Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Guero    03/07/2012    8 recensioni
L'annuncio di Claudius Templesmith visto dal punto di vista di Peeta, mimetizzato e a un passo dalla morte.
"Non so più da quanto tempo sono qui ormai. La cosa non mi interessa, sto per morire. Non immediatamente forse, ma che speranze ho? Ho racimolato l'ultimo po' di forza che avevo in corpo per trasformarmi in un ammasso di fango e piante."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Non so più da quanto tempo sono qui ormai. La cosa non mi interessa, sto per morire. Non immediatamente forse, ma che speranze ho? Ho racimolato l'ultimo po' di forza che avevo in corpo per trasformarmi in un ammasso di fango e piante. Non so l'effetto che può dare visto da fuori, spero sia efficace.
Penso ai miei genitori, a mia madre in particolare, che mi dice che quest'anno il Distretto 12 potrebbe avere davvero un vincitore. Ed è buffo, perché se non fosse stato per il sottoscritto Katniss sarebbe morta, due volte. Ed è ancora più buffo ricordare le botte che ho preso per averle salvato la vita la prima volta. A modo mio, sono stato un eroe.
Mi sorprendo a sorridere. Chi voglio prendere in giro? Io sono un debole, una di quelle persone che dovrebbero essere tenute lontane da un'arena di combattimento, sono molto più adatto a glassare torte. O a bruciare il pane per salvare qualcuno che amo.
I minuti trascorrono lentissimi, sento il fruscio degli alberi intorno a me, il gorgoglio del torrente a mezzo metro dal mio naso e null'altro. Morirò di fame? Di sete no, per quanto la mia gamba sia malridotta dovrei avere la forza di arrivare al torrente, anche a costo di far saltare completamente la mia copertura.
Spero di non morire per mano di Cato. O peggio ancora, di Katniss. Esiterebbe a uccidermi? Credo di sì, è in debito con me. E noi siamo gli Innamorati Sventurati, se proprio dovesse uccidermi dovrebbe essere caritatevole.
Sto ancora valutando le possibili morti che mi attendono, e a cercare qualche modo in cui posso rendermi di nuovo utile a Katniss quando la voce di Claudius Templesmith risuona nell'arena:
“Complimenti a voi, giovani Tributi! Sei di voi sono ancora lì fuori, a un passo dalla gloria, ma devo annunciarvi che c'è un piccolo cambiamento delle regole”.
Lo ascolto perché non ho altro da fare.
“Quest'anno a vincere gli Hunger Games potranno essere due Tributi, se e solo se appartenenti allo stesso Distretto”. Dopo una piccola pausa ripete l'annuncio.
Da qualche parte sento Katniss che grida il mio nome.
L'ho sognato, mi dico. Lei ha altro a cui pensare. Sono io che correrei da lei. Sono io quello debole.
Rimango con gli occhi chiusi, in attesa, ma comincio a sentire di nuovo il mio nome. Stavolta lo ripetono anche delle Ghiandaie Imitatrici. Che Katniss mi stia cercando davvero?
Non deve farlo, sono solo un peso per lei.
Il mio cervello si mette in moto. Come posso aiutare Katniss a vincere in queste condizioni? La risposta è una: gli sponsor.
La vedo, a mezzo metro da me con i piedi nel torrente. Provo a parlare, ma non ci riesco. Ritento.
«Sei qui per darmi il colpo di grazia, dolcezza?».
La voce è rauca è sento tutta la mia debolezza. Forse non mi ero reso conto della gravità della mia situazione.
Oh be', almeno morirò tra le sue braccia.
Mi aggrappo a quel pensiero e riesco persino a ridere di lei che si guarda intorno in cerca di un fantasma. Devo aver fatto proprio un bel lavoro.
Si avvicina un po' troppo ed esclamo: «Ehi, non pestarmi!».
Vedo lo stupore nei suoi occhi che guardano i miei, lo stupore di qualcuno che da me non si aspetta nulla. Sono un bambino da salvare per lei. Mi sforzo di sorriderle. Vorrei urlarle “Io non sono Gale, non sono il perfetto cacciatore dei boschi, mi dispiace!”.
Ma tutto ciò che riesco a fare e a rispondere ad alcuni suoi commenti sull'utilità della glassatura delle torte.
Non c'è tempo per i vittimismi, le chiedo di avvicinarsi.
«Ricordati che siamo perdutamente innamorati, quindi va bene se mi baci in qualunque momento tu ne abbia voglia». La guardo ridere, e non so più se la mia è una tattica per gli sponsor o la preghiera di un disperato.

   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Guero