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Autore: SerMisty    03/07/2012    3 recensioni
"Ash incrociò le braccia.
-Io le ragazze non le capisco.- borbottò.
-Credimi:- sentii Danny rispondere –non le capisco neanche io.-
[...]
Sentii la sua voce per l’ultima volta mentre mi allontanavo.
-Trattala bene, Ash. Sappi che sei un ragazzo molto fortunato.-
-Fortunato? Che intendi?-
-Un giorno capirai.-
[...]
Io sarò sempre qui per te.
-Giorgio…- mormorai fra un singhiozzo e l’altro, alla luce del tramonto –Tu sei il terzo ragazzo che abbandono per lui…-"
[Tre ragazzi speciali abbandonati per un solo motivo. In poche parole, eccomi con una nuova oneshot sbucata dalla mia testa malsana XD]
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ash, Misty | Coppie: Ash/Misty
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Danny.
Quando lo vidi arrivare a riva sul suo windsurf, ho capito subito che lui era speciale.
Era veramente molto bello. Alto, muscoloso, sportivo. E poi era più grande di me, quale ragazza non subisce il fascino dei più grandi?
La cosa che mi colpì di più?
Era totalmente diverso da Ash.
Cioè, scusate: ci presentiamo e la prima cosa che mi dice è “Ho visto molte cose meravigliose su queste spiagge, ma nessuna meravigliosa come te”. La prima cosa che mi disse Ash? “La prendo in prestito!”, riferito alla bici che mi stava rubando e che non mi avrebbe più restituito. A voi le conclusioni.
Quel giorno fui un po’ cattiva con Ash, lo ammetto. Mi divertii a stuzzicarlo… e a ingelosirlo? No, non credo che all’epoca fosse ancora questo. Fu solo un prenderlo in giro e farlo sentire un po’ inferiore a Danny, chissà, magari sarei riuscita a farlo crescere, in questo modo.
Fin dall’inizio, però, Danny disse qualcosa che sarebbe stata la prima a segnare il resto della mia vita.
Avevo detto ad Ash che lui non era previdente come Danny, aggiungendo anche che come allenatore non sapeva mai cosa fare. Stavamo per litigare, quando Danny ci interruppe con una risata.
-Sapete come si dice?- disse –Ferisci sempre la persona che ami!-
Quella frase sarebbe ritornata, poi, durante quella pazza avventura con Melody, Lugia e i tre uccelli leggendari, e lì non avrei potuto immaginare una frase più adatta, perché ormai avevo capito; ma all’epoca mi sconvolse non poco.
Soprattutto perché il sospetto cominciavo ad averlo. Cominciavo a credere di star perdendo la testa per lui, per quel ragazzino cocciuto e insopportabile e stupido e a volte incredibilmente dolce.
Forse cercai le attenzioni di Danny anche per me, per dimostrare a me stessa che preferivo davvero “i tipi maturi e intellettuali”, come dissi a lui.
Ma mi tradii per tutta la giornata.
Mentre lui ed Ash scalavano la montagna, io e Tracey prendemmo la seggiovia. Passando di là, lasciai totalmente perdere Ash per salutare Danny, e gridargli vivamente di fare attenzione – se ci ripenso adesso mi viene da ridere: ero così stucchevole da far venire una carie.
Ma nel momento esatto in cui Ash mise un piede in fallo e cadde, mi dimenticai di Danny e della frase che avevo lasciato a metà. Mi voltai verso di lui e già avevo messo una mano alla cintura per prendere la pokéball di uno dei miei pokémon e attutirgli la caduta con un getto d’acqua.
Quando lui rimase aggrappato ad una sporgenza, tirai un sospiro di sollievo.
E Danny mi guardava.
E poi dopo! Mi sarei rovinata la reputazione se non mi fossi fermata in tempo.
O meglio, se mi fossi fermata.
Io e Tracey eravamo ad aspettarli avvolti nelle coperte, in cima alla montagna, in mezzo alla neve.
Poi li vedemmo arrivare: Ash correva verso di noi, allegramente, mentre Danny camminava senza fretta.
Io e Tracey corremmo loro incontro… corremmo incontro a lui.
Nessuno lo sa, tutti credono che sia il contrario, ma quando gridai quel “Sei qui!” era riferito a lui.
Solo dopo me ne resi conto. Solo dopo capii che non potevo saltare fra le sue braccia, non potevo perché Danny si aspettava che andassi da lui e lui era così dolce, non potevo rifiutarmi.
Così lo superai, fingendo di non averlo proprio visto, e mi rivolsi a Danny.
