Era notte fonda ma io non dormivo
ancora.. è difficile
crederlo ma io non dormivo mai.
Ero in un bosco, mi stavo nutrendo
del sangue di un
coniglio, era doloroso vedere un animale soffrire, ma non potevo farci
niente, quello era
il mio unico istinto, nutrirmi di
sangue, e un istinto ancora più grande era quello di
nutrirmi del sangue umano,
cosa che per ora ero riuscita ancora a trattenere. Poco dopo essermi
nutrita
del sangue del coniglio mi avviai nella mia stanza e aspettai che
arrivasse la
mattina. Dovetti aspettare come sempre una lunga notte quando
finalmente si
fecero le sette, non avevo bisogno di lavarmi la faccia, ero
già pulita e
sveglia, quindi feci colazione, mi lavai i denti, lavando bene i miei
canini appuntiti
e mi misi l’uniforme scolastica.
Mi avviai nella 2° A, la mia
classe, dicevano che oggi
doveva arrivare un nuovo compagno, tutte le mie compagne erano eccitate
ma a me
non faceva né caldo né freddo, non mi interessava
niente dei miei compagni,
l’unica cosa che pensavo era quella di studiare. La Prof.
Fece l’appello e
quando sentii il nome Sarah Lores alzai lentamente la mano e poi la
abbassai
subito. Ero una
ragazza molto solitaria
e non parlavo spesso, parlavo solo con le persone con cui avevo molta
confidenza.. di aspetto fisico ero di statura media, avevo dei capelli
lunghi
mori, ero una semplice ragazza o in fin dei conti non tanto semplice,
io sono
una vampira, sono immortale e mi nutro del sangue degli altri esseri
viventi,
naturalmente nessuno sapeva questo mio segreto e nessuno lo
verrà mai a sapere.
Finito l’appello la prof
presentò il nuovo studente che si
presentò scrivendo alla lavagna sporca di gesso il suo nome.
Disse con voce
debole ma allo stesso tempo decisa “Salve,
io sono George Grady, mi sono trasferito da New York a Londra, spero di
trovarmi bene in questa classe.” dopo
questo la prof. Lo mandò a sedere vicino al mio banco visto
che io mi sedevo
sempre vicino a banchi vuoti era forse la seconda volta che mi trovavo
vicino a
un compagno di banco ma non gli parlai e rimasi in silenzio, lo
osservai
soltanto.. aveva dei capelli corti biondi e un’uniforme tutta
stirata male, si
vedeva che veniva da una città grande da quanto era
trasandato. Dopo un po’ che
lo osservai mi voltai verso la lavagna e cercai di capire la
spiegazione della
prof. Ma il ragazzo mi chiese “Ciao,
come ti chiami?” io non gli risposi e lui continuava ad
insistere, così gli
risposi con calma “Mi chiamo Sarah, comunque scusami ma sto
cercando di seguire
la lezione, mi faresti un favore se stessi zitto..” George
tacque per cinque
minuti e poi riprese a parlarmi dicendo “Perché
sei così fredda? Ti è successo qualcosa? Non mi
sembri una persona normale”
anche questa volta non gli risposi e lui subito dopo smise di fare
domande,
sapendo che era inutile. Suonò
la
campanella ma io non mi mossi dal banco come tutti stavano facendo,
presi solo,
silenziosamente la merenda, neanche George si mosse e mi
guardò, io irritata
gli dissi “Senti.. che cos’hai da guardare?
Che cerchi di ottenere?” George rispose
“Beh, io cerco di fare amicizia
ma ho capito che con te è impossibile.. ciao.” e
si alzo dal banco. Di colpo
sentì un dolore al petto ma lo ignorai. Suonò di
nuovo la campanella. I miei
compagni si sedettero al loro posto, escluso George. “La
ragazza scema”, ovvero
come la soprannomino io, alzò la mano, la prof le diede la
parola “Cosa
c’è Laurence?”, si chiamava Bridgette
Laurence l’ho chiamata ragazza scema perché
è una di quelle presuntuose
amichette sceme che si credono chissà chi, “Scusi
ma George? Non è in classe..
forse Sarah l’avrà trattato male, sa
com’è fatta..” la prof rispose “Scusa Laurence
non sono affari tuoi quelli di
Lores.. comunque visto che è la sua compagna di banco, Lores
va a cercarlo e
non perdere tempo.” Io scocciata risposi di sì e
andai silenziosamente fuori
dalla classe.