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Autore: redspecial    04/07/2012    1 recensioni
Narcissa Black proveniva infatti da una delle maggiori famiglie Purosangue di tutto il mondo magico, e come tale, da lei ci si aspettava una certa condotta. Aveva sempre seguito quella via e mai aveva dubitato, nemmeno quando suo marito Lucius le aveva mostrato il Marchio Nero come se fosse un trofeo.
Suo figlio Draco stava assolvendo le colpe di suo padre, e lei stava per perderlo. Non poteva assolutamente permetterlo. Piton che serrò le sue dita attorno al calice di vino elfico rosso sangue, appoggiando la sua copia del profeta su un bracciolo logoro della poltrona, se possibile ancora più logora. Osservava le due donne e, al contempo, la bellezza algida e sofisticata della bionda che gli stava rivolgendo un cenno con il capo. Si ricordò immediatamente che era la rispettabilissima moglie di un altro rispettabilissimo Purosangue.
Il patto venne suggellato e, non appena il sottile filo magico si fu dissolto nel nulla, i due lasciarono la presa dal corpo dell’altro e tornarono a guardarsi negli occhi vicendevolmente.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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IL VOTO INFRANGIBILE


“Vieni Cissy, ho sentito un rumore!”
La donna tuttavia non fece molto caso alla sua accompagnatrice, differente da lei in tutto e per tutto, tranne che per la fede nell’Oscuro e per l’appartenenza all’antica Casata dei Black. Narcissa Black proveniva infatti da una delle maggiori famiglie Purosangue di tutto il mondo magico, e come tale, da lei ci si aspettava una certa condotta. Aveva sempre seguito quella via e mai aveva dubitato, nemmeno quando suo marito Lucius le aveva mostrato il Marchio Nero come se fosse un trofeo. Appoggiava i suoi ideali, pur non avendo un segno tangibile che li comprovasse. Non era mai stata una Mangiamorte e mai si era infilata nel cerchio dell’Oscuro, era solo una moglie lasciata a casa a badare alla splendida villa in cui vivevano. In quei momenti quasi rimpiangeva la vita che conduceva ad Hogwarts, quando non era ancora la sposa promessa di nessuno. Ora, invece, quella fede e quel Signore che tanti osannavano le facevano quasi ribrezzo, in quanto il suo unico figlio aveva una spada di Damocle sulla testa, pronta a mozzargli il capo non appena avesse avuto un attimo di smarrimento ed esitazione. Suo figlio Draco stava assolvendo le colpe di suo padre, e lei stava per perderlo. Non poteva assolutamente permetterlo.
“Era solo una stupida volpe. D’altronde cosa ci si può aspettare da questo letamaio babbano?” disse l’altra con la sua solita voce sprezzante in un tripudio di risate isteriche, mentre passava a soffiare la punta della bacchetta con cui aveva appena ucciso l’animale che si aggirava tra i rifiuti in cerca di qualcosa da mettere sotto ai denti.
Narcissa era incappucciata a causa della pioggia che scendeva; era fine ma battente, non dando tregua neppure per un minuto a chi, incautamente, era fuori dalle mura della propria casa. Subito si girò per mettere meglio a fuoco la sorella: l’ampio cappuccio le nascondeva metà del viso, facendo spuntare fuori soltanto una cascata di riccioli neri che ricoprivano alla bene e meglio il resto del volto. La sua bellezza era ancora più che evidente, ma appariva parecchio sciupata rispetto ad una decina di anni prima. Azkaban l’aveva segnata e solo la sua follia l’aveva tenuta in vita. In un posto come quello il meno era impazzire, e Bellatrix quel gene l’aveva già alla nascita, con la differenza che ora era ancora più pericolosa. L’algida donna bionda fece un cenno alla sorella, ed entrambe presero un viottolo nascosto, arrivarono alla sua fine e proseguirono per la strada tortuosa che si snodava davanti ai loro occhi.
“Fermati Bella, dovrebbe essere questa”
La donna bruna arrestò il suo passo e squadrò il contesto, emettendo un mugugno di disapprovazione, oltre che di evidente disgusto.
“Cissy, non puoi fidarti di lui!” tuonò al limite dell’esasperazione. Voleva fermare sua sorella dal commettere una terribile sciocchezza.
“Il Signore Oscuro si fida di lui”
“Il signore Oscuro si sbaglia!” disse a tono Bellatrix, nel tentativo di convincere Narcissa a ragionare. Piton non era la persona di cui potersi fidare ciecamente; il suo cambia bandiera le risultava sospetto. Lei aveva affrontato dodici anni di prigionia, rimanendo fedele al suo Oscuro Sovrano e mai si sarebbe sognata di andare a piangere stringendo le gonne di Silente pur di non essere imprigionata.
Rimasero nascoste per qualche minuto, aspettando che la fetida via fosse del tutto sgombra da occhi indiscreti, dopodiché si infilarono in quello che doveva essere l’ingresso di casa Piton. Codaliscia le lasciò passare e le due donne si insinuarono nel piccolo salotto dell’abitazione sotto lo sguardo vigile di Piton che serrò le sue dita attorno al calice di vino elfico rosso sangue, appoggiando la sua copia del profeta su un bracciolo logoro della poltrona, se possibile ancora più logora. Osservava le due donne e, al contempo, la bellezza algida e sofisticata della bionda che gli stava rivolgendo un cenno con il capo. Si ricordò immediatamente che era la rispettabilissima moglie di un altro rispettabilissimo Purosangue. Ad Hogwarts erano in confidenza, mentre ora lei parlava solo se interpellata, questo in presenza di Lucius.
