Una mattina come
tutte le altre: un giorno di luglio.
Sole, caldo
e un filo di vento.
La grande
casa di campagna era a lavoro come un alveare pieno.
Chi lavava
il bucato sulla fontana, chi curava l’orto e dato il caldo opprimente dava un
po’ di acqua a quelle povere piante.
Chi studiava
chiusa nel fresco della casa e chi curava il giardino pieno di foglie cadute.
Tutto era
chiaro e caldo, nonostante fossero già le sei del pomeriggio.
I mestieri
erano allietati dal canto degli uccellini e dal rumore dei trattori dei vicini:
pensiero Lizzie
- anche loro a lavoro – pensai
Uno strano
rumore interruppe tutto. Una macchina scura e polvere ovunque.
La macchia
nera si fermò davanti alla fontana nel vialetto di casa.
Scese un
tizio calvo che si rivolse alla signora che lavava gli abiti.
- Mi scusi,
saprebbe indicarmi la strada per l’aereoporto?
La signora
sorrise e disse con voce chiara:- si certo -
Ma appena
dette queste parole fu interrotta da voci e rumori che provenivano dall’interno
dell’auto.
In quel momento
la ragazza che curava il giardino se ne andò con il cesto di foglie raccolte;
andava a gettarlo dietro al garage.
- è troppo
caldo! – un urlo fece scappare gli uccellini dal giardino.
- ti ho
detto di stare dentro! – urlò di rimprovero una donna sulla trentina
dall’interno dell’abitacolo.
- Ma tu mi
vuoi far morire lì dentro!- continuò il tipo
-Potevi
aprire il finestrino, giusto un pochino
–
- Sarei
morto sicuramente!
Ormai la
macchina si era svuotata e stava lì calda. I passeggeri erano tutti davanti
alla fontana, curiosi di vedere chi abitava in quella casa o più semplicemente
cercavano un po’ di fresco.
- Salve,
posso bere un po’ quell’acqua lì?- chiese un ragazzo dai capelli castano chiaro
- Certo -
sorrise ai 5 ragazzi la signora – anzi se volete potrei offrirvi qualcosa di
fresco in casa -
Tutti
eruppero in esclamazioni favorevoli.
La “ragazza
delle foglie” stava tornando ma non si accorse di avere ospiti nel vialetto,
era troppo presa nell’ascoltare il suo mp3.
La signora
si avvicinò alla casa e urlò: - Valentina! Scendi giù! Mia figlia vi
accompagnerà dentro -
Valentina
infatti aprì subito la porta e li salutò con un allegro: - Ciao One Direction!
Il riccio
chiese:- Ci conosci?
Valentina
annuì : - Si vi ho visto a Sanremo
I ragazzi
sorrisero.
- Offri da
bere ai ragazzi e a questi due signori – disse la madre di Valentina indicando
anche la signora e il tizio calvo.
In quel
momento però un’esclamazione fece girare tutti.
- Cavolo!-
Alla
“ragazza delle foglie” era caduto il secchio e avendo l’mp3 non si rese conto
di averlo detto ad alta voce, né di essere fissata da molti occhi.
I ragazzi si
voltarono verso Valentina ed entrarono in casa. Non tutti però.
Il tipo dai
capelli castani chiari li avvisò: – Vi raggiungo tra poco-
*** *******
Vidi un paio
di foglie su una mano grande. Alzai la testa e mi trovai davanti un viso
gentile e sorridente. Mi tolsi la cuffia destra e lui parlò: - Tieni-
- Grazie –
“Aspetta…ho già visto quel viso. Dove?”
-È faticoso
questo lavoro?- chiese il ragazzo non ancora conosciuto
- Un po’ ma
devo farlo – dissi, stringendomi nelle spalle.
“Ecco chi è! Liam
dei One direction!”
- Liam giusto?- chiesi col sorriso
- Esatto. Mi
conosci? Ci conosci?- si corresse
- Si ho
ascoltato delle vostre canzoni. Siete bravi- lo dissi con naturalezza, senza
urlare e lui mi fece un inchino.
- Come mai
da solo?-
- Gli altri
sono dentro – ed indicò la seconda porta della casa – a bere qualcosa. Faceva
troppo caldo in macchina -
- dove siete
diretti?-
-Venezia -
- è una
bellissima città! Ci sei mai stato? -
- no ma
spero di visitarla un giorno -
Un attimo di
silenzio, poi ricordai il caldo nell’auto che mi aveva accennato.
- Tu non hai
sete? -
- Un po’, ma
volevo aiutarti -
Sorrisi : -
Ormai manca poco, se vuoi andiamo a bere -
- No dai,
non voglio disturbarti! -
- Allora
facciamo così, mi aiuti a raccogliere le ultime foglie e poi si va a bere ok? -
- Perfetto –
Nel giro di
5 minuti tutte le foglie erano dentro il secchio.
Lo invitai a
bere qualcosa a casa mia. Gli offrii del the freddo con il ghiaccio dentro e lo
bevve tutto in pochi sorsi.
