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Autore: the_gio    20/01/2007    10 recensioni
Ci siamo...prosegue la FF del Barista, poi Il Re del Karate, quindi questa FF...come finirà...buona lettura ed abbiate pazienza per i primi capitoli un po' lenti...vedrete che poi cambierà tutto....
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'LA FF DEL BARISTA'
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Beh, lo so' ci sto' mettendo tanto, ma credetemi non è facile arrivare alla conclusione di qualcosa che per tanto tempo mi ha coinvolto in prima persona! Sto' cercando di portare tutto dove avevo previsto inizialmente...spero che sia di vostro gradimento...Si tratta del penultimo capitolo della FF...sarà un po' lungo abbiate pazienza :-p Ancora un piccolo sforzo e sapremo come andrà a finire questa lunghissima storia ^^

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Le feste a cavallo dell’anno passarono molto velocemente…ognuno tornò alle proprie attività: Akito  aveva di li a pochi giorni le finali del torneo di Karatè dove poteva laurearsi ancora una volta campione del Giappone, Sana tornata in America doveva girare le ultime scene del film, Tsuyoshi e Aya erano sempre più impegnati nei preparativi del matrimonio e anche il bimbo in arrivo richiedeva qualche attenzione, Naozumi si era rimesso piuttosto in fretta dall’incidente al punto che poteva girare le ultime scene rimaste, Fuka nel frattanto cercava intanto di portare a compimento il suo piano per il futuro…

La vita di Akito aveva cominciato a prendere una piega decisamente inaspettata: prima Sana che in pratica lo aveva definitivamente liquidato, poi tornato a casa aveva dovuto affrontare Nagaia che lo aspettava…per fortuna Natsumi era intervenuta per calmare un po’ la situazione, ma era evidente che una rottura era imminente.

“Hai scelto lei…” lo aveva praticamente accusato “Hai scelto lei ed hai abbandonato me”

Akito si rendeva benissimo conto che era questa la verità…non poteva dire nulla…niente di niente.

“E vi siete messi insieme?” incalzava lei

“No” rispose secco lui

“Come no” fece lei stupita… “Oh, ma in fondo nemmeno mi interessa…quello che mi chiedo è perché non mi hai mai detto nulla…”

“Perché non c’era nulla da dire” rispose lui “Le cose stavano ieri come stanno oggi e come staranno domani…”

“Mi stai dicendo che siccome non ci stavi insieme non ritenevi importante dirmi che pensavi un'altra?”

 

“Non ho detto questo…solo che stavo cercando di rifarmi una vita, volevo buttarmi il passato alle spalle! Ho fatto il possibile per farlo, ma forse il passato non è cancellabile.”

“Certo che non lo è, ma come ragioni? E non puoi certo cancellare il passato quando continua nel tuo presente!”

“Ma che ne sai tu del mio passato?” ringhio’ lui

“Vero…io non so’ niente del tuo passato! Tu non lo hai mai condiviso con me! Ho sempre capito che il tuo passato era troppo doloroso da potermene parlare, ma ho sperato che un giorno, magari, avresti potuto aprirti a me, se ti fossi fidato di me…ma quel giorno non è mai arrivato ed ho dovuto scoprire a mie spese che forse stavo solo vivendo in una parentesi della tua vita che mi avevi dedicato…”

“Una parentesi?”

“Sì…nel monologo della tua vita hai aperto una parentesi ad una povera paraplegica a cui hai salvato la vita…hai deciso di fare il buon samaritano e mi hai dedicato parte del tuo tempo…ed alla fine hai chiuso la parentesi, tornando a scrivere il tuo monologo….”

“Sei ingiusta se parli così…io non ho mai fatto niente per il gusto di fare il buon samaritano”

“Sono ingiusta? Sì forse ma non mi interessa…credo di avere  il diritto di esserlo! Svegliati Akito! Il tuo monologo in cui ti compatisci e ti dici quanto sei sfortunato deve finire! Prendi una dannata decisione, una qualsiasi ma prendila perché così soffri tu e fai soffrire chi sta intorno a te…ma fallo davvero! Questo è il mio primo ed ultimo consiglio!”

“Io…mi dispiace Nagaia…a te sembra che io ti abbia ingannata, che forse ti abbia usata e preso in giro, ma ti assicuro che mai, nemmeno per un minuto è stato così!”

“So’ benissimo Akito che non era tua intenzione farmi del male, ma me ne hai fatto, me ne hai fatto tanto! Non è colpa tua se io mi sono innamorata di te, ma è successo ed ora ne sto’ pagando le conseguenze! Il problema è che mi ero convinta che mi volessi bene anche tu, ma sbagliavo purtroppo”

“No, non dire così…io, non è vero che non ti voglio bene…”

“Ma il tuo bene per me è molto diverso da quello che io provo per te, e soprattutto è molto diverso da quello che io avrei voluto tu provassi.”

