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Autore: Shira    17/01/2007    6 recensioni
Raccolta di One-Shot dedicate a questa mitica coppia che adoro! La prima penso l'avrete già letta, perchè l'avevo postata da sola, prima di decidere di metterne di più insieme ^^ Ma dalla seconda in poi sono inedite ^^
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Crilin
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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“Odio la vita…” questo pensava mentre camminava rasente al muro, con i piedi scalciava i sassi che si trovavano sul suo cammino, mentre ripeteva sempre quelle parole…lo pensava veramente, per lei la vita era insopportabile. All’inizio non le importava di essere immortale…anzi…quando il Dtt Juvail le aveva proposto di diventarlo, lei aveva accettato entusiasta, così avrebbe potuto prendersi la sua rivincita su tutti quelli che erano diventati più forti di lei, ma poi…era rimasta ospite a casa di quel piccoletto, si era innamorata di lui, e ora si erano sposati…tutto perfetto, unico problema: lui naturalmente non era immortale, quindi prima o poi lui sarebbe morto, e lei si sarebbe ritrovata sola…a questo pensava C18 mentre percorreva le strade di Satan City…sola…odiava questa parola, le ricordava il passato…quel periodo dopo la sconfitta di Cell, quando lei non aveva più il fratello, non aveva nessuno. Si era sentita sola in quel periodo, finché non aveva rincontrato LUI, con LUI la sua vita era cambiata, ma per quanto ancora sarebbe stato così?

E’ sera, mi dirigo verso casa, triste…ho un brutto presentimento…Crilin non è ancora vecchio, quindi non capisco perché mi preoccupo, ma ho una tremenda paura di perderlo, non mi piace mostrare i miei sentimenti, ma dentro di me lo so che non potrei stare senza di lui; sospiro e giungo a casa. Apro la porta, e vedo Crilin seduto sul divano, che fa svogliatamente zapping col telecomando, quando mi vede mi sorride e i suoi occhi si illuminano per un attimo, gli faccio un piccolo sorriso e mi siedo vicino a lui, Crilin fa passare un braccio dietro le mie spalle e mi stringe un pochino “Crilin! Dai, potrebbe arrivare gente!”, mio marito mi sorride, lo sa che faccio così per salvare le apparenze, e ormai non se la prende più, mi concentro sulla televisione, c’è un film, non l’ho mai visto, ma sembra bello…ad un certo punto un tipo fa uno spogliarello, Crilin diventa bianco come un lenzuolo, e con una velocità mai vista spegne il televisore “Perché hai spento?” gli chiedo con un sorriso “Aveva un bel corpo”, sentendo questo diventa prima bianco, poi viola, e infine rosso; io inizio a preoccuparmi, non credo sia normale che un uomo in due secondi passi tutti questi colori, ma fortunatamente Crilin ritorna del suo colore originale, mi rivolge un sorrisetto malizioso “Bè, tesoro…puoi anche aver ragione, ma io sono pur sempre meglio” dice assumendo una posizione da macho, io scoppio a ridere e lui mi guarda male “Che c’è?” chiede ridendo “Vuoi forse dire che lui è meglio di me?” dice indicando lo schermo “Adesso ti faccio vedere io!!”, mi prende di peso, quasi fossi un sacco di patate, e mi porta in camera, mi posa dolcemente sul letto e accende lo stereo, mette su un disco e comincia a farmi uno spogliarello sulle note di “You sexy thing”, io all’inizio rido, ma poi lo guardo con interesse…tutto sommato non ha tutti i torti dicendo che il suo fisico è meglio!
Rimane in boxer e si siede vicino a me, io gli passo una mano sui muscoli e lui arrossisce “Ti amo” mi sussurra “Voglio stare sempre con te”, questa frase mi rattrista…sempre con lui…impossibile! Lui prima o poi morirà, io invece no. E’ così terribile essere immortali quando questo significa perdere le persone che ami. Mio marito mi vede triste, mi stringe a se e mi accarezza i capelli “C’è qualcosa che non va, tesoro?”, io non rispondo, non so come dirglielo “Hey…” lo guardo e cerco di sorridere, ma non so quanto questo sorriso forzato possa essere convincente “No, niente…non ti preoccupare”, lui mi guarda dubbioso ma decide che è meglio non discutere, spegne lo stereo e fa per rivestirsi, ma io lo fermo “Chi ti ha detto che puoi rivestirti?” chiedo ammiccando “Io avevo addirittura intenzione di spogliarti ancora di più” dico maliziosa, lui mi guarda e si avvicina, faccio passare le braccia intorno al suo collo e lo tiro verso di me, finiamo distesi sul letto, uno sopra all’altra, lo bacio e finisco di spogliarlo…

