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Autore: speranza19    03/07/2012    1 recensioni
Entrambi si ritrovarono a pensare a quegli E se che ritenevano non avrebbero mai avuto risposta, a quella vita ricca di amore che avevano vissuto solo nei momenti più bui o tristi nella loro mente, come se potesse lenire le cose brutte che si erano fatti a vicenda: le spinte, le delusioni, gli errori, gli sbagli che erano quasi costati tutto ciò che c'era stato di importante e che li aveva segnati.
Come se quella possibilità per loro due fosse stata realmente colta, e non fosse rimasta solo una bruciante cicatrice senza margine di guarigione nel fondo della loro testa.
Si dissolsero in quelle visioni, sapendo con certezza che anche l'altro stava pensando a come sarebbe andata se tutto fosse stato diverso tra loro.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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What if?
What if I got it wrong
And no poem or song
Could put right what I got wrong
Or make you feel I belong


La prima volta in cui Dave si ritrovò a pensare a come sarebbe stato essere il fidanzato di Kurt Hummel fu immediatamente dopo il ballo del secondo anno.
Era sugli scalini fuori, a singhiozzare dopo essere scappato dalla palestra trasformata ed addobbata per il prom; nelle orecchie ancora gli risuonava quel Non posso sussurrato a fior di labbra nel silenzio glaciale della sala, quasi come se gli fosse uscito a fatica dai denti, dalla bocca, dalla lingua e gli fosse costato una fatica immane che lo aveva lasciato completamente svuotato di qualsiasi cosa avesse avuto nel petto.
In effetti, si era sforzato parecchio a tirar fuori delle due parole dalla gola, perché la paura lo aveva paralizzato sul posto come se fosse diventato una statua di ghiaccio; ancora non sapeva come avessero fatto le gambe a camminare e a trascinarlo fuori da quel luogo che era contemporaneamente paradiso ed inferno. Una parte di lui, non sapeva esattamente quanto grande o potente o forte, avrebbe voluto davvero prendere Kurt e farlo ondeggiare delicatamente tra le proprie braccia, sotto gli occhi di tutti quanti.
Si chiese come sarebbe stato sfiorarlo con le dita prima di farlo danzare, riempiendo poi il vuoto della loro distanza cingendolo a sé in un gesto insicuro eppure protettivo, odorare quanto consistente fosse la stratosferica quantità di lacca che aveva nei capelli- era sicuro che avesse allargato il buco nell'ozono di buoni tre metri solo quella sera, preparandosi-, percepire i loro cuori andare a ritmo di Dancing Queen.
Se fosse stato il suo accompagnatore, l'avrebbe preso lui da casa quella sera e gli avrebbe regalato un piccolo bouquet di orchidee, probabilmente - Dave adorava le orchidee e la loro colorazione delicata gli ricordava la pelle di porcellana dell'altro; poi, lo avrebbe scortato al ballo facendo la loro entrata trionfale assieme e avrebbero bevuto punch ballando sul posto assieme agli altri loro compagni ed amici e si fossero stretti l'uno all'altro durante un lento, come tutte le altre coppie presenti, non avrebbe dovuto vergognarsi di niente.
Né di quello che era, né di quello che provava. 
Sarebbe stato semplicemente se stesso, Dave, finalmente felice nel godersi il prom come un qualsiasi altro adolescente del liceo McKinley, Lima, Ohio. 
Non avrebbe provato di certo quel grosso macigno che gli schiacciava la gola e quasi gli impediva di parlare, di formulare un pensiero razionale e compiuto, di muoversi, di tornare a casa e ficcarsi sotto le coperte, nascondendosi dal mondo esterno che non avrebbe capito niente, come sempre, e che lo obbligava a essere il codardo che era diventato.
Dave dissolse il proprio dolore in quella fantasia, chiudendo gli occhi rossi e infiammati per il pianto, perdendosi in mille E se che non avrebbero mai avuto risposta.


