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Autore: CherryBlossomHime97    04/07/2012    4 recensioni
ATTENZIONE: trama rinnovata, SasuSaku continua ^^
Questa fanfic ha l’intento di raccontare la storia d’amore più vera di tutti i tempi. E i pregiudizi, il passato, le parole non dette e gli sguardi omicidi non hanno più importanza alcuna. È l’amore che conta. È l’amore che ci fa sentire vivi sta notte. La notte della fuga.
E poi? Cosa accadrà dopo? Oltre l'amore?
- Tratto dal capitolo 1°
Ci avviammo verso la porta, prima di andare Naruto si lasciò sfuggire altre poche semplici parole.
-Grazie Sakura-chan. Io so che per me tu ci sarai sempre-
Fu un attimo, mi lanciai contro di lui ed inizia a piangere sommessamente. Non ci sarò per sempre, amico mio.
Sei davvero pronta ad assumerti tutte le responsabilità?
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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What's happened tonight?

 

 

Tu, mi hai preso pensando che tutto andrà bene.
Tu, mi hai detto “Vieni a dare uno sguardo qui dentro."
Tu mi hai creduto in ogni singola bugia.
Ma io, ti ho deluso questa volta.

Ma è l’ultima volta, giuro. Parola di Uchiha. D’ora in poi andrà tutto bene.

 Pov Sakura.

1° Capitolo – Voglio solo raggiungerti.

 

“Sakura camminava lentamente tra la vie di una quasi nuova Konoha. Il luogo dove doveva recarsi era sicuramente il meglio conservato della città dopo la Quarta guerra, quello che per così dire, era stato immune dagli attacchi dei nemici. Ma era anche il più sorvegliato. Cercò di non far caso a questo dettaglio, lei doveva vedere Sasuke a tutti i costi. Doveva vederlo, voleva parlargli, poteva salvarlo, di nuovo.”

 
 
Quando arrivai davanti al cancello del ghetto degli Uchiha, ebbi modo di scorgere solo una decina di AMBU, fra quelli che erano sul tetto e quelli che facevano la guardia all’entrata. Mi ci avvicinai.
-Si identifichi- mi chiese uno di loro. Neji si riconosceva benissimo anche con quella maschera. Da quando era diventato così distaccato? Ah, certo. Da quando era ritornato lui. Perché dal suo ritornoio era cambiata.
-Sakura Haruno…ed ecco il mio permesso per entrare qui- risposi sicura, mostrando un foglio di carta con la firma di Tsunade-sama.
Neji annuì lentamente e, dopo aver fatto un piccolo cenno agli altri, fui libera di entrare. Mi rilassai un po’.
Orami conoscevo le strade del quartier Uchiha a memoria, e mi sentivo come un gatto randagio che vaga e vaga, ma che alla fine ritorna sempre allo stesso punto, nel luogo dove ritrova calore…e un po’ di pace.

Bussai alla porta in legno massiccio che si spalancò poco dopo. Sasuke Uchiha mi lasciò entrare, il suo volto era una maschera che non tradiva alcuna emozione, eppure io, potevo giurarlo, potevo scorgere su quelle labbra sottili l’ombra di un sorriso.
-Sei venuta- mi disse, quasi come una accusa.
Sorrisi. Mi accusava di essere venuta in ritardo, lo sapevo o almeno, ci speravo. –Vengo sempre-
Sasuke si sedette sul tappeto vicino al divano, appoggiandosi con la schiena ai gambi di quest’ultimo in una posizione che sembrava quasi naturale e rilassata. Mi misi vicino a lui, accucciandomi sul suo petto, mentre egli, in modo distaccato, mi posava una mano sulla schiena. Sarei potuta rimanere lì per sempre.