Apro gli occhi, al mio fianco Crilin dorme ancora profondamente, mi accoccolo contro il suo torace e sento il suo respiro ritmato, per me è come una dolce melodia. Mentre aspetto che si svegli ripenso alla mia vita con lui, mi ha sempre reso felice, sempre. Non voglio perderlo…questo va continuamente rombando nella mia mente…non voglio perderlo…non voglio perderlo…
Chiudo gli occhi e cerco di scacciare i brutti pensieri, un movimento vicino a me mi indica che Crilin si è svegliato, apro gli occhi e incontro i suoi
“Buongiorno, stella” mi dice sorridendo “Giorno” rispondo ricambiando il sorriso, gli ho detto un mucchio di volte di non chiamarmi “stella”, invece oggi mi fa piacere, il brutto presentimento che avevo il giorno prima torna a farsi sentire, mentre mi chiama in quel modo avverto una strana sensazione, come la certezza che non lo risentirò più chiamarmi così, scuoto la testa per liberarmi di queste stupidaggini e mi alzo per andare a fare colazione.
Al piano di sotto troviamo Oscar, ancora mezzo addormentato, che sta intingendo i biscotti in una tazza di latte. Prendo dalla credenza due ciotole e i fiocchi d’avena, e preparo la colazione per me e Crilin. Quando abbiamo finito prendo le ciotole e le metto nel lavandino, per lavarle più tardi; squilla il telefono, Crilin va a rispondere e poi mi passa la cornetta “E’ per te” “Pronto?” “Ciao, 18, sono Bulma…io e Chichi andiamo al centro commerciale e volevo sapere se ti andava di venire con noi” “Certo, volentieri” accetto con entusiasmo, adoro lo shopping; riattacco la cornetta e mi siedo sul divano con Crilin, neanche due minuti dopo suonano alla porta, vado ad aprire e mi trovo davanti Bulma e Chichi, sono venute con la macchina volante di Bulma “Siamo venute a prenderti, andiamo” dice Chichi, io saluto mio marito e salgo in macchina.

Mi sto divertendo terribilmente a fare shopping, quando mi squilla il cellulare, lo prendo in mano e lo guardo confusa…accidenti! Crilin ha insistito per comprarmene uno, in modo da sapere sempre dove sono, ma io non ho ancora imparato a usarlo “Emm, Bulma…come si usa questo ordigno?” la mia amica lo prende e accetta la chiamata, quindi me lo rende.
“Pronto?” “18!! Sono Muten, presto, devi tornare a casa!!” “Cos’è successo?” chiedo ansiosa, il mio brutto presentimento comincia a delinearsi “Crilin sta male! Sbrigati!” riattacco, e chiedo velocemente alle mie amiche di riportarmi a casa, Bulma preme l’acceleratore così tanto che persino i vigili non riescono a starle dietro per farci la multa, in un lampo arrivo a casa;
Crilin è disteso sul letto di camera nostra, è sudato e toccandogli la fronte mi accorgo che ha la febbre alta “Abbiamo chiamato un dottore” mi informa il Genio “E’ venuto e ha detto che è una febbre anomala, terribilmente alta…rischia di morire”, sentendo queste parole rimango shockata, mi avvicino lentamente al letto e mi inginocchio, prendendo la mano di mio marito, poi non resisto, appoggiò la testa sul bordo del letto e comincio a piangere come non ho mai pianto in vita mia, so che questo giorno prima o poi doveva arrivare…prima o poi lui sarebbe comunque morto e io non avrei potuto seguirlo, ma speravo ardentemente che questo giorno sarebbe arrivato il più tardi possibile…e invece, rischio di perderlo così presto.
Bulma, Chichi e Muten decidono di uscire dalla stanza, così ci siamo solo io e lui…apre faticosamente gli occhi e lentamente mormora “18…non ti devi preoccupare, sono forte, vivrò senz’altro” “Sì, certo amore mio” dico con le lacrime agli occhi “E poi…se anche io dovessi morire, ci incontreremo ancora nell’altro mondo, prima o poi”, nel sentire questo inizio a piangere ancora più forte, sono stufa di stare zitta, devo dirglielo “Crilin…c’è una cosa che devo dirti…tempo fa, prima di mettermi con te, ho incontrato il Dtt Juvail, il fratello del Dtt Gero, che mi ha proposto di diventare immortale, e io ho accettato…quindi io…non morirò mai” Crilin rimane zitto per un po’, ho paura che si arrabbi, ma lui mi sorprende, stringe la mia mano e mormora dolcemente “Allora purtroppo non ci rivedremo più…mi sento debole, sento freddo…temo che dovremo dirci addio”, gli stampo un bacio sulla guancia e appoggio la testa sul suo torace “No, ci deve essere un modo per farti guarire…e lo troverò!”, gli do un ultimo bacio e esco dalla stanza, Bulma e Chichi sono sedute sul divano in salotto, e vedendomi arrivare si alzano “Bulma, per piacere, puoi accompagnarmi dal dottore? Voglio sapere se c’è una cura per Crilin” “Certo, andiamo!” Chichi preferisce rimanere lì, così andiamo solo io e la bluetta.

