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Autore: Slyth3rin    05/07/2012    2 recensioni
I pensieri di Ron e Hermione durante il settimo libro, quando Ron è andato via. Sulle note della splendida Turning Tables di Adele rituffatevi nella magia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Close enough to start a war
All that I have is on the floor
God only knows what we're fighting for
All that I say, you always say more

 

Ron si alzò dal pavimento, lo sguardo vuoto ma al contempo pieno di odio e crudeltà verso il nostro migliore amico. «Ron!» mormorai troppo silenziosamente, sperando che la smettesse immediatamente di dire quelle brutte cose.

Ma no, lui continuava più agguerrito che mai.
«Ron!» questa volta quasi urlai, ammonendolo.
Ancora una volta, lui la ignorò.
Stupida, stupida Hermione Granger! Dopo tutto, ignorarla era sempre stato quello che Ron aveva fatto e che avrebbe fatto … «Resti o cosa?» mi chiese con lo sguardo fiammeggiante, i suoi occhi che guardavano prima me e poi Harry, lontani da lui a causa del Sortilegio Scudo.
«Io resto, Ron, avevamo detto che saremmo andati con Harry, che l’avremmo aiutato …»
«Capito. Scegli lui»
La verità di quelle parole, il loro vero significato, mi arrivarono solo un attimo dopo.
Stupido, stupido Ronald Weasley! Dopo tutto quello che è successo è ancora convinto che in quella situazione non avrei scelto lui? … «Ron, no!» allungai le mie braccia in avanti, pronta a correre verso di lui a fermarlo. Con gli occhi offuscati dalle lacrime cercai di rimuovere il più velocemente possibile “Protego” che mi separava da lui, da Ron.
«Ti prego … torna indietro! TORNA INDIETRO!»

 

I can't keep up with your turning tables
Under your thumb, I can't breathe
So I won't let you close enough to hurt me

(…) It’s time to say goodbye to turning tables

 

 

Il vento gelido che soffiava fuori dalla tenda mi punse il volto e le mie guance iniziavano ad arrossarsi a causa del freddo.
«ROOON» urlavo, urlavo con tutto il fiato che avevo in gola.
Non mi accorsi neanche che fosse iniziato a piovere mentre ritornavo alla tenda.
Harry mi guardò per un attimo speranzoso, finché non gli comunicai che Ron era andato via.  E non tornerà, mi appuntai mentalmente. Mi gettai sul letto accucciandomi sotto le coperte, sfregai la mano sugli occhi cercando di asciugarmi le lacrime che continuavano a rigarmi il viso. Sentii Harry raccogliere dal pavimento il medaglione, chiusi forte gli occhi e mi morsi le nocche per non correre da quel maledetto medaglione e gettarlo tra la neve, seppellendolo una volta per tutte. Quando, sfinita, riuscì ad addormentarmi non feci altro che sognare Ron.
Ron felice, sorridente, di buon umore.
Ron che mi fissava facendomi capire che il mio posto non era accanto a lui; a lui così speranzoso e allegro che provava disgusto per la mia serietà e il mio sarcasmo pungente. Forse avevo trattenuto il fiato dormendo, sta di fatto che quando mi svegliai stavo quasi per soffocare e l’aria che feci entrare nei polmoni, tutta in una volta, fu un sollievo per la mia mente.
Ma non per il cuore.
Il mio cuore aveva smesso di esistere, sotto l’aspetto puramente filosofico, quando Ron ci aveva lasciati ormai molte ore prima.

 

 

Where love is lost your ghost is found

 

 

Ci smaterializzammo dopo aver perso più di un’ora a perdere tempo, cercando di “regalarlo” a Ron.
Lasciai con un sussulto la mano di Harry e mi sedetti su di una rocca portandomi le ginocchia al volto e allacciando con le braccia le gambe strette al petto. Non ricominciai a piangere solo perché non avevo mai smesso di farlo. Ma in quel posto mi sentivo più sola e persa che mai, se prima c’era stata una piccola possibilità che Ron ritornasse, adesso non ci avrebbe mai più trovati.

 

***

 

La notte era più facile ‘lasciarmi andare’ una volta che Harry si addormentava.
Non volevo essere un peso per lui, un altro problema da risolvere. Era innegabile, però, che senza Ron non avevamo la stessa energia e determinazione di un tempo, ci aggiravamo per la tenda cupi come la Morte conversando solo di Horcrux e spade. Ed era anche innegabile che Ron mi mancasse con ogni cellula del mio corpo.