-Il consiglio ha deciso- fu io a rompere il silenzio. Dovevo rivelargli la verità. –Ha condannato Uchiha Sasuke a otto mesi di reclusione forzata  in casa sua. Per riflettere sui suoi errori- dissi scimmiottando la voce di uno degli anziani, per sdrammatizzare la cosa. Alzai il volto per guardare meglio i suoi occhi. Non si scompose.
-L’otto è il simbolo dell’infinito- disse. Abbassando a sua volta lo sguardo verso di me. In quell’istante, quando ebano e smeraldo si incontrarono, ci concedemmo un bacio. Prima più dolce, poi più frenetico, un grido d’aiuto che sapeva di dolore, di un amore ritrovato che ancora non era del tutto libero. Finalmente la presa della sua mano sulla mia schiena divenne più forte, intensa e possessiva. Perfetta.
Quando ci dividemmo, un simpatico color rosato si era posato sulle sue guancie, mentre io ero completamente bordeaux, non mi ero ancora abituata del tutto a questo.
-Lo so- aggiunsi, riacquistando il filo del discorso – è per questo che ho deciso che noi non resteremo qui- era semplice. Sasuke mi sorrise, dico sul serio. Era bellissimo.
-Finalmente condividi il mio desiderio di lasciare il villaggio-
-Mi porterai con te vero? Sta volta?-
Mi attirò di nuovo a sé. I nostri respiri che lenti si mescolavano – Non ti dirò mai più “Grazie”-  .Non ti dirò mai più addio. E mi diede un piccolo colpetto sulla fronte con l’indice, sorridendo, di nuovo.
-Sei alquanto contraddittoria, Saku- aggiunse poi ironico. Oddio. Sasuke che faceva dell’ironia mi faceva quasi paura. Era un'altra cosa alla quale non riuscivo mai ad abituarmi.
-Perché?-
-Perché prima fai di tutto per riportarmi qui e dopo vuoi addirittura aiutarmi a fuggire, coerente-
-Io volevo riportarti da me, non a Konoha. L’importante è che tu sia mio- ribattei ovvia.
-E cosa ti assicura che io sia tuo?- mi domandò assottigliando gli occhi, forse per non ridere.
-Perchè sei ritornato?- rispondere con una domanda ad un Uchiha. Bhe, potevo diventare famosa per le mie risposte azzardate.
-Per farti mia- rispose in un sussurro che forse, davvero, mi ero soltanto immaginata. Sas’ke distolse lo sguardo, si era sbilanciato troppo, non poteva permettersi altre dichiarazioni. Doveva darsi comunque un minimo di contegno. Tuttavia, non potei non trovare questa scena comica perché il suo volto, benché, fosse ancora di un pallore cadaverico, ci colorò di una nuova tonalità di rosa. Se fossi stata ancora una bambina in balia dei proprio sentimenti molto probabilmente in quel momento sarei scoppiata a piangere per la gioia. Ma ora sapevo cosa volevo. Volevo Sasuke, a qualunque costo. E sapevo che lui era tornato, aveva accettato di starsene buono per un po’ solo per me. Ma nessuno poteva mettere in gabbia il mio Sas’ke-kun. Nessuno.

-I tuoi che ne pensano?- Mi chiese all’improvviso.
-Non lo sanno, pensano che sia all’ospedale- In realtà, avevo saltato molti turni per vedere Sasuke da quando era tornato.
-Quando non mi troveranno più qui e tu sarai scomparsa da Konoha, capiranno che siamo fuggiti insieme-
-Non m’importa-
-Non ti importa che il mondo sappia che hai scelto di fuggire con un Nukenin assassino e assolutamente non pentito?-
-No- risposi pronta. Era vero. La cosa più assurda di quella conversazione era che Sasuke dava assolutamente per scontato il fatto che saremmo riusciti a scappare e non farci trovare neanche dopo essere fuggiti. Bhe, tanto il genio era lui.
-Bene-

-E, e…Naruto?!- mi bastava nominare quel nome per mandarci in confusione. –Non lo accetterà mai- aggiunsi. Mi sentii terribilmente egoista.
-Io credo di si- mi corresse. -Naruto mi ha tormentato, anzi mi avete tormentato in questi anni perché io ero circondato dall’odio. E lo sono ancora. Ma lui capirà…capirà che tu non mi lascerai sbagliare ancora. Ed io non ti deluderò di nuovo. Forse, quel dobe ci lascerà in pace-
-Già, forse hai quasi ragione tu- dissi, mentre un sorriso ebete mi impreziosiva il volto.
-Tzè- rispose lui. Le parole di Sasuke per quel giorno erano evidentemente finite.
-Ti amo, Sas’ke-
-Lo so- detto questo si rimpossessò delle mie labbra e non solo. Mi stese sul tappeto con forza e si mise a cavalcioni su di me. Inizò a baciarmi il collo, mentre le sue mani indugiavano sui miei vestiti e su tutto il mio corpo. Un “Ti amo” per un Uchiha era evidentemente troppo, ma il mio Sasu aveva i suoi metodi per dimostrarmelo. Metodi, che fin dalla prima volta, ovvero circa due masi fa, quando era tornato, non mi ero mai azzardata a condannare.
Presto la mia maglietta e la sua finiro lontano in qualche angolo buio di villa Uchiha. Sapiente, dalle labbra passò al collo, mentre con una mano andò a tormentare i miei seni. Mi aggrappai alla sua schiena, sollevvandomi un pochino, per dargli modo di eliminare quell’odioso impiccio che rappresentava la mia biancheria intima. E mentre gemiti di piacere uscivano silenziosi dalla sua bocca mi avvicinai ad un suo orecchio, e dopo averlo mordicchiato per bene aggiunsi in un sussurro – Non trattenerti con me- La voce mi uscì maledettamente roca e affannata anche perchè poco dopo Sasuke premette la sua erezione contro il mio bacino, facendomi tremare. Stavo impazzendo. Entrambe le sue mani ora erano concentrate sui mie piccoli seni, e la sua bocca leccava ogni centimetro di pelle nuda, lasciando una scia di baci infuocati, scendendo sempre più giù. Oramai completamente nuda, mi premurai che fossimo allo stesso livello e quando sentii –Sakura non resisto più- con un'unica violenta spinta fui finalmente sua.
                                                                     