“Nagaia…” Akito guardò la ragazza con gli occhi pieni di lacrime…capì che non poteva e non doveva aggiungere nulla…lei era arrivata al limite della sopportazione, e non voleva scoppiare a piangere davanti a lui… “Mi spiace” aggiunse.

“Sì…spiace anche a me…domani torno a casa. Forse ci rivedremo lì! Ti prego però non fare scene strappalacrime da film…domani mattina presto non ti alzare quando me ne vado…lascia che faccia come voglio!”

“Va bene” disse lui, capendo che gli doveva concedere quello che voleva…

Il giorno dopo Nagaia se ne andò via…

Akito per evitare di vederla si era messo tuta e scarpe e si era messo a correre nel parco…aveva corso come un ossesso cercando di cancellare dalla memoria quei momenti tanto brutti per lei.

Aveva perso in pochissime ore praticamente le due persone per cui aveva provato qualche sentimento…aveva perso Sana e Nagaia…passato e presente…e tutto perché aveva per una volta dato retta a quel suo cuore maledetto e aveva inseguito la moretta per quella strada. Forse se l’avesse lasciata andare ora avrebbe ancora Nagaia…Akito proprio in quel momento capì cosa voleva dire Nagaia con Monologo della sua vita…in fondo forse era proprio questo quello che Akito voleva…nel suo monologo in cui parlava dei suoi problemi e difficoltà, Nagaia gli faceva comodo…era piacevole quella presenza nella sua vita! Scaldava un po’ il suo cuore e lo faceva sentire un po’ più uguale a tutti gli altri ragazzi.

Così Akito si trovò di nuovo completamente solo! Non tanto perché intorno a se non aveva persone che gli volessero bene o che volessero stare con lui ma perché era lui stesso il primo che non voleva nessuno intorno a se…troppa paura di fare del male…troppa paura di farsi del male.

Forse la sua vita era destinata a svolgersi così! Forse doveva stare da solo, forse non era destino che stesse con qualcuno…in fondo proprio lui aveva impedito con la sua nascita a sua madre di stare con suo padre e con Natsumi…in qualche modo poteva essere il pegno da pagare a chissà quale giustizia superiore.

Anche quello sport che in fondo amava era uno sport “solitario”…lui negli sport di gruppo non era mai stato bravo…era pessimo nel gioco di squadra mentre come individualità se la cavava proprio bene.

Sana…si sentiva come se Sana lo avesse illuso…lo avesse illuso che anche lui potesse avere una vita normale, che avesse il diritto di essere come gli altri ragazzi! Ma lui dentro non si è mai sentito così. Solo quando stava con lei si sentiva un po’ più vivo, ma quando lei non c’era, quando andava via per lavoro, quando non poteva contare sul suo sorriso Akito tornava a chiudersi in se stesso…come una farfalla che stava uscendo dal bozzolo ma che poi sceglie di tornare al calore la dentro.

Però aveva creduto alla ragazza, si era aggrappato a lei prima, ed al suo ricordo poi! Stretto al modo in cui lei e solo lei riusciva a farlo sentire! Convinto che solo percorrendo la strada insieme avrebbe potuto vivere la sua vita in maniera più vera. Sì, lui da solo non rifulgeva di luce propria ma lei, lei era il suo sole, illuminava la strada e tendendogli la mano lo aiutava a muovere i passi incerti ma costanti.

Ora lei non c’è più…nemmeno il ricordo e la speranza possono aiutarlo ormai…e perso dentro se stesso si appresta a vivere una vita condannata all’oscurità…e la cosa più assurda è che di lì a poco si sarebbero accese le luci della ribalta per i campionati di Karate…

‘La luce della ribalta’ pensava tra se e se Akito ‘che stupida metafora’…

 

Tornata in America Sana si era buttata forse anche più di prima nel lavoro…c’erano da finire le riprese del film…che dovevano concludersi entro la fine di Gennaio.

Il capodanno Sana lo aveva passato nell’orfanotrofio Kamura insieme a Naozumi che era venuto apposta per stare con i bambini…le sue condizioni erano decisamente migliori e questo faceva ben  sperare per il film.

Sana ovviamente non aveva grande voglia di festeggiare…aveva definitivamente rotto con Akito. La parola fine che aveva messo sulla loro storia, questa volta era quella definitiva.

Lo aveva fatto non perché non provasse più niente per Akito ma esattamente per il motivo opposto. Per il bene che gli voleva non potevano continuare a stare in quella condizione di limbo.

Sana aveva capito dal comportamento di Akito che lui teneva ancora a lei, ma si era anche accorta che non c’era soluzione ai loro problemi. Lei avrebbe continuato a fare l’attrice e lui avrebbe continuato a non volere…con tutto quello che questo implica come la difficoltà di stare insieme, i pettegolezzi, gli scandali, i film e chi più ne ha più ne metta. Non poteva ne voleva mettere Akito in questa situazione…insomma già era difficile per lei, figurati cosa sarebbe stato per lui.