Che però non sembrava più così entusiasta di vedermi.
Nel suo sorriso c’era altro, come se avesse capito una verità che io ancora non comprendevo e che mi sforzavo in ogni caso di tenere nascosta.
Però tutto cambiò quando arrivò il tempo di salutarci.
Ash era visibilmente arrabbiato con me, quasi non pensava alla medaglia che aveva conquistato. Lo sentii borbottare qualcosa, ma non ebbi il tempo di chiedergli di ripetere perché una mano mi si posò sulla spalla.
-Possiamo parlare?- mi disse Danny.
-Certo!- sorrisi io.
Ci appartammo, lontani da occhi e orecchie indiscrete. Io non potei evitare di sistemarmi un po’ i capelli.
Con lui mi sentivo sempre una ragazzina, mentre lui era quasi un uomo, ormai.
Mi aspettavo che mi dicesse qualcosa di carino, come aveva fatto più volte, e invece mi sorprese con un’affermazione diretta.
-A te piace lui.-
Io rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva. Togepi, che tenevo in braccio, mi batté sul polso per farmi riprendere.
-C-chi?- farfugliai.
-Lui.- ripeté Danny –Ash.-
Mi sentii avvampare solo a sentire il suo nome.
-No… No!- esclamai –Ti sbagli! Lui non mi piace! Te l’ho detto, preferisco i tipi maturi e intellettuali come…-
-Misty. Ti prego. Proprio perché sono più maturo di te non puoi mentirmi. Te l’ho letto negli occhi, tutte le volti in cui correvi da me. A te piace lui.-
-Ma…- cercai di ribattere. Non sapevo neanche io cosa dire.
-Misty, tu sei una ragazzina meravigliosa, ma non voglio illuderti. E’ vero, mi piaci, e molto, anche. Ma non sono quello giusto per te. Voglio dire, guardami: potrei essere tuo fratello maggiore, se non tuo padre.-
-Bhe, non esagerare!- ridacchiai io per sdrammatizzare. Ma fu tutto inutile.
-Tu dici che Ash non ti piace. Va bene, non insisto. Ma adesso che ve ne andrete, guardalo: guardalo bene e chiediti se preferisci davvero i tipi maturi e intellettuali a lui.-
-Ma tu non lo conosci!- provai ancora a replicare –E’ testardo, cocciuto, sciocco, pensa solo ai pokémon, non sa nemmeno cosa significhi fare un complimento!-
-E’ un bambino. Tutti noi uomini ci siamo passati, in quella fase in cui non ci interessano altro che le gare e gli incontri. Dagli il suo tempo: vedrai che capirà.-
Abbassai la testa. Ero delusa. Soprattutto perché pensavo che il mio cuore e la mia mente fossero illeggibili, mentre lui mi aveva appena recitato ogni pagina.
-D’accordo, Danny.- mi arresi.
Lui sorrise. Poi mi spinse leggermente per la schiena, proprio come può fare un fratello maggiore o un padre.
-Stanno partendo.- mi avvertì –Vai, non farlo aspettare.-
E quando sollevai lo sguardo e lo vidi, capii tutto ad un tratto che forse Danny aveva ragione.
Stava parlottando con Pikachu, probabilmente su quanto erano stati bravi e su come avrebbero facilmente vinto anche la prossima palestra.
E pensai che se fosse stato più maturo o intellettuale, avrei perfino rinunciato a seguirlo per riavere la bicicletta.
Sorrisi. Sono quasi certa che il mio volto si sia illuminato sotto la luce del tramonto.
Corsi via.
-Allora, andiamo?- esclamai, quando lo raggiunsi.
Lui sbuffò.
-Pensavo che a te piacessero i tipi maturi e intellettuali.- bofonchiò.
-Lo pensavo anch’io.- sorrisi –Ma ho cambiato idea!-
Pikachu, felice di vedermi di nuovo, saltò giù dalla sua spalla e mi raggiunse mentre salivo sul dorso di Lapras.
Ash incrociò le braccia.
-Io le ragazze non le capisco.- borbottò.
-Credimi:- sentii Danny rispondere –non le capisco neanche io.-
 

\\***//

 
Rudy.
L’incontro con lui stravolse completamente tutta la mia vita.
Era partito in un modo assolutamente inconsueto. Insomma, noi avevamo salvato la sua sorellina.
Appena lo vidi correre verso di lei, sul molo, ed accoglierla fra le sue braccia, mi tornarono in mente le parole di Danny.
