Fanfic su artisti musicali > MBLAQ
Ricorda la storia  |      
Autore: MusicInTheAir    04/07/2012    4 recensioni
Ed invece di continuare verso la stradina mezza distrutta di casa tua, svolti a sinistra e continui a camminare.
Sai dove andare, perché è lì il tuo posto.
E’ lì, con lui.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

.FIGHTER.

 

 

La pioggia ti bagna il viso e ti pulisce dal sangue incrostato delle ferite.

Apri gli occhi e ti guardi attorno.

Sei solo.

Ti alzi e ti dai pacche leggere sulle gambe e sul busto per pulirti dalla polvere.

Tiri un sospiro irritato quando la pioggia si fa più violenta, e ti chiedi cosa ci fai fuori al giardino della casa diroccata davanti alla tua.

Fai una smorfia, guardando il tuo riflesso in una delle finestre rotte.

Hai un occhio nero ed un enorme bernoccolo sulla testa.

Tuo padre ti ha inferto quelle ferite, Joon, lo sai.

Questa volta, però, ti ha picchiato fino a farti perdere i sensi.

Volgi lo sguardo verso casa tua, e lo vedi fissarti dalla finestra.

Scoppi a ridere e ricambi lo sguardo, sprezzante.

Dopo tutto ciò che mi hai fatto, penserai che io ti disprezzi...

Lo vedi serrare la mascella e darti le spalle, mentre tu ti senti diverso.

Ti dolgono tutte le ossa ed i muscoli, forse ti ha lussato il polso, ma non ti importa.

Cammini sicuro verso la strada.

...Ma alla fine, voglio ringraziarti...

Ed invece di continuare verso la stradina mezza distrutta di casa tua, svolti a sinistra e continui a camminare.

Sai dove andare, perché è lì il tuo posto.

E’ lì, con lui.

...Perchè mi hai reso molto più forte...

Non ti importa quanto ti possano far male le gambe, inizi a correre a perdifiato, sotto il temporale che sembra seguirti.

I tuoni rimbombano alle tue spalle e ti spronano a continuare.

Quei tuoni sono parte di te.

Sono la tua energia, la tua rabbia, la tua passione.

Io pensavo che tu lo sapessi...

E’ vero, lo pensavi.

Era palese che tra te e Mir ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia, ma il tuo vecchio è troppo stupido e concentrato a fare bella figura con gli altri per porti attenzioni.

Credevo fossi vero...

Credevi che, quando ti diceva che ti voleva bene, fosse sincero.

Mai credere a persone come lui.

Falso, ipocrita, violento.

Ti ha picchiato a sangue quando ha scoperto che eri innamorato di un altro uomo, ed ha continuato per mesi, dicendoti che, se volevi che tra voi due tornasse la serenità di prima, dovevi tornare a dedicarti al “gentil sesso”.

Non potevo credere che la tua fosse una finzione, ma il tempo è scaduto...E ne ho abbastanza!

Ne hai abbastanza dei pugni in faccia.

Ne hai abbastanza dei calci nello stomaco e sulle costole.

Ne hai abbastanza di rischiare di morire affogato mentre ti fa stare non sai quanti minuti nell’ acqua della tazza del cesso.

Ed ora corri.

Corri e ti senti vivo, inattaccabile.

Salti e tiri un calcio, poi un destro ed un sinistro che mira nello stomaco di un avversario invisibile.

Ti ricordi cosa diceva? Che tu e lui eravate due maratoneti che correvate per arrivare in cima.

Ma la tua corsa gioiosa finisce nelle fiamme. E la sai un’ altra cosa, papà? La tua avidità mi fa vergognare. Dopo avermi rubato ed ingannato...

Arrivi alla palestra abbandonata ed apri le pesanti porte di ferro come fossero fogli di carta.

Senti l’ adrenalina scorrerti come un fuoco nelle vene.

Vuoi solo vederlo cadere rovinosamente a terra e non poter riemergere dal peccato in cui stava sprofondando, lui come tua madre.

....Forse credi che io provi del risentimento verso di te...

Cammini a passo svelto verso i spogliatoi e dai un pugno ad uno degli armadietti, che si apre cigolando.

Ti levi il giubbino di pelle e lo sistemi dentro, poi ti strappi la maglia di dosso e rimani a petto nudo.

Ti passi una mano tra i capelli e torni nella grande sala dove sono abbandonati al loro destino attrezzi per l’ allentamento.

Ti dirigi a passo sicuro verso il sacco da box e ti metti in posizione.

Quella stessa posizione che Mir ti ha raccomandato di tenere per non essere battuto.

Ed ora sai che è la verità, ma non dipende dalla posizione.

Tu non puoi essere più battuto.

Parte il primo pugno.

...Ma hai torto...

Da quello ne parte un sequenza di altri mille.

Colpisci quel sacco che se fossi impazzito, immaginandoti il volto invecchiato e ripugnante di tuo padre.

E sorridi, ripensando a quello che ti hai fatto, riscoprendo che non lo odi.

Gli sei grato.

Perché?

Perché se non fosse stato per tutto ciò che mi ha fatto, adesso non sarei capace di tirare avanti. Quindi, voglio ringraziarti, perché...

Inizi ad urlare mentre tiri pugni, e si uniscono anche i calci.

Senti dolore, ma devi sfogarti, in qualche modo.

Sfogare la tensione.

E la tua mente inizia a viaggiare, verso quegli eventi che ti hanno reso più forte.

