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Autore: MarinLove_    04/07/2012    7 recensioni
"Vattene mio padre potrebbe arrivare da un momento all'altro" dissi
"Non mi importa devo sapere il tuo nome"
"Non insistere va via Zayn" dissi
"Non mi muovo finchè non lo saprò..." disse mettendosi seduto ad aspettare
"Keira è Keira adesso va via perfavore subito" dissi spingendolo, vidi che sul suo volto comparve un sorriso e si voltò di scatto verso di me
"Allora ciao Keira" disse facendomi l'occhiolino e guardandomi ancora dalla testa fino ai piedi li odiavo gli snob, e odiavo anche lui.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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20 Gennaio 1994 
Era una notte gelida di inverno, a Londra pioveva come non aveva mai piovuto prima, il vento aveva buttato giù alberi e costruzioni deboli e in quella notte una nuova vita
 era nata.
“Guarda amore non è bellissima” disse una donna rivolgendosi all’amore della sua vita, George Cooper e Leila Stewart avevano avuto una bambina bellissima
“Oh amore ha i tuoi stessi occhi “ disse ancora la donna
“Non posso ancora crederci amore è  uno spettacolo” disse l’uomo dando un bacio alla moglie e sulla fronte della bimba
“Adesso riposate ok?” disse ancora uscendo dalla stanza dell’ospedale
 
 
12 aprile 2000, Keira, 6 anni
 
"Mamma perchè stiamo facendo le valige?" chiesi a mia madre ancora assonnata
"Andiamo via Keira" disse fredda
"in vacanza?" chiesi sorridendo
"Si, in un posto lontano da qui" disse
"Ok vado a svegliare papà" dissi dirigendomi verso la camera da letto dei miei genitori, ma mia mamma
mi bloccò prendendomi dal polso stringedolo fortissimo
"Ahia mi fai male" dissi massaggiandolo
"papà non verrà con noi amore" disse chiudendo la sua valigia
"ma poi torniamo a Londra, a casa vero?" 
"No!" disse decisa
"E perchè papà non viene?" continuai ad insistere
"Basta sta zitta, partiamo" disse dandomi uno schiaffo in faccia facendomi diventare una guancia tutta rossa
 
Ricordo ancora, erano le 3 di notte e mia mamma mi aveva svegliato nel cuore della notte costringendomi a fare le valige, non so cos'era successo
ma non voleva che il mio papà venisse con noi.
Dopo due lunghe ore di viaggio arrivammo in un nuovo paese, l'Italia precisamente a Milano, mia mamma chiamò un taxi che ci portò in un hotel, era ancora distrutta
"Mammina, puoi dirmi perchè siamo qui?"
"Amore, papà si è comportato male con mamma" disse sospirando, io annuii ancora non capendo nulla, stetti in silenzio e poi lei mi disse delle cose
 
"Keira, adesso saremmo solo io e te chiaro? Tu non avrai bisogno di nessuno, nessun amico nessun fidanzatino, non ci sarà bisogno che uscirai insieme ad altri ragazzini, ci sarò sempre e solo io e tu resterai con me ti porterò io fuori, uscirai solo con me, sarò io la tua amica
del cuore amore mio, non ti permettero di uscire con nessun altro intesi? Non permetterò a nessuno di farti soffrire" 
disse tutto d'un fiato, nella sua voce riuscivo ad intuire cattiveria mista con l'amarezza, mia mamma era cambiata 

"ok mamma" riuscii solo a dire, ero solo una bambina
 
 
5 Maggio 2005, Keira 11 anni 
 
"Ehi mamma bentornata da lavoro come stai?" chiesi sorridendo come al solito
"Bene grazie" chiese sbattendo la porta e buttando la borsa all'aria 
"Ehi mamma ascolta.." iniziai, lei aprì una bottiglia di birra e si sdraiò sul divano
"cosa vuoi Keira fa veloce che sta iniziando un film" disse togliendosi le scarpe
"Ehm.. una mia amica, Juliette ti ricordi di lei?? Ecco, mi ha chiesto se.. insomma stasera vanno a prendere il gelato e mi hanno invitato
ci sarà il ragazzo più carino della scuola, sarà solo per una mezz'oretta mamma poi torno a casa"  dissi tutto d'un fiato
"Keira" iniziò
"Ti prego mamma solo per questa volta"
"No, tu non metti il naso fuori da questa casa, ringrazia che non ti ho preso l'insegnante privata e ti permetto di andare in una scuola pubblica
non costringermi a toglierti pure quello, adesso fila in camera tua e restaci" disse urlando
Io non dissi niente, si, mia mamma mi faceva paura, andai in camera mia dove solo la musica poteva salvarmi da quelle lacrime amare.
Tutti gli anni avevo continuato così finchè un giorno decisi di dare una svolta
 
 
 