Tutti noi uomini ci siamo passati, in quella fase in cui non ci interessano altro che le gare e gli incontri.
Istintivamente ribattei dentro di me che qualche eccezione c’era, e che io l’avevo appena trovata. E durante la giornata non avrei potuto che assicurarmene.
Comunque lui venne da me, ignorando deliberatamente Tracey e Ash, chiedendo il mio nome. Quando lo ebbe, mi disse che ero fantastica.
E a quel punto Ash fece qualcosa che mi irritò parecchio.
Si sorprese.
Era una cosa che aveva fatto anche con Danny, come se non trovasse possibile che un ragazzo potesse essere interessato o semplicemente gentile con me.
Per la verità inizialmente avevo pensato che potesse essere geloso… Ma mi convinsi presto che non era così.
Ash geloso!? Vi prego. Magari mi vuole bene, come si vuole bene ad un’amica con cui si discute e ci si diverte, ma non potrebbe mai essere geloso di me. Andiamo.
Comunque, Rudy schioccò le dita e tutti i suoi compagni mi si inchinarono davanti, ognuno con un mazzo di fiori per me.
Nessuno mi aveva mai offerto dei fiori, prima. Mai.
Ed era una cosa terribilmente romantica.
Poi mi chiese di ballare. Io ero ancora un po’ sotto shock – non conoscevo nemmeno il suo nome! – e non mi ribellai quando mi sfilò Togepi dalle braccia, consegnandolo ad Ash, e mi trascinò gentilmente sul molo per un lento.
Ragazzi, voi non potete capire cosa fu ritrovarsi improvvisamente davanti a quel ragazzo. Una gentilezza e una dolcezza dopo giorni e giorni di battaglie pokémon, litigate e notti in sacchi a pelo puzzolenti. Credetemi, sembrava un dono venuto dal cielo.
Nessuno mi aveva mai fatto tanti complimenti in così poco tempo. Sentì di star arrossendo a vista d’occhio.
Si, quello era il chiaro colpo di fulmine. La parte ancora sveglia della mia mente se ne rese conto: Rudy era cotto di me.
E io? Io non sapevo nemmeno cosa pensare dato che, come già detto, non sapevo ancora nemmeno il suo nome. Ma andiamo, ritrovarsi improvvisamente fra le braccia di un ragazzo innamorato di te e così tremendamente dolce non può non far battere il cuore.
E poi?
Poi ovviamente Ash si scocciò di essere fuori dai riflettori e richiamò l’attenzione su di lui. Maleducato.
Pareva veramente infuriato dal comportamento di quello che, finalmente lo scoprivo, si chiamava Rudy.
E nuovamente, per un istante, pensai che potesse esserlo perché si era messo a ballare con me.
Ma naturalmente Ash non voleva altro che combattere contro di lui per vincere la medaglia. Tipico.
Era una cosa di lui che mi dava davvero fastidio. Perché tutti dovevano sempre fare quello che voleva lui!? Se Rudy voleva ballare con me invece che combattere con lui era pur sempre suo diritto, no!? Perché Ash non poteva aspettare, per una volta!?  Perché non pensava mai a quello che volevo io, una volta soltanto!?
Furono pensieri che mi ingombrarono la testa uno dopo l’altro. E dovetti davvero trattenermi per non gridarli ad alta voce.
Rudy continuò a farmi complimenti per tutta la giornata. Mi stavo lentamente sciogliendo ai suoi piedi: era di una dolcezza e un romanticismo unico, e non poteva avere che un anno in più di Ash, al massimo.
Sentivo che il cuore mi batteva forte nel petto: forse non era amore per lui, ma certo era amore per il suo modo di comportarsi con una ragazza. Ash avrebbe dovuto davvero imparare qualcosa da lui!
E invece l’unica cosa che fece quello stupido ragazzino che non fu borbottare e combattere fu guardarmi scioccato mentre andavo via con Rudy e sua sorella. Non certo per me, badate: sono certa che l’abbia fatto perché mi avevano invitato a cena e avrebbe voluto mangiare anche lui qualcosa di decente.
Fu bellissimo passare il tempo con Rudy e la piccola Mary, che sembrava già volermi bene come una sorella maggiore, e sapevo che non avrei mai dimenticato quella giornata.
Quello che non sapevo era che Rudy avrebbe preferito che non fosse una sola giornata.
Me lo disse mentre ballavamo. Mi colpì con un’affermazione diretta che mi fece perdere l’equilibrio proprio come Danny.
-Sarebbe bellissimo se tu potessi rimanere qui per sempre.-
Mi lasciò senza fiato.
