-Senpai...
Rifiutai il contatto visivo, il respiro spezzato, la mente annebbiata.
Come sempre, del resto, ogni dannata volta che si ritrovava con il corpo di Morinaga talmente avvinto al proprio da non capire più chiaramente dove finissero le mie membra e dove iniziassero le sue.
-Senpai- lo sentii sussurrare nuovamente, avvertendo i suoi occhi castani su di me, irremovibili - Chiamami per nome.