 

I braved hundred storms to leave you
As hard as you try, no
I will never knocked down

 

 

Pov Ron:

Guardai Harry gettarsi nel laghetto dopo essersi tolto quasi tutti i vestiti di dosso.
Cavolo amico, che hai  in mente? mi chiedo mentre con la coda dell’occhio noto qualcosa di nero allontanarsi tra gli alberi. Mi volto di scatto, la mano saetta sulla bacchetta che in un secondo stringo pronto.
Nessuno.
Probabilmente sarà stato un animale.
Ritorno con gli occhi al laghetto, iniziando a saltellare sul posto e portandomi le mani alla bocca ci alito sopra per proteggermi dal freddo. «Miseriaccia» borbotto iniziando a correre verso i vestiti di Harry, era passato troppo tempo per i miei gusti da quand’era sott’acqua.
Mi gettai senza pensarci un altro momento. L’acqua era così gelida che dovetti sforzarmi con tutto me stesso per non gridare, perdendo definitivamente tutta l’aria nei polmoni.
Aguzzai la vista, avevo visto un tenue bagliore poco più a fondo … sentivo già le dita intorpidite e le gambe che mi dolevano. Non mi arrendo, non mi arrendo. La mia mano si chiuse ferrea attorno al braccio di Harry. Per quanto lo tirassi verso di me, verso la superficie, c’era una forza contraria che lo tirava dalla parte opposta non volendolo lasciarlo andare … e poi lo vidi. Vidi il medaglione.
Si dibatteva nell’acqua tirando Harry il più lontano possibile dalla fonte di quel bagliore, da quella … SPADA!
Con un colpo di reni mi allungai oltre a Harry, afferrai l’elsa della spada e con un movimento fluido spezzai la catenina dell’Horcrux afferrandolo prima che si perdesse nell’oscurità delle acque.

 

 

Next time I’ll be braver I’ll be my own savior
When the thunder calls for me
Next time I’ll be braver I’ll be my own savior
Standing on my own two feet

 

 

Caddi all’indietro nella neve.
Le nocche della mano destra mi facevano male per tutta la forza con cui stringevo la spade di Godric Grifondoro; intanto le forme galleggianti di un Harry e una Hermione prendevano forma davanti a me.
Hermione, pensai quando vidi quella figura rendendomi terribilmente conto di quanto mi fosse mancato il suo viso.
Ma la voce di quell’essere non era uguale a quella della mia Hermione: era fredda, acuta e maliziosa non saggia e razionale. I capelli della falsa Hermione erano boccoli setosi, non ricci indomabili; i suoi denti erano dritti e perfetti senza incisivi pronunciati; il suo volto non aveva neanche un accenno di lentiggini vicino al naso.
Quella non era Hermione.
Quella non era la ragazza che amavo, che mi aveva rubato il cuore … quella cosa che si stava avvinghiando al mio migliore amico, baciandolo con foga, era irreale. Sbagliata.
Una fitta di dolore alla mano libera mi fece ricordare di essere ancora semisteso sulla neve e che probabilmente mi stavo per congelare in quella posizione; mi alzai di scatto e corsi urlando verso Harry con la spada che luccicava nella mia mano.
Un attimo dopo le finestrelle del medaglione risucchiarono con uno strillo acuto il falso-Harry e la falsa-Hermione.
Il medaglione smise di dibattersi sulla roccia: un altro pezzo di Voldemort era stato ucciso.

 

 

It’s time to say goodbye to turning tables
Turning tables
Turning tables, yeah, turning, oh …

 

 

Se mi aspettassi un Bentornato caloroso? Forse si, nei miei sogni più sfrenati.
Se pensavo mi picchiasse? Assolutamente no.
Cercai di non ridere mentre la fissavo esplodere e urlarmi contro mente mi sferrava dei pugni a tradimento da tutte le parti.
Per un attimo -molto veloce- riuscì ad afferrarle la mano e ad accarezzarle con il pollice il polso; poi, tutta rossa e impettita andò a sedersi su una sedia a braccia e gambe conserte mentre Harry cercava di farmi sembrare un vero ero.
Ma io avevo occhi solo per lei perché finalmente ero di nuovo a casa.







Sono sicura al 2000% che il video non sarà caricato! Bene!
Iniziamo con le delucidazioni (?), 'Turning Tables' è un azione che si fa nel gioco del Backgammon in cui consiste che i giocatori cambino ruolo e tavolo :)
All'inizio della fanfic dove la strofa della canzone dice "all that I have is on the floor" ("tutto quello che ho è per terra") è un riferimento al fatto che Ron sia, appunto, steso a terra. E che quindi Ron sia il 'tutto' di Hermione; questa è una cosa davvero sadica che non ho capito neanche io. Perdonate la mia mente malata ç___ç°
Poi quando nel punto di vista di Ron la canzone dice "I braved hundred storms to leave you" ("ho combattuto centinaia di tempeste per lasciarti") è riferito a qualcosa di più astratto come la sua 'vigliaccheria', sì!

Spero vi sia piaciuto.
Sssly.
  
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