Non seppi che rispondere lì per lì, e lui se ne accorse. Mi diede un giorno di tempo: avrei dovuto rispondergli dopo l’incontro con Ash, il giorno seguente.
Stetti in piedi a pensarci tutta la notte, e il giorno dopo ancora non avevo una risposta.
Insomma, Rudy era un ragazzo meraviglioso. Un fortissimo capopalestra e, diciamocelo, questo lo rendeva ai miei occhi anche più interessante e affascinante. Era gentile, romantico, ed era semplicemente cotto di me: non mi avrebbe mai fatto mancare niente, questo era chiaro.
Si, diciamo che una parte della mia mente sarebbe rimasta lì ad occhi chiusi, senza nemmeno degnare di un saluto quello stupido di Ash.
Ma c’era qualcosa… qualcosa che ancora non capivo, che ancora non mi era chiaro. Qualcosa che mi teneva legata a lui, a quello sciocco bambino.
Qualcosa che mi fu chiara il giorno dopo.
Io, Tracey e la piccola Mary assistemmo all’incontro fra Rudy ed Ash da una mongolfiera. Fu uno dei momenti più difficili della mia vita, perché non avevo la più minima idea di per chi tifare.
Ero ancora in uno stato di confusione tremendo. Mi sarei gettata giù dalla mongolfiera dando una craniata in mezzo al campo da gioco se questo mi avesse aiutato a decidere.
Mary pensava di sapere già la mia scelta, e infatti mi incitava ad esultare ad ogni mossa vincente di Rudy.
La testa mi scoppiava. Non sapevo cosa fare! Temevo che rifiutando avrei spezzato il cuore a lei e a lui, e che accettando magari lo avrei rimpianto. O forse no. Forse rifiutando avrei poi capito di aver fatto un grande errore.
Non lo sapevo! Come si può prevedere il futuro?
Ero davvero sul punto di optare per la craniata, quando accadde.
Era l’ultimo round: lo Starmie di Rudy contro lo Squirtle di Ash. Rudy mi guardò e disse che dedicava questa vittoria a me – vi rendete conto della dolcezza di questo ragazzo? – che avevo salvato sua sorella e rubato a lui il cuore.
Poi il suo pokémon lanciò un attacco elettrico contro Squirtle.
Insomma, non so come accadde. Non ve lo saprei dire. Tracey accanto a me borbottò che non si stava mettendo bene per Ash, ma io nemmeno ci feci caso.
I miei occhi si erano fermati su di lui, sul mio compagno di viaggio, sul ragazzino cocciuto e testardo che alle volte mi faceva impazzire.
E non so come successe. Fu una cosa talmente improvvisa che mi sorprese, un pensiero che mi attraversò la mente di botto. Forse mentre lo vidi guardare preoccupato il suo pokémon, con l’aria di chi teme di aver perso lo scontro. O forse perché mi tornarono in mente tutti i – pochi, in realtà – momenti in cui era stato così dolce da strapparmi un sorriso e un’arrossata di guance.
Non lo so, dico davvero. Semplicemente in un istante mi resi conto che se Ash fosse stato come Rudy, dolce, gentile, insomma, perfetto, forse mi sarei stancata di lui già da tempo.
Perché è bello avere un ammiratore così, ma in Ash c’era qualcosa di diverso. Lui era… Si, sciocco, testardo, buffo, insopportabile, orgoglioso, ma erano proprio quelle cose che amavo di lui.
Amavo, si. Me ne resi conto di botto: io lo amavo.
Io, Misty Waterflower, ero innamorata di Ash Ketchum.
E non potevo lasciarlo perdere. Non potevo perché stare in silenzio sarebbe stato come incitare Rudy.
Così scelsi.
Feci un grande sforzo, perché sapevo che in quel modo avrei definitivamente voltato le spalle a Rudy che comunque era un ragazzo meraviglioso, ma scelsi.
-Ash!- urlai, con quanto fiato avevo in gola –Cosa hai intenzione di fare, rimanere lì mentre lui ti batte!?-
Penso che sorpresi tutti. Mary mi guardò quasi l’avessi tradita, mormorando più a sé stessa che a me se volevo davvero che vincesse lui.
Ash sollevò la testa e mi guardò, facendo il mio nome. Sentire me che lo incitavo era davvero l’ultima cosa che si sarebbe aspettato, visto che quasi non gli parlavo da due giorni.
