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Autore: jennybrava    04/07/2012    9 recensioni
Di cene settimanali, amore, team iperprotettivi, sentimenti nascosti e famiglie.
Di un teme, un dobe, un pervertito, un sociopatico ed un una violenta. Di lui e lei.
Dal Quarto Capitolo "Guess Who Coming To Dinner: Their Friends":
"«Sakura, mi domandavo se, visto che hai operato Neji-san, non l'avessi visto nudo» questo era Sai.
«Ti sembrano domande da fare, razza di pervertito?!» questo era Naruto.
«Ottima domanda, Sai. Complimenti per la fantasia» questo era Kakashi.
«Ha dei problemi di socializzazione» questa era Sakura, che cercò di smorzare la tensione con una risatina e battendo una pacca sulla spalla di Sai - non amichevole, vista la reazione del suddetto."

Perché c'è lei che aspetta, loro che osservano e lui che, semplicemente, deve imparare a perdonarsi.
Perché sono una famiglia.
{SasuSaku}
Enjoy!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Again and Again - Cap.1 "Di cene settimanali, amore, team iperprotettivi, sentimenti nascosti e famiglie.
Di un teme, un dobe, un pervertito, un sociopatico ed un una violenta. Di lui e lei.
Perché c'è lei che aspetta, loro che osservano e lui che, semplicemente, deve imparare a perdonarsi.  
Perché sono una famiglia."
Questa è una commedia romantica coi fiocchi. Nel vero senso della parola.
L'elemento comico sarà presente, ma in dosi decisamente inferiori: è una storia più, avvolgente.. diciamo. E più romantica - per quanto Sasuke e Sakura possano esserlo, ovvio.
Non ci saranno situazioni al limite del verosimile, folli piani da seguire, litigi disperati e finali mozzafiato. E' una storia semplice, che parla della famiglia, del crescere e dello stare insieme. 
Forse è anche più noiosa, chi lo sa, ma è più.. avvolgente, come ho già detto. E più dolce. Dovrebbe trasmettere serenità e sicurezza. E, cosa eccezionale, è quasi tutta POV Sasuke.
Il titolo è il nome di una canzone coreana, Again and Again, alle quali lyrics (dolcissime e significative) si ispira l'intera storia. La canzone fa parte dell'OST di "Love Rain", un famoso drama coreano che ho appena finito di vedere. 
Spero gradiate questa spruzzata di genuino fluff sul vostro desktop :)



Again & Again.
1. A Dinner With Them.



Lo chiamavano "Yashiki", l'appartamento di Sakura.
Il che non avrebbe avuto neanche molto senso, visto che alla fine "yashiki" significava "mansione" e quell'appartamento aveva l'aspetto di tutto meno che di una mansione, ma la prima volta che Sakura li aveva invitati dentro - quasi due anni prima, quando trascorsi i diciotto anni aveva decretato di essere abbastanza grande da riuscire a vivere da sola - una volta che tutti gli scatoloni erano stati disposti in pile ordinate e un primo oggetto estratto da essi - la loro foto, che ricordava aver visto Sakura posare sul pavimento e perdere lunghi istanti ad osservarla - Naruto non era riuscito a tenere chiusa la sua bocca e aveva urlato "Yashiki!", poco prima che tutti si voltassero ad osservarlo attoniti.

E così Yashiki era rimasto.

L'appartamento di Sakura era di una grandezza modesta, né troppo grande né troppo piccolo per una ragazza della sua età - era quel tipo di appartamento semplice, con un unico ambiente che comprendeva in sé il soggiorno, la sala da pranzo, lo studio e, in una modesta parte, anche la cucina. La "camera da letto" non era altro che un livello rialzato del pavimento, dove stanziava il suo letto - nascosto da un muro che a sua volta, con una porticina, conduceva al bagno; degli scaffali colmi di rotoli e libri e una poltrona. 

Sasuke avrebbe saputo descriverne con precisione ogni singolo angolo, ogni singola fessura e ogni singola crepa presente sul muro, semplicemente perché non riusciva a ricordare una singola giornata degli ultimi due anni senza metterci un piede dentro.

C'era quell'enorme vaso, vicino al televisore, di un raccapricciante color verde che avrebbe dovuto intornarsi agli occhi smeraldini di Sakura - così almeno avrebbe voluto sua madre, che glielo aveva propinato come regalo per la sua nuova casa, tempo prima. Sakura era riuscita a mascherare perfettamente il suo estremo disgusto per l'oggetto in questione, ed era riuscita a tenerlo in vita per un intero biennio - non senza danni inestimabili. Sasuke in effetti non ricordava il numero di volte che Naruto lo aveva fatto cadere, o il numero delle volte in cui lui stesso lo aveva calciato, solo per il gusto di vedere quella cosa verde frantumarsi ai suoi piedi. Ogni volta, però, si ritrovavano a raccoglierne i pezzi e a perdere ore a rincollarli fra loro, e non era più una novità vedere il vaso oramai ricomposto con allarmati spazi vuoti dispersi qua e là. Ma ci avevano fatto tutti l'abitudine.

C'erano le tende appese alle finestre; tende dei più disparati e cangianti colori. Quelle vicino al letto di lei erano di un delizioso blu oltremare, quelle che pendevano sul soggiorno e sulla sala da pranzo sfumavano da un delicato viola fino ad una tonalità di verde, mentre quelle riservate a l'unica vetrata presente nell'angolo cottura erano di un luminoso arancione. Era un'accozzaglia di colori decisamente pacchiana, ma ogni volta che Sai, in particolare, lo aveva fatto notare, Sakura si era sempre limitata a scrollare le spalle e a dire di trovarle "allegre e carine".

