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Autore: blueclipse    03/07/2012    0 recensioni
"La giornata era soleggiata e tranquilla. Niente faceva presagire quello che di lì a poco sarebbe successo. Nessuno poté fare niente per salvarli. L'auto fu troppo veloce, lo stupore paralizzò tutti.
Aurora sentì solo delle grida e un forte stridio di freni, poi per lei fu il buio."
Quando le si presenta l'opportunità, Aurora parte per iniziare una nuova vita lontano dal dolore e dai ricordi insieme a suo fratello Stefano, sempre pronto a sostenerla. Riuscirà Aurora a tornare ad essere quella di prima? A innamorarsi ed essere di nuovo felice? E chi è quel ragazzo che si ritrova in casa?
Genere: Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~PROLOGO~

La giornata era soleggiata e tranquilla. Niente faceva presagire quello che di lì a poco sarebbe successo. Nessuno poté fare niente per salvarli. L'auto fu troppo veloce, lo stupore paralizzò tutti.

Aurora sentì solo delle grida e un forte stridio di freni, poi per lei fu il buio.



Tre mesi dopo...


Il corridoio riecheggiò del rumore dei passi decisi di un uomo. Stefano era molto alto e vantava un fisico da vero atleta: muscoloso, ma non troppo. I capelli biondi sbarazzini mettevano in risalto gli occhi blu, che esprimevano forza e pacatezza. Era stato il sogno proibito di molte ragazzine quando andava ancora a scuola e lo era tutt'ora di altrettante donne.

Aprì la porta della stanza, attento a non fare troppo rumore, per non rischiare di svegliare chi si trovava su quel letto. Precauzione inutile: sua sorella Aurora era sveglia, anche se non dava segni di averlo sentito, o forse semplicemente non le importava. Restò fermo a guardala.

Nonostante tutte le bende e i lividi che ancora le ricoprivano parte del corpo, si vedeva che Aurora non era una brutta ragazza, anzi si poteva benissimo dire che fosse veramente bella. Assomigliava molto al fratello. Aveva lunghi capelli biondi che le arrivavano a metà schiena e che lei preferiva tenere racchiusi in una coda di cavallo e due occhi verdi come l'erba dei prati più rigogliosi. Era snella e alta, e non aveva un petto piatto; un fisico da modella insomma. Solo chi la conosceva davvero però notava che il suo sorriso non arrivava più a toccare gli occhi, questi non trasmettevano più gioia o voglia di vivere: erano spenti e privi di emozioni, se non un'immensa raggelante indifferenza a tutto e tutti.

Nel vederle quell'espressione, il cuore di Stefano fu stretto da una morsa: averebbe dato qualsiasi cosa per vederla di nuovo ridere felice. Si sentiva inutile e impotente di fronte alla portata del dolore che accompagnava ogni gesto della sorella. Gli ultimi tre mesi erano stati un incubo, pieni di angoscia e speranza; era ora di cambiare.

Si avvicinò al letto imponendosi di ritrovare la sua solita allegria, perduta quando aveva varcato la soglia di quella stanza d'ospedale.

-Ciao sorellina. Meglio oggi?-

Lei non gli rispose e non si voltò neanche: era così dal giorno che si era risvegliata quando l'avevano messa al corrente di quello che era successo quasi tre mesi prima. Stefano, però, non si perse d'animo e ritentò.

-Non fare così, ti prego. Lui non avrebbe voluto, lo sai benissimo anche tu che di te lui amava sopratutto la tua gioia e la tua voglia di vivere. Quindi se non vuoi farlo per te, o per me, o per tutti quelli che sono preoccupati per te, almeno fallo per lui. Ti prego, cerca di tornare a vivere. Provaci.- la supplicò lui.

Aurora si girò a guardarlo, dritto dritto negli occhi. Andò oltre all'apparente allegria con la quale si era presentato lui; vide il dolore, l'ansia e la preoccupazione che albergavano nell'animo del fratello.

Si odiava per quello che stava facendo a tutti quelli che le volevano bene e che continuavano a spronarla per non cedere e lottare. Voleva più di tutti tornare ad essere quella di prima, sempre sorridente e felice, ma più ci provava più difficile le sembrava riuscirci. E ora che stava guardando quegli occhi, decisi di ritentare l'ultima volta.

Si fece coraggio e cercò di accantonare il dolore in un angolino della sua mente.

-Ci provo, ma non ti prometto niente. Fa troppo male, Ste, davvero troppo.- sussurrò debolmente.

A Stefano non occorrevano altre parole: il primo passo era stato fatto e lui l'avrebbe sostenuta e aiutata. Sperò solo che il futuro fosse clemente con loro e non riservasse brutte sorprese.



Un anno dopo...


-Arrivati! Da oggi questa sarà casa mia.- disse Aurora.

-Tipo.. questo loro lo chiamano “appartamentino”?!? Incredibile!- esclamò Stefano che la seguiva.

-A quanto pare... Mi avevano detto di essere ricchi, ma non pensavo fino a questo punto. Se lo avessi saputo prima che era così grande, non avrei accettato. Ora è troppo tardi ormai, ho già firmato.-

-In caso l'avessi saputo prima, ti avrei costretto io a firmare. Ti serviva cambiare aria e loro ti hanno offerto un'opportunità su un piatto d'argento, anzi, d'oro vedendo tutto questo ben di Dio.- le rispose lui, infervorato.

Lei non replicò: sapeva quanto aveva fatto preoccupare i suoi cari in quegli ultimi mesi, e anche se non l'avrebbe mai ammesso concordava con suo fratello. Al ricordo di quello che aveva passato, però, non riuscì a celare l'ombra di tristezza e dolore che attraversò i suoi occhi. Stefano se ne accorse e decise di distrarla.

-Beh? Che ci facciamo ancora qui in entrata come due stoccafissi? Su, su; dobbiamo sistemare e esplorare questo posto! Tipo, guarda qui che vista! Essere all'ultimo piano ha i suoi vantaggi, non trovi?-

-Wow, è davvero magnifica! Si vede quasi tutta la città e.. ehi! Laggiù! Il mare! Bellissimo..- esclamò lei entusiasta del panorama che si poteva ammirare da lì. Stefano sorrise con dolcezza, conscio di essere riuscito nel suo intento.

-Ok! Diamoci da fare ora, che abbiamo quintali di roba da sistemare ancora.- continuò lei -Ah, Stefano?-

-Si?- le rispose lui girandosi.

-Grazie per avermi accompagnata-

-Questo e altro per te sorellina. Mettiamoci al lavoro ora.- disse stritolandola in un abbraccio che voleva proteggerla dal resto del mondo.

  
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