Ma non solo…era certa Sana che se anche ci avessero provato non sarebbe mai potuta durare…e come poteva con quei presupposti? Erano poi tre anni praticamente che non si vedevano, ed in tre anni le cose cambiano…magari lei non gli sarebbe andata più bene…o forse lui non sarebbe andato bene a lei! E tutto questo senza pensare che lei per prima non aveva chiaro cosa volesse dalla vita…come poteva legarsi a lui?

Sana non riusciva a togliersi questi pensieri dalla testa…e a Naozumi ovviamente la cosa non sfuggì per niente…così mentre Sana tornava dal bagno lui le andò incontro e si fermarono in un corridoio senza luce ma fatto a finestre…la vista su quell’unico grosso albero di fronte all’orfanotrofio.

“Hey” fece lei

“Hey” fece lui

“Bella serata vero?”

“Sì bella serata…i bambini si stanno divertendo…sono contenta…anche noi vero ci stiamo divertendo…”

“Io forse…ma tu proprio no!”

“Come?”

“Lo hai incontrato vero?”

“Lo hai….chi?”

“Sai benissimo chi…”

“Io…sì l’ho incontrato…”

“Uhm…ne desumo che non è andata un granchè bene vero?”

“Dire che non è andata bene è un eufemismo…”

“Dai racconta” fece Naozumi

“Ma sei sicuro di…”

“Hey…pensi che c’è davvero qualcosa che non mi puoi dire? Cioè in tutti questi anni non hai ancora imparato che io sono qui per starti vicino? Potrai sempre contare su di me!”

“Ok ok…scusa…non intendevo questo…comunque più o meno le cose sono andate così…” e Sana ha cominciato a raccontare a Nao come erano andate le cose in quella settimana…

Naozumi ascoltava in silenzio Sana; man mano che andava avanti tendeva a guardarla sempre meno e concentrarsi sulla luna di fronte a lui fuori dalla finestrata…

“Beh…senza mezzi termini ma a me sembri tutta scema” fece lui non appena finì di raccontare la ragazza…

“Come prego?” rispose lei

“Sì…che cosa vuol dire che decidi di non provarci? Ti arrendi prima ancora di averci provato…scusa ma non mi sembra proprio un comportamento da te! Cioè sei innamorata di questo ragazzo da una vita…anzi a dirla tutta hai messo sto’ bel figliolo che hai vicino da parte per lui in nome di un amore potente e insuperabile e poi quando avresti l’occasione di provare a far funzionare le cose butti tutto al vento? Finalmente potevi cercare di drizzare la situazione, di dargli la direzione che da anni, siamo sinceri, desideri! Ora che non c’erano più ostacoli…tu butti tutto a mare?”

“No, aspetta…non è vero che non  c’erano più ostacoli…mi sembra di averti spiegato come sono andati i fatti o sbaglio? Ti ho spiegato gli insormontabili problemi che ci sono tra me e lui…ti sembra poco?”

“Mi sembra poco? Sì mi sembra proprio poco! I problemi li avrai sempre in qualunque relazione deciderai di buttarti? Ma che ti credi che l’amore siano davvero due cuori ed una capanna? Sveglia, non siamo nel mondo delle nuvole…e per quanto riguarda la tua carriera…sì è vero, i problemi che hai detto ci sono, ma davvero credi siano insormontabili? Pensi davvero che quando si ama queste cose non si possano superare…o forse la verità è che non via amate abbastanza! Tutto questo tempo passato è stato solo alla vanagloriosa ricerca di qualcosa che non esiste…eravate troppo preoccupati dal pensare alla vostra sofferenza per pensare che forse, tra di voi, l’amore non centrava più…già forse non lo ami più, Sana.”

“….non lo amo p….ma come ti permetti scusa? Come puoi sapere quello che provo, come sto’ quello che sento dentro? Naozumi, che ne sai se io l’amo ancora? Che ne sai della fatica che ho fatto per tagliare questo ormai lunghissimo cordone ombelicale che ci univa? Ma pensi che non mi faccia star male la cosa? Certo che ci sto’ male…mi sento proprio un pezzo di fanghiglia infangata…e tutto questo solo per permettere sia a lui che a me di superare questa situazione. Sì probabilmente,  a discapito di tutto e tutti, nonostante in pratica i rapporti tra di noi siano ridotti praticamente a zero…beh, probabilmente lo amo ancora! Ma questo non significa nulla…so bene ormai che l’amore non basta, certo conta, ma non basta solo quello! Ci devono essere le circostanze giuste, le persone giuste, i caratteri che combacino…io ed  Akito non siamo così…è evidente ormai! E allora è il caso di mettere un bel punto e via a capo! Magari girando anche foglio pronti a cominciare chissà quante storie e avventure d’amore…ma perché legarsi in eterno ad una persona, mi dico…ecco allora che ho fatto quello che ho fatto…ho preso la scelta giustà, sì”