“Il Signore Oscuro in persona mi ha proibito di parlarne, lo so che non dovrei essere qui”
“Se il Signore Oscuro te l’ha proibito non dovresti farlo. In effetti sono al corrente della tua situazione Narcissa”
“Il Signore Oscuro l’ha detto a te?” domandò Bellatrix sorpresa, interrompendo così i due interlocutori.
“Tua sorella dubita di me” rispose a tono Severus con voce melliflua, rivolgendosi alla sofisticata bionda e facendo una piccola pausa. “Comprensibile. In questi anni ho recitato la mia parte bene, così bene che ho ingannato il più grande mago di tutti i tempi. Silente è un grande mago, solo uno sciocco ne dubiterebbe” aggiunse poi rispondendo così alla smorfia disgustata delle bruna.
“Non dubito di te Severus” lo incalzò Narcissa. Era vero, non aveva mai dubitato di Severus e dei sentimenti che ancora provava per lui. Lucius era suo marito, il padre di suo figlio, ma non aveva nulla a che spartire con il mago vestito di nero che le stava di fronte.
“Dovresti essere onorata Cissy, e così anche Draco” intervenne ancora Bellatrix, aggirandosi per il minuscolo salotto come una insaziabile cacciatrice che aveva sotto tiro la sua preda.
“E’ solo un ragazzo” affermò Narcissa, facendo così trapelare tutta la sua preoccupazione circa il destino del suo unico figlio.
“Non posso cambiare la mente dell’Oscuro, ma potrebbe essere possibile per me aiutare Draco”
“Severus” disse soavemente la donna bionda, carica di un’unica speranza che l’uomo dinnanzi a lei poteva darle. Era proprio ciò che voleva sentire.
“Giuralo” fece Bellatrix seria e guardandolo in modo astioso, quasi a volerlo sfidare. La sua contrarietà nel trovarsi nello spoglio salotto del pozionista era palpabile, così come il suo disprezzo per lui. Seguì un attimo di silenzio carico di attesa, un attimo in cui Severus e Narcissa si guardarono intensamente e poi la bruna parlò di nuovo. “Pronuncia il voto infrangibile” continuò con un tono che lasciava ben poco all’immaginazione.
Severus la scrutò, non si erano mai presi ed era evidente che lei volesse vedere fino a che punto sarebbe arrivato per onorare le parole di poco prima. Voleva metterlo sotto pressione, oltre che testare la sua fedeltà verso il lato oscuro.
“Codardo” pronunciò poi all’orecchio dell’uomo in nero, mettendo continuamente i suoi nervi in tensione.
Narcissa rimase rigida, dardeggiando prima la sorella e poi Severus.
“Tira fuori la bacchetta” replicò l’uomo con voce ancora più melliflua. Era palese che la loro sfida sarebbe continuata sino alla fine dei loro giorni.
In quel momento Narcissa posò il suo sguardo soltanto su di lui, passando poi a stringergli il braccio ossuto per suggellare quella che sarebbe diventata una promessa.
“Vuoi tu, Severus Piton, vegliare su Draco Malfoy nel suo tentativo di adempiere ai desideri del Signore Oscuro?” domandò la bruna in veste di sarcedotessa per quella cerimonia che, a tratti, sembrava quasi un rito nuziale, giacchè avrebbe vincolato le parti a rispettare quel preciso accordo.
“Lo voglio”
Non versare lacrime Narcissa, sai che proteggerò Draco. Non versare più lacrime, anche se la sua sorte è tutt’altro che rosea…
“E vuoi tu, al massimo delle tue capacità, proteggerlo da ogni danno?” continuò Bellatrix reggendo saldamente la sua bacchetta sugli avambracci stretti dei due.
“Lo voglio”
Perché continui ad esternare il tuo dolore? Non farlo più Narcissa, non farlo… Soffro di più a saperti piangere anche durante questa mia promessa.
“Se Draco dovesse fallire, vuoi tu stesso effettuare l’atto che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di eseguire?” terminò la solenne sacerdotessa, continuando a scrutare il volto imperturbabile del pozionista.
“Lo voglio”
Finalmente il tuo sguardo diventa più limpido. So che cosa ho fatto, so di che crimine mi macchierò Narcissa, e so che lo sto facendo per l’amore che ho sempre provato e che tu un giorno mi dicesti di ricambiare. So che nel tuo cuore c’è spazio per me, ma Lucius è tuo marito e tu sarai sempre la più devota delle mogli.
Il patto venne suggellato e, non appena il sottile filo magico si fu dissolto nel nulla, i due lasciarono la presa dal corpo dell’altro e tornarono a guardarsi negli occhi vicendevolmente.
Grazie Severus, comprendo il tuo sacrificio e so anche quanto ti è costato. Draco non è tuo figlio, eppure lo stai proteggendo meglio di come ha saputo fare suo padre. Grazie. Nel mio cuore ci sarà sempre posto per te, c’era quando eravamo semplici studenti e anche quando quel giorno andai all’altare. Non ha mai smesso di battere per te. Ti amerò sempre.