Quando, nell’ unico negozio della città, Mir ti ha dato il primo, timido, bacio sulle labbra, e tu gli hai sorriso.

...Tutto ciò mi ha reso più forte, mi ha fatto lavorare più duramente...

Vi avevano visto tutti, e la voce di voi si era sparsa per la città.

Tuo padre era tornato a casa a notte tarda, quasi le tre.

Mi hai reso molto più saggio, quindi grazie per avermi reso un combattente...

Ti aveva afferrato per i capelli e portato nel salotto malandato di casa, e ti aveva preso a schiaffi, minacciandoti.

Mi hai fatto imparare più velocemente, mi hai reso la pelle più dura, mi hai fatto diventare più intelligente...

Non lo hai ascoltato.

Cosa c’ è di male nell’ amare?

Hai continuato a vederti con Mir, e lui ha continuato a picchiarti.

Sei andato con Mir nella palestra abbandonata, e lui ti ha fatto sbattere ripetutamente la testa sul tavolo di vetro, finchè non si è rotto.

Andavi in giro tenendo Mir per mano, e lui ti buttava a terra e ti prendeva a calci.

Ho iniziato a pugnalarti alle spalle, solo così avresti ricevuto qualcosa...

Hai fatto l’ amore con Mir.

Questa stessa mattina.

Non sai come abbia fatto a scoprirlo, ma, quando sei tornato a casa, ti ha picchiato come mai aveva fatto prima, poi ti ha trascinato in cucina e ti ha fatto immergere la testa nel lavandino pieno ancora dell’ acqua sporca dei piatti.

Ti urlava che la famiglia era nel disonore per colpa tua.

Ora non iniziare nemmeno che sono io quello da incolpare, ti stai solo scavando la fossa da solo...

Giri su te stesso e dai una tallonata al sacco.

-Questo è per Mir.-

Sussurri, afferrando quella che sembra una salsiccia riempita di sabbia ed assestandogli una ginocchiata.

Dopo tutte le lotte e le bugie, volevi farmi ancora del male, ma tutto ciò non funziona più...

Il sudore scorre sul tuo corpo.

Gocciola dalla mascella e scorre sulla spalla, accarezzando i pettorali scolpiti, gli addominali sviluppati, sfumando nella striscia elastica dei tuoi boxer.

Giri intorno.

Il sacco da box è rosso fuoco, e ti fa salire la voglia di continuare a combattere.

Sorridi, sadico, immaginandoti che faccia faranno quando tu sarai in cima.

Ricco, famoso, felice.

Felice con Mir.

Se non fosse stato per tutte le tue torture,non avrei saputo come diventare così, non avrei saputo cosa volesse dire non mollare mai...

Ti passi una mano tra i capelli e sospiri, buttandoti seduto al suolo.

Come ha potuto quest’ uomo che credevo di conoscere, rivelarsi ingiusto...Così crudele...

Ti passi la lingua sulle labbra ed alzi gli occhi al soffitto, puntellato da macchie di muffa.

Potevo vedere solo il buono in te, fingendo di non sapere la verità...

Joon, ha provato a nasconderti le sue bugie.

Ma non si può portare una maschera troppo a lungo, lo sai.

Te ne sei reso conto.

E con questo, un’ altra consapevolezza ti colpisce, come un’ onda impetuosa.

Ma alla fine vedrai...

Ti alzi in piedi.

I tuoi occhi brillano come stelle di mercurio.

Tu non mi fermerai!

Volgi lo sguardo verso le porta aperte e c’ è Mir.

C’ è lui ed il suo sguardo preoccupato, il suo corpo che trema, le sue mani che piano si tendono verso di te.

-E’ finita.-

Ridi, correndo verso di lui.

Perché lo credi davvero.

Anzi, mentre lo stringe a te, hai la certezza che, un giorno, sarai tu a guardarlo dall’ alto in basso.

E lo sai perché.

Dillo.

Urlalo.

Io sono un combattente, e non mi fermerò, non torno indietro. Ne ho avuto abbastanza!

Tu allontani da lui.

-Ti va di scappare da questa merda, Mir?-

-Si.-

-Dove andiamo?-

-Non importa, ti seguirò ovunque.-

Annuisci.

Poi vai a riprendere i vestiti.

Dalla finestra, noti che ha smesso di piovere, e tu non te ne eri reso conto.

Mentre esci fuori dalla palestra, alzandoti il colletto della giacca, diretto verso una meta imprecisa e lontana, un solo pensiero ti rimbomba nella mente.

Tutto quello che mi hai fatto mi ha reso una persona migliore, quindi grazie per avermi reso un combattente.

 

+Manicomio+

Em...Ehilà! ^^” questa è la prima FF che scrivo sugli MBLAQ e non è un granché, lo so! xD il fatto è, che li conosco da poco, ma già li adoro, ed ho pensato di scrivere questa su Joon e Mir (che sono carinissimi insieme *^*) però una che era tutta rose e fiori non mi andava, così ho pensato: e se qualcuno non volesse la loro relazione? Così, ispirandomi al mio, di vecchio xD, che odia lo yaoi ho scritto questa...cosa? non so come chiamarla xD la canzone, i cui versi sono in corsivo, ed esprimono i pensieri di Joon, sono della canzone Fighter di Christina Aguilera. Grazie per aver letto fino alla fine, e spero vogliate farmi sapere cosa e pensate ^^

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > MBLAQ / Vai alla pagina dell'autore: MusicInTheAir