gliela tolsi con la punta della lingua.
<< Io non l’ho messa così in basso. >> gemette.
<< Ah, sì? Evidentemente ricordavo male. >>
<< Ah, al diavolo! >> si alzò di scatto invertendo le posizioni. Prese a baciarmi con foga. Si liberò dei pantaloni e lo stesso fece con i miei. Mise una mano sopra i miei boxer e iniziò a muovere abilmente le dita mentre mi mordicchiava il lobo. Gemetti. Forse troppo forte. Ormai aveva vinto. Ero suo, completamente. Avrebbe potuto farmi ciò che voleva, non mi sarei mosso. Ero un manichino nelle sue mani… E che mani.
Si liberò entrambe le mani per allacciarle sul mio collo e intrecciare la sua lingua alla mia, mentre dava leggere spinte con il bacino. Ci togliemmo l’ultimo indumento rimasto a dividerci.
<< Andiamo in camera, qui è scomodo. >>.
 
Sentivano il sapore e il profumo dell’altro invadere loro il corpo e la mente. E così, dipendenti l’uno dall’altro, si scambiarono uno sguardo veloce ed andarono in camera da letto.
Musica di sottofondo, due ragazzi innamorati che festeggiano il loro primo anniversario e parole dolci. Fragole, panna e cioccolato… Poi si sa come finiscono certe serate.

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