C'erano i libri, e i rotoli: erano così tanti che a volte straripavano dalle tre librerie e finivano accatastati negli angoli più impensabili della casa. Sasuke una sera che era entrato in bagno, aprendo l'armadietto igienico, ne aveva visti alcuni nel ripiano più alto.
Sakura amava leggere, lo sapevano tutti, ma qualche volta era stato decisamente inquietante trovarla alle tre di notte che divorava l'ultimo romanzo acquistato a Kiri. Questo dimostrava apertamente la sua intelligenza, non c'era alcun dubbio, e il suo desiderio di imparare nuove cose, ma ciò che veramente l'aveva lasciato a bocca aperta era stato a venire a conoscenza che lei, oltre alla lettura, si divertiva a trascorrere il tempo a completare cruciverba. Niente shopping - anche se già sapeva che Sakura non era quel tipo di ragazza - o perlomeno uscite con le amiche. Cruciverba e una tazza di tè. "Tiene allenato il cervello" - aveva detto.

C'era quella crepa sul muro, vicino al tavolo da pranzo: era stata creata niente di meno che da lui e Naruto, in un giorno particolarmente storto per entrambi. Dopo le solite frecciatine erano passati ai fatti e avevano ritenuto giusto ed opportuno iniziare a darsele di santa ragione nell'appartamento di Sakura quando Sakura era appena uscita a comprare un paio di di scatole di ramen istantaneo per pranzare assieme. Erano volati molti insulti, e la carica di mille Naruto che aveva invaso l'appartamento l'avevano spedito dritto dritto contro il muro, premurandosi di spaccare la sua testa a metà e di creare quella vistosa e lunga crepa che tutt'ora lo deturpava. Sakura si era rifiutata di curarli, ma dopo qualche giorno aveva accettato le loro scuse. Quando poi erano tornati al suo appartamento e Naruto aveva chiesto il perché non avesse fatto riparare la crepa lei aveva risposto che l'avrebbe lasciata così com'era perché "Non succedeva tutti i giorni che quel Uchiha Sasuke si spaccasse il cranio contro un muro".

C'erano tante altre cose in quell'appartamento (la collezione di modellini che li raffigurava in pose decisamente compromettenti, fatti intagliare appositamente per loro in un villaggio vicino ad Iwa; le cartoline che a volte le avevano spedito quando erano stati impegnati in missioni più lunghe di un mese; le molteplici calamite sul frigorigero, acquistate in ogni singolo viaggio fuori da Konoha; molti fiori - e sospettava che Ino Yamanaka ne fosse l'artefice), ma ciò che veramente si distingueva fra quella marmaglia di cianfrusaglie era la quantità spaventosa di foto.
Era diventata un'altra delle sue numerose ossessioni coltivate in quegli anni (nata probabilmente fra la mania per il giardinaggio, quella per il cucito e quella per il decoupage), ma gli anni passavano e lei non aveva mai smesso di portarla avanti: e così l'appartamento si era riempito di foto che li ritraevano nei momenti più strani ed imbarazzanti possibili. Si passava da una foto di un Naruto dormiente senza pantaloni e truccato come un clown, fino a quella di un Sai che tentava di approcciare una ragazza in modi decisamente insoliti.
Aveva creato anche un album tutto suo, "Il Team Sette negli Anni" - lo aveva intitolato, con un sorriso.

Così, piano piano, passo dopo passo, erano giunti fino a quel punto. Ora erano cresciuti, erano adulti, e spesso e volentieri, fra le loro vite caotiche e sempre piene di impegni, trovavano poco tempo per trovarsi fra loro - come fino a poco tempo prima invece erano soliti fare sempre. Era successo tutto molto in fretta, a dire il vero; in un paio di mesi le cose erano cambiate radicalmente, e dei loro pomeriggi trascorsi a casa di Sakura a godersi il sole non erano rimasti altro che ricordi. In poco più di sei mesi lui e Naruto erano stati rispettivamente nominati Capitano e Vice-Capitano degli ANBU, alla guida di un team formato da loro, Sai e Neji Hyuuga. Sakura aveva preso in mano le redini dell'Ospedale, affiancata da Shizune, e così il Team Sette si era ufficialmente sciolto, lasciando libero campo alle loro personali carriere.

E così erano nati.

[Quegli incontri]

Dalle lamentele di Naruto, che ogni volta piagnucolava di non riuscire mai a trovare del tempo per vedere la sua Sakura-chan, ai silenziosi incoraggiamenti di Kakashi, al sorridente assenso di Yamato, alla più disparata ed eclatante approvazione di Sai - che Sasuke sospettava non avesse capito un accidenti dell'intera faccenda fino a quando non si era trovato legato ad una sedia con un piatto davanti.

Andavano avanti da otto mesi, e complici i loro turni, il mercoledì di ogni settimana era diventato un appuntamento fisso con Sakura, il suo appartamento e, in particolare, la sua deliziosa, gustosa e meravigliosa cucina.

<< Sakura-chaan! >> quando la porta si aprì e il caloroso sorriso di una Sakura ventenne li illuminò tutti e quattro, Naruto le si precipitò subito addosso, stringendola in un abbraccio stritolaossa. << Mi sei mancata un sacco, Sakura-chan! Tantissimo..! Vero.. Teme? Kiri era orrenda come sempre e.. >>

Era una settimana che non la vedevano, sette giorni tondi tondi. Solitamente riuscivano a ritagliare qualche ora per la loro amica anche i finesettimana, il sabato sera - se quei decerebrati dei restati loro amici li trascinavano fuori a bere per locali - e la domenica mattina, se il turno di lei era favorevole. Ma questa volta non erano riusciti a scorgerla neanche in fotografia per sette lunghi giorni, e Sasuke doveva ammettere che era abbastanza snervante avere attorno quegli spostati senza Sakura con lui. Per di più Kakashi era stato spedito in missione con loro, perciò non avevano avuto nemmeno la sicurezza di averla lasciata in buone mani a Konoha.

