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Autore: Axe Vikernes    03/07/2012    3 recensioni
Ogni anno, stesso giorno, stessa ora. E' tornato.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un altro sorso, un altro passo, un altro tiro.
 
 Sono ormai mesi che va avanti così! Morirà, me lo sento, morirà presto. Ormai i tempi d'oro del nostro fondatore sono finiti. Brian Jones non è più il prodigio musicale di un tempo, è solo un accumulo di brandy ed LSD, nient'altro, non più. Non riesce più a suonare come una volta, mi dispiace, ci siamo visti costretti addirittura a buttarlo fuori dal gruppo che lui stesso aveva creato. Siamo stati dei codardi, abbiamo avuto paura di aiutarlo, abbiamo solo scelto la soluzione più facile, non la migliore, non per lui! E' stata tutta colpa nostra: nostra e di quella puttana bionda! Se quella zoccola non fosse scappata con Keith adesso di certo non sarebbe ridotto così!
 
Ancora un sorso, un altro passo avanti, ancora un tiro.
 
Sarà la prima vittima del Rock se non la smette! Lui è il perfetto esempio di Sex, Drug and Rock n' Roll: ormai è il suo stile di vita! 6 figli in 12 anni... solo lui sa come ha fatto, la metà di loro non lo conosce e probabilmente non lo conoscerà mai, quei pochi che l'hanno conosciuti non lo ricorderanno nemmeno. Ho perso il conto di tutte le volte che l'abbiamo tirato fuori dalla galera, ormai la polizia lo ha preso di mira. Però suonando si è sempre fatto perdonare per tutto. Adesso invece non riesce nemmeno a suonare l'armonica senza che la bocca cominci a sanguinargli. Era un polistrumentista grandioso, poi è arrivata Anita e ha rovinato tutto!
 
La bottiglia è vuota, la distanza minima, la sigaretta finita.
 
Non so nemmeno io perchè sono qui stasera, avevo un brutto presentimento ultimamente e a quanto pare non mi sbagliavo. E' ubriaco fradicio e cammina sul bordo della piscina con equilibrio precario. Merda, se continua così cadrà! Io sto tentando di fermarlo, lo  giuro,  ma non riesco a muovermi. Sono bloccato, sto lottando con tutte le mie forze, ma sono ancorato al prato. Ed eccolo lì, è caduto. Lo vedo, è sul fondo della piscina mentre la chioma bionda continua ad ondeggiare immersa nelle sue acque cristalline. E' morto, Brian è morto.
 
Frammenti di vetro ovunque, ormai nessuna distanza, il mozzicone gallegia ancora.
 
Bill è il primo ad arrivare. Siamo all'obitorio, non so nemmeno io perchè. Non ne vedo l'utilità. Ormai è morto, non c'è niente da fare. Lo vedo steso su quel tavolo d'acciaio e non riesco a non sentirmi in colpa: è colpa mia, dovevo aiutarlo! Bill mi guarda quasi sconvolto, ancora non riesce a crederci. Ci vorrà un bel pò di tempo per superarlo: i Rolling Stones sono rimasti orfani! Keith e Charlie non tardano ad arrivare, adirittura Keith ha ancora i pantaloni del pigiama addosso. Tutti pensano che non si sia fatto scrupoli a ferire Brian, ma invece anche lui ha sofferto molto, questa ne è la prova! Sento le lacrime inumidirmi il viso. No, non devo piangere! Faccio per asciugarle con la mano, ma essa si tinge di rosso passando sulle mie guance: sangue. Gli altri mi guardano senza un espressione in volto, impassibili al mio stato. Cosa succede? Mi volto verso il cadavere di Brian, ha gli occhi aperti. Lo sento sussurrare il mio nome a denti stretti. No, no, no, lui è morto! 

 
-Mick, Mick svegliati!- è la voce di L'Wren a riportarmi alla realtà. -Era solo un incubo!- un incubo, un incubo ricorrente. Mi sta guardando preoccupata, lei non lo sa ancora. Solo Keith, Bill e Charlie lo sanno. Si avvicina ad asciugarmi una lacrima, non vorrei farla preoccupare così, ma sono sicuro che non capirebbe, mi manderebbe da uno psicologo!
-Che giorno è oggi?- cerco di riprendere fiato. Ho il respiro affannato e la fronte imperlata di sudore. No, non è la vecchiaia che si fa sentire, forse mi ricordo anche troppo! 
-Il 3 luglio, perchè?- 43 anni, a me sembra ieri quando ho ricevuto la chiamata dell'ospedale. Infondo mi sarebbe piaciuto che per i 50 anni dei Rolling Stones ci fosse anche lui, sarebbe piaciuto a tutti mantenere la formazione originale, ma purtroppo non è stato possibile.
-Devo fare una telefonata...- controllo l'orario: le 00:07. Si, come sempre, come quella notte di 43 anni fa. Il numero di Keith si compone quasi automaticamente mentre il mio respiro non accenna nemmeno un momento a stabilizzarsi. 
-L'hai sognato anche tu?- la sua risposta è quasi automatica. Succede sempre, ogni anno, lo stesso giorno alla stessa ora. Non sono il solo, anche Keith, Bill e Charlie lo sognano ogni anno. Come una specie di vendetta, forse ce la siamo meritata!
-E' tornato...


Angolo Scrittrice... Ed ecco qui il mio tributo a Brian Jones. 43 anni... ho voluto entrare negli incubi di Mick e n'è uscita fuori questa cosa! comincio a pensare di dover andare da uno psicologo. Fatemi sapere che ne pensate! With love, Ruben J.
  
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