                                                                                                 __________
 

La Luna, fuori dalla finestra, era decisa a interrompere il mio sonno. La lattea luce che passava attraverso la finestra aperta, era tutta concentrata sui miei occhi. Quando mi svegliai, ritrovai Sasuke disteso al mio fianco, rivolto verso di me, con una espressione beata che ero certa solo io avergli mai visto, e le nostre mani destre erano intrecciate. Lo svegliai dolcemente.
-Tutto bene?- chiese la voce impastata dal sonno, ma serena.
-Si- e gli feci l’occhiolino. -Ora però devo andare,Sasu, si è fatto tardi- dissi stanca. Quando mi sarebbe piaciuto restare ancora un po’. La presa sulla mia mano destra si accentuò, per poi sciogliersi. Ci alzammo e rivestimmo alla meglio.

-Allora qual è il tuo piano?- chiesi, dopo essermi ricomposta.
-Ce ne andremo domani- rispose tranquillo.
-Cosa?- chiesi scettica. Stava impazzendo? – Ma domani è il compleanno dell’ Ho---
-Hokage, lo so… è un ottimo diversivo. Non avevi detto che in villaggio ci sarà un festa?-
-Certo, si stanno organizzando da due settimane eh, ma io non so, cioè, domani…-
-Appunto! Gli Ambu saranno impegnati a rendere più sicure le strade di Konoha, le porte del villaggio saranno tutte aperte per lasciar entrare i visitatori venuti per festeggiare con Tsunade, ci sarà confusione –
Avvertivo, nella voce di Sasuke una strana  follia, simile a quella che gli avevo visto quando era stata determinata ad ucciderlo. Decisi di sorvolare anche questo dettaglio. Ormai avevo deciso.

-Ma tu sei sicura che vuoi farlo, Saku? Io non resisto più in questo schifo di villaggio. In questa casa che sarà la mia prigione. La gente se sente parlare di me dice “è lui l’assassino”, ed è impossibile rimuovere questa convinzione dalla mente delle persone. Io sono quello sbagliato. E tu stai sbagliando insieme a me. Sei sicura?-
-Non ti lascerò fuggire senza di me ‘sta volta. Ti ho ritrovato, e non voglio perderti mai più- dissi, in tono quasi di preghiera, mi avvicinai a lui, per rubargli un altro bacio prima di andar via, ma lui, inaspettatamente, con le labbra mi sfiorò delicatamente la fronte, in un gesto che racchiudeva tutta la dolcezza del mondo.
-Mia madre lo faceva sempre quando avevo paura di fare qualcosa- disse, la voce improvvisamente distante.
Mikoto. Era stata sicuramente una donna straordinaria. Gli sorrisi.
-Ma io non ho paura di scegliere te.- dissi in un soffio, prima di allontanarmi da lui per andar via.