Sakura rise, e ricambiò l'abbraccio di Naruto con entusiasmo. Era il tipo di persona che richiedeva sempre quel genere d'attenzioni, in fondo. << Sono contenta di rivederti, baka >> proferì, una volta che si fu staccato da lui, pizzicandogli affettuosamente una guancia.

Subito dopo abbracciò anche Sai, che ricambiò l'abbraccio col suo solito sorrisetto snervante. Sakura baciò Kakashi su entrambe le guance e gli sorrise, quando lui le scompigliò i lunghi capelli rosa. Quando giunse il suo turno di ricevere il bentornato - erano stati via una settimana, d'altronde - Sakura si comportò esattamente come aveva fatto con gli altri due: lo abbracciò affettuosamente - e lui, ovviamente, non ricambiò l'abbraccio - e gli scompigliò la frangia dei capelli, facendolo sbuffare apertamente. A quel gesto rise e gli occhi le brillarono. << Bentornato, Sasuke-kun >> gli disse, prima di invitare tutti quanti ad entrare.

Non ce ne fu il bisogno comunque, si erano già tutti accomodati.



***



<< Naruto, spero per te che prima di venire qui tu sia passato da Hinata-chan >> Sakura emerse da dietro il bancone con in mano la seconda portata della sera. Che sembrava proprio dello squisito donburi.

Sasuke mai l'avrebbe ammesso a voce alta, ma la cucina di Sakura era assolutamente divina. Non c'era altro modo per descriverla, quella ragazza cucinava bene tanto quando curava le ferite. Era.. fenomenale.

Ricordava ancora il momento in cui aveva assaggiato per la prima volta qualcosa cucinato da lei: era stato ai tempi dei loro giorni da Genin, in una di quelle frequenti missioni del tutto inutili e prive di significato. Solitamente si portavano da casa i rispettivi pranzi, ma quella volta sia lui che Naruto non ne avevano avuto il tempo, e Sakura si era offerta di condividere con loro il suo bento.
Naruto dopo aver assaggiato il primo boccone, senza troppi giri di parole e alcun imbarazzo, le aveva chiesto di sposarlo. Lei ovviamente lo aveva preso a pugni, e solo dopo si era voltato verso di lui con sguardo speranzoso. Ovviamente lui l'aveva sapientamente ignorata, ma non per questo aveva smesso di mangiare.

<< Certo che sì! >> Naruto si strofinò le mani, leccandosi le labbra. << Subito dopo che siamo stati in ospedale, vero Teme? Quel bastardo di Neji mi ha quasi ucciso.. beh.. però ho visto la mia Hinata-chan! Domani abbiamo un appuntamento! Finalmente, dopo settimane. Sai da quanto è che non sto un po' con lei? >>

<< Questo è tutta colpa vostra e delle vostre stupide missioni >> Sakura, dopo aver servito tutti, si accomodò nuovamente al suo posto. << Se non foste così impegnati con tutta quella roba degli ANBU, a quest'ora potresti vedere Hinata-chan tutti i giorni, Naruto. Sai quanto è triste quando non sei al villaggio? >>

<< Sono missioni che ci affida l'Hokage, Sakura >> Kakashi chiuse con un colpo secco il suo libro, nel mentre Sasuke saggiava il primo boccone del suo piatto, faticando a non rilasciare un sospiro estasiato. << Non possiamo certo chiederle di smetterla >>

<< Certo che potete! >> protestò lei, sbattendo il bicchiere sul tavolo. Sai osservò con interesse la crepa creata da quest'ultimo.
<< Potete inventarvi qualche scusa, che so.. che volete stare un po' coi vostri amici! >>

<< Credi che queste scuse funzionerebbero, Kakashi? >> Sai interrogò il suo sensei.

<< Non ne sono affatto sicuro, Sai >>

<< Non pensate a me? Mi abbandonate sempre qui da sola! >> rise, questa volta. Stava scherzando, ma era anche vero che un po' si sentiva affetta dalle loro continue assenze. << Non ho nemmeno qualcuno con cui uscire! >>

<< Ino? >> Naruto sputacchiò donburi sulla tovaglia.

<< Ah, è sempre impegnata con Shikamaru. E poi la vedo quasi tutti i giorni a lavoro >> disse, masticando un boccone. << Uscirei volentieri con qualche ragazzo se voi non li uccideste tutti prima che mi si avvicinino >> inforchettò un pezzo di carne con ferocia. Cominciava ad innervosirsi.

<< Tze >> Naruto sembrò molto indisposto. << Ti aspetti che lasciamo che uno di quegli schifosi maiali ti si avvicini? >>

Sakura sbuffò, roteando gli occhi. << Per la centesima volta, Naruto >> gli disse. << Avere appuntamenti non significa.. lasciarmi toccare. Non posso uscire con un ragazzo solo per andare a divertirmi e ridere un po'? >>

<< No >>

<< Assolutamente no >>

<< Certo che no! >>

<< Hn >> era l'unico commento che Sasuke aveva fatto negli ultimi venti minuti, e tutti alzarono lo sguardo. Sakura sbuffò per l'ennesima volta.