“Bè, una soluzione c’è…esiste una medicina in grado di curarlo, ma per farla dovreste procurarmi un fiore che cresce solo a Picco Sperduto” “Le porterò quel fiore!” dico decisa, sono pronta a tutto per riavere mio marito, lui è troppo importante per me.
Esco dal dottore e mi reco dal piccolo Gohan, per chiedergli di venire con me, lui accetta con entusiasmo, dopo la vittoria contro Cell ha proprio voglia di scaldare un po’i muscoli. Gohan è stato il mio primo amico a parte Crilin, ero sicura che avrebbe accettato di aiutarmi.

“Uhm…questo picco non mi piace” “Nemmeno a me, ma dobbiamo trovare quel fiore” iniziamo a volare su per la montagna, finché raggiungiamo la cima, c’è una baracca di legno, ma di fiori nemmeno l’ombra. Gohan bussa alla baracca ed esce fuori un uomo con i capelli rossi, e uno sguardo che incute terrore “Buongiorno signore, scusi se la disturbiamo, ma abbiamo saputo che qui crescono dei fiori, ma non ne vediamo…lei sa dove possiamo trovarli?”
Maledizione, quanto tempo perso! Gohan è troppo gentile, fosse per me minaccerei quel tipo così ce la sbrighiamo in due secondi “Senti ragazzo, ti conviene smammare, quei fiori li ho in casa e non ho intenzione di darli a nessuno” “Cosa???!!” chiedo con gli occhi fuori dalle orbite “Hai capito bene pupattola, e adesso andatevene!” io rimango pietrificata…senza quei fiori Crilin morirà, e io non lo rivedrò più, sono talmente immersa nei miei pensieri che non vedo l’ascia che quel tipo brandisce, Gohan non fa i tempo ad avvertirmi che la scure mi fa un grande taglio sul collo, mi fa molto male, ma naturalmente non mi uccide “Ma…ma…oddio…i demoni!!! Prendete pure i fiori ma lasciatemi stare!!” Gohan sta per dire qualcosa, ma io lo zittisco e gli faccio segno di prendere i fiori, il piccolo obbedisce. Avrei voglia di uccidere questo verme dai capelli rossi, ma non lo faccio perché significherebbe perdere tempo prezioso. Mi sto incamminando verso il bordo della montagna per volare di sotto, quando Gohan mi ferma tirandomi per la manica “Che c’è?” “Tieni” dice il mio piccolo amico porgendomi un senzu “Non mi sembra il caso di presentarti a Crilin con la testa mezza staccata dal corpo…potrebbe rimanere shockato…e avrebbe ragione!” io gli sorrido e mangio quel fagiolo crudo che mi fa così schifo, ma che è così utile. In un attimo il mio collo torna a posto. Torniamo a valle e io corro subito dal dottore, lui prende il fiore e lo mette in una bacinella, quindi lo preme con un attrezzo che non conosco, ma che mi sembra un utensile da cucina, prende dal mobiletto dei medicinali delle sostanze di cui non conosco il nome e mescola il tutto, quindi mette il liquido ottenuto in un’ampolla e me la porge “Deve fargliela bere tutta, e suo marito guarirà molto rapidamente”

Arrivata a casa spalanco la porta e corro su per le scale, in camera ci sono Chichi e Muten, io mi avvicino al letto e faccio bere la medicina a mio marito, lui protesta per il sapore amaro, ma non oppone resistenza…ora non resta che aspettare!
A mezzanotte meno un quarto Chichi decide di tornare a casa e si porta via Gohan, mentre Muten se ne va in camera sua, io prendo la sedia che si trova davanti alla scrivania e la sposto di fianco al letto. Mi siedo e prendo la mano di Crilin, decido di stare sveglia tutta la notte per vegliare su di lui.

