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Autore: Olly Polly Lolly    04/07/2012    5 recensioni
Una giornata al Lago Nero e i pensieri di Izzie sulla sua vita e su quello che è diventata. Ma soprattutto su come Molly Weasley l’abbia cambiata.
Ottava classificata al " The You&Me Contest".
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Molly Weasley Jr, Nuovo personaggio, Roxanne Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 Nickname : Jo_94

Titolo:  “Come un castello di carte."
Pairing:  Izzie/Molly

Genere: Introspettivo, Romantico.

Raiting: Giallo.

Avvertimenti: Missing Moment.
Introduzione: Una giornata al Lago Nero e i pensieri di Izzie  sulla sua vita e su quello che è diventata. Ma soprattutto su come Molly Weasley l’abbia cambiata.
 

                                 

                                   

Come un castello di carte.



Izzie era sempre stata sicura di poche cose nella sua vita.


I capelli di sua madre profumavano ed avrebbero sempre profumato di fragole, la sua stanza non avrebbe mai potuto essere ordinata, suo padre l’avrebbe sempre e solo chiamata Elizabeth,  perché  “ quel nomignolo è orribile” e il giorno più bello della sua vita sarebbe sempre stato il giorno in cui aveva ricevuto la lettera per Hogwarts.

Hogwarts che per lei era una seconda casa e i Corvonero  una seconda famiglia.

Per sette anni queste erano state le sue certezze,  le colonne portanti della sua vita che le avevano permesso di crescere  e mai e poi mai aveva pensato che  qualcosa avrebbe stravolto quella monotonia… poi era arrivata lei.

Molly Weasley era entrata  nella sua vita con così tanta prepotenza, facendo crollare tutte le sue convinzioni,  da non avere neanche il tempo di stupirsi.

Il giorno in cui l’aveva conosciuta, lo considerava  come il giorno in cui tutto era crollato e rinato al tempo stesso.

In quel momento l’unica cosa che sarebbe stata capace di credere era che l’amore faceva schifo e che ad amare si perdeva tempo e si soffriva e basta.

Aveva appena lasciato Lysander, l’aveva appena servito su un piatto d’argento a quella Weasley senza i capelli rossi, che lo amava quanto lei se non di più e l’unica cosa che le rimaneva era piangere da sola in un bagno senza che nessuno le dicesse anche solo “grazie”.

Non odiava né Lysander né Roxanne, ma loro avrebbero potuto essere felici ora e a lei rimaneva solo il dolore bruciante di una sconfitta e del tradimento.

Piangeva, la schiena ricurva sul lavandino e le lacrime amare che scendevano lungo le guancie;  piangeva e in quel momento non le importava neanche di aver fatto la cosa giusta, avrebbe solo voluto uscire da lì ed urlare al mondo che Lysander era suo, che lei era la sua ragazza e che Roxanne Weasley era stata solo una sciacquetta di turno; piangeva e faceva maledettamente male, perché la realtà dei fatti era che Lysander non aveva mai guardato lei in quel modo, ma solo quella ragazza che si aggirava per il castello facendo scherzi a tutti; piangeva e ce l’aveva con se stessa, perché aveva sempre saputo, ma si sa che è più facile tacere la ragione quando si è innamorati; piangeva e cercava mille motivi per continuare a farlo, ma non gliene veniva in mente neanche uno.

Poi era entrata Molly, lo sguardo ancora diffidente e il tono all’inizio accusatorio.

Non ci aveva mai parlato prima, e anche se l’aveva vista parecchie volte l’aveva sempre considerata qualcosa d’irraggiungibile. Di Molly aveva timore e non ne sapeva neanche il perché.

Eppure l’aveva consolata, le aveva indicato una nuova strada da seguire ed aveva fatto il tutto senza neanche conoscerla.

Molly era stato il muto ringraziamento che il destino  aveva  deciso di mandarle.