<< E' assurdo >> protestò. << Voi uscite, vi divertite con.. chissà quante ragazze..! E io non posso uscire con un ragazzo solo perché voi soffrite di qualche strano complesso maschile! >>

<< Sakura >> Kakashi la osservò dietro la sua maschera. Seriamente. << Tu sei bella, intelligente, giovane, dolce e amorevole. E una cuoca provetta. E per di più sei anche il miglior medico di questo villaggio. E se qualche ragazzo ti si avvicinasse per approffittarsi di te? Per farti del male? Noi non possiamo permetterlo, vero ragazzi? >>

Sai annuì, continuando a mangiare. << Personalmente non troverei, in ogni caso, un motivo per cui i ragazzi dovrebbero avvicinarsi a te. Non assomigli affatto ad una donna, mostriciattolo >> Sakura roteò gli occhi. << Ma non possiamo comunque permetterlo. Ne va dell'integrità del nostro Team >>

<< Assolutamente! >> aggiunse Naruto. << Non possiamo certo permettere che qualche schifoso possa venirti vicino, Sakura-chan! Non fino a quando non avrà la nostra piena approvazione! Vero Teme? >>

Gli sguardi di tutti si concentrarono sulla figura dell'ultimo degli Uchiha, che fino a quel momento era rimasto tranquillo e silente al suo posto.
In realtà Sasuke si era sempre tirato fuori dai quei loro discorsi, preferendo non partecipare mai attivamente, ma era altresì vero che non aveva mai fatto nulla per negare una sua possibile posizione. Alla fine, molto in fondo, anche a lui avrebbe dato fastidio vedere Sakura sgattaiolare fuori in compagnia di qualche ragazzo sconosciuto.

[Molto molto in fondo]

Non aveva alcuna intenzione di indagare sul probabile motivo, in ogni caso.

Nel dubbio optò per proferirsi in un dignitoso: << Hn >>

Sakura, che per un istante sembrò speranzosa di vederlo contraddire le opinioni degli altri, sospirò e affondò le bacchette nella zuppa, storcendo le labbra in una smorfia. << Grazie per pensare che qualsiasi ragazzo possa interessarsi a me solo per la mia posizione o per il mio aspetto fisico >> disse, grondando sarcasmo.

Kakashi le sorrise, conciliante, ma lei ricambiò il sorriso con un'occhiataccia poco amichevole. A disagio, il loro sensei, si grattò una nuca.

Sakura scosse la testa, medita che era decisamente meglio lasciar perdere la questione. Alzò lo sguardo, e osservò in tutto il suo splendore Sasuke Uchiha che ripuliva la sua ciotola di donburi, spazzolando via fino all'ultimo pezzetto di carne. Sorrise.

<< Allora, chi vuole il dolce? >>



***



Dopo cena trovavano sempre qualche scusa per rimanere a gironzolare nel suo appartamento fino a tarda serata. C'erano state notti in cui erano anche rimasti tutti e cinque a dormire, quando Yamato era con loro - solo perché avevano tutti alzato un po' troppo il gomito, bevendo sake e giocando a carte.

Solitamente cercavano sempre qualche nuovo passatempo, quella casa era piena di giochi da tavolo e cose interessanti da leggere. Sakura si impegnava sempre per obbligarli a fare qualcosa di produttivo dopo il bicchierino di liquore digestivo, ma la storia alla fine era sempre la stessa: Sai avrebbe aiutato la loro amica a rigovernare un po' la cucina - per quanto potesse farlo - Kakashi si sarebbe disteso sul divano col suo libro fra le mani, Naruto si sarebbe parcheggiato davanti alla tv con qualche nuovo videogioco. Lui?

Lui avrebbe ammazzato il tempo leggendo qualche rotolo disperso qua e là, in attesa che Sai e Sakura si fossero liberati dai loro impegni domestici. Una volta giunto quel momento avrebbe atteso di vedere quale sarebbe stata la mossa di Sakura: a volte si sedeva vicino a Naruto, con Sai, e tutti e tre si ritrovavano ad urlare e schiamazzare davanti alla tv, in mano i controller della console di videogiochi che Naruto aveva trasportato lì dentro tempo prima; a volte era l'unica a sedersi vicino a Naruto - Sai si dirigeva verso di lui, e Sasuke concludeva la sua serata con lui, giocando a dama o a shogi.

A volte era lei a venirgli incontro.

Quando succedeva, solitamente gli chiedeva cosa stesse leggendo di bello, e lui le rispondeva monotonico come sempre, ma le rispondeva. E aveva sempre pensato fosse abbastanza.
Lei, poi, gli avrebbe chiesto se avesse voluto giocare a qualcosa, lui avrebbe annuito, e avrebbero sicuramente giocato a shogi. Silenziosamente.
Lei l'avrebbe lasciato vincere - era un segreto fra loro due - e dopo tre partite gli avrebbe sorriso e si sarebbe alzata per preparare un po' di tè.

Quel giorno Sakura decise di parcheggiarsi davanti alla tv solo con Naruto, e Sai si diresse verso di lui con il suo solito sorriso da prendere a pugni - Sasuke a volte si chiedeva se quella disposizione non la decidessero assieme quei due, quando finiviano di lavare i piatti.

<< Dobbiamo ancora dare il nostro regalo a Sakura >> Sai non la chiamava mai "mostro" se non in sua diretta presenza, diceva che trovava divertente vederla arrossire dalla rabbia.

Sasuke si strinse nelle spalle e continuò ad osservare le sue pedine, meditabondo. << Hn >>

Sai lo osservò con curiosità, incrociando le braccia al petto. << C'è per caso un motivo per cui non sembra interessarti questo discorso? >> gli chiese, sinceramente crucciato. << Pensavo che tutto ciò che concernesse Sakura potesse interessarti >>

Sasuke preferì ignorare la sua ultima frase, che bastò in ogni caso a fargli alzare gli occhi dalla scacchiera e a freddarlo con uno dei suoi tanti sguardi omicidi. << Potresti pensare a giocare? >>

Sai si massaggiò il mento, con aria pensosa. << Allora mi sbagliavo. Ero convinto che l'argomento 'Sakura' potesse smuovere la tua attenzione, Sasuke >> sembrava davvero convinto di ciò che diceva. << Sembra che dovrò trovare altri argomenti per riuscire a costruire una conversazione con te >>

Sasuke sbuffò, apertamente indisposto: se dalla solita franchezza di Sai, o dalla sua continua cantilena riguardo Sakura proprio non lo sapeva.
Non avrebbero continuato a giocare per molto, comunque, perché era giunta l'ora del tè, e perché - questo era vero - ancora non si erano dati pena di consegnare allo loro amica il suo regalo.