Sana si gonfiava il petto e faceva uscire praticamente fumo dal naso…

Ma Naozumi non era il tipo da farsi incantare da lei…

“Hai finito? No cioè, certo ottima interpretazione…sono le parole giuste che dovevi dire…ma non ne pensi nemmeno la metà! Dai è chiaro che menti…e se hai fatto sta scena anche davanti a lui mi chiedo come sia possibile che lui non l’abbia capito…”

“Eh, ma qui non sono la sola a mentire mi pare…” disse Sana nel tentativo di cambiare discorso…

“Come ?”

“Sì sì, fai il finto tonto…mi riferisco ad una certa ragazza di nome Kelly….che tra l’altro mi pare ti abbia bombardato di messaggini per tutta la serata…allora cosa hai da dire in merito?”

“Ah…Kelly…no ehm cioè…come dire…”

“Dai, sai bene che  per me non è un problema, ma non capisco proprio cosa ti sia passato per la testa…prima mi racconti una versione, poi un'altra…e poi la verità scopro essere un'altra ancora…cos’hai da dire in tua discolpa?”

“Cos’ho da dire….che mi pare che i bambini mi stiano chiamando di là” e Nao fece per andarsene ma Sana lo blocco’ per un braccio

“Eh no carino, non te ne vai così facilmente, almeno non finchè non mi darai delle spiegazioni più che plausibili…”

“Spiegazioni….vuoi sapere la verità? Beh, la verità è che non la so’ nemmeno io! Cioè all’inizio ci siamo conosciuti come ti avevo raccontato, ma eravamo solo amici ecco…diciamo che ci siamo visti qualche volta ma solo per chiacchierare, mangiare qualcosa…sì è anche venuta al mio appartamento un paio di volte prima dell’incidente ma non era mai successo niente; anzi veramente non mi interessava nemmeno un granchè…sai bene come mi fossi fissato con un'altra…”

Sana abbassò immediatamente lo sguardo…

“Oh, adesso non sentirti in imbarazzo, hai voluto tu la verità….ecco dopo l’incidente, dato che sono rimasto un po’ in ospedale ho avuto modo di pensare…insomma, ho pensato molto a te e a Kelly…ho capito alcune cose, come ad esempio che Kelly era più che un’amica…ho capito che insomma mi interessava conoscerla meglio! E dato che anche lei ha dimostrato di volermi conoscere meglio…beh, ecco tutto! Ci stiamo frequentando, ma niente più di questo al momento…ammetto però che non so’ quello che succederà in futuro…

“Beh, da parte mia non posso che farti gli auguri allora “ disse Sana sorridendo apertamete “ e augurarti che le cose vadano per il verso giusto…”

“Sanaaaaaaaaa…dai vieni di laaaaaaaaaaaaaa” disse una bambina tirandola per la gonna….

“Arrivo arrivo, che succede….” Disse lei rientrando nella stanza….

Naozumi si girò a guardare fuori dalla vetrata: “Già il verso giusto…chissà qual è il verso giusto…”

 

In un solo giorno ci sarebbero stati ottavi, quarti, semifinale e finali….Akito era tesissimo…come campione in carica era praticamente arrivato agli ottavi di finale senza fare praticamente nessun combattimento…Akito in effetti non si era preoccupato nemmeno di guardare il tabellone…in fondo per lui un avversario valeva l’altro.

Non che fosse spocchia, o sicurezza di vincere, ma vero e propria insensibilità! Nulla in quei giorni lo toccava.

Così come non lo aveva toccato la chiamata di Tsuyoshi in cui gli veniva annunciato che non potevano venire ne lui ne Aya a vedere la sfida, per via dei troppi impegni tra bambino e matrimonio.

Anche la telefonata di Fuka che gli faceva gli auguri ma gli diceva che per via dell’influenza non poteva essere presente non lo aveva toccato più di tanto.

Qualche giorno prima aveva anche incontrato Nagaia che pareva essersi ripresa meglio di lui dalla situazione difficile del natale da poco passato. Aveva sorriso, gli aveva augurato di vincere e gli aveva anche promesso che sarebbe stata presente tifando per lui. In fondo rimaneva sempre il suo atleta preferito!

In quella circostanza forse aveva sì provato un po’ di imbarazzo…ma tutto sommato era andata meglio di quanto lui stesso osasse sperare.

Nelly ed il signor Hayama erano appena usciti dallo spogliatoio dove gli avevano fatto i più sentiti auguri di vittoria…erano in tribuna d’onore…ed a dire il vero la maglietta del signor Hayama con la faccia di Akito stampata sopra era piuttosto imbarazzante!