16 settembre 2009, Keira 15 anni
 
Chiusi il mio armadietto continuando ad evitare tutte le ragazze che cercavano di fare amicizia con me, non avevo una vita sociale. 
Ricordo ancora quando mi sedevo in mensa in un tavolino apparte e stavo li a fissare tutti quanti: le ragazze pon pon, i nerd, i secchioni, i ragazzi della squadra 
di calcio insomma il solito liceo tutti mi avevano invitato a sedersi al loro tavolo ma avevo rifiutato a tutte le proposte controvoglia, mi vergognavo della
mia vita non volevo che sapessero tutti quanti che mamma avevo. Ero diventata quella strana, la ragazza solitaria della scuola e avevo fatto fatica 
ad imparare l'italiano
Mentre consumavo il mio pranzo, Alessandro il capitano della squadra di calcio, 
16 anni un ragazzo italiano alto con i capelli scuri e gli occhi azzurri si avvicinò a me
"Hei inglesina" disse
Era la prima volta che mi rivolgeva la parola, avevo una cotta per lui dal primo anno di liceo e mi piaceva tantissimo
"Hei" dissi timidamente 
"Senti sei carina, vuoi uscire con me stasera?" mi chiese con una nonchalance allucinante
"Ehm io non so.." 
"Ascolta ci divertiremo saremo io e te e poi ti porto a fare un giro" disse sorridendo
Stavo per rifiutare quando una rabbia salì dentro di me, io non volevo rifiutare era mia mamma che voleva che lo facessi non potevo continuare 
così decisi che quella notte sarebbe stato diverso
"A che ora??" chiesi sorridendo
"Alle 11 va bene?" chiese trionfante 
"Si va  benissimo" dissi alzandomi per il suono della campana
 
Quella notte scappai, uscii dalla finestra nonostante io fossi al terzo piano di un palazzo, avevo usato il lenzuolo e uscii quando mia mamma già si era addormentata 
fortunatamente quella sera non era uscita a bere come faceva ogni notte, quella sera avevo avuto solo fortuna decisi che non avrei potuto continuare così.
Una volta arrivata in un locale con Alessandro capii seriamente cosa voleva dire divertimento, stare con gli amici uscire a prendere qualcosa tutti insieme
salire in motorino, si perchè si usavano quelli in Italia per i ragazzi di 16 anni, era tutto bellissimo, io non avevo mai provato delle sensazioni del genere
Quella sera Alessandro diventò il mio ragazzo e siamo stati insieme per 2 lunghi anni.
 
Continuai così tutte le sere, mia mamma non usciva più comprava la birra si ubriacava e poi si addormentava, uscivo verso le 11 e tornavo verso le 3 di notte, 
Alex fu il mio primo bacio la mia prima volta, fu tutto quei giorni furono perfetti quando una sera mia mamma si accorse che non ero in casa, aveva avuto dei sospetti.
Ricordo che mi ha aspettato tutta la notte intera davanti la porta, non appena quella sera entrai lei, ubriaca marcia, iniziò a picchiarmi e io ricambiai, si ci stavamo prendendo 
a legnate le urlavo che volevo essere una ragazza normalissima e che non volevo fare la sua fine cioè quella di un'alcolizzata. 
Non la chiamavo neanche più mamma ogni sera era sempre la stessa storia, ormai Alessandro sapeva ed era davvero comprensivo ma ogni singola notte
io e quella donna ci prendevamo a legnate, lottavo per la mia libertà ma lei sembrava non voler mollare, aveva fatto di tutto pur di farmi stare in casa aveva pure smesso di darmi 
da mangiare, infatti la famosa anoressia colpì anche me, si quella maledetta malattia, però era solo colpa sua.
Avevo dei problemi, non avevo più visto ne sentito mio padre da quando quella notte mi aveva portata via mia madre. Maledetto neanche una lettera
neanche un sms per chiedere come stavo, niente, niente di niente si stavo male con mio padre ho sempre avuto
un rapporto diverso e lui non era qui con me quando ne avevo più bisogno e l'unica persona che avevo a fianco era Alex ma...
dopo due anni anche lui mi abbandonò.
Si dimostrò un bastardo.
 