Sakura, proprio in quel momento, buttò il controller sul tappeto e si voltò entusiasta verso di loro. << Chi vuole un po' di tè? >> cinguettò, sorridendo. Gli occhi le risplendettero.

Sasuke quasi sorrise: era prevedibile, oramai. Un abitudine radicata, qualcosa di cui tutti non avrebbero più potuto fare a meno.

Non ce ne sarebbe stato alcun bisogno, in effetti, ma Kakashi scelse comunque di rispondere, facendo emergere il viso da sotto il suo libro e tirandosi su a sedere. A quanto pare si era appisolato. << Oh, volentieri Sakura >>

Sakura gli sorrise dolcemente e si alzò in piedi, spolverandosi gli shorts e scostandosi una ciocca di capelli dal viso luminoso.
<< Senza zucchero, Kakashi-sensei >> e rise, ancheggiando verso il cucinotto.

Sasuke la seguì con lo sguardo, superando la figura di Naruto ancora impegnata ad urlare contro lo schermo della tv e quella insonnolita di Kakashi che si stropicciava l'occhio.

<< Sei una persona contradditoria, Sasuke >> la voce di Sai tornò a perforargli le orecchie, peggio di una trivellatrice. Sasuke ringhiò, sibilando volgarità fra sé e sé. << Pensavo non ti interessasse parlare di Sakura. Perché se così fosse non perderesti ore a guardarla mentre- >>

Sasuke, infastidito, scostò immediatamente lo sguardo dalla ragazza per puntarlo sul compagno di team, che gli sorrideva con la sua solita aria saccente. << Chiudi la bocca >>

Doveva averlo detto a voce abbastanza alta perché sia Naruto che Kakashi si voltarono nella loro direzione, perplessi. In particolare Naruto sembrò abbastanza impensierito dalla suo viso tutto d'un tratto crucciatosi, al contrario di Kakashi che si limitò a scuotere la testa, evidentemente abituato a simili comportamenti. << Tutto bene, Teme? >> gli chiese.

<< Perfettamente, Naruto >> Sai rispose per lui, sorridendo, e Naruto sembrò ancora più perplesso, ma decise di archiviare la faccenda con una scrollata di spalle, prima che un qualcosa gli illuminasse il cervello e lo spingesse a dimenarsi sul posto.

Sasuke sospirò quando lo vide avvicinarsi furtivamente, l'aria di chi stava per dire qualcosa di importante. << Ehi ehi.. Sai, a proposito, ce l'hai il regalo, vero? Quel coso che hai dipinto a Kiri..? >>

Sai annuì. << Ti riferisci al dipinto che ho fatto appositamente per- >> la mano di Naruto gli tappò la bocca. << Sta zitto! E' una sorpresa! Non urlarlo! >>

Sakura emerse in quel momento dal cucinotto; in mano aveva un vassoio con un bollitore e cinque tazze dai colori diversi. Sgargianti. Pacchiane.

<< Che succede qui? >> indagò, sorridendo, mentre posava il vassoio sul tavolino lì accanto e si adoperava a preparare il tè, diligentemente.

Naruto si grattò la nuca, improvvisamente a disagio. << Non succede assolutamente nulla! Vero Sai? A-Assolutamente nulla..! >>

Naruto non era mai stato bravo a dire bugie. Sasuke, all'improvviso, ricordò quando avevano fatto cadere per la prima volta il vaso verde, e di come per una settimana Sakura non si fosse accorta di niente, fino a quando non li aveva scoperti ad osservare l'allarmante spazio vuoto fra il telefono e una pila di libri. Ovviamente Naruto non era riuscito a mentire, e Sakura non solo si era arrabbiata, ma li aveva obbligati a rincollarlo.

Sakura sospirò, e piuttosto che perdere del tempo a tirare fuori le parole da Naruto, si rivolse direttamente al suo sensei. << Kakashi-sensei, che succede? >>

Kakashi, uomo meticoloso e pragmatico che era, non si fece alcun problema a riferire per filo e per segno cosa si stessero sussurrando fino a poco prima. Chiuse il suo libro e accettò con un cenno del capo la tazza di tè che Sakura gli porse.
Serviva sempre lui, per primo.

<< Oh, nulla di particolare >> disse. << Non hanno il coraggio di darti il tuo regalo >>

<< Kakashi-sensei!! >> starnazzò Naruto, profondamente indispettito. Sai continuò a sorridere. << Doveva essere una sorpresa! >>

<< Regalo? >> Sakura sgranò gli occhi, e li osservò tutti a turno. << Quale regalo? >>

<< Ma il regalo che abbiamo preparato per te a Kiri, sai >> Kakashi sorseggiò il suo tè, cerimoniosamente. Sakura nel frattempo si adoperò per servire Sai e Naruto. << Sai, credo che adesso sia il momento giusto per tirarlo fuori >>

Sai poggiò la sua tazza sul pavimento, si schiarì la gola, compose qualche sigillo e con un sonoro pop una valigetta corparve sulle sue gambe. Silenti, lo osservarono mentre l'apriva e ne estraeva un evidente tela coperta da carta; era ovvio che si trattasse di un dipinto.