Akito entrò in palestra…fu accolto da un applauso a cui non degnò nemmeno un gesto…si andò a sedere al posto a lui preposto e vide entrare, chiamati ad uno ad uno tutte le comparse a quello che lui stesso nella sua testa chiamava: “un mio giorno come un altro”….

Quello che Akito non aveva previsto era l’attore non protagonista, o addirittura l’antagonista che a sorpresa entrò per sedicesimo in palestra…NAKAO!

Akito fu scosso da quel nome e da quel viso, sapeva che Nakao era bravo…ma arrivare tra i primi sedici del giappone era decisamente troppo rispetto a quello che lui stesso avrebbe mai immaginato.

Nakao fece un gran sorriso ad Akito e prese posizione.

A quel punto la curiosità si fece varco nei gelidi pensieri di Akito…se tutto andava per il verso giusto avrebbe incontrato il suo “discepolo” (così si definiva Nakao) in semifinale...

Akito fu il primo a scendere sul tappeto…battè il suo avversario in 1 minuto netto…una prova di forza decisamente schiacciante anche se tutti se lo aspettavano.

Quello che invece nessuno si aspettava era che Nakao si sbarazzò senza troppi problemi del suo avversario.

Nei quarti di finale le cose non cambiarono molto…Akito vinse senza troppi fronzoli…e come al solito senza dare nulla allo spettacolo…

Nakao fece anche lui il suo, ma concedette qualcosa di più al suo avversario, che nella fattispecie era il finalista dell’anno prima.

Tra i quarti e le semifinali, Akito e Nakao poterono finalmente parlarsi nello spogliatoio.

Nakao si diresse con la mano teso verso Akito

“Akito, ciaoo” disse sorridente

“Ciao” rispose Akito stringendogli la mano

“Beh, posso farti i complimenti? Hai battuto quei due senza nemmeno sudare…senza fare il benché minimo sforzo”

“Uhm…” fece il biondino

“Devo dire invece che io ho incontrato molte difficoltà con quello che ho appena battuto…ma non potevo proprio perdere l’occasione di combattere contro di te…è tanto che non combattiamo insieme sai?”

“Già” fece Akito che non aveva come al solito una gran voglia di parlare.

“Beh, abbi pietà di me durante lo scontro…non farmi fare una figura tanto meschina come hai fatto fare agli altri…insomma un po’ di sconto ecco…”

“Sconto?” fece lui “Non mi sembra che tu ne abbia bisogno…ho visto come combatti…ti sei trattenuto al secondo scontro…non hai certo bisogno che io ti faccia dello sconto”

“Beh, ma come tuo discepolo insomma…”

“IO NON HO DISCEPOLI” fece lui…

“Beh, ma mi hai insegnato tu il Karatè o ricordo male…quindi in qualche misura…sei il mio sempai!”

“E questo credi ti valga un trattamento di favore?”

“No…Akito era solo riconoscenza…riconoscenza per quello che hai fatto per me…e sappi che non avrò rancore per te se sarai tu a vincere…e se dovessi vincere io…beh, vorrei che fosse lo stesso per te!”

“Uhmp…”

“Beh, allora vado a prepararmi…da qui ad un ora ci giochiamo l’accesso in finale…vinca il migliore!” e Nakao si allontanò allo spogliatoio di Akito.

 

Se quell’ora non fosse mai esistita Akito non avrebbe mai dubitato della sua vittoria con Nakao…Invece il fatto di averlo visto e avergli parlato non poterono non risvegliare in lui ricordi sopiti…si ricordò quello che aveva passato per causa sua e di come in verità quello più a rischio era stato proprio Akito…anche in quell’occasione si salvò solo grazie all’intervento di Sana. Akito aveva cercato per tutta la giornata di non far balenare nella sua testa l’immagine di quella ragazza…l’unica in grado di destabilizzarlo e fargli sciogliere quella coltre protettiva che si costruiva intorno a lui.

Mancavano 35 minuti all’incontro e la mente continuava ad andare lontano da quella palestra…sudava freddo ma non era per paura…ma perché Akito non riusciva a togliere quella distrazione dalla sua testa.

Maledetto Nakao, se non lo avesse visto non sarebbe successo niente.

Ora la sua testa era piena zeppa di Sana in tutte le salse…da piccola, da grande, quando si picchiavano e quando quasi, pochi mesi prima, avrebbero anche potuto fare l’amore….i loro tiramolla fino all’ultimo definitivo strappo.

E la sua mente vagò fino a quando tornò a riflettere sul motivo per cui Akito faceva Karate.

