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Autore: Alyssa85    17/01/2007    2 recensioni
"Sanzo lo guardò.... No, non era amore... era qualcosa di più profondo, più primitivo... Forse non ne avrebbe sentito la mancanza in termini di dolore: semplicemente non sarebbe stato completo." Breve one-shot sui pensieri che possono attraversare la mente del bel bonzo durante un momento qualsiasi della giornata.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genjo Sanzo Hoshi, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SOLO PER UN ISTANTE


Sanzo lo guardò mentre si abbuffava di tutto ciò che ingombrava il tavolo. Chicchi di riso volavano ovunque e lui non se ne preoccupava. Continuava imperterrito a mangiare. Era proprio come un cucciolo di animale. Non si sapeva comportare bene a tavola e il suo unico istinto era mangiare. Mangiare sempre, ovunque e qualunque cosa. E Sanzo rimaneva sempre a fissarlo, a domandarsi perché fossero diventati compagni di viaggio, come avessero fatto a conoscersi. Certe volte gli sembrava che il loro legame fosse così profondo che durasse da sempre. Invece non era così, si erano conosciuti solo un paio d'anni prima, eppure... Eppure riusciva a capire lo stato d'animo della sua scimmia anche solo guardandolo negli occhi. Riconosceva i suoi sentimenti così puri e limpidi come solo quelli di un bambino possono essere. Lui lo guardava con quegli occhioni dorati da demone e reclinava il capo di lato quando si aspettava una spiegazione, con quell'aria idiota e dolce allo stesso tempo. Aveva un'espressività così chiara che era impossibile non capire cosa stesse pensando.

E poi tutte le sue altre mille facce... Quando piangeva perché era appena stato picchiato da Sanzo, quando era affamato e non aveva la forza nemmeno di parlare, quando era furioso e guardava con avidità i nemici su cui di lì a poco si sarebbe avventato. E quando era arrabbiato, molto arrabbiato, e perdeva il controllo. O meglio, voleva perdere il controllo e si toglieva la tiara. Allora si trasformava in un vero demone, i lunghi capelli castani iniziavano a svolazzargli attorno, mossi del vento che i suoi veloci spostamenti provocavano. Diventava un animale e ogni parvenza umana scompariva dal suo volto. In quelle occasioni, solo in quei rari momenti, mentre osservava la sua scimmia lottare come un animale feroce contro il nemico, in quei momenti aveva paura che il Goku che lui conosceva non tornasse più. Che il demone che era in lui prendesse il sopravvento, cedesse al gusto del sangue e a quello ancora più saporito della morte. Gli si stringeva il cuore in una morsa di paura e dolore. Poi il demone finiva il suo lavoro, si girava verso i propri compagni alla ricerca di nuova carne da martoriare, e incontrava i suoi occhi azzurri. Per la durata di un attimo, lui tentennava. Ma era solo una frazione di secondo. E poi recuperava la freddezza di sempre, gli occhi come il cielo di primavera a fissare gli occhi dorati della sua scimmia, solo con la voglia di rivedere lo sguardo innocente di Goku. Ed era allora che capiava che la sua scimmia era ancora lì, dietro a quegli occhi del colore dell'oro fuso, che lo guardava e capiva. Capiva che non c'era un posto per il demone di fianco al bonzo che l'aveva salvato. L'unico posto che c'era era già occupato. Dalla scimmia. E i suoi occhi tornavano quelli di un bambino, a scrutare gli occhi azzurri che gli avevano mostrato per la prima volta dopo cinquecento anni la libertà. E Sanzo distoglieva lo sguardo, per evitare che qualcuno vi scorgesse il sollievo dopo un istante di paura. Distoglieva lo sguardo e gli voltava le spalle, tendendo una mano perché la scimmia lo seguisse.