Ce n'erano già tanti lì dentro, in realtà. Appesi ai muri, ed erano stati tutti dipinti da Sai. Alcune erano nature morte, con della banale frutta, o con oggetti importanti per loro - in uno c'era un coprifronte, un paio di guanti, un ventaglio con sopra lo stemma Uchiha. Degli occhi azzurri sullo sfondo.
Altri erano paesaggi dai toni pastello - il campo d'addestramento, la vista di Konoha dal Monumento degli Hokage, c'era persino una piantina di quell'appartamento.
Molti erano ritratti.
Così come le foto, Sakura appendeva ai muri dipinti di loro: non erano scene di vita quotidiana, però. Sai aveva chiesto spesso loro di posare per dei ritratti, in gran parte dai toni molto artistici. Quello più particolare era appeso vicino al letto di Sakura, e li ritraeva tutti in abito da cerimonia, sdraiati sull'erba, sotto l'ombra di un albero. Era l'unico dipinto per cui non avevano posato.

A Sasuke piaceva.

Quando Sai consegnò il quadro nelle mani di Sakura lei lo osservò con gli occhi sgranati; avrebbe voluto dire qualcosa, ma come sempre si era ritrovata senza parole.

<< Questo è un regalo di scuse per lasciarti sempre sola >> Kakashi sorseggiò di nuovo il suo tè.

<< Aprilo, Sakura-chan >> Naruto si sporse verso di lei. << Sai l'ha finito giusto ieri, prima di metterci in viaggio. Non abbiamo neanche avuto il tempo di vederlo! >>

Sakura annuì, ancora senza parole, e prese a scartare lentamente la carta che ricopriva la tela, le mani tremanti. Furono momenti carichi di tensione quelli che seguirono, Sakura si prese tutto il tempo possibile.
Quando finalmente il dipinto fu libero da qualsiasi tipo di carta, Sakura spalancò la bocca in una buffa "o", e per la seconda si ritrovò senza nulla di dire, tanto era scioccata.

Suo malgrado, Sasuke si scoprì ad allungare la testa assieme agli altri, curiosi di vedere cosa aveva colpito così tanto la loro amica.

E ci fu il silenzio.

Sai aveva dipinto una Sakura di profilo, il viso a forma di cuore appoggiato su una mano; osservava fuori una finestra, gli occhi socchiusi da un apparente sforzo. Stava pensando.
I lunghi capelli rosa seguivano il moto di un'immaginaria brezza, e petali di ciliegio cospargevano l'intera tela.

[Era bellissima]

<< I-Io.. >>

Sasuke tornò al suo posto, e incrociò nuovamente le braccia al petto: se c'era una cosa che sapeva era che Sai avrebbe potuto dipingere in quel modo solo Sakura. Non era azzardato affermare che la considerava l'unica donna della sua vita, proprio per il fatto che semplicemente lo era.
Anche Sasuke non sapeva cosa dire - e anche se l'avesse saputo non avrebbe detto comunque niente - perché quel dipinto ispirava tenerezza e riservatezza al primo sguardo. Era un dipinto privato, frutto dell'immaginazione dello stesso autore, e sapere che Sai pensava a Sakura in quel modo lo spinse a chiedersi se per caso conoscesse anche una diversa sfumatura d'affetto, più intima, più intensa, che lui tempo prima aveva deciso di rinchiudere nel cassetto più profondo del suo cuore.

L'amore.

Forse l'aveva letta in qualcuno di quei suoi strani libri.

<< Io.. non so che dire, è.. bellissimo.. >> balbettò, Sakura, cercando di riprendersi dallo shock. << Cioè, non voglio dire che è bellissimo perché ci sono io, però ecco.. >>

<< Abbiamo capito, Sakura >> ridacchiò Kakashi. << Caspita, Sai. Non pensavo ti ci fossi messo così d'impegno >>

<< Ho letto da qualche parte che le ragazze amano verdersi belle >> disse, pratico. << Perciò mi sono detto che era giusto che per una volta anche Sakura si vedesse tale >>

Il sorriso sparì dalle labbra della suddetta, che rimase ad osservarlo truce per un istante, prima di sospirare, rassegnata. << Grazie lo stesso, Sai >> sorrise, così luminosamente che se fosse stato inverno la neve fuori si sarebbe sciolta.

Sasuke, che si diede mentalmente dello stupido per aver pontificato troppo, la osservò mentre scostava il dipinto dalle gambe e gattonava sorridendo verso Sai, aggrappandosi al suo collo e abbracciandolo stretto, sotto gli sguardi di Kakashi e Naruto.
Sai le accarezzò i capelli con fare impacciato - Sasuke pensò che stesse riminescendo qualche consiglio dei suoi libri su come trattare bene una ragazza - e le sorrise contro l'orecchio.

<< Aaawww, Sakura-chaaan! Così ci fai commuovere! >> bastò quella frase, e Naruto si precipitò addosso ai due amici, coinvolgendoli in uno dei suoi oramai familiari abbracci stritolaossa. << Abbraccio di gruppo! Abbraccio di gruppooo! >> e finirono tutti e tre stesi sul tappeto, mentre Sakura scoppiava a ridere e si asciugava con la mano libera gli occhi lucidi.

<< Naruto, pezzo d'idiota.. togliti di dosso! >> la voce di Sakura avrebbe dovuto suonare minacciosa, ma uscì soltanto soffocata dal braccio di Sai contro la sua gola.

Quando finalmente trovarono il modo di districarsi da quell'ammasso di gambe, braccia e mani fuori posto - in un attimo di panico Sakura aveva strillato come un acquila, quando cinque dita si era posate sul suo didietro - stavano ancora tutti ridendo, i capelli scompigliati e gli occhi che brillavano.