In quel momento era diventata la colonna portante a cui aggrapparsi per non affondare sempre più giù, nonostante fosse una variabile impazzita nella sua vita.

Avevano imparato a conoscersi e a fidarsi l’una dell’altra, fino a quando Izzie non aveva sentito qualcosa di strano, qualcosa che solo quando era con quella ragazza dalla forza d’animo incredibile e dallo spirito di famiglia fortissimo percepiva.

Si era sempre sentita diversa dalle altre ragazze, ma non aveva mai saputo definire il modo in cui lo fosse. Con Molly era diventato pian piano tutto più nitido, come una fotografia che si sviluppa, e nel momento in cui aveva percepito le labbra della ragazza sulle sue nel bagno de Prefetti aveva finalmente capito.

Molly l’aveva spinta così tanto aldilà del confine con se stessa,  che Izzie aveva stabilito di non oltrepassare, da dar voce alle sue paure e ai suoi segreti, con la convinzione di farglieli affrontare.

Ma non aveva tenuto conto che ne sarebbe rimasta coinvolta.

Gli occhi di Molly, sempre così azzurri e bellissimi esprimevano un’indignazione e una paura tale che Izzie aveva seriamente temuto di perderla.  Era riuscita a farsi perdonare e solo nelle settimane successive e  in particolare grazie all’aiuto di Sam era riuscita a capire perché la ragazza si comportasse in quel modo strano con lei.

Le era bastato pronunciare un nome e tutto aveva avuto un senso.

Alice Paciock.

Si era rispecchiata nel dolore dell’altra, perché quello che poco tempo prima era successo a lei l’aveva fatta sentire nella stessa maniera: usata e ingannata.

Aveva preso il coraggio a due mani, intimato ad Alice di lasciare in pace Molly e poi aveva fatto la cosa più sconvolgente e bella della sua vita: si era dichiarata.

Era stato in quel momento, nel momento in cui aveva avuto la certezza che Molly non se ne sarebbe andata, non di nuovo almeno, che sarebbe rimasta lì con lei e che avrebbero affrontato il futuro insieme, che tutte le precedenti certezze di Izzie erano crollate come un castello di carte.

                                                                                             

                                                                                                                           



- Ehilà, bionda che fai?-
La voce di Molly riportò Izzie alla realtà e le rive del Lago Nero riassunsero un contorno definito, mentre il libro che stava leggendo prima di essere assorta dai suoi pensieri era ancora aperto a pagina 20.

- Ciao, leggevo.- sorrise, mentre la ragazza si accomodava sotto l’albero accanto a lei e le stampava un veloce bacio sulle labbra.

-E cosa?- chiese infatti.

- “The great Gatsby”. Letteratura babbana.- rispose.

Molly fece una smorfia e Izzie rise. Non le piacevano mai i libri che leggeva e non ci mise molto, infatti, prima di farle cadere il libro dalle mani, coinvolgendola in un bacio che di casto aveva ben poco.

Quando si staccarono, il respiro di entrambe era irregolare e le gote arrossate.

- E questo per cos’era?- chiese Izzie posando il capo sulla spalla della ragazza.

-Oh nulla, mi sei mancata.- rispose vagamente l’altra.

Izzie capì subito che c’era qualcosa che non voleva dirle o che aveva timore di fare.

-Molly?- chiamò infatti retoricamente.

-Oh, e va bene! È che mi chiedevo se … ecco, io …-
C’era paura nella voce della ragazza. Il suo tono sempre allegro e spesso sarcastico sembrava lontano anni ed anni luce.

-Molly? Qualsiasi cosa sia risponderò sinceramente, lo sai. -  Izzie intrecciò la sua mano con quella dell’altra e la strinse, cercando di darle coraggio.

La ragazza si fermò un momento chiudendo gli occhi, prese un respiro profondo e poi sciorinò il tutto in un’unica frase.