Angolo autore:

Ciao a tutti! Ebbene si, questa sera ho trovato il coraggio di pubblicare questa shot. Ci lavoro da un pò e non ho mai trovato l'ispirazione per renderla pubblica, anche se stasera mi sono sentita ispirata. L'ho fatto, ora non si torna più indietro, esattamente come ha fatto Severus Piton con il voto infrangibile. Ho scelto questo particolare momento concentrandomi su un ipotetico sentimento che avrebbe potuto unire Severus e Narcissa che, tra le altre cose, ho descritto come devota e servizievole nei confronti del marito. Vuole bene a Lucius, è il padre di suo figlio, ma in cuor suo non ha mai smesso di provare sentimenti per un altro uomo. E' stata promessa e ha accettato il suo destino.
D'altro canto anche Severus non ha mai smesso di provare qualcosa per lei, e fa questo enorme sacrficio perchè la ama.
Ho romanzato un pò quel momento, tralasciando tutto ciò che c'è dietro all'atto, appartenente quindi alla storia originale. Il dialogo tra Narcissa, Bellatrix e Severus è preso direttamente dalla pellicola "Harry Potter e il Principe Mezzosangue", non tenendo conto dei reali motivi che spingono Piton a stringere il Voto.
Bene, spero siate arrivati/e a leggere fino a qui, allora significa che la fiction non è poi così malvagia! :-)
Un grazie a chi leggerà e/o commenterà! E' importante sapere ciò che pensate, infatti mi farebbe un sacco piacere ricevere commenti costruttivi, consigli e anche critiche se lo ritenete opportuno. Grazie ancora
A presto, un bacio

Redspecial

 

  
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