<< Ma-oh! Sasuke-kun, non ho servito il tuo tè! >> Sasuke sobbalzò, colto di sorpresa, e cercò di ricordare cosa fosse appena successo. In un istante fece slittare gli occhi scuri sulle mani di tutti gli altri, che stringevano tazze fumanti. << Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace! >> mormorò, mordendosi le labbra e affrettandosi a riempire la sua tazza con dell'acqua bollente.

Sasuke non disse niente, non mosse nemmeno un muscolo, ma quando Sakura gli si avvicinò con espressione costernata sul volto, brandendo il suo tè, non riuscì a non sospirare e a scuotere la testa. << Fa niente >> le sussurrò, ma accettò lo stesso la sua tazza.

Sakura gli sorrise, e decise che il posto vicino a lui sarebbe diventato il suo nuovo giaciglio. Sasuke la osservò mentre si accomodava accanto a lui, poggiando la schiena contro il divano sul quale sedeva Kakashi. Era molto vicina, ma c'erano ancora quei cinque centimetri che separavano la sua spalla da quella di lei, che gli sorrise prima di voltarsi verso Naruto, steso sul tappeto a mo' di angelo, dopo che aveva deciso di spegnere la tv.

<< Non è che ripartite subito domani, mh? >> mormorò, soffiando sulla sua tazza di tè. << Non avete altre missioni, vero? >>

Naruto scosse la testa con fare insonnolito. << Naa, vero Kakashi-sensei? >>

Kakashi annuì. << La Godaime ci ha dato un po' di tregua, Sakura >> disse lui. << Dovremmo riuscire a rimanere al villaggio per.. una decina di giorni circa >>

<< Ma è fantastico! >> squittì Sakura, agitandosi sul posto. << Allora questo finesettimana potremmo vederci! Da quanto è che non facciamo una bella rimpatriata con gli altri? >>

<< Giusto! Possiamo uscire a bere..! >> la voce impastata di Naruto intervenne nella conversazione, e Sakura sospirò, mentre accanto a lei Sasuke sbuffava, roteando gli occhi al cielo.

Lei, che sembrò aver notato la sua grande gioia per l'imminente rimpatriata, gli rifilò una gomitata sul fianco, facendolo sbiancare improvvisamente dal dolore. << Oh, andiamo Sasuke-kun. Sono sicurissima che farà piacere anche a te rivedere gli altri >>

<< E' così tanto che non stiamo tutti assieme >>

Kakashi annuì per la milionesima volta, e posò la sua tazza sul tavolino. << Grazie, Sakura >> proferì. << Ottimo tè come sempre >>

Lei gli sorrise, riconoscente, e annuì.

Sasuke, osservando lei e il suo sensei mentre si scambiavano le solite gentilezze di ogni mercoledì, pensò che stava giungendo il momento di andarsene. Era sempre così in fondo; Kakashi era l'ultimo ad arrivare ed il primo ad andarsene. Con qualche scusa avrebbe ringraziato Sakura per la squisita cena, le avrebbe scompigliato i capelli, li avrebbe salutati tutti quanti dando loro appuntamento per il giorno dopo in vista del solito allenamento, e sarebbe sparito in una nuvola di fumo.

Sai era sempre il secondo: avrebbe aiutato Sakura a portare le tazze in cucina, e le avrebbe asciugate dopo che lei avrebbe lavate. L'avrebbe ringraziata per la cena, facendola sorridere, e poi le avrebbe detto che le sue abilità culinarie colmavano ciò che il suo corpo non aveva in abbondanza - e avrebbe indicato la sua maglia, guadagnandosi un chop dritto dritto sulla testa.
Sakura poi avrebbe riso, e l'avrebbe accompagnato alla porta, salutandolo con una mano o con un abbraccio - a seconda di quando l'avrebbe rivisto.

Lui e Naruto erano sempre gli ultimi.
In realtà anche quella era una situazione che variava, a seconda di come si concludeva la serata: se la cena era stata particolarmente abbondante, o se avevano bevuto qualche bicchiere di sake di troppo, Naruto si sarebbe sicuramente appisolato sul tappeto e a lui sarebbe toccato l'arduo compito di riportarlo sano e salvo al suo appartamento.
Se invece non fosse stato così, Naruto si sarebbe svegliato di colpo e sarebbe schizzato fuori in qualsiasi momento - a volte mentre Sakura e Sai stavano ancora lavando le tazze - urlando che avrebbe avuto dieci minuti per riuscire a vedere la sua Hinata-chan.
Lasciando, così, lui e Sakura da soli.

Lui era sempre l'ultimo ad andarsene, semplicemente perché preferiva fare le cose con calma - se qualcuno non fosse stato lì a mettergli fretta, e Sakura non gli avrebbe mai detto niente quando, dopo che Naruto se ne era andato, lui avrebbe chiuso gli occhi per due istanti, poggiando il capo contro il divano e respirando lentamente. L'avrebbe aiutata a rimettere a posto i giochi da tavolo, la console e i libri messi fuori posto, e lei gli avrebbe chiesto se si fosse fatto curare dopo la missione. Gli avrebbe offerto un'altra tazza di tè che lui avrebbe sicuramente rifiutato, per cortesia e vista l'ora tarda. Ma l'avrebbe ringraziata.

Lei l'avrebbe accompagnato alla porta con ancora le braccia colme di libri o videogiochi, e lo avrebbe salutato come avrebbe salutato Sai o Kakashi - con la mano, se non avesse avuto una missione il giorno dopo, o con un breve abbraccio, se non avessero avuto la possibilità di rivedersi fino alla settimana dopo.

In ogni caso quella era una sera che vedeva realizzarsi la prima opzione, o almeno questo era quello che sembrava a Sasuke. Dopo che Sakura aveva chiuso la porta dietro Sai, era sbucata nel salotto e aveva trovato Naruto che ronfava alla grande sul tappeto e lui che lo osservava disgustato.