E vedendolo ora mangiare, ignaro di essere osservato, si lasciò scappare un lieve sorriso, un sorriso con gli occhi, di quelli che ti salgono dal cuore e che cerchi di ricacciare indietro senza peraltro riuscirci. L'azzurro delle iridi divenne ancora più intenso, più luminoso osservando quel ragazzino dalla forza tremenda che faceva fuori un pasto che avrebbe sfamato un esercito. Si lasciò scappare un sorriso perché adorava osservarlo nei suoi minimi movimenti, tenerlo d'occhio per evitare che facesse sciocchezze. Sorrise perchè gli si era affezionato, perchè sentiva la sua presenza ovunque, perchè gli permetteva di avere momenti come questo in cui la sua mente vagava per pensieri futili, senza preoccupazioni. Si era affezionato a lui, a quel demone- scimmia che gli stava sempre accanto e lo guardava come fosse il suo sole, quel sole che per lungo tempo non aveva visto. Neve e freddo erano stati per secoli gli unici compagni di Goku, ma Sanzo l'aveva salvato facendogli vedere la luce del sole e conoscere il calore di un corpo. Aveva ascoltato il suo richiamo e l'aveva liberato. Sorrise perchè quell'incontro, forse, aveva salvato anche lui. Nessuno avrebbe potuto prendere il posto di Goku al suo fianco, perchè lui era l'unico che lo faceva sorridere così. Come si può descrivere quel sentimento che ti fa stendere le labbra in un sorriso involontario e per nulla giusificato come un idiota, che ti fa venire voglia di gettare la tua vita per quella dell'altro, che sgorga dal profondo del cuore, che ti stringe il petto e... si, lui si sentiva soffocare da un sentimento che non aveva nè la voglia nè il tempo di decifrare, ma che percepiva con ogni fibra del suo essere, che lo riempiva come nessuno era mai riuscito a fare prima. Non era amore, oh no... L'amore è solo per quelle persone deboli che hanno bisogno di aggrapparsi a qualcuno o qualcosa per dare un senso alla propria esistenza... No, era qualcosa di ben più profondo, di più primitivo... Era più simile all'istinto di sopravvivenza, era qualcosa che sentiva come parte di sé. Probabilmente non ne avrebbe sentito la mancanza in termini di dolore: semplicemente, non sarebbe stato completo.

E se lui non mi avesse mai chiamato...?”

Un pensiero triste si affacciò alla sua mente, subito accantonato ma mai eliminato del tutto. Perché non riusciva a non pensare che forse la sua vita sarebbe stata diversa se non lo avesse mai incontrato. Probabilmente una vita solitaria, con le mani odorose di polvere da sparo e morte e un'aura di santità che avrebbe stonato così tanto nella sua persona. Ma la sua vita era stata diversa, aveva preso una piega che non si sarebbe mai aspettato. Aveva dei compagni di viaggio, ma soprattutto aveva la sua scimmia. Dovunque lui fosse andato, Goku l'avrebbe seguito, e tanto gli bastava. Non gli importava dare un nome a qualcosa che nemmeno lui capiva. Lo sentiva vicino. Questo era quanto.

Decise di abbandonare ancora una volta il corso di questi pensieri e vide che la scimmia aveva finito di mangiare. Aveva piegato il capo da un lato e lo stava guardando, un'aria dolce mista all'incomprensione che possono mostrare gli occhi di un bambino.

- Sanzo, stavo pensando.... Credo che ti seguirei ovunque.- disse, tirando fuori una frase a caso dal nulla e sorridendo al biondo che gli stava di fronte.

Sanzo lo osservò e si chiese se forse lui avesse compreso i suoi pensieri. Possibile?

- Ti si legge in faccia da lontano un miglio che stai pensando a qualcosa- aveva ripreso Goku, quasi in risposta agli interrogativi non espressi del biondo.

Interdetto, Sanzo distolse lo sguardo e prese un'altra boccata dalla sigaretta che ormai giaceva quasi finita nel posacenere.

Con aria scocciata buttò fuori il fumo e parlò con voce strascicata: -Non ti sforzare di capire certe cose. Hai finito di mangiare? Ce ne dobbiamo andare da qui.-

Si, forse Goku era davvero in grado di percepire i suoi stati d'animo. Accantonò ogni pensiero e si alzò dal tavolo.

Ci sarebbero stati altri momenti in cui Goku avrebbe perso il controllo, ci sarebbero stati altri attimi di paura e smarrimento, altre volte avrebbe avuto paura di perderlo. Poi sarebbe tornato tutto normale. Ma per queste cose c'era tutto il tempo.

- Sono solo istanti...- sussurrò Sanzo uscendo dalla locanda e riparandosi gli occhi dalla luce accecante del sole, mentre la sua scimmia gli trotterellava di fianco, con la pancia piena e la consapevolezza che, sì, lo avrebbe seguito ovunque.


 

Temo che sia una fiction un po' insulsa, senza pretese, ma mi è venuta abbastanza di getto. Non conosco ancora benissimo il mondo di Saiyuki, perchè ho cominciato da poco a leggerlo, ma mi ha affascinato, in particolare i rapporti che si sono creati tra i personaggi. Ho provato a scrivere questa breve ff, attendo critiche o consigli...

Detto questo, e sperando di non aver creato un emerito obbrobrio, vi saluto!

Alyssa85

  
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