2 Ottobre 2011
Dovevo uscire con Alex ma non rispondeva con mia madre era sempre la stessa cosa solo che la cosa si era cautelata, adesso ero io ad occuparmi  di lei
ha rischiato di entrare in coma etilico e nonostante tutto continuava a bere e a pretendere delle cose da me, io non la chiamavo più mamma ma con il suo nome,Leila. 
Decisi di andare in una discoteca, Alex non mi ci aveva mai portato andai alla Springs era la sua preferita 
ma non mi ci aveva mai portata. E avevo anche capito il perchè, lo vidi li appoggiato al muro che ficcava la lingua in gola a una ragazza dai capelli rossi 
sentivo che stavo per svenire, lui le toccava tutto anche le sue intimità e lei faceva lo stesso mi avvicinai a loro e ricordo le esatte terribili parole
"Alex-x ma.. ma cosa stai facendo" dissi scoppiando a piangere, la rossa che era con lui si allontanò ridendo e fui tentata ad ucciderla
"Ma cosa cazzo vuoi troietta anoressica" disse, era ubriaco fradicio, peggio della donna che doveva essere mia madre
"C-cosa dici? Sei ubriaco! Ti porto a casa" dissi prendendolo per il braccio, lui mi diede uno schiaffo facendomi cadere a terra
"Mi fai schifo, ti ho solo usata non capisci? Non capisci che non ti ho mai portata qui per questo? Mi fai solo pena non voglio stare realmente con te
ma te la cavi a scopare piccola perciò possiamo ancora stare insieme tranquilla" disse ridendo.In vino veritas. Lo sapevo benissimo
quando mia madre era ubriaca una volta mi disse che stava sfogando la rabbia verso mio padre su di me, non lo faceva per il mio bene ma per il suo.
 
Mi rialzai ma quello che avevo dentro era solo rabbia non più lacrime solo rabbia scappai e al primo locale che incontrai sono entrata e iniziai a bere
come faceva mia madre, come faceva Alex... Quel locale era un locale di cubiste, ballavano coperte da poche cose o a volte anche nude, ero talmente ubriaca che
salii su un tavolino anche io e iniziai a spogliarmi come facevano loro. Ero talmente ubriaca che non ricordo bene ma ricordo che avevo trovato un lavoro.
Questa fu una brutta parte della mia vita, si lavoravo in un Night, un locale di cubiste e mi faceva schifo, mi usavano a loro piacere 
mi costringevano a fare delle cose per pochi soldi e dovevo mostrare il mio corpo esile.
Un mese dopo esatto.. il 2 Novembre continuavo a lavorare lì, ero completamente ubriaca e ormai ero abituata quindi decisi che quella sera mi sare spogliata tutto
La gente faceva schifo li  dentro solo vecchi ubriaconi arrapati o giovani brutti e schifosi non sapevo esattamente cosa avevo ma mi spogliai tutta 
con sottofondo di una canzone e nel momento esatto in cui tolsi l'ultimo indumento dal mio corpo mia madre entrò in quel locale e mi vide. 
Incrociai il suo sguardo fissandomi sul posto, ero come congelata e le persone fischiavano. Nei suoi occhi c'era tristezza, delusione, odio e dispiacere, si era 
dispiaciuta, vidi che le lacrime solcarono il suo viso ed anche io iniziai a piangere a quella vista.
Ricordo che lei scappò via e io scesi da quel lurido tavolino e corsi rivestirmi mettendomi una felpa lunga che mi coprisse almeno un poco
e uscii di fretta dal locale chiamai mia madre con insistenza ma non rispondeva quando ad un certo punto non si sentì nulla sul cellulare 
Ritornai nel locale, mi licenziai, con molta fatica ma mi licenziai infatti non mi avevano pagato una lira per quel mese, il capo mi aveva urlato
e detto che non potevo andarmene ma con fatica riuscii a scappare anche di li e mi misi in un marciapiede appoggiata al muro rannicchiata a me stessa in attesa di una 
chiamata di mia madre che mi poteva dire che era tutto finito e che andava tutto bene e che avremmo potuto ricominciare anche se impossibile
cancellare tutti i ricordi e gli errori, avrei potuto perdonare mia madre e lei avrebbe potuto fare lo stesso ma il destino non lo permise
Driiiin Driiiin
"Pronto" dissi con la voce soffocata dal pianto
"Ehm buonasera lei è la signorina Keira Cooper?" disse una voce non conosciuta dall'altra parte della cornetta
"Sua madre ha avuto un grave incidente d'auto.." continuò, e io strabuzzai gli occhi
"C-cosa?" riuscii solo a dire, un silenzio lacerante si formò dall'altra parte della cornetta e le lacrime uscirono a palate non poteva essere vero
"Non ce l'ha fatta" disse solamente con un pizzico di amarezza nella voce, il cellulare mi cadde dalle mani e anche io caddi a terra, stavo buttando
lacrime, avevo paura, paura di rimanere sola senza nessuno, non avevo nessuno. Ero sola, in Italia dove non c'era nessuno su cui poter contare
solo su me stessa e mia mamma era morta in un incidente per colpa mia. Restai lì su quel gradino sola, tutta la notte finchè l'indomani mi arrivò un'altra chiamata
dicevano che avevano rintracciato mio padre a Londra e adesso eccomi qui ero su un autobus che mi stava portando da quello che avrebbe dovuto essere mio padre.



Ecco Keira a 15 anni 








Keira a 17 anni







Ma ciao a tutte :) ok ho postato  il primo capitolo della mia nuova FF ok è un po' triste 
l'inizio però spero che vi piaccia almeno come prologo ho avuto un bel po' di idee :)
bene un bacio a tutte spero che mi lasciate qualche commentino :)
MarinLove_
  
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