<< Svegliati, dobe >> proferì, calciandolo al fianco. << Dobbiamo andare >>

La risata cristallina di lei gli risuonò nelle orecchie. << Credo di aver cucinato troppo, oggi >> rise, incrociando le braccia dietro alla schiena e sporgendosi a vedere la scena.

<< Hn >> borbottò. << E' colpa del dobe >>

Lei rise di nuovo, e si decise ad avvicinarsi, inginocchiandosi vicino al volto di Naruto e avvicinando le labbra al suo orecchio.
<< Narutooo.. >> sussurrò. << Svegliatii..! C'è Hinata-chan che chiede di te, qui fuoriii..! >>

Sasuke sogghignò. << Che colpo basso >>

<< Basso ma efficace >> replicò lei, giuliva.

Il suo colpo basso sembrò funzionare davvero, perché Naruto spalancò gli occhi e si tirò su a sedere. << H-Hinata-chan..! >>

Sakura scoppiò a ridere e Sasuke scosse la testa. << Che dobe >> commentò, sprezzante. << Alzati, idiota. Dobbiamo andare >>

<< E non c'è Hinata-chan? >> borbottò, gonfiando le guance in un broncio adorabile. Sakura gli scompigliò i capelli, sorridendogli dolcemente. << Niente Hinata-chan, Naruto >>

Naruto sbuffò, stropicciandosi un occhio insonnolito. << Uffi >>

<< Allora? Come rimaniamo d'accordo? >>

Sakura li aveva accompagnati alla porta, e Naruto aveva scambiato la sua spalla come un cuscino, perché non appena erano riusciti a tirarlo su dal tappetto si era immeditamente appoggiato a lui, biascicando qualche scusa.

<< Tu sei impegnata all'Ospedale tutta la settimana, vero Sakura-chan? >> mormorò Naruto, contro la sua maglia. Lei annuì.
<< Allora che ne dici sabato se ci alleniamo assieme? Che te ne pare? Sei sempre via, Sakura-chaaan! >>

<< Potrei dire lo stesso di voi >> replicò lei, indispettita. << Siete voi quelli che mi abbandonano al villaggio. Priva di qualsiasi divertimento >> aggiunse. << Non posso neanche uscire con qualche ragazzo, shannaro! >>

Naruto agitò una mano, con fare noncurante. << Ah.. ma per quello c'è ancora tempo, Sakura-chan! >>

<< Ho venti anni, razza di idiota >> sibilò, e Sasuke pensò che Naruto nel corso del tempo aveva sviluppato istinti omicidi. << Ho venti anni e non ho ancora baciato nessuno >>

Naruto sembrò essere colto di sorpresa dalla sua reazione, o semplicemente fiutò il pericolo perché saltò indietro, rifugiandosi dietro le spalle di Sasuke, che lo osservò con lo stesso sprezzo che riservava ai peggiori nemici sul campo di battaglia.

<< Ah, va bene va bene >> Sakura sospirò, abbandonando le braccia lungo i fianchi. << Sabato, al ponte. Vi ucciderò tutti >>

Sasuke non dubitò affatto della sua ultima frase.

<< Sasuke-kun, per favore riporta sano e salvo a casa sua questo idiota così che poi io, sabato, possa ucciderlo >> gli sorrise amorevolmente.

Sasuke annuì, pomposamente. Fosse mai che non portasse a termine una simile missione, così importante e significativa.

<< Bene, ci vediamo sabato.. allora! >> sorrise ad entrambi, e scompigliò di nuovo i capelli a Naruto.

Lui annuì, e trascinò fuori Naruto, che si era di nuovo addormentato con bocca spalancata, sostenendolo per la collottola della maglia. Appena fuori casa, prima che potessero incamminarsi verso l'uscita del complesso condominiale, Sasuke si fermò e voltò il capo verso la ragazza ancora alla porta, un'espressione più morbida sul viso.

<< Grazie per la cena >> le disse, in un sussurro appena accennato. Se non fosse stata sera inoltrata, le undici passate, se non ci fosse stato assoluto silenzio attorno a loro, nessuno dei due avrebbe sentito l'altro.

Lei sorrise, dolcemente, e gli occhi le risplendettero. << Figurati, Sasuke-kun >>

Sasuke annuì, e si incamminò lentamente lungo il corridoio, trascinandosi dietro Naruto e non preoccupandosi di sostenerlo in modo decente, cosìcché i suoi piedi strusciavano sul pavimento.

Fu solo quando giunsero alle scale e Sasuke si fermò un attimo per meditare in che modo potesse riuscire a scendere con uno zombie affianco - e per un attimo l'idea di farlo ruzzolare giù, per tutti i gradini, non gli sembrò esattamente così pessima - che sentì il click familiare di una porta chiudersi.

Quasi sorrise, issandosi meglio il braccio dell'amico sulle spalle.

Era sempre così, in fondo.





***
Continua.. ?







QuiC'èGè:
Allora, salve bravi signori e signore. Questa fanfiction è molto dolce.
...
...
A parte gli scherzi, i capitoli saranno dieci (compreso epilogo) e gli aggiornamenti settimanali. In realtà questa fanfiction avrebbe dovuto avere il suo trailer, ma il monitor del mio computer ha ben deciso di impazzire proprio ora, e non andando più io non sono riusciuta a completarlo in tempo. Ma don't worry, verrà successivamente aggiunto come bonus :)
Che dire? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, ovviamente. E' un po' una cosa diversa; né comica come Non è la solita commedia scolastica né tragica come Battle Royale. Sta in mezzo, qualcosa con cui allietare le vostre calde giornate insomma.
Alla prossima e.. recensioni no jutsu!
 
   
 
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