- Era
proprio l’inferno lì dentro eh! – risi io, vedendo la sua sete.
- Puoi dirlo
forte! Mi stavo per sciogliere -
Lo presi un
po’ in giro: - Oh no! Cosa farebbero le tue fan senza il mitico Liam?! -
- Sarebbe
proprio un guaio – rise anche lui insieme a me.
In quel
momento il suo cellulare suonò.
Liam mi
chiese un po’ timido: - Ti dispiace se gli altri ci raggiungono qui?
- Invitali
pure -
Liam li
chiamò subito : - Ok venite pure - attimo di silenzio – no no
sono salvo – attimo di silenzio – Zayn sei il solito
egocentrico -
-Non avevo
dubbi – dissi io piano, ma non così piano come volevo perché Liam mi sentì e rise.
Una volta
riattaccato mi spiegò: - Volevano sapere se mi avevi sbaciucchiato e stritolato.
Zayn poi ha detto che quando lo vedrai gli salterai
addosso. Ha troppa autostima quel ragazzo -
- Confermo
in pieno- e ridemmo di nuovo
Dopo poco si
senti un: - Toc toc!
Liam urlò:-
Ma non si bussa più??
- Voi mi
farete morire- dissi io, ridendo di nuovo. Ormai mi facevano male i muscoli
della bocca dal ridere.
“ Sono proprio divertenti come immaginavo”
- Eh vabbè ormai siamo dentro – disse Louis
Zayn arrivò
subito davanti a me: - Ciao bellezza! Non ci dai un bacio?
Io decisi di
fare l’offesa: - A te proprio no –
Lui si
imbronciò subito: - E perché no?
Quando Zayn vide la faccia di Liam capì
tutto e gli puntò contro il dito : - Liam? Le hai
detto qualcosa? -
Liam fece
finta di nulla: - Chi io? Per caso intendi la telefonata di prima dove ti ho risposto
che ero vivo?NOOOOO -
- Maledetto,
Liam! -
Alla fine mi
ritrovai ad abbracciarli tutti e a dare a ciascuno due baci sulla guancia.
Rimanemmo lì
a parlare e a prenderci in giro per una buona mezzoretta .
I miei entrarono
in casa e rimasero sorpresi di trovarmi in compagnia di tutte quelle persone.
Una volta spiegato loro la situazione si sedettero con noi.
Verso le
otto mia mamma chiese: - Volete una pizza per cena?
Io chiesi
con l’aria da cucciolo: - Ragazzi, vi fermate a cena?
Loro
accettarono subito e mi aiutarono a preparare la tavola. Mia madre intanto al
telefono ordinò 10 pizze e mio papà si preparava per andare a prenderle.
La cena fu
divertente e mangiarono tutto di gusto.
Ero così
curiosa di sapere cosa avrebbero fatto a Venezia e la mia bocca parlò
prima di chiedere il permesso al
cervello.
-Ragazzi
posso chiedervi una cosa?-
- Certo –
disse subito Zayn addolcito da un bacio avuto durante
la cena.
- Andate a
Venezia per…?
- É top
secret- disse piano Zayn
-
Insensibile!- gli risposi
Liam
intervenne in mio aiuto: - Andiamo a girare un video però non dirlo a nessuno
ancora-
Io annui
solennemente e ridemmo tutti.
Il tipo
calvo, che intuivo fosse l’autista, ci interruppe : - Ragazzi ora dobbiamo
andare sennò perdiamo anche questo aereo. -
La donna
sulla trentina si alzò e fece cenno ai ragazzi : - É l’ultimo volo di stasera e
noi domani dobbiamo essere lì. Vi ringrazio moltissimo per l’ospitalità – e
ringraziati i miei genitori uscirono fuori.
I ragazzi
rimasero ancora un po’ con me e quando Niall iniziò a
urlare dovetti sorreggermi a Liam per non cadere.
- Facciamo
una foto ricordo! – urlò il biondo
- Niall! Non urlare così!- lo rimproverò Harry vedendo la mia
reazione
Niall tirò
fuori il cellulare e lo diede a mia mamma. La foto era bellissima!
- La voglio
anche io! – piagnucolai
- Hai facebook o twitter?- mi chiese Liam
- Entrambi.
Cercami sono…- e gli diedi un biglietto con il mio
nome e cognome.
Ci salutammo
tra baci e abbracci.
L’indomani
mattina, dopo colazione, non volevo controllare i miei account per paura di
essere stata dimenticata.
Accesi il pc con l’intenzione di ascoltare un po’ di musica ma il mio
braccio si mosse da solo: il mouse cliccò sul mio facebook.
Avevo una
notifica ed una richiesta di amicizia.
Le aprii non
pensando a loro e il cuore mi saltò in petto. La apri e vidi me con i 5 ragazzi
inglesi; subito me la salvai.
Passai alla
richiesta di amicizia e accettai subito: era Liam che
mi aveva anche lasciato un messaggino.
“Ciao bella”