Lui aveva iniziato solo per competere con Naozumi, o forse direttamente con Sana…doveva trovare la sua passione…che poi passione divenne. Ma tutti i suoi traguardi raggiunti in quel momento non lo appassionavano più. Già…l’unica vittoria che veramente lo aveva fatto sentire vivo era quella che anche Sana aveva visto al torneo dell’anno prima…tutto sempre e solo legato a lei…ma possibile che la sua vita non aveva un senso senza lei…Sana, Sana a destra, Sana a sinistra….in tutto c’era Sana.

“5 Minuti” Signor Hayama…la prego di venire in palestra.

Akito, si buttò dell’acqua gelata sulla faccia…mancavano 5 minuti…e avrebbe di nuovo raggiunto la finale…in fondo si era impegnato proprio per questo no? E allora basta…

Rietrò in palestra Akito…il suo avversario già sul tappeto…vi salì anche lui, inchino verso l’arbitro, inchino verso l’avversario e poi il segnale di inizio.

 

L’ok definitivo era stato dato un paio di giorni prima. Sana e Naozumi avevano finito quel film con piena soddisfazione di tutti gli addetti ai lavori.

Ora si trovavano alla festa per la fine dei lavori.

Sana in un bellissimo abito d’orato aveva fatto la sua entrata tra mille “ohhh” degli astanti ed ovviamente pochi passi dopo era caduta per terra facendo un capitombolo degno della miglior Kurata…tutti si erano messi a ridere; in fondo Sana era proprio questo.

Presenti al party erano molto registi famosi, produttori, attori, manager e chi più ne ha più ne metta.

Tutti coloro che avevano partecipato alla festa non potevano che concordare che questo film era la completa e decisa consacrazione di Sana Kurata nel mondo del cinema.

Un interpretazione che aveva sfiorato la perfezione, e poi era stata fantastica anche durante le riprese quando non toccava a lei…teneva sempre alto il morale della troupe anche quando, come durante l’incidente sembrava che il film dovessero subire dei pesantissimi ritardi.

Sana continuava, con un bicchiere di champagne in mano a sorridere e baciare chi le andava incontro e le diceva quanto era stata brava e quanto il suo futuro era radioso…

Parlando proprio Naozumi si avvicinò presentando i sig. Smith a Sana…

“Piacere…sono Henry Smith della Hamilton production…la sezione della Hamilton group che segue il cinema diciamo…”

“Ah…buonasera, Sana Kurata”

“Ho visto alcune scene del film…privilegi di lavorare per  la più grande casa produttrice d’America…e devo dire che sono rimasto molto colpito dalla sua interpretazione…anzi, volevo fare due chiacchere con lei in privato…è possibile?”

“Ssì…sì, accomodiamoci a quel tavolo”

I due si sedettero ad un tavolo con due sedie un po’ in disparte rispetto al resto della festa…

“Come le stavo dicendo, ho visto parte del nuovo film, e sono rimasto colpito dalla sua interpretazione…non sorpreso, dato che è da un po’ che la seguo, ma favorevolmente colpito!”

Sana fece un sorriso imbarazzato

“Beh, insomma vengo al dunque…ci siamo riuniti come staff della Hamilton Production, ed abbiamo deciso di puntare su di lei…stiamo per realizzare una “saga” incentrata principalmente su una ragazza…non sto’ a raccontarle nel dettaglio di cosa si tratta…ma sappia che parliamo di qualcosa di molto molto grande ed importante…ebbene per la parte di protagonista abbiamo pensato a lei! Le sue capacità sono indiscusse ed anzi crediamo che lei sia a tutti gli effetti la migliore attrice per il ruolo in questione sulla piazza…”

“Beh, io vi ringrazio per i vostri complimenti, ma non so’….cioè non credo di essere così brava come dite…e comunque di che ruolo si tratta? Cioè detto così potrebbe trattarsi di un ruolo drammatico, comico…insomma potrebbe essere di tutto no?”

“Guardi si tratta di interpretare il ruolo di una ragazza che si mette continuamente in gioco… il genere, giusto per farle capire è “FANTASY” e la ragazza in questione dovrà superare mille difficoltà per raggiungere il suo obiettivo… ma nel farlo unirà un pizzico di humor ad un’importante interpretazione drammatica…senza contare la necessità di essere di fisico, diciamo, agile…insomma tutte qualità che lei già possiede…”

“Beh…è interessante…ma lei parlava di una saga…in che senso?”

“Si tratta di 5 film! E Verranno prodotti uno dietro l’altro…noi vogliamo uscire con un film all’anno quindi puo’ immaginare di che impegno stiamo parlando…”

“Caspita…uno all’anno…vorrebbe dire spendere 5 anni della vita praticamente solo per questi film…”

“Sì, proprio così! Ma alla fine dei cinque anni, a parte il controvalore economico che mi creda, sarà assolutamente di suo gradimento, avrà raggiunto una popolarità ed una fama senza uguali…sarà all’altezza delle grandi star di Holliwood, ed ovviamente lavorerà anche con alcuni di loro…c’è solo un particolare signorina Kurata…so’ che la prendo alla sprovvista, ma dovrebbe dirmi se ha intenzione o no di accettare questo lavoro entro domani pomeriggio...”