*

La prima volta in cui Kurt si ritrovò a pensare a come sarebbe stato essere il fidanzato di Dave Karofsky fu immediatamente dopo la dichiarazione dell'altro a San Valentino.
Era lì, alla festa di Sugar, a fissare con sguardo quasi spento la raffinata scatola di cioccolatini che gli era stata donata; nelle orecchie ancora gli risuonava quel Credo di amarti scritto con calligrafia veloce e insicura sul bigliettino che Dave gli aveva consegnato da Breadstix e pronunciato a sua volta con tono veloce ed insicuro nel giro di un battito.
Vedere il sorriso speranzoso dell'altro spuntar fuori da quell'enorme costume da gorilla era stato un colpo al cuore. Aveva realmente pensato che fosse Blaine a celarsi sotto quella massa di peli sintetici; era stato accecato dalla sua voglia di avere un fidanzato talmente romantico capace di farlo sentire così amato e così straordinario per una settimana intera che non aveva visto la realtà e questa, alla fine, gli era esplosa in faccia come un palloncino.
Respingere Dave gli era costato una fatica immane; lo aveva costretto a pescare una forza che non sapeva di possedere, perchè spezzare il cuore a qualcuno non era stato facile come avrebbe sospettato potesse essere.
Per un attimo, lasciò che la sua mente vagasse in un futuro immaginario, per coprire tutti quei sensi di colpa, quel Tu credi di amarmi ma non è così che rimpiangeva di aver detto, una bugia che gli era scivolata via e che aveva distrutto tutti gli sforzi di un ragazzo che aveva sempre ritenuto spaventato ma che, invece,  si era rivelato estremamente forte nella propria fragilità. 
Si chiese come sarebbe stato se loro due fossero stati amici nell'anno precedente, se si fossero conosciuti per davvero, nel profondo, con pregi e difetti, se avessero trascorso pomeriggi a parlare e a confrontarsi invece che a non capirsi, a prendere due strade differenti, a reagire in modo sbagliato a una situazione esasperante e più grande di loro e dei sedici anni che stavano vivendo.
Se si fosse innamorato del vero Dave, probabilmente quel San Valentino sarebbe stato il primo passo verso qualcosa di veramente bello. Avrebbe sorriso felice vedendo quel viso tenero uscir fuori da quella maschera pesante e avrebbe accettato quella mano tremante che l'aveva accarezzato su un tavolino- anzi, l'avrebbe stretta e non l'avrebbe più lasciata andare.
Sarebbe stato il ragazzo più felice del mondo nell'accettare un amore, una devozione e una adorazione simile. Si sarebbe sentito vivo, speciale, come aveva sempre sognato di essere per qualcuno.
Non avrebbe mai provato quella sensazione di colpevolezza che lo stava avvolgendo interamente, dalla schiena al cuore, giù per lo stomaco.
Non si sarebbe mai sentito così pentito per aver scoperto qualcosa di così puro e forte troppo tardi.
Kurt dissolse la propria soffocante tristezza in quella realtà parallela, chiudendo gli occhi stanchi e senza la loro solita luce brillante ascoltando Cherish, perdendosi in mille E se che non avrebbero mai avuto risposta.


*
La prima volta in cui Kurt e Dave si ritrovarono a pensare a un loro futuro assieme fu in una stanza d'ospedale, dopo che il cristallo di cui Dave era fatto si era infranto e aveva lasciato avvolgere ogni cosa dal buio.
Kurt aprì gli occhi dopo aver descritto a Dave la propria vita, con un Sono così felice in questo momento bisbigliato tra le lacrime e che gli si ficcò nel cervello, lasciando un marchio perenne nella memoria.
Si strinsero la mano forte, quasi a recuperare quel gesto mancato di una settimana prima e, in quell'esatto istante, capirono di essere molto più simili di quello che avevano sempre pensato. 
Volevano le stesse cose dalla vita: andare via da Lima e costruirsi un'esistenza lontana da lì, senza mai voltarsi indietro; essere liberi di essere ciò che erano sempre stati; formare se stessi all'insegna delle possibilità che erano sempre state loro negate.
Quando le loro dita si legarono tra loro, anche le loro anime fecero lo stesso. Si annodarono e probabilmente non si sarebbero mai più sciolte in nient'altro che non fosse quella promessa, quel giuramento che si erano appena scambiati.
Perchè tu supererai tutto questo.
Entrambi si ritrovarono a pensare a quegli E se che ritenevano non avrebbero mai avuto risposta, a quella vita ricca di amore che avevano vissuto solo nei momenti più bui o tristi nella loro mente, come se potesse lenire le cose brutte che si erano fatti a vicenda: le spinte, le delusioni, gli errori, gli sbagli che erano quasi costati tutto ciò che c'era stato di importante e che li aveva segnati.
Come se quella possibilità per loro due fosse stata realmente colta, e non fosse rimasta solo una bruciante cicatrice senza margine di guarigione nel fondo della loro testa. 
Si dissolsero in quelle visioni, sapendo con certezza che anche l'altro stava pensando a come sarebbe andata se tutto fosse stato diverso tra loro. 
Se Dave fosse stato più coraggioso, se Kurt fosse stato meno testardo, se entrambi si fossero capiti dall'inizio e avessero visto oltre le apparenze, oltre la superficie.

Forse, sarebbero stati in grado di evitarsi tante sofferenze, tanti sbagli, tante lacrime.
Forse, si sarebbero potuti amare come nessuno si era amato al mondo.
Forse, sarebbero stati felici insieme, senza tutti quegli E se senza risposta che invece li avrebbero tormentati per tutte le notti che sarebbero seguite. 


  
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