Anche
questa storia è nata per un contest. Anche questo contest
è andato perduto.
E
così eccomi a pubblicare anche questa!
NICK: ChibyLilla
COPPIA: Bellatrix
Lestrange/Lord Voldemort
AVVERTENZE: One
shot, Lime
GENERE: Generale,
introspettivo
NDA: Non
conosco bene la differenza tra lime, lemon e affini. Non ho inserito il
genere
erotico perché non mi sembra di essermi spinta
eccessivamente oltre, quindi
spero vada bene così.
Buona
lettura!
HUMAN
Bellatrix
Lestrange era una donna forte, dotata di quel carisma e quella
sicurezza che le
sorelle invidiavano, di quell’imprevedibilità e
quella forza che i nemici
temevano: per questo era la preferita di
Colui-Che-Non-Doveva-Essere-Nominato.
La
sua era
fedeltà cieca ed implacabile. Era disposta a qualunque cosa
per il suo Signore
e lui ne era consapevole.
Bellatrix
espirò silenziosamente, poi fece scattare la
serratura con un colpo di bacchetta ed entrò:
smaterializzarsi sarebbe stato
più semplice, ma a lei non erano mai piaciute le cose
semplici.
Rimase sulla
porta in attesa, la mano che reggeva la
bacchetta poggiata sul fianco e l’altra a tormentare una
ciocca di capelli
crespi, mentre all’altro capo della stanza lui,
voltato in direzione di una finestra, sorrideva; Bellatrix ne poteva
intravedere la pallida immagine riflessa nel vetro ed era certa che lui
stesse
facendo lo stesso.
L’uomo
si voltò con estrema lentezza, slacciando la cintura
scura che teneva chiusa la vestaglia e lasciandola scivolare a terra,
mentre
lei si avvicinava cauta, i movimenti fluidi evidenziati dal vestito
aderente.
Non era tipo da vestirsi per l’occasione, indossava la solita
uniforme di
battaglia, eppure era estremamente attraente. Quasi con violenza, il
Lord
l’attirò a sé, mentre lei gli cingeva i
fianchi nudi con le braccia sottili.
Bellatrix gli
sfiorò il collo con unghia affilate, gli occhi
furbi fissi oltre le sue spalle, una ciocca di capelli sul viso e la
bacchetta
ancora nella mano destra; lui ghignò, sfiorandosi le labbra
con la lingua, come
pregustando il piacere che sarebbe arrivato di lì a qualche
istante.
Lei aveva
iniziato a muoversi seducente al suo fianco,
girandogli intorno con circospezione, ma il Lord quella sera non aveva
voglia
dei soliti preliminari, non voleva giocare a rincorrere la sua preda:
aveva
bisogno di possederla, di sentirla sua. Le afferrò una mano,
così da
posizionarla di fronte a sé e le sfilò la
maglietta.
Quella donna era
l’unica in grado di farlo sentire ancora
uomo, di renderlo vivo e ricordargli per cosa lottasse;
quell’uomo era l’unico
in grado di farla sentire ancora una donna e ricordarle per cosa
vivesse.
Lui lottava per
vivere, lei viveva per lottare.
Il Lord la
strinse forte, conficcando le unghia nella sua
pelle candida e la spinse a terra: lei si lasciò cadere
sulla moquette, le
gambe aperte in una posa tutt’altro che signorile, i capelli
scompigliati.
Bellatrix
ammiccò con le labbra e lui la raggiunse famelico;
le prese il viso tra le mani, con violenza, senza incertezza e senza
dolcezza;
la baciò, con la stessa foga con la quale ci si prepara ad
un addio e lei
contraccambiò con maestria, le mani nei punti giusti, le
labbra che si
sfioravano con voracità.
Nudi, sulla
moquette fredda, consumarono il loro sfrenato
piacere.
Restarono
immobili per un tempo indefinito, gli occhi
dell’uno puntati in quelli dell’altra: bastava
quello sguardo a cancellare
tutto quello che c’era fuori, bastava essere lì
per dimenticare le loro vite.
In
quel frangente così estraneo alla realtà, tutto
si delineava nitido nelle loro
menti.
Non era stato un caso che si
fossero incontrati: era stato il fato
a metterli l’uno sul cammino dell’altra, era stato
un volere supremo a
sceglierne le sorti, a scrivere quello che sarebbero diventati.
Eppure, per quella notte anche il
destino aveva dovuto ravvedersi
e piegarsi di fronte alla loro passione.
Bellatrix non
era sua serva, era la sua compagna; non era una
combattente, era la sua donna; soltanto lei sapeva di cosa avesse
bisogno il
suo Lord e allo stesso modo, Voldemort non era il suo padrone
né il suo
carnefice, era il suo compagno, il suo uomo.
Non era una
Lestrange: in quel momento era solo Bella. E lui,
dopo anni, era solo Tom.