“Entro domani pomeriggio? Ma non sono un po’ stretti i tempi?”

“Sì mi rendo conto che lo sono, ma abbiamo molta fretta di partire con i lavori…”

“Ma non c’è nemmeno il mio agente, ed io non saprei…”

“Non si preoccupi…per i dettagli del contratto ci sarà tempo ma abbiamo bisogno di conoscere la sua disponibilità…insomma so’ che le stiamo chiedendo un grande impegno, ma è anche una importante possibilità per la sua carriera! Beh, questo è il mio biglietto da visita…diamoci un appuntamento verso le 17.00 di domani presso il mio ufficio….mi dirà cosa ne pensa…nel frattanto le ho fatto recapitare in camera il canovaccio dell’opera che vogliamo produrre…” Il signor Smith si alzò dal tavolo…

“Allora a domani signorina Kurata…ci pensi bene, è una proposta che non viene fatta tutti i giorni quella che la Hamilton Production le ha fatto!” e così dicendo si congedò.

Sana seduta al tavolo era quasi shokkata di quella breve ma intensa discussione…gli aveva offerto un lavoro che probabilmente la poteva lanciare nell’olimpo dello spettacolo, ma nel contempo le aveva anche posto una scelta di vita: impegnare 5 anni della sua vita dietro questi film! 5 anni lontana da tutto e da tutti…in cambio di gloria eterna….

Naozumi si avvicinò al tavolo vedendo Sana immersa nei suoi pensieri

“Posso?”

“Certo!”

“Ti vedo pensierosa….”

“Sì…” e Sana spiegò la proposta a Naozumi

“Scusa…e ci stai anche pensando? Accetta immediatamente! E’ una chance irripetibile, non capiterà una seconda volta sai? Cioè Sana ti stanno proponendo qualcosa di incredibile, e credimi, non ricordo un film flop della Hamilton Production…Io ho anche sentito, da papà che mi accennava di questo progetto, che il regista è Spielberg…cioè Sana SPIELBERG! Mamma mia che colpo grosso….io potrò anche dire di averti conosciuto…sì sì…chissà se mi parlerai ancora quando dovrai andare in giro con 3 guardie del corpo!!!”

“Ma….io non ho ancora accettato….entro domani devo dargli una risposta…”

“Ma accetterai vero?”

“….”

“Sana tu accetterai vero? Non vuoi mica buttare all’ortica una possibilità del genere?!?!? Sì, adesso sei confusa ma vedrai che alla fine accetterai…”

“Nao…ma è davvero quello che voglio? Cioè insomma…lo voglio per davvero tutto questo? La fama, la gloria….io….forse non voglio tutto questo!”

“Come…come non vuoi tutto questo? E cosa ci stai a fare qui scusa?”

“Io…voglio solo fare quello che amo…recitare…io amo il mio lavoro, ma tutto quello che ne deriva, beh, non lo desidero poi così tanto!”

“….vabbeh, sì ti conosco…mettila così allora: hai la possibilità di lavorare con grandi attori diretta da un grandissimo regista…puoi recitare come mai lo hai fatto prima d’ora.! Potrai fare benissimo…Pensaci Sana, che bello dev’essere!”

“Sì bello…probabilmente lo è, ma qui mi chiedono di vendergli 5 anni della mia vita.”

“Sana, 5 anni…ne hai 19, a 24 hai finito…in fondo c’è gente che per fare un granello di quello che devi fare tu lavora per tutta la vita, altro che 5 anni…eppoi sai quante cose cambiano in 5 anni?”

“Sì ma 5 anni in cui dovrò praticamente solo lavorare”

“Beh, è il compromesso che devi fare….ma non mi sembra che negli ultimi due/tre anni tu abbia fatto chissà cosa oltre a lavorare…sbaglio?”

“No cioè che vuoi dire scusa? Che io non ho una mia vita?”

“No no, non intendevo questo! Volevo dire che ti sei dedicata molto in questi anni al lavoro…in fondo ti si chiede di dedicatici ancora per un po’…poi potrai rallentare se ritieni, prenderti un anno sabatico….vedi te insomma”

“Io..non so’! Non so’ quello che voglio davvero dalla vita…da una parte vorrei essere una semplice ragazza come tante altre che vive la sua normalissima vita…dall’altra ammetto che mi piace il mio lavoro…proprio non so’”

“Beh, riflettici Sana perché ora è il momento di decidere che vuoi fare della tua vita…è una scelta da cui non tornerai indietro! Sia che tu decida di fare o di non fare questo film! Una volta presa una strada l’altra diverrà impraticabile…pensaci!”

