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Autore: Always Sil    02/07/2012    2 recensioni
- Cosa ti piace di più di quei giochi?- ora sta urlando.
-Il sangue, e tutto il resto, oppure quando gli altri tributi supplicano di non essere uccisi, sono così patetici- rispondo semplicemente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Io non provo pietà per qui tributi.
Sono solo carne da macello, usati per il nostro divertimento.
Finché non si tratta di me, o dei miei famigliari ed amici, cosa me ne importa?-
[ Coraline, una ragazza di Capitol City che venerava gli Hunger Games]
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coraline Sunders amava il sangue

-Signori e Signore che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio- la voce squillante di Claudius Templesmith risuona per tutto il salotto.
Mi siedo sul divano insieme ai miei genitori, mio fratello invece odia gli Hunger Games, per questo si rinchiude in camera sua.
Suona il gong ed ecco che inizia il bagno di sangue alla cornucopia.
Sangue.
È straordinario vedere quanto sangue contiene una persona.
Come sgorga copioso dai tagli e dalle ferite, come quel liquido rosso si sparga e macchia ogni cosa.
I ragazzi del distretto 2 hanno una predisposizione per uccidere.
Sono violenti e decisi.
Sono i miei preferiti.
13 morti in tutto, hanno iniziato bene quest’anno.
C’è una breve pausa, e io ne approfitto per andare a cercare quell’idiota di mio fratello.
Come si fa’ a detestare gli Hunger Games?
Lo trovo seduto sul letto a leggere un noiosissimo libro.
-Finito il divertimento?- chiede sprezzante
-Si, 13 morti e tanto sangue, meglio di così non si poteva iniziare.-
Lui mi guarda con aria disgustata mista ad incredulità
-ti diverti mentre quei ragazzi muoiono, ma non ti vergogni?-  domanda, ormai livido di rabbia.
-No, non mi vergogno, anzi sei tu quello che ti dovresti vergognare, i distretti hanno osato sfidarci e noi ora gli diamo pure la possibilità di riscattarsi, come puoi solo fare questi pensieri ipocriti?- rispondo infuriata.
- Cosa ti piace di più di quei giochi?- ora sta urlando.
-Il sangue, e tutto il resto, oppure quando supplicano di non uccidere, sono così patetici- rispondo semplicemente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Io non provo pietà per qui tributi.
Sono solo carne da macello, usati per il nostro divertimento.
Finché non si tratta di me, o dei miei famigliari ed amici, cosa me ne importa?

Il tempo passa,
Gli Hunger Games stanno per iniziare, ma questa volta sarà Capitol City a pagarne le conseguenze.

 


Nell’anfiteatro cittadino ci sono tante, troppe persone.
I ragazzi dai 12 ai 18 anni sono al dentro un grande recinto, tutto intorno la gente spera.
Spera che tra tutti quei foglietti nessuno peschi il nome di un proprio caro.
-Felici Hunger Games- esclama una donna dal palco.
Alta, snella, occhi blu mare e capelli ricci rossi.
Il fisico è fasciato da un vestito color acquamarina, ai piedi porta un paio di semplici ballerine.
Per la prima volta Effie Trincket si presenta al naturale, e non posso fare a meno di pensare che sia una bella donna.
- Possa la fortuna sempre essere a vostro favore-  dice con voce acuta.
 Va davanti alla boccia con i nomi delle ragazze ed estrae.
ne ha estratte 11, ne manca solo una, solo un'altra ragazza e spero con tutto il cuore che non sia io.
- Coraline Sunders- urla.
Il mio cuore si ferma, annaspo cercando l’ossigeno.
Sono io.
A quanto pare la fortuna non è a mio favore.
Mi dirigo a verso il palco con la testa alta ed un sorriso falso.
Poi, il turno dei maschi.
Per fortuna mio fratello ha 19 anni e non è più sorteggiabile.

Il tempo passa e i tributi si dirigono verso l’arena,
si dirigono verso la morte certa.

 

Chiudo gli occhi perché il sole mi acceca.
Nell’aria c’è un dolce profumo di rose.
Il corno dorato è a circa 20 metri dalle piattaforme, intorno tanti zaini colorati ed armi.
Scatta il Gong, scendo dalla mia piattaforma e corro.
Sono veloce, arrivo al corno e recupero due zaini e una spada.
mi volto e mi dirigo verso il bosco, cercando di mettere la maggior distanza tra me e gli altri, ma non sono molto fortunata.
Inciampo in una radice e cado a terra, non ho neanche il tempo di rialzarmi che una freccia mi trafigge la gola.
Lentamente e con le mani tremanti la estraggo, mentre intorno a me si forma una pozza di sangue.
Sto morendo, sono debole ma ancora lucida.
-Il sangue fa’ schifo, scusami Ted- sussurri, sperando che arrivi alle orecchie di tuo fratello.
Alla fine aveva ragione lui, ha sempre avuto ragione lui.
Tutto intorno a me si annulla, una lacrima solitaria esce sfugge dai miei occhi.
Mi chiamo Coraline Sunders, ho 17 anni, sono nata a Capitol City, ho sempre amato gli Hunger Games, sto morendo  dentro l’arena, sto morendo durante una cosa che ho sempre amato.
Esalo l’ultimo respiro e poi mi sento libera.


Angolo dell'Autrice (?)
Come sempre la Caffeina gioca brutti scherzi ed ecco a voi una sottospecie di One shot.
Personalmenten sono contraria all'edizione degli Hunger Games di Capitol City, ma come sempre la mia carissima (?) mente ha voluto mettermi alla prova, partorendo questa "cosa".
 Spero sia leggibile, 
Sil

   
 
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