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Autore: Alice Dolohov    04/07/2012    6 recensioni
"Perché quando il destino bussa alla tua porta non puoi fare niente per fermarlo. Lei era il suo destino. Lui era il suo destino."
Piccola One-Shot sulla storia d'amore tra Bill e Fleur...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Dancing with Cupid tonight

 
Bill ricordava bene quando si erano incontrati per la prima volta. Fingeva di non guardarla, di essere indifferente, di non averla nemmeno notata. E lei, per la prima volta nella sua vita, si era sentita ignorata. Ma non si era offesa, né arrabbiata. Aveva puntato i piedi e aveva deciso di conquistarlo a qualunque costo. E poi, poco prima di uscire dalla stanza, lui aveva sorriso. Non espressamente a lei, ma Fleur era sicura che quel sorrisetto di sfida fosse rivolto proprio nella sua direzione.
Quando aveva cominciato a lavorare alla Gringott per migliorare il suo inglese, Fleur era ormai quasi riuscita a dimenticare quel bel ragazzo dai capelli rossi legati in una coda di cavallo e dai magnetici occhi nocciola… quasi. Ma quando l’aveva rincontrato, e i loro sguardi si erano incrociati, e lui era scoppiato a ridere ricordando il loro precedente incontro, Fleur aveva capito di non averlo dimenticato affatto.
Bill Weasley si era dimostrato un osso duro, più di tutti i ragazzi con cui fosse mai uscita. Bill aveva un’aria canzonatoria quando parlava con lei, non la guardava con lo sguardo adorante che di solito le riservavano i suoi spasimanti, e gli uomini in generale, non le parlava come se avesse cinque anni e fosse un po’ tocca. Bill, dal canto suo, aveva capito presto che Fleur era molto più di quel che sembrava. Non solo una bella ragazza stupida con sangue Veela che non parla bene l’inglese, ma una persona con cui valeva la pena parlare, che riusciva a incantarti grazie a ciò che diceva, anche se lo diceva sgrammaticato e in uno strano miscuglio tra inglese e francese, che aveva la risata più bella che Bill avesse mai sentito, che arrossiva quando la guardava lui, soltanto lui.
Non avevano avuto bisogno di un primo appuntamento, di un invito formale, di richieste scritte. Un giorno semplicemente Bill l’aveva presa per la vita e l’aveva baciata. Ed era stato come una boccata di ossigeno, come un bicchiere d’acqua in mezzo al deserto, come un si in un mondo di no.
Ed era stato elettricità, fuochi d’artificio, brividi freddi. Tutto sembrava improvvisamente essere tornato perfettamente a posto, come se tutto il mondo avesse aspettato da sempre soltanto quel singolo istante. Perché quando il destino bussa alla tua porta non puoi fare niente per fermarlo. Lei era il suo destino. Lui era il suo destino.
 

§

 
Fleur non avrebbe ricordato il tragitto fino all’altare nemmeno negli anni a venire. Non avrebbe ricordato il bouquet di peonie che portava, la sua mano infilata sotto il braccio di suo padre, la leggera musica che aleggiava nell’aria, le gambe che le tremavano leggermente. Gli invitati che la guardavano sorridendo, il cielo azzurro, gli uccellini cinguettanti. Tutto sarebbe scomparso dalla sua mente, perché niente era davvero importante. Rammentava soltanto il suo volto, bello nonostante le cicatrici, sorridente, felice. I loro occhi si erano incrociati, come durante quel fatidico primo incontro, e Fleur aveva sentito la sua bocca distendersi in un sorriso di puro giubilo. Suo padre l’aveva consegnata a lui, e lei aveva smesso di pensare come faceva sempre, aveva smesso di preoccuparsi che tutto quel giorno fosse perfetto. Perché niente era importante fin tanto che erano insieme, fin tanto che quel singolo attimo di eternità sarebbe durato. Per sempre. 

  
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