E Naozumi alzandosi si avvicinò a Sana, la baciò sulla fronte e le sussurrò: “Io comunque starà dalla tua parte” e se ne andò.

Sana rimase seduta ancora una attimo poi prese le sue cose e andò via dalla festa…con miliardi di pensieri che le ronzavano per la testa…chiamò Rey, parlò con lui…che ovviamente la spinse ad accettare la proposta fattagli.

La notte fu insonne per Sana…e la mattina non l’aiutò certo a derimere i pensieri che aveva per la testa…Rey la doveva passare a prendere per le 16.30…l’ufficio del sign, Smith non era lontano dal suo albergo…

Verso le 16.00 Sana si decise prese il telefono e chiamò l’unica persona al mondo in grado di aiutarla a decidere cosa fare…

“Sì pronto qui casa Kurata”

“Signora Shmiura buongiorno, sono Sana”

“Ah, Sana ciao che piacere…come stai? Tutto bene?”

“Si tutto bene! Pero’ avrei bisogno di parlare con mia madre…c’è?”

“Sì te la passo…”

“Ciao figlia degenere!”

“Come figlia degenere? Che ti ho fatto?”

“Ma non lo so’…mi andava di dirti così….Maro smettila di mangiarti i miei capelli…dimmi, avevi bisogno di qualcosa?”

“Beh, a dire il vero sì…volevo parlarti di una proposta che ho ricevuto…”

“Di matrimonio? Omioddio, mia figlia si sposa…signora Shimura, Sana si sposa!!!”

“O come sono contenta” sentì dire Sana dalla signora Shimura

“Ma che proposta di matrimonio e proposta di matrimonio…non si tratta di una proposta di matrimonio…”

“Non è una proposta di matrimonio, allora  è una proposta indecente…che audacia dirlo a tua madre”

“ah, i giovani d’oggi” disse la signora Shimura

“Ma la smetti? Una proposta di lavoro…LA-VO-RO…”

“Ahh, e dillo subito allora…e qual è il problema”

Sana raccontò a Mama tutta la proposta fattale la sera prima…

“…e questo è quanto”

“e tu hai paura di impegnare tutti questi anni sul lavoro vero?”

“Beh, ho paura che dopo questi anni io non abbia più niente oltre al lavoro non voglio avere una vita dove esiste solo quello”

“Capisco, però ti rendi conto che è una proposta irrinunciabile sotto il punto di vista professionale, vero?”

“Sì ma…”

“Guarda, io non sono la persona che da questo punto di vista puo’ darti il consiglio migliore…lo sai…io mi sono fatta portare là dove diceva il cuore…ma questo non  vuol dire che ho sempre fatto delle scelte giuste!”

“Beh, ma sei una scrittrice di successo”

“Sì ma non ho più nemmeno la tua età…non ho uno straccio di uomo, sono sola…anche se devo ammettere che comunque non manco mai di divertirmi…”

“Mamma non mi stai aiutando”

“Non posso aiutando figliola mia…è una decisione che devi prendere da sola in autonomia…soppesa bene le due cose…e fai la scelta giusta! Una volta tu facevi l’attrice solo per rispondere ad una mia aspettativa, alla promessa che ci siamo fatte, ora lo fai perché ti piace! Ecco è questo! Fai quello che ti senti, quello che ti piace…”

“Fare quello che mi piace”

“Sì…lo sai non hai bisogno di quel lavoro dal punto di vista economico…ma devi capire se ne hai bisogno per appagare te stessa, i tuoi desideri ed i tuoi sogni…inseguili…cerca di realizzarli”

“E se non dovessi sapere quali sono i miei sogni?”

“Cerca di scoprirlo”

“Sì ma tra meno di uno ora devo dare una risposta al signor Smith”

“E allora cerca di scoprirlo in meno di un ora…ora devo scappare…tra poco arriva Oliver e non ho ancora escogitato un buon piano di fuga…vado CIAOOOOO” e così dicendo Mama attacca il telefono in faccia a Sana.

Sana rimase praticamente inebetita con il telefono in mano…non l’aveva per niente aiutata…anzi aveva peggiorato la situazione.

Rey fece uno squillo e Sana scese…

In macchina Rey fece di tutto per convincere Sana ad accettare…era la proposta della vita insomma…

Ma Sana continuava con i suoi dubbi.

Salirono nell’ufficio del signor Smith, che li accolse calorosamente.

Sana guardò nell’ufficio e vide una cosa che fu’ come la risposta alle domande che Sana fino ad allora si era posta…

“Allora signorina Kurata, ha deciso cosa vuole fare?”

“Sì ho deciso…”

Rey la guardò dubbioso

“Ho proprio deciso”.

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COMMENTI? forza...voglio i vostri commenti!!! :-p
e ricordate che siamo ad un capitolo dalla fine :-p
Gio

  
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