-Andiamo!- gli urlai –Tu sei l’unico che sa come sfruttare il vero potere di Squirtle!-
-Lo so!- replicò lui, orgoglioso e testardo come un adorabile mulo –Non sono stupido!-
-E allora non startene lì fermo e fai qualcosa! Lo hai battuto una volta, puoi batterlo di nuovo!-
Non guardai verso Rudy, non ne ebbi il coraggio. Lui non era sciocco quanto Ash, probabilmente aveva capito benissimo. Però mi parve di sentire la sua voce addolorata che diceva “Vuole lui”.
La reazione alla mia scelta venne alla sera, mentre Ash saltava tutto contento lungo il molo, mostrando al vento la sua medaglia. Vinta grazie al mio aiuto, ma non glielo feci notare.
Rudy mi venne vicino. Notai che aveva in mano un mazzo di fiori.
-Sono per te.- mi disse, porgendomeli.
Io sorrisi. Ma non ebbi il coraggio di prenderli.
-Rudy, ascolta, riguardo alla tua domanda io…-
-Lo so.- e non c’era amarezza nella sua voce. Non troppa, almeno –Hai già fatto la tua scelta.-
Lo guardai, un po’ incerta. Poi confermai con un flebile “Si”.
-Non voglio mentirti, Misty: se non ti avessi vista e sentita con i miei occhi, non lo avrei mai creduto. Ho forse fatto qualcosa di sbagliato?-
-No!- mi affrettai a rispondere –No, Rudy, assolutamente no! Tu sei un ragazzo incredibile, che si trova una volta su mille! Sei gentile, sei romantico, sei anche un ottimo capopalestra…-
-Ma tu preferisci lui.-
-Io… Ecco… Si.-
Arrossii. Rudy fu il primo a cui ho chiaramente ammesso di amare Ash. Chi adesso lo sa, può solo averlo intuito. Il fatto è che mi sembrava ridicolo e anche ingiusto nei suoi confronti mentire.
-Ma non voglio che tu pensi che ti abbia illuso.- mi affrettai a precisare –Io l’ho capito oggi, all’incontro. Mentre lottavate mi sono resa conto improvvisamente che non posso rimanere con te. Ti prego, non odiarmi…-
-Non potrei mai.- mi tranquillizzò lui –Io ti amo, Misty. E voglio solo che tu sia felice. E se pensi che con me non lo saresti… Allora devi andare da lui.-
Mi porse di nuovo il mazzo di fiori.
-Però voglio che tu li prenda lo stesso.- disse –Per non dimenticarti di me.-
-Oh, non potrei mai dimenticarmi di te.- risposi. Presi i fiori, mettendomeli in braccio insieme a Togepi. Poi sospirai –Mi chiedo ancora se sto facendo la scelta giusta…-
-Io ne sono sicuro.- dichiarò Rudy. Capii che moriva dalla voglia di abbracciarmi, ma sapeva che mi avrebbe disorientato, e infatti era così –Ma se un giorno cambierai idea, ricordati che io sono qui.-
Sorrisi ancora.
-Grazie, Rudy.-
-Allora, andiamo?- ci interruppe Ash in quel momento, ancora felice come un bambino –Vorremmo andare tutti a dormire, pel di carota!-
-Zitto!- replicai io, arrossendo più di rabbia che di imbarazzo. Lanciai un’ultima occhiata di ringraziamento a Rudy e poi mi avviai verso Lapras.
Sentii la sua voce per l’ultima volta mentre mi allontanavo.
-Trattala bene, Ash. Sappi che sei un ragazzo molto fortunato.-
-Fortunato? Che intendi?-
-Un giorno capirai.-
 

\\***//

 
Giorgio.
Se pensavo che Rudy fosse perfetto, lui non era da meno.
Certo non mi aspettavo di incontrare uno come lui, quel giorno al faro. Mi aveva mandato un messaggio pregandomi di recarmi là, e la mia amica Casey mi aveva convinto che avrei incontrato uno sfidante arrabbiato per essere stato sconfitto – modestamente, ce ne sono molti.
E invece era arrivato lui. Praticamente il sogno di ogni ragazza romantica.
Carinissimo, cominciamo dalla parte più superficiale. Ma poi timido, simpatico, dolce.
Un amore.
Ed io da quando ero tornata a Cerulean City non avevo più avuto ammiratori da un pezzo.
Insomma, uscì fuori che mi aveva mandato quel biglietto solo per chiedermi di uscire con lui.
E me lo chiese con una timidezza e una gentilezza (pensavo che la sua faccia non sarebbe più tornata del suo colore naturale mentre confessava “Ti amo da tantissimo tempo, Misty-chan!”) che qualunque ragazza avrebbe detto di si.