-Tiandrebbedivenireacasamiaquestaestate?-

-Che cosa?-
La faccia di Izzie doveva essere veramente buffa perché l’altra cominciò a ridere per poi ricomporsi e dire più seriamente.

- Ti andrebbe di venire a casa mia quest’estate?- ripeté più lentamente.

-A- a casa tua?-
Ora era Izzie quella nervosa. Lei e Molly non stavano insieme da molto e lei non aveva neanche avuto il tempo di dire ai suoi  “No, mamma non mi piacciono i maschietti, ma le femminucce”, che l’altra le chiedeva di andare a casa sua per l’estate.

Izzie amava Molly, l’amava davvero e le aveva promesso che ci sarebbe stata sempre, ma l’ignoto le faceva ancora paura e non sapeva se era già pronta per affrontarlo.

Come se la sua ragazza le avesse letto nel pensiero,  sorrise mestamente e strinse con ancora più forza le loro mani ancora intrecciate.

- Non devi sentirti obbligata se non vuoi.- esclamò, una nota di tristezza nella voce.

- I-io, non è che non mi sento pronta Mols e lo sai. È che ho paura.-
Izzie si vergognava, dopo tutto quello che aveva affrontato, che avevano affrontato insieme, lei si tirava indietro come la più codarda delle codarde.

Molly però come sempre aveva deciso di non lasciarla affondare nel baratro dei suoi pensieri, ma anzi di condurla verso la luce.

-Facciamo così, tu verrai a casa mia.  Ti presenterò come mia amica e solo quando ti riterrai pronta diremo che sei la mia ragazza.- disse sorridendo.
Izzie era stupita. Sapeva quanto Molly tenesse a far conoscere ai suoi genitori la sua ragazza ed immediatamente si sentì una completa stupida per  aver  anche solo pensato di dirle no.

In fondo che differenza c’era se si baciavano davanti a tutta Hogwarts o fuori?

Izzie amava Molly e Molly amava lei e nessun’altra persona avrebbe potuto frapporsi.

-E se invece venissi tu da me e ti facessi conoscere i miei?- la voce era uscita ancor prima che Izzie potesse anche solo realizzare quel pensiero nella sua mente e gli occhi sgranati dell’altra furono una risposta più che esaustiva.

-T-tu, v-vuoi che io venga da te?- chiese infatti.

-Sì .-

-Come tua ragazza?- Izzie non riusciva a stabilire se nel tono di Molly in quel momento ci fosse più entusiasmo o isteria.

-Sì. - il suo fu solo un sussurro, tanto che Izzie faticò a capire se l’altra avesse  ben inteso. Nel momento esatto in cui, però, il suo corpo si trovò sdraiato sull’erba e le sue labbra furono coinvolte in un bacio passionale capì che Molly aveva decisamente capito e che poteva considerare la sua risposta come positiva.

Rimasero in riva al Lago fino al calar del sole, abbracciate, parlando di quello che avrebbero fatto quell’estate e pianificando ogni singola attività. Rientrarono solo quando Molly parlò di uno scherzo che lei e Lisa stavano organizzando come addio ad Hogwarts e la ragazza non volle entrare nei dettagli.
 Mentre mano nella mano raggiungevano il portone d’Ingresso, Izzie si girò un’ultima volta verso il Lago Nero, dove quel pomeriggio le sue paure più grandi e le loro soluzioni avevano preso posto in un ordine confuso, ma tremendamente perfetto, e sorrise.


Jo's corner:

 

Bene ed ora posso dire che anche il mio primo contest sia andato. Nonostante il risultato non sia dei più eccelsi ed io non sia finita sul podio, sono comunque contenta di come sia andata e di quello che il mio cervello abbia prodotto sotto sforzo ( xD ).

Detto questo, i personaggi non sono miei e tranne Molly, Lysander e Roxanne che appartengono a zia Row e che io non uso a scopo di lucro, Izzie o meglio Elizabeth Page è un personaggio originale creato da Mia Stonk ( di cui tra l'altro v'invito a leggere la storia qui : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=803646 ).