-C’è qualcosa che devo fare?- chiesi titubante. Ancora non riuscivo a capire perché lui volesse organizzare lanostra fuga da solo.
-Tranquilla. Io non so…non so fin dove le cose si spingeranno e non voglio coinvolgerti- Rabbrividii a sentire quelle parole. Anche perché il tono della sua voce era serio eprofessionale. Bhe, ormai conoscevo bene Sasuke. E non ero sicura che fosse tornato quello che era un tempo. Orochimaru, Itachi, Madara…l’avevano cambiato. Ma io lo amavo incondizionatamente, e sarei riuscita a cambiarlo ancora.
-Sii solo certa di trovarti a mezza notte esatta nei pressi della porta sud-est di Konoha e lascia fare a me- e al mio Sharingan, avrebbe dovuto aggiungere, il quale con gli occhi di Itachi era diventato perfetto.
Annuii solennemente prima di andar via.
Mostrai di nuovo il mio permesso per uscire dal ghetto e ed arrivai al piccolo appartamento che occupavo vicino l’ospedale, un po’ perché casa mia era stata quasi totalmente distrutta e i miei genitori avevano deciso di vivere dai miei zii per qualche tempo, un po’ perché non sopportavo i miei zii, un po’ per ritrovare un minimo di indipendenza personale.

Rimasi alquanto sorpresa quando vidi una cresta bionda e occhi azzurro cielo seduti davanti alla porta d’entrata di casa mia.  Naruto se ne stava seduto lì, la testa appoggiata sul palmo della mano e stava quasi quasi per addormentarsi.
-Naruto?! Che diamine ci fai qui?- i suoi occhi si spalancarono e schizzò dritto all’in piedi.
-Sakura-chaaaaaan! Dove eri finita? Ti sto aspettando da ore!- sapeva benissimo dov’ero. Sbuffai ed entrammo in casa. Naruto si accomodò sul piccolo divano.
-Allora come sta quel teme?- aggiunse a voce più bassa, intuendo la verità.
-Bene- risposi
-Bene- Silenzio. –Bhe ecco Sakura-chan mi chiedevo se tu domani verresti alla festa con me! Si, lo so che stai col teme, ma tu…potresti accompagnarmi comunque, vesto che Hinata, bhe lei ci va con…
-Momento, momento! Con chi ci va Hinata?- chiesi sconvolta.
-Con Kiba!-
-E perchè mai dovrebbe andarci con lui?-
-Perché lui l’ha invitata prima- rispose ovvio Naruto, come se l’idiota tra i due fossi io.
-Baka! E cosa ti ha impedito di chiederglielo prima?-
Il ragazzo davanti a me fissò gli occhi al soffitto, e mise un strano broncio, come quello di un bambino che non trova le parole.
-Tzè, Naruto, quasi non ti riconosco più! Combatti per lei! Invitala lo stesso-
-Ma, ma, io non so se…-
-E vorresti arrenderti?! Non bisogna mai arrendersi per amore. Mai, neanche in un solo istante della vita!-
Naruto mi sorrise, si alzò e corse ad abbracciarmi. –E chi lo sa meglio di te, eh, Sakura-chan?-
-Nessuno, credo- e mi rilassai un pochino.
-Allora sarà meglio che mi muova…tanto sono solo le undici di sera-
-Bravo, vai vai-
Ci avviammo verso la porta, prima di andare Naruto si lasciò sfuggire altre poche semplici parole.
-Grazie Sakura-chan. Io so che per me tu ci sarai sempre-
Fu un attimo, mi lanciai contro di lui ed inizia a piangere sommessamente. Non ci sarò per sempre, amico mio.





Anticipazione 2° Capitolo.

Poi entrambi sussurrarono facendo spallucce –Sakura-
-Quel è esattamente il tuo piano, teme?-
-Il mio piano è andata a farsi fottere molto tempo fa, quando le informazioni che mi aveva dato Sakura sul numero di Ambu e sigilli si sono rivelate errate-
-Capisco, comunque sei un idiota, quanto devi essere egocentrico per evocare un coso così grosso?-
-E tu quando devi essere baka per domandarmi una cosa del genere?-





Ecco qui il primo capitolo della mia nuova storia. Che ve ne pare? Mi raccomando fatemelo sapere *-*
Prevedo circa due Capitoli (il secondo è già quasi del tutto ultimano) più un 3° chappy\Epilogo. Ninete di impegnativo insomma, ma qualcosa di dolce romantico (ma comunque in perfetto stile Uchiha, come ci tiene a sottolineare Sas'ke-kun) da leggere per rilassarsi un po' questa estate...e per dimentaicarsi di questo caldo infernale T.T
A proposito, quasi quasi mi stavo scordando di aggiungere che la frase in lilla all'inizio storia è tratta dalla traduzione della canzone "Feels like Tonight" di Chris Daughtry... non è merito mio xD Canzone, che, mi fa un po' da musa in questa storia.
Bhe, ringrazio anticipamente tutti coloro che leggeranno, poi se lasciante un commentico ci sentiamo dopo :D
Ciao^^

Flyonclouds. 
  
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