Nonostante i miei buoni propositi la mattina dopo mi sveglio con la testa appoggiata al letto, Crilin non c’è!! Mi alzo di scatto e corro giù per le scale, mio marito è in sala, e appena mi vede sorride, io sono fuori di me per la gioia, gli corro incontro e gli salto letteralmente addosso, lo bacio appassionatamente fregandomene del fatto che Muten è nella stanza. Ma all’improvviso un pensiero mi compisce…è vero che ho evitato di perdere per sempre Crilin, ma lui rimane comunque un mortale, alla fine morirà, e io sarò sola. Torno triste e Crilin se ne accorge “18…anche se sei immortale noi saremo comunque sempre insieme…ormai siamo parte l’uno dell’altra, niente al mondo ci potrà dividere” lo abbraccio, ma sono comunque triste…come fare per stare per sempre con lui?
All’improvviso un idea mi colpisce “Crilin! Ho un idea! Potremmo chiamare il Drago Scenron e chiedergli di renderti immortale” “No” lo guardo stupita “Non mi piacerebbe essere immortale 18, sono un umano, e sono stato creato per vivere e morire, così è e così deve rimanere” abbasso la testa sconsolata, ma all’improvviso un idea si fa strada nella mia mente…è stato il Dtt Juvail a rendermi immortale, ciò significa che ha agito sulle mie parti robotiche, percui forse agendo sulle medesime parti posso tornare mortale, scatto fuori dalla porta mentre Crilin rimane con le braccia aperte e con una faccia sconvolta dalla mia fuga inaspettata.

Raggiungo celermente la Capsule Corporation e Bulma “Bulma, devo chiederti un favore” “Quale?” “Il Dtt Juvail mi ha reso immortale agendo sulle mie parti meccaniche, vorrei che tu mi facessi tornare mortale, puoi?” Bulma mi guarda come se avesse visto un alieno, e si fa spiegare tutto con calma “Tempo fa ho incontrato il Dtt Juvail, e mi ha proposto di diventare immortale, io ho accettato, ma per farmi diventare immortale lui ha agito sui miei circuiti, se tu agisci sui medesimi circuiti puoi farmi tornare mortale?” “Uhmmm” risponde lei dopo averci pensato un attimo “Non ne sono sicura, ma credo di sì…comunque si può provare”
Bulma mi fa sdraiare su di un lettino che ricorda quello degli ospedali e mi attacca delle specie di ventose alla testa “Mi servono per scannerizzare i tuoi circuiti sul mio computer, così posso lavorarci” non oppongo resistenza…lei accende i suoi macchinari, e io sento delle fastidiose piccole scariche sulla testa, rimango così per un quarto d’ora e finalmente Bulma mi annuncia che ha trovato le parti che mi rendono immortale, e che può facilmente renderle non-funzionanti. Io sono felicissima, presto potrò tornare ad essere come Crilin. Mio marito mi raggiunge, dicendo di aver percepito la mia energia qui, e si fa spiegare da Bulma cosa mi sta facendo, dopo aver saputo tutto mi sorride e si avvicina a me, Bulma mi avverte che il procedimento che si appresta a fare sarà un po’ doloroso per me, quindi si mette al lavoro…improvvisamente sento una fitta pazzesca alla testa e mi esce un grido di dolore dalla bocca “Te l’avevo detto” ride Bulma “Avevi detto UN PO’ doloroso, e non MOLTO doloroso” ribatto stizzita. Crilin mi prende la mano, e io mi sento subito meglio, anche se la fitta alla testa mi fa sempre più male. Ogni volta che una scarica mi attraversa la testa stringo la mano di Crilin più forte, lui avvicina la bocca al mio orecchio e mormora “Dai che sei forte! Quando eri nostra nemica eri fortissima e ora ti fai mettere KO da un semplice macchinario?” io sorrido, Crilin sa sempre come restituirmi il buonumore.
Dopo 10 minuti d’agonia, Bulma mi toglie le apparecchiature e annuncia che ha finito, ora sono mortale! Abbraccio Crilin e lui per tutta risposta mi prende in braccio e mi porta a casa.

Arriviamo e io sono felicissima, Crilin mi porta in camera e mi fa sdraiare sul letto “E ora che vuoi fare?” gli chiedo “Bè, stella, dobbiamo festeggiare!” dice spogliandomi, io lo bacio e mi lascio spogliare, quindi inizio a sfilargli la maglia mentre lo bacio…quella notte concepimmo Marlon!
  
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