Mi raccomando recensite :)


 

Qui di seguito la valutazione della giudiciA:


VIII Classificata 

Come un castello di carte 

Di Jo_94
 


Grammatica 8,5/10: Di base è scritta molto bene, questa storia. Purtroppo è un po’ disseminata di errorini e imprecisioni, che a volte si fanno sentire e rovinano un po’ l’armonia del testo. Forse alcune cose proprio non le sapevi, ma altri credo che siano frutto di distrazione e basta. Te ne elenco qualcuno: 

ed avrebbero : la d eufonica qui è superflua, hai fatto lo stesso errore un altro paio di volte. 

con sé stessa : l’accento non ci va se dopo “se” c’è stessa. 

il destino le aveva deciso di mandarle. : ripeti lo stesso complemento due volte ( le e –le). 

aveva stabilito non oltrepassare, : io credo che dopo stabilito ci vada un “di”; forse volevim dire preferito allora è giusto non mettere niente. 

in un’ordine : ordine è maschile, l’apostrofo non ci va 

Stile 8,75/10: Nel complesso la tua storia mi è piaciuta, anche se non è qui che dovrei parlarne. Per quanto riguarda lo stile non mi ha conquistata particolarmente, mi rendo conto che sia qualcosa di prettamente soggettivo, ma purtroppo non ne sono rimasta affascinata. È semplice, ma non è per quello, forse è perché ci sono delle frasi un po’ criptiche, che mi obbligavano a interrompere continuamente la lettura per rileggere e capire cosa stavi dicendo. Se non avessi dovuto correggerla, l’avrei comunque finita, perché è una bella storia, ma non mi avrebbe lasciato nulla di particolare. Se posso permettermi ci sono alcune frasi che correggerei, non perché particolarmente scorrette, ma perché rallentano il testo. Per esempio: 
ma si sa che è più facile tacere la ragione quando si è innamorati : questa frase mi rimane un po’ oscura. Non riesco bene a capire cosa intendi dire, quindi non riesco nemmeno a suggerirti un’altra possibilità. 
Ma non aveva tenuto conto di esserne coinvolta. : non è sbagliata, ma credo che suoni meglio “di poterne essere coinvolta” o anche “che ne sarebbe rimasta coinvolta”. 
Certamente sono solo consigli ed esempi, però in generale ci sono delle frasi che forse anche solo leggendo si potrebbe rendere più scorrevoli. 

Caratterizzazione dei personaggi 5/5 Molly e Izzie sono due personaggi a cui non ho mai dato particolare attenzione, ma per l’occasione ho riletto alcuni capitolo di You&Me per capirle meglio. Allora io credo che tu abbia reso alla perfezione tutti i dubbi e le insicurezze di Izzie. Penso che meglio di così non avresti potuto renderla. Tutto quello che dice sul suo passato e su questo cambiamento è molto azzeccato. Molly è poco presente, per quello che si vede è coerente con quella che è sempre stata. 

Giudizio personale 8,75/10: Dunque, giudizio molto difficile. Forse quello più difficile. Non le ho mai davvero osservate/analizzate queste due belle ragazze. Non mi hanno mai colpito, non mi hanno mai interessata particolarmente, purtroppo. Però le ho ammirate molto. Sia Molly che ha sempre avuto il coraggio di camminare a testa alta, sia Izzie che ha avuto il coraggio di mettersi in gioco. Quello che non mi è piaciuto della tua storia è che hai dato molto – forse troppa – importanza al passato, riducendo il presente a una scena un po’ troppo breve e superficiale. Mi sarebbe piaciuto vedere più Molly/Izzie e meno Izzie. Capisco che sia qualcosa di soggettivo, però devo ammettere che la parte iniziale (sebbene un po’ ripetitiva con You&Me) è decisamente ben scritta e adeguata. 

  
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