E io?
Io non pensai, in realtà. Non riuscì a connettere bene il cervello. Mi resi semplicemente conto che quel ragazzo mi aveva offerto di uscire e la mia reazione fu un poco elegante urlo di sorpresa.
Giorgio comunque non ci fece molto caso – e dovrei solo essergli grata di questo – mentre sia io che lui ci calmavamo durante il tempo che Casey impiegò a rileggere la lettera che mi aveva mandato, sconvolta e quasi delusa che fosse solo una lettera d’amore.
Io ne ero ovviamente lusingata e trovavo la cosa estremamente tenera, e non sdolcinata come la definì Casey. Ma del resto io, a dispetto del mio carattere da maschiaccio, sono sempre stata incredibilmente romantica.
Giorgio sembrava piuttosto impaziente. Forse, più che altro, perché l’imbarazzo lo stava uccidendo.
Casey osservò che sembrava simpatico. Simpatico!? C’era la perfezione fatta persona davanti a noi e lei riusciva a tirare fuori solo l’aggettivo “simpatico”!?
Lo ripeto: era timido, dolce, gentile, carino. E uscire con lui per una sera non avrebbe ucciso nessuno.
Ma non potevo. Non avrei mai potuto, accidenti.
Mi sarebbe sembrato di tradire lui.
E lo dissi. Dissi chiaramente che non potevo, che non volevo un appuntamento con nessuno. Abbassai lo sguardo però perché temevo di vedere la delusione nei suoi occhi, e mi sarebbe dispiaciuto rovinare quello sguardo timido e dolce.
Lui ci rimase chiaramente male. Certo non fa piacere a nessuno ricevere un rifiuto, ma preferii essere concisa piuttosto che illuderlo.
Perché sarebbe stata un’illusione. Il mio cuore batteva per una sola persona e non era lui.
-Perché?- mi domandò allora –C’è forse qualcun altro?-
Ed ecco che tutta la mia sicurezza svanì in un colpo solo.
Da quando lasciammo l’isola Trovita – e io lasciai Rudy al mio passato – il mio amore per Ash è cresciuto di giorno in giorno. Diventavo sempre più irritabile se qualche ragazza si avvicinava. E mi imbarazzavo da morire se qualcuno suggeriva che lui fosse il mio ragazzo.
Questa, poi, era una domanda terribilmente diretta! C’era qualcun altro che mi piaceva oppure no? Rispondere “Si” non mi sarebbe in effetti costato niente, ma non potevo farlo! Casey non avrebbe più finito di tormentarmi, così come le mie sorelle!
Arrossii, e non risposi.
-Ha ragione.- commentò Casey, improvvisamente interessata –C’è qualcun altro?-
Il mio viso aveva certamente raggiunto il colore di un semaforo. Mi voltai, cercando di nasconderlo, ma probabilmente non feci che peggio perché la sentii ridacchiare affermando che stavo arrossendo – come se non me ne fossi accorta!
Poi, il dramma.
Come ho detto, a parte Rudy gli unici che sanno quello che provo per Ash possono solo averlo intuito.
E fra questi ci sono certamente i miei pokémon.
Come spesso faceva, Psyduck uscì senza permesso dalla sfera, apparendomi di fianco.
-Cosa vuoi, tu?- borbottai.
E mi salì una rabbia e un imbarazzo pazzesco quando lo vidi ridacchiare sotto il becco.
Era ovvio che sapesse benissimo il mio piccolo grande segreto!
-Ritorna!- strepitai, facendolo scomparire nella sua sfera poké in un fascio di luce rossa.
Giorgio comunque non si arrese al mio rifiuto. Mi disse che aveva due biglietti Guarda e Mangia per la partita di baseball di quella sera (cosa che non fece che interessare Casey) e mi chiese se volevo venire, anche solo per guardare la partita. Quando rifiutai ancora, allora mi offrii di lottare: la condizione era che, alla sua vittoria, sarei dovuta uscire con lui.
Cosa potevo fare? Ero e sono una capopalestra. E’ mio dovere accettare tutte le sfide che mi vengono proposte – anche se queste comportano un pegno piuttosto alto.
Comunque fatto sta che alla fine vinsi. Ne fui veramente sollevata, perché quell’appuntamento non sarebbe stato altro che una delusione sia per me che per lui.
La parte buona della faccenda fu che alla fine Giorgio offrii a Casey di venire con lui alla partita. E lei, ovviamente, ne fu entusiasta.
Ma prima di andarsene, Giorgio mi raggiunse.
-Ti posso parlare un momento?- disse.
Io annuii, sospirando. Era la terza volta che un ragazzo si appartava con me per parlarmi. E non erano mai bei discorsi.
-Senti, Misty…- cominciò quando fummo lontani dalla curiosità di Casey, arrossendo –Come ti avevo promesso ho perso e sparirò per sempre dalla tua vita. Ma…-
-Non voglio che tu sparisca.- lo interruppi io con un sorriso –Se riuscirai a guardarmi senza soffrire perché ti ho rifiutato, mi farebbe piacere che diventassimo amici.-
Il suo volto si illuminò sotto la luce del tramonto, e io fui felice di averlo fatto contento, almeno un po’.
-Grazie, grazie, Misty-chan!- esclamò. Era la seconda volta che mi chiamava così ed io sentii le mie guance arrossire.
Poi ritornò serio. Anche le sue guance erano rosse e quindi io previdi che qualsiasi cosa mi avesse detto avrebbe imbarazzato anche me.
-Misty, quello che volevo sapere è… C’è davvero qualcun altro? O sono io che non ti vado bene?-
-No, Giorgio, non pensarlo neanche!- mi affrettai a tranquillizzarlo –Tu sei un ragazzo davvero fantastico. Sono certa che un sacco di ragazze sarebbero felici di ricevere la proposta che tu hai fatto a me, e- sorrisi –se le offri un altro paio di biglietti per il baseball, Casey sarà una di queste!-
Anche Giorgio sorrise, benché poco.
-Allora è così.- concluse, nascondendo alla meglio una punta di amaro dispiacere –C’è qualcun altro.-
Io mi morsi un labbro.
Per la seconda volta, mi sembrava una crudeltà e una sciocchezza mentire.
-Si.- confessai.
-Ma chi?- continuò lui, parlando più a se stesso che a me –Non credo che sia quel tuo amico, l’assistente del professor Oak… E non ti ho mai visto con nessun altro…-
Io chinai la testa. Il discorso cominciava a farmi venire alla mente ricordi dolorosi.
-Scusa!- scattò subito lui, arrossendo di botto –Scusa, non volevo essere indiscreto! Perdonami, Misty-chan!-
Io rialzai il capo, sorridendo. Nascondevo come meglio potevo un velo di tristezza dietro quel sorriso.
-Non ti preoccupare. Sei gentile a preoccuparti per me. Non lo conosci, comunque. Non abita a Cerulean, adesso probabilmente è a Hoenn per il suo viaggio di allenatore di pokémon.- aggiunsi, sorridendo fra me e me –E’ un tipo che non si ferma spesso…-
Scossi la testa. Sembravo una ragazzina alla prima cotta! Ma in fondo è quello che sono, se si conta che la mia non è una cotta, non lo è affatto.
Giorgio annuì. Non era sciocco e capii che aveva compreso benissimo la mia situazione anche prima che parlasse.
-Voglio dirti solo una cosa, Misty.- riprese –Tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto. E questa giornata con te mi ha solo confermato che oltre ad essere bella sei anche simpatica, leale, gentile e abile nelle lotte. Sono doti che molti ragazzi apprezzano.- non riuscì a trattenere un sospiro –Probabilmente non sono il primo che si innamora di te e di sicuro non sarò l’ultimo. Quindi lo dico per te, Misty: se questo ragazzo ti piace davvero… Non aspettare troppo. Arriverà il momento in cui a furia di aspettare ti stuferai e ti butterai fra le braccia del primo che passa. E io non voglio questo. Voglio che tu sia felice. Quindi, per favore… Non aspettare.-
Era arrossito moltissimo nel dirmi queste parole. Io però ne fui veramente colpita e ci mancò poco che non scoppiassi a piangere come una bambina davanti a lui.
-Grazie, Giorgio.- fu tutto ciò che riuscii a dire. Pensai che forse si aspettava almeno un abbraccio da parte mia, ma decisi di non muovermi, per non illuderlo, per non illuderci –Ora vai. Casey si starà chiedendo che fine hai fatto. E lei detesta arrivare in ritardo alle partite di baseball.-
-Vado.- sorrise lui –Arrivederci, Misty-chan. E ricorda: per qualsiasi cosa, io sarò sempre qui per te.-
E detto questo, si allontanò.
Lo sentii raggiungere Casey ed allontanarsi con lei intonando la canzone di incitamento per la squadra degli Elektabass.
Solo quando furono lontani mi concessi di far scivolare lungo le guance qualche lacrima.
Voglio che tu sia felice.
Pensavo di esserlo. Ma alle volte mi chiedo ancora se sto facendo la scelta giusta.
Io sarò sempre qui per te.
-Giorgio…- mormorai fra un singhiozzo e l’altro, alla luce del tramonto –Tu sei il terzo ragazzo che abbandono per lui…-
 

\\***//

 
Ash.
Dove sei adesso, Ash?
Con chi sei?
Mi chiedo se sei cresciuto, ormai. Sono passati troppi anni perché io possa contarli, e non perché non sia brava in matematica, ma il mio cuore non riuscirebbe a reggere la somma di tutti questi mesi di solitudine.
Mi chiedo se ora che sei ad Unima a me ci pensi mai. E mi domando se ti sei fatto un’idea di ciò che provi e di ciò che provo io per te.
Voglio vederti, Ash. Voglio sentirti parlare. Voglio sentirti ridere. Voglio stringerti a te come non ho mai fatto, voglio assaporare un tuo bacio, almeno una volta nella vita.
Voglio dimostrare alla gente che non ho lasciato quei tre ragazzi divini per niente.
Ferisci sempre la persona che ami!, aveva detto Danny.
Aveva ragione. Ma anche tu sentisti quelle parole. Perché non hai mai capito? 
Con la tua ingenuità ho finito per farmi male io.
Hai già fatto la tua scelta., si arrese Rudy.
E mi chiedo ancora se ho fatto bene. Se non avrei fatto meglio a rimanere con lui. A non seguirti. A non accanirmi troppo su quella bicicletta.
Mi chiedo se avrei fatto meglio a non andare a pesca, quella mattina. Quella dannata mattina in cui è cominciato tutto.
Io sarò sempre qui per te., mi ha sussurrato Giorgio.
E me l’ha dimostrato. Di tanto in tanto viene alla palestra per tirarmi su di morale.
Non so se si è arreso, con me. Ma penso abbia capito che, se mai ci riuscirò, mi ci vorrà del tempo per rialzarmi.
Non posso credere che sia stato un caso incontrare proprio te fra tanta gente., mi hai detto tu il giorno in cui ci siamo separati.
No, Ash, non è stato un caso. Ma non lo è stato nemmeno incontrare Danny, Rudy e Giorgio.
Io so solo una cosa.
So che loro erano tutto ciò che volevo, di cui avevo bisogno, tutto ciò che ho sempre desiderato. Dicevano sempre la cosa giusta al momento giusto mentre spesso tu non facevi altro che sparare cretinate al momento sbagliato.
Ma loro per me non rappresentano niente, e sai perché?
Perché io sono e rimarrò sempre scioccamente innamorata di te, che tu lo capisca o no.


Angolino dell'autrice che recentemente sta sparando solo cavolate di oneshot: E questa ne è una prova.
Sono proprio crudele. Vi sto tormentando con queste oneshot XD E' che ho scoperto questa canzone che si chiama, appunto, "Everything you want" e quindi sono stata praticamente costretta a scriverci questa shot, perché è troppo specifica per questa situazione. Andiamo, quante di noi non avrebbero scelto Danny, Rudy, o Giorgio!? Io avrei scelto Giorgio *_____* E' così dolceeeeee!! ^w^ E Misty no... Nella versione giapponese non sceglie Giorgio perché c'è "qualcun altro"... E guardando anche gli episodi con Danny e Rudy, e' chiaro chi è questo qualcun altro XD
Ah, nel caso non si capisca, ma penso sia chiaro: praticamente nelle tre vicende con Danny, Rudy e Giorgio ho scritto un pò quello che è successo nell'episodio dal punto di vista di Misty, e poi ho scritto io il finale, cambiandolo per renderlo più... non so... più romantico, alla fine, più da fanfic ^^''
Ah, e non so quanti anni abbia Danny. Me ne sono andata per un'idea. Le età dei personaggi pokémon, come dico sempre, sono segreti di stato ò____ò Però fra i tre spasimanti di Misty deve essere il più grande, sicuramente.
E, ultima cosa, quello che succede nella scena con Rudy, quando Misty si rende conto di amare Ash, chi mi conosce sa che è una cosa che metto sempre. Per me Misty si è resa conto di amarlo davvero in quell'episodio. Questa almeno è la mia idea XD
E detto questo, mi dileguo. Vi do il permesso di lanciarmi ortaggi XDDD Ma prima mi lasciate un commentino-ino-ino-ino??
Un bacione, alla prossima!
Ser <3
  
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