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Autore: Hikari93    03/07/2012    6 recensioni
Annuii, decisamente concorde. «Grazie Yami» buttai fuori di un fiato, «il tuo consiglio cinquecentodieci mi è stato proprio utile!»
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya, Seto Kaiba, Yuugi Mouto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Consiglio cinquecentodieci

 





 
 
 

Non stava bene essere ansiosi prima di un esame, tanto sarebbe passato.
Beh… almeno lui sarebbe passato.
Osservai il casino intorno a me, le numerose penne che avevo reso vittime del mio studio eccessivo, i libri raggruppati più o meno ordinatamente in pile.
«E… se non dovessi passarlo?»
Lasciai che le parole uscissero fuori da sole per l’ennesima volta. Come mi aspettavo sentii uno sbuffo provenire dal divano, in direzione proprio di Yami, che riusciva a starsene bellamente stravaccato senza pensieri. Gli mancava soltanto un’insegna, con tanto di luci al neon, con su scritto Hakuna Matata. Beato lui, quanto lo invidiavo.
«Non sarebbe la fine del mondo» disse semplicemente, scrollando le spalle.
«Sei cattivo» sbottai, in preda a una crisi di nervi acuta – io, io che ero una tra le persone più calme che avessi mai visto –, «ti costa tanto cercare di consolarmi?» Lacrimucce agli occhi, in stile pucciosissimo&irresistibile.
«No in realtà» rispose calmo, «non mi costa proprio nulla.» Sospirò ancora e abbassò di un poco la testa fino ad appoggiare – quasi – la fronte sul ginocchio piegato. Rilassò le spalle. «O almeno non mi costerebbe nulla se non ci avessi provato già cinquecentodieci volte, aibou» commentò sempre tranquillo.
«Non è vero, non sono state cinquecentodieci volte» puntualizzai, le mani strette in due pugni, i denti che mordevano convulsamente le nocche, «ma cinquecentonove.»
«Mi permetto di contare anche questa e…» mi osservò, e sul suo viso vidi dipingersi gradualmente un’espressione prima stupita, poi terrorizzata. Evidentemente non pensava che sarei arrivato persino a tirarmi i capelli, dal nervoso – io, io che ero una persona calma. «… e mi permetto anche di prepararti una camomilla, aibou, prima che ti autodistrugga.»
Annuii, senza però aver ben capito cosa stesse dicendo o a cosa stesse alludendo.
«Ah, ecco il consiglio numero cinquecentodieci» mi si avvicinò all’orecchio, quasi mi stesse sussurrando un segreto inconfessabile, «chiama i tuoi amici, saranno d’aiuto. Soprattutto Jonouchi.»
 
 
 
Driiiin… Jonouchi, sveglia, ti suona il cellulare!
Sobbalzai, rischiando persino di cascare giù dalla sedia.
«Eh sì sì, chi è? No no, non compro nulla» mormorai sbadigliando.
«Jonouchi sono io, Yugi. D-disturbo? Stavi studiando?» chiese timidamente la voce che, solo dopo qualche secondo di riflessione, capii essere di Yugi. Sebbene me l’avesse detto, LOL.
«Ah, ciao Yugi! In realtà no, ecco… stavo riposando un po’. Non si può studiare senza far rilassare il corpo e la mente!» risposi fiero, quasi fossi un combattente tornato vittorioso in patria.
«Ti senti pronto, sei in ansia, hai finito di studiare?»
Guardai la montagna di libri aperta davanti a me, quella dietro di me e quella sotto la mia sedia, volata via chissà quando. Wow, ma da quand’era che avevo tutti quei libri? Me ne sorpresi manco li avessi visti la prima volta. C’erano anche alcune fotocopie degli appunti di Yugi sparse qua e là. Ovviamente, tutto era pulito e lindo: niente tracce di evidenziatori, né di penne, né di alcunissima forma di sottolineatura. In breve, pensai orgoglioso, non sapevo un emerito rigo di quella roba, dove con quella roba non si escludeva alcun volume.
Fantastico.
«In realtà conto di terminare oggi pomeriggio.»
«Potresti farlo, se oggi pomeriggio non fosse già passato.»
Non sapevo controllare le forze della natura e ordinare loro di scagliare un tuono nel cielo per festeggiare la favolosa notizia appresa, tuttavia, un orologio a cucù di dubbia provenienza cominciò a suonare impazzito in casa mia, proprio alle mie spalle. Le lancette indicavano la mezzanotte, il vento impetuoso faceva tremare i vetri e… no basta su. Suonava soltanto un semplicissimo orologio a cucù!
«E’ mezzanotte!» strillò Yugi, quasi impazzito. «Devo fare l’esame, tra poco devo fare l’esame… esame, esame, esame, esame!»
«Tranquillo, andrà ben-»
«NO!» urlò lui, facendomi volare via un timpano. «Non dirlo, porta sfortuna!»
Impallidii. «E va bene, va bene… andrai uno schifo, Yugi.»
«Lo so!» piangiucchiò lui, in preda a una crisi disperata.
«E dai, finirà presto. Domani a quest’ora sarà tutto finito» tentai di consolarlo, tirando fuori il mio sorriso migliore – anche se non poteva vederlo.
«E tu che mi dici? Mi sembri così tranquillo… beato te, Jonouchi» si complimentò. «Ma come fai?»
Scossi le spalle. «Tanto quando non sai nulla puoi fare ben poco. Affidiamoci a qualche divinità misericordiosa e tiriamo avanti, questo è il mio stile di vita.»
 «…»
«Ehm… Yugi?»
«…»
«…»
«Non sai davvero nulla?» mi domandò poi, quasi in ansia per me.
«Avrei qualche motivo per mentirti?»
«No…»
«Ebbene» sorrisi, «allora sta’ tranquillo anche tu.» Sbadigliai. «Ora vado a nanna, sennò domani non mi ci presento proprio! Buonanotte, Yugi!»
«Buonanotte Jonouchi! Ti ringrazio, mi hai proprio rincuorato!» mi disse. E si sentiva, aveva un tono molto più tranquillo.
Risi «Buonanotte, buonanotte Yugi. Sì, sì, ciao ciao…» risi nervoso, «ciao.»
Oh cazzarola!
Ma quando cavolo si era fatta mezzanotte!? Possibile che avessi dormito per… mah, tutto il giorno? E domani che avrei detto? Mannaggia, mannaggia…
Lanciai un’occhiata di sfida ai libri. Puntai loro l’indice contro.
«Voi… se pensate di battermi vi sbagliate di grosso! Quattro scemenze a libro, non ci vorrà molto!»
Ma prima…
Avevo il mio cellulare in mano, e sul cellulare avevo il numero di un certo Seto Kaiba – avrei evitato di chiamare Honda, perché sicuramente stava studiando all’ultimo secondo come avrei fatto io, e Anzu, in quanto probabilmente stava già dormendo. Per quanto riguardava Mana… probabilmente non sapeva nemmeno che ci fosse un esame il giorno dopo… – e… dicevamo? Ecco, e un certo Seto Kaiba odiava essere disturbato, soprattutto se lo disturbavo io.
Velocemente ricercai il numero in rubrica e premetti il tasto verde.
Squillava… avevo pure credito, wow!
«Bonkotsu.»
Sogghignai: era più gentile di quanto mi fossi aspettato. Dopo questo, potevo persino sperare di passare l’esame con un punteggio di cento e lode. «Pronto per domani?» chiesi.
«Per l’esame? Perché, sai anche cosa significa la parola esame? E poi… sei stato ammesso anche tu?»
Divertentissimo.
«Ovvio» risposi a denti stretti. «E dell’ansia che mi dici?»
Lo sentii ridacchiare. «E di che? Io sono il migliore, dovrei essere io a esaminare loro.»
«Modesto eh? Ma allora come mai sei ancora sveglio, eh?»
Ce l’avevo in sacco, sicuro!
«Se tu sapessi anche il significato della parola lavoro, sapresti risponderti. Sono il presidente di un influente società io. E ora, bonkotsu, ti lascio al tuo studio senza speranza.»
E staccò.
Così, alla cafone.
Buonanotte anche a te, potessi essere bocciato!
Vabbé… forse nemmeno io avrei rischiato di passare i guai per tutta la mia vita bocciando Seto Kaiba. Ma che si presentava a fare? Mah…
Era meglio studiare, se avessi voluto rispondere ad almeno una sola domanda – tanto per soddisfazione personale.
Ma prima… non sarebbe stato più producente sfamarsi prima? Di sicuro!
Pancia mia fatti capanna!
 
 
 
Sorseggiai la camomilla, scottandomi la lingua.
«Attento aibou.»
Annuii, decisamente concorde. «Grazie Yami» buttai fuori di un fiato, «il tuo consiglio cinquecentodieci mi è stato proprio utile!»
Mi sorrise, poi mi avvolse un braccio intorno al collo e mi scoccò un bacio sulla fronte.
«E’ stato un… piacere, aibou.»

 
 
 
 
 
 






 





 
 
Una scemenzuola.
Il titolo racchiude tutto il mio stato emotivo.
Sono Hikari, ho 19 anni e dovrò sostenere la maturità il 10 Luglio. Tra sette giorni, e l’ansia mi sta ammazzando. Non vedo l’ora che passi, anche se al tempo stesso vorrei che non arrivasse mai. Vabbé, tralasciamo…
Il mio intento con questa cosa era un altro. Dovevano esserci anche il punto di vista di Mana e degli altri, però non ho avuto troppo tempo di elaborarla. Spero abbiate apprezzato un poco – compatitemi XD.
Grazie